TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 437 di Mercoledì 2 dicembre 2020

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   FITZGERALD NISSOLI, ZANGRILLO, CANNATELLI e MUSELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'Inps affida il servizio di pagamento delle prestazioni all'estero a istituti bancari, attualmente Citibank che effettua annualmente la verifica dell'esistenza in vita di tutti i pensionati all'estero;

   attualmente, sono previste due fasi cronologicamente distinte a seconda dell'area geografica: una prevista da ottobre 2020 a febbraio 2021 per pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, gli Stati dell'Est Europa e Paesi limitrofi; una seconda tra la fine di gennaio 2021 a giugno 2021 per pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania;

   il pensionato dovrà compilare un modulo di esistenza in vita, con valido documento d'identità e foto da riconsegnare a Citibank, controfirmato da un «testimone accettabile»: un funzionario del consolato italiano/ambasciata italiana, un operatore di patronato o, in alternativa, da un pubblico ufficiale riconosciuto dalla legislazione del Paese di residenza;

   stante la situazione di pandemia ancora persistente a livello mondiale, ciò comporta elevati rischi di contrarre il COVID-19 per persone di età avanzata, quali generalmente sono i pensionati, a causa degli spostamenti richiesti per recarsi negli uffici preposti alla certificazione;

   d'altra parte, alcuni di questi uffici sono chiusi e ciò determina l'impossibilità o rende molto complicato per i pensionati assolvere all'adempimento entro il termine fissato, con la conseguenza che l'Inps potrebbe essere indotta a sospendere ingiustamente il pagamento della pensione a titolari viventi;

   sarebbe, quindi, auspicabile disporre la sospensione della verifica di esistenza in vita o permettere l'utilizzo dell'autocertificazione senza convalida di «testimone accettabile», o quanto meno prevedere, in via eccezionale, forme alternative semplificate, anche avvalendosi delle nuove tecnologie on line;

   per evitare ingiustificate sospensioni dei pagamenti, sarebbe opportuno effettuare una verifica del numero delle certificazioni di esistenza in vita pervenute a Citibank fino al mese di dicembre 2020 e, tenuto conto dei dati consolidati dell'andamento delle verifiche degli scorsi anni, nel caso in cui si riscontri un'anomala diminuzione del numero delle certificazioni pervenute, programmare un rinvio del termine finale della verifica per consentire a tutti i pensionati di far pervenire la certificazione –:

   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per venire incontro alle esigenze dei pensionati italiani all'estero salvaguardando il loro diritto alla salute, in un contesto di pandemia, e il diritto a ricevere senza interruzioni il trattamento pensionistico maturato.
(3-01949)

(1° dicembre 2020)

   FORNARO e DE LORENZO. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   i Governi dei Paesi dell'Unione europea dovranno inviare alla Commissione europea i Piani di ripresa e di resilienza entro fine aprile 2021 (Recovery fund);

   il Governo italiano ha anticipato che l'obiettivo è quello di inviarlo prima di quella scadenza, all'inizio del 2021;

   si tratta di circa 209 miliardi di euro, ripartiti in 81,4 miliardi di euro in sussidi e 127,4 miliardi di euro in prestiti;

   sono risorse fondamentali per il rilancio del Paese che è stato gravemente colpito dall'emergenza COVID, il quale ha provocato ingenti danni al nostro sistema economico e al tessuto sociale, aggravando le disparità sociali, territoriali e generazionali;

   tali risorse andranno impegnate per intervenire in modo radicale, al fine di affrontare e superare i ritardi del nostro sistema economico e sociale, puntando su un forte potenziamento degli interventi sociali, rafforzando il nostro sistema produttivo e infrastrutturale e intraprendendo una svolta fondata sull'innovazione tecnologica e sull'ambiente;

   gli organi di informazione, in questi giorni, indicano che a gestire il piano vi dovrebbe essere un comitato interministeriale per gli affari europei, guidato dal Ministro interrogato, a stretto contatto con il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze e quello dello sviluppo economico;

   a questa struttura politica si affiancherebbe una di carattere tecnico, composta da sei manager responsabili delle differenti aree di intervento: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale di genere e territoriale; salute;

   si tratta di una sfida straordinaria per il presente e per il futuro del nostro Paese, nella quale vanno certamente coinvolte le migliori intelligenze e le migliori risorse umane, in modo che i fondi europei servano per aiutare imprese e cittadini ad affrontare la rivoluzione digitale, la rivoluzione ambientale e il superamento delle troppe diseguaglianze economiche e sociali, evitando così di disperdere le risorse in mille rivoli;

   la guida di questo grande intervento è, e deve rimanere, politica con il coinvolgimento pieno del Parlamento –:

   se non intenda chiarire, per quanto di competenza, quale percorso il Governo intenda adottare affinché il piano del Recovery fund veda il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari e una piena condivisione da parte del Parlamento delle scelte che nelle diverse fasi porteranno all'elaborazione del piano e, successivamente, alla sua gestione.
(3-01950)

(1° dicembre 2020)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. – Al Ministro per gli affari europei. – Per sapere – premesso che:

   sabato 28 novembre 2020 a Palazzo Chigi si è svolto un vertice convocato dal Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, con i capi delegazione delle forze di maggioranza, il Ministro dell'economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, il Ministro interrogato e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro;

   dal vertice sarebbe emersa l'intenzione del Governo di istituire una cabina di regia tecnico-politica per definire il piano che dovrà poi portare alla ripartizione delle risorse del Recovery fund;

   secondo la strategia elaborata la questione sarà gestita direttamente dal Presidenza del Consiglio dei ministri assieme ai Ministeri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, con il Ministro interrogato che dovrebbe fare da tramite con l'Unione europea, mentre sembra non essere ancora definito se e quale ruolo avrà il Comitato interministeriale per gli affari europei;

   della cabina di regia dovrebbero anche fare parte sei manager, uno per ciascuno degli ambiti d'intervento definiti dal Governo nelle linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ciascuno dei quali potrà a sua volta dotarsi di un proprio staff, fino ad arrivare a un totale di trecento persone impiegate nella definizione delle voci di spesa dei 209 miliardi di euro del piano;

   in tutti i più recenti provvedimenti del Governo sono già state previste assunzioni di personale nelle amministrazioni pubbliche per la futura gestione dei fondi del Recovery fund;

   si tratta ad avviso degli interroganti dell'ennesimo «carrozzone» scaturito da ragioni di opportunità politica della maggioranza, che in piena pandemia sembra essere maggiormente interessata al rimpasto di Governo e a consolidare il potere nel «palazzo»;

   mancano le risorse per famiglie e imprese, tuttavia si realizzano investimenti in task force e i soldi per gestirle si trovano immediatamente –:

   se, quando e in che modo il Governo intenda coinvolgere il Parlamento, unica sede deputata a decidere insieme all'Esecutivo la strategia per la gestione delle risorse del Recovery fund.
(3-01951)

(1° dicembre 2020)

   COSTA, MAGI, ANGIOLA e FRATE. – Al Ministro per gli affari europei. – Per sapere – premesso che:

   in data 25 novembre 2020 il Parlamento europeo ha approvato con larga maggioranza la relazione «Su una nuova strategia industriale per l'Europa», con 486 voti favorevoli, 109 contrari e 102 astenuti. Ha ottenuto un supporto bipartisan con il voto favorevole sia dei gruppi più sensibili alla dimensione ecologica delle politiche che quello dei gruppi che tradizionalmente hanno come priorità la produzione e la competitività industriale Europea;

   un allineamento della politica industriale nazionale con la strategia europea è di fondamentale importanza, particolarmente in questa fase di crisi, considerando che da più di 15 anni l'Unione europea non adotta una strategia industriale onnicomprensiva e poi che l'aggiornamento annunciato dalla Commissione europea del dossier di strategia industriale, pubblicato a marzo 2020, avrà come base la posizione del Parlamento europeo così come espressa nella relazione;

   la relazione è stata formulata nel pieno della pandemia da COVID-19 e contiene dunque importanti linee guida per l'utilizzo dei fondi del programma Next generation EU, in particolar modo misure essenziali per la ricapitalizzazione delle imprese e per la gestione del livello di debito in cui il settore privato incorrerà con l'utilizzo dei prestiti del Next generation EU, soprattutto per quanto riguarda i settori più colpiti dal COVID-19;

   dopo il rientro dalla crisi e la ripresa del tessuto produttivo ci si appresta ad affrontare una delle trasformazioni industriali più imponenti degli ultimi anni: la doppia transizione verde e digitale. La relazione delinea gli obiettivi di politica industriale di lungo periodo per portare a compimento la doppia transizione e propone gli strumenti concreti per raggiungerli, come una revisione dei regolamenti sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato per i settori strategici, un atteggiamento più assertivo nelle relazioni esterne e misure a protezione dell'occupazione;

   sono presenti, infine, strumenti che già in passato si sono dimostrati particolarmente efficaci per l'Italia, come, ad esempio, schemi di credito di imposta cofinanziati con i fondi europei per gli investimenti verdi e digitali, soprattutto per favorire una piena partecipazione delle piccole e medie imprese alla doppia transizione –:

   quali aspetti della relazione «Su una nuova strategia industriale per l'Europa» il Governo intenda adottare e inserire nel Piano di riforma nazionale per implementare il programma Next generation EU.
(3-01952)

(1° dicembre 2020)

   MORELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è notizia di questi giorni quella dell'indagine da parte della procura di Roma nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri sull'ipotesi di abuso d'ufficio;

   causa dell'indagine è la vicenda risalente a fine ottobre 2020 che ha visto protagonista la compagna del Presidente del Consiglio dei ministri Conte, la quale avrebbe utilizzato per fini personali la scorta personale del Presidente;

   nello specifico, trattasi dell'episodio accaduto il 26 ottobre 2020, allorquando la signora Olivia Paladino, mentre era sotto casa, è stata raggiunta dall'inviato de Le Iene, Filippo Roma, ascoltato anch'esso dalla procura come persona informata dei fatti, che cercava da lei delle risposte sui presunti guai con il fisco del padre, proprietario del noto Hotel Plaza di Roma, e, per sfuggire alle domande, la compagna del Presidente del Consiglio dei ministri si è rifugiata in un supermercato e proprio lì, dopo pochi minuti, sono arrivati alcuni agenti della scorta del Presidente del Consiglio dei ministri a «metterla in salvo»;

   la vicenda è stata, quindi, oggetto di un esposto e ora il Presidente del Consiglio dei ministri risulta indagato e, nei prossimi giorni, la procura di Roma invierà le carte al Tribunale dei ministri che deciderà se procedere o archiviare l'indagine;

   secondo notizie di stampa, sarebbe agli atti una relazione di servizio inviata al Ministero dell'interno in cui si preciserebbe che gli uomini della scorta del Presidente del Consiglio dei ministri erano in servizio «di osservazione e controllo al di sotto dell'abitazione della compagna del Presidente del Consiglio dei ministri perché lui era nell'appartamento» e che si sarebbero recati al supermercato di fronte all'abitazione del Presidente del Consiglio dei ministri Conte dopo aver notato della confusione, chiamati da un commesso per il soccorso ad una donna in difficoltà, poi rivelatasi la compagna del Presidente del Consiglio dei ministri;

   sembrerebbe, inoltre, che la compagna del Presidente del Consiglio dei ministri sia stata vista mentre consegnava un borsone ad uno degli uomini della scorta, al quale avrebbe chiesto «Te la lascio, mi serve domani. Portala via»;

   secondo quanto emerso a mezzo stampa, a non tornare, nelle ricostruzioni ufficiali, è cosa o chi avrebbe spinto la scorta del Presidente del Consiglio dei ministri Conte ad intervenire in difesa della Paladino. Per l'inviato de Le iene è improbabile la versione contenuta nell'informativa, dato che – come spiegato a Non è l'Arena – «siamo stati davanti all'abitazione dalle 7 alle 11, non c'era nessuna scorta. E alle 11.30 Conte era a lavoro a Palazzo Chigi» –:

   se, pur nel rispetto delle indagini della magistratura, possa far luce, per quanto di competenza, sui fatti di cui in premessa e sull'eventuale utilizzo improprio di macchina di servizio e agenti di scorta per fini che esulano dalle necessità strettamente istituzionali.
(3-01953)

(1° dicembre 2020)

   FRAILIS, INCERTI, CAPPELLANI, CENNI, CRITELLI, MARTINA, MURA, GAVINO MANCA, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   un violento nubifragio di eccezionale intensità si è abbattuto il 27 e il 28 novembre 2020 sulla Sardegna, causando la morte di tre persone, tra cui un allevatore travolto da un'ondata di acqua e fango, e devastando interi comuni e aree rurali;

   da un primo bilancio dei danni provocati dal maltempo particolarmente colpiti risultano i territori dei comuni di Bitti, Lula, Dorgali, Oliena, Valle del Cedrino, oltre a Torpè, Siniscola e Posada. La furia dell'acqua ha inondato i campi, dalla Baronia al basso Oristanese, dal Medio Campidano all'Ogliastra e Sarrabus;

   l'agricoltura paga un tributo pesante in termini di perdite e disagi. Molte strade rurali sono state cancellate dalle valanghe di acqua e fango. Le aziende agricole hanno riportato danni incalcolabili, con interi terreni finiti sott'acqua, stalle con gli animali allagate e coltivazioni appena seminate completamente distrutte. Molti allevatori risultano ancora isolati per via di ponti e strade cancellati dalla furia dell'acqua;

   l'evento atmosferico ha inferto un ulteriore colpo ad un settore quale quello zootecnico e agricolo, già provato da eventi calamitosi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere per fronteggiare l'attuale stato di emergenza in cui versa tutto il territorio interessato dal nubifragio del 27 e 28 novembre 2020 e per sostenere la compromessa economia agropastorale.
(3-01954)

(1° dicembre 2020)

   GADDA, FREGOLENT, MORETTO, SCOMA e UNGARO. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Per sapere – premesso che:

   il protrarsi dell'emergenza dovuta alla diffusione del virus COVID-19 sta comportando effetti drammatici nel settore della pesca italiana, che già da anni lotta per garantire una dignitosa redditività agli operatori e mantenere la qualità e la sicurezza di un prodotto protagonista dell'offerta agroalimentare nazionale, così apprezzato dentro e fuori il nostro Paese;

   da anni la piccola pesca italiana fatica ad essere riconosciuta nelle sue peculiarità;

   in particolare, la sospensione del canale ho.re.ca, che rappresenta uno dei maggiori sbocchi del mercato ittico, ha causato perdite di oltre il 70 per cento del fatturato del comparto;

   le misure fin qui adottate dal Governo hanno consentito di attenuare la portata delle gravi problematicità emerse in questi mesi, ma è necessario intraprendere ulteriori iniziative al fine di sostenere un settore che, anche prima della deflagrazione dell'emergenza, stava affrontando una crisi di tipo strutturale;

   accanto alle necessarie misure d'urgenza va sicuramente sostenuta la capacità del settore di strutturarsi rispetto alle sfide della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e della qualità del lavoro degli operatori. Questo al fine di promuovere progettualità e politiche di aggregazione, mirate alla crescita economica, tramite lo sviluppo dell'innovazione e la conservazione delle risorse e della biodiversità, e di rafforzare la realizzazione di programmi di sviluppo, anche nel campo della formazione, dell'informazione e della qualificazione professionale;

   l'adozione delle predette misure, accompagnate a quelle atte a garantire la salvaguardia reddituale dei lavoratori e degli operatori del settore ed una semplificazione burocratica, possono rappresentare un importante sostegno al comparto;

   il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel periodo emergenziale ha operato con la consapevolezza di quanto sopra affermato nei diversi interventi attuati e, da ultimo, con l'articolo 21 del decreto-legge 30 novembre 2020, n. 157, con il quale provvede a includere gli ittiturismo, particolarmente penalizzati dagli eventi degli ultimi mesi, tra i beneficiari del contributo previsto dal «bonus ristorazione»;

   tale misura, finalizzata a coniugare il sostegno ai ristoratori e ai produttori agricoli e della pesca, pur prevedendo la possibilità di beneficiare del contributo anche mediante l'acquisto di prodotti ittici, non ricomprendeva finora i pescatori impegnati nelle attività di offerta di servizi di ristorazione;

   l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2021 e la progettualità che si sta elaborando nell'ambito del Recovery plan sono l'occasione per continuare a sostenere il settore, mediante l'attivazione di ogni iniziativa utile a garantire la tenuta reddituale e occupazionale degli imprenditori e dei lavoratori, nonché a rafforzarne la capacità progettuale per il futuro –:

   quali iniziative abbia adottato e intenda adottare a sostegno del settore della pesca.
(3-01955)

(1° dicembre 2020)

   GALIZIA, BUOMPANE, ADELIZZI, BERTI, BRUNO, CASO, DEIANA, DEL MONACO, DEL SESTO, FARO, FLATI, GALLO, GIORDANO, GRILLO, IANARO, INVIDIA, IOVINO, LOVECCHIO, MANZO, MARAIA, PALMISANO, PAPIRO, PENNA, GIOVANNI RUSSO, SCERRA, SODANO, TORTO, TRIZZINO, VIGNAROLI, VILLANI e LEDA VOLPI. — Al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   secondo i recenti dati certificati dalla Commissione europea, la media del totale della spesa dei fondi europei della programmazione 2014-2020 da parte del nostro Paese si attesterebbe attualmente al 40 per cento, non lontana da quella europea del 46 per cento;

   inoltre, secondo i dati di spesa al 31 dicembre 2019, comunicati dall'Agenzia per la coesione territoriale, l'Italia, destinataria, per il periodo 2014-2020, di circa 53 miliardi di euro per il Fondo europeo di sviluppo regionale e per il Fondo sociale europeo (compresa la quota di cofinanziamento nazionale), ha speso 15,187 miliardi di euro, poco più del 29 per cento dell'importo complessivamente programmato, restando da spendere altri 38 miliardi di euro, da cui andrebbero detratti i circa 31 miliardi di somme già impegnate;

   l'emergenza sanitaria ed economica ha reso necessario un intervento dell'Unione europea, anche attraverso la riprogrammazione dei programmi operativi cofinanziati dai fondi europei, nell'ambito dei pacchetti Crii e Crii plus, con i quali la Commissione europea ha previsto un uso più flessibile delle risorse della politica di coesione in chiave anti-Covid;

   con le nuove regole sono state introdotte procedure semplificate per trasferire le risorse all'interno dei programmi operativi relativi al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo sociale europeo o da un fondo all'altro e per modificare i programmi operativi nazionali e i programmi operativi regionali, anche superando i vincoli di concentrazione tematica, oltre a prevedere il cofinanziamento al 100 per cento da parte dei fondi dell'Unione europea;

   attraverso la riprogrammazione dei programmi operativi nazionali e dei programmi operativi regionali, il Governo ha quindi indirizzato i finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo su una serie di interventi urgenti, riprogrammando la mole più grande di risorse a livello europeo: 10,4 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi a valere sui programmi operativi nazionali e 5 miliardi dai programmi operativi regionali, per finanziare misure di contrasto all'emergenza (tra cui l'acquisto di dispositivi medici e sanitari di protezione, l'aiuto alle imprese a far fronte agli shock finanziari a breve termine, il sostegno temporaneo ai regimi nazionali di lavoro a orario ridotto) –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di completare il monitoraggio delle risorse derivanti dai fondi europei ancora disponibili per la riprogrammazione, migliorando in concomitanza con la conclusione dell'attuale ciclo di programmazione, l'efficacia e la qualità degli investimenti delle politiche di coesione, con particolare riguardo all'iter di riprogrammazione delle risorse assegnate all'Italia derivanti dai fondi europei ancora disponibili, a valere sui programmi operativi relativi al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo sociale europeo 2014-2020, al fine di incidere positivamente, anche attraverso una necessaria semplificazione delle procedure, sullo sviluppo del sistema Paese.
(3-01956)

(1° dicembre 2020)