TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 298 di Lunedì 3 febbraio 2020

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE A PREVENIRE E CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA DIFFUSIONE DELL'UTILIZZO DEL FENTANYL E DI FARMACI SIMILARI

   La Camera,

   premesso che:

    il fentanyl è un farmaco anestetico prodotto sin dai primi anni ’60;

    esso si assume tramite cerotti, pastiglie o, più raramente, tramite iniezioni. Sotto forma di farmaco è adatto alla somministrazione per via orale, per via inalatoria, per via transdermica e per via parenterale. È utilizzato principalmente per il trattamento del dolore episodico intenso in pazienti affetti da patologie neoplastiche che sono già in terapia con altri oppioidi per il trattamento del dolore cronico oncologico;

    a livello del sistema nervoso centrale, si lega ai recettori degli oppiacei endogeni, localizzati lungo le vie del dolore dell'organismo, producendo un'azione analgesica. Quando questi recettori sono stimolati dalla sostanza, si ottiene lo stato di benessere;

    negli Stati Uniti, a partire dalla metà degli anni ’90, ne è iniziato il consumo anche come droga;

    come agonista puro, il fentanyl ha un effetto simile a quello degli altri oppioidi, in particolare a quello dell'eroina, data la velocità con cui l'effetto viene percepito, circa 30 secondi, che simula molto bene il flash. Ciò si deve al fatto che il fentanyl supera velocemente la barriera ematoencefalica in virtù della sua elevata liposolubilità, raggiungendo immediatamente il cervello. Per queste caratteristiche, il farmaco si presta molto bene ad essere imprudentemente abusato dagli eroinomani. Per le stesse ragioni, il fentanyl è aggiunto all'eroina per aumentarne la potenza;

    esso produce effetti simili a quelli della morfina, ma è ben più potente, provocando allucinazioni accompagnate da uno stato di benessere che porta il consumatore alla dipendenza dalla sostanza dando assuefazione e può causare facilmente, molto più dell'eroina, un'overdose. Una pasticca di fentanyl è in grado di uccidere un uomo adulto. Di conseguenza, è molto difficile per un tossicodipendente dosare la quantità giusta da utilizzare senza rischiare la vita;

    il farmaco è utilizzato per le cure palliative oncologiche. Ha un rapido assorbimento e provoca effetti narcotici in pochissimi minuti. I cerotti, venduti nel mercato nero come droga, hanno una notevole richiesta, perché, oltre a possedere un effetto psicotropo maggiore dell'eroina, sono venduti a un prezzo. Ad esempio, il cerotto intero ha un costo di circa 50 euro, una striscia singola di 10 euro. È quindi una sostanza più ambita dai trafficanti rispetto all'eroina, perché il prezzo medio di un grammo è pari a circa 40 euro. Un cerotto è inoltre più semplice da usare, anche se il fentanyl è utilizzabile anche per via iniettiva;

    si stima che la sempre più diffusa vendita illegale di farmaci oppioidi abbia prodotto un netto incremento delle morti per overdose: nel 2016 sono stati accertati oltre 42.000 casi di decessi negli Stati Uniti e circa 8.000 in Europa. In Europa, l'anno precedente, le morti causate dalla sua assunzione per scopi non curativi sono state circa 7.500, facendo registrare un andamento crescente dei decessi che sono per la maggior parte collegati all'uso di oppioidi. Essi rappresentano il 79 per cento del totale, mentre l'età media di decesso è pari a 38 anni;

    poiché, in genere, gli Stati Uniti mostrano in anticipo gli andamenti nell'uso di droghe che approdano dopo poco in Europa, è utile fare una panoramica del fenomeno in atto. Negli Usa, nel momento in cui gli oppioidi da prescrizione hanno iniziato a diventare troppo difficili o troppo costosi da procurarsi, le persone che ne sono dipendenti hanno iniziato a rivolgersi all'eroina, un cambiamento che ha creato un'epidemia. Ora il nuovo oppiaceo sta aumentando nell'uso come droga e, quindi, aumentano i casi di sovradosaggio, secondo quanto riportato dalla Drug enforcement administration (Dea);

    il giro di affari è enorme, non solo per i guadagni derivanti dalla vendita, ma anche perché consente il riciclaggio di denaro sporco. Si consideri che un chilogrammo di fentanyl comprato in Cina costa 3.800 dollari, ma rende circa 30 milioni di dollari, un'enormità se comparata al traffico illegale di eroina, poiché, quest'ultima, si acquista al costo di 50.000 dollari ma rende «solo» 200.000 dollari;

    la differenza tra eroina e fentanyl è notevolissima in termini di pericolosità, perché, si ribadisce, è sufficiente l'assunzione di una quantità molto minore per ottenere lo stesso effetto. La ragione, per cui un numero maggiore di tossicodipendenti muore per overdose, risiede nel fatto che le dosi di fentanyl vendute come droga non sono controllate da un medico e anche piccoli eccessi nel dosaggio possono causare una overdose. Il fentanyl non è intrinsecamente più pericoloso rispetto ad altri oppioidi se assunto come farmaco, sotto attento controllo medico, ma il discorso cambia quando viene dosato dagli spacciatori e venduto ai tossicodipendenti;

    in Europa, in un rapporto congiunto dell'Osservatorio sulle tossicodipendenze e di Europol, del giugno 2018, in materia di allerta precoce ha rivelato che, dal 2012, sono stati individuati nel mercato europeo della droga 28 nuove tipologie di fentanyl;

    nel rapporto si afferma che la maggior parte dei nuovi fentanyl arrivano in Europa dalla Cina, mentre solo occasionalmente è stata segnalata la produzione di tale sostanza in laboratori illeciti siti in Europa; il rapporto precisa che la produzione di tali sostanze è un processo relativamente semplice e la situazione è sfruttata da gruppi criminali. I fentanyl vengono generalmente spediti in Europa tramite servizi postali, successivamente sono venduti come sostituti legali di oppioidi illeciti, o mescolati con eroina all'insaputa dei consumatori; occasionalmente sono anche usati per produrre medicine contraffatte. Ciò è favorito dal fatto che, come segnalato dall'Organizzazione mondiale della sanità, tale sostanza non è stata aggiunta nelle tabelle I e IV della Convenzione sugli stupefacenti dell'Onu;

    dal 2015 l'Osservatorio europeo sulle tossicodipendenze ed Europol hanno condotto otto indagini congiunte sulle seguenti sostanze: acetylfentanyl, acryloylfentanyl, furanylfentanyl, 4-fluoroisobutyrylfentanyl, tetrahydrofuranylfentanyl, carfentanyl, methoxyacetylfentanyl e cyclopropylfentanyl. Tutte insieme considerate, secondo le due agenzie, avrebbero causato più di 250 morti, molte delle quali attribuibili direttamente al fentanyl. Cinque tra queste sostanze sono diventate formalmente oggetto di valutazione di rischio, mentre nel 2017 il methoxyacetylfentanyl e il cyclopropylfentanyl sono state valutate nell'ambito del sistema di allerta precoce; l’acriloilfentanyl e il furanilfentanyl sono stati sottoposti a misure di controllo a livello europeo a causa dei rischi che potrebbero arrecare;

    il comitato scientifico, integrato dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, riunito in sessione straordinaria il 21 marzo 2018, ha redatto relazioni di valutazione dei rischi sulle nuove sostanze psicoattive N-fenil-N-[1 –(2-feniletil) piperidin-4-il] ciclopropancarbossiammide («ciclopropilfentanyl») e 2-metossi-N-fenil-N-[1 –(2-feniletil) piperidin-4-il] acetammide («metossiacetilfentanyl»). Tali relazioni sono state successivamente presentate alla Commissione europea e al Consiglio il 23 marzo 2018. In seguito, il Consiglio, su proposta della Commissione europea, ha approvato la decisione (UE) 2018/1463 del 28 settembre 2018, con la quale tali sostanze sono assoggettate a misure di controllo in tutta l'Unione europea;

    nella relazione europea sulla droga 2018, stilata dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), di fentanyl si parla con attenzione e preoccupazione. Lo studio specifica che in Europa il mercato delle droghe vede l'incremento di quello degli oppiacei in generale, soprattutto di eroina, tanto che è tornato ad essere quello più diffuso. Questo tipo di sostanze è stato rinvenuto nell'84 per cento dei casi di overdose mortali. I decessi correlati all'eroina sono in aumento, specie nel Regno Unito, dove gli oppiacei sono responsabili dell'87 per cento delle morti per overdose. Dal 2012 al 2015 in Francia la percentuale di overdose letali causate dall'eroina è raddoppiata, attestandosi sul 30 per cento;

    nella relazione dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze si legge che «varie fonti suggeriscono un abuso crescente di oppiacei sintetici legali», tra i quali rientra anche il fentanyl;

    l'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze sostiene che, nonostante in Europa non esista ancora una crisi degli oppioidi paragonabile per portata a quella in atto negli Stati Uniti, «i decessi e i casi di overdose non mortali associati al fentanyl e ai derivati del fentanyl non controllati evidenziano la necessità di una vigilanza continua». Anche perché, pur rappresentando una piccola parte del totale, i sequestri di fentanyl e di suoi derivati sono in crescita. Così come sono in crescita le varietà di fentanyl: dal 2009 ne sono state individuate 38 di nuove in Europa, di cui 13 segnalate per la prima volta nel 2017;

    per quanto riguarda la diffusione tra i tossicodipendenti, il primo vero mercato europeo del fentanyl è stata l'Estonia. In un suo rapporto, l'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha sostenuto che la crisi delle overdose in questo Paese ha raggiunto l'apice nel 2012, con 170 morti provocate per la maggior parte da fentanyl e farmaci analoghi. In Estonia il fentanyl è l'oppioide consumato con maggiore frequenza nelle strade, mentre l'eroina sembra quasi non esistere. Il perché di questa assenza non è chiaro. Uno studio del 2015 sulla diffusione dei fentanili in Europa, pubblicato sull’International journal of drug policy, ipotizzava un qualche rallentamento della produzione di oppio in Afghanistan all'inizio degli anni 2000, che avrebbe di conseguenza ridotto l'offerta di eroina sui mercati europei;

    nello stesso studio è sostenuto che, nel Vecchio continente, si starebbero sviluppando le condizioni per una futura epidemia di fentanyl. In Europa si registra, da diversi anni, sia una diminuzione della disponibilità, sia una riduzione della purezza dell'eroina. Una delle nazioni maggiormente esposte è la Germania. Secondo l'Organo internazionale per il controllo degli stupefacenti delle Nazioni Unite, la Germania è il terzo maggiore produttore dopo Stati Uniti e Belgio e il primo Paese importatore in assoluto nel 2016. Il già citato studio riporta 160 casi di decessi provocati dal fentanyl in Germania dal 2007 al 2011. I tedeschi consumano grandi quantità di fentanyl per scopi medici, soprattutto in forma di cerotti. L'esempio degli Stati Uniti sembrerebbe suggerire che una grande disponibilità di fentanyl nel mercato legale possa condurre ad una grande disponibilità anche in quello illegale;

    molto preoccupante è anche la condizione in cui versa il Regno Unito. Secondo l'Ufficio per le statistiche nazionali (Ons), nel 2017 in Inghilterra e Galles ci sono state 3.756 morti per intossicazione da droghe, provocate principalmente dall'eroina e dagli oppioidi sintetici. Si tratta del numero più alto mai registrato. Spiccano però i casi di morte per overdose da fentanyl: dal 2016 al 2017 sono aumentati del 29 per cento, passando da 58 a 75. I dati raccolti dall'Ufficio per le statistiche nazionali evidenziano anche 27 decessi per abuso di carfentanyl: si tratta di un farmaco analogo al fentanyl ma molto più potente, utilizzato esclusivamente in veterinaria come tranquillante per gli animali di grossa taglia;

    i rapporti tossicologici non hanno inizialmente rilevato fentanyl. Infatti, è su richiesta della polizia che sono stati fatti ulteriori test da cui è emersa la presenza di fentanyl, in particolare una gamma di analoghi fentanyl più recenti e carfentanyl. Nonostante ciò, la gravità del problema nel Regno Unito non è ancora del tutto nota;

    si ribadisce il fatto che il fentanyl è una sostanza relativamente semplice da produrre. I trafficanti possono sintetizzarla in piccoli laboratori clandestini, mentre i consumatori possono acquistarla on line direttamente dalla Cina e farsela recapitare a casa. Il cosiddetto dark web, con i suoi cripto-mercati, è stato cruciale per la diffusione e il successo dei fentanili negli Stati Uniti. Il Paese europeo con il più alto numero di acquisti di fentanyl tramite questo canale di approvvigionamento è oggi il Regno Unito;

    nel nostro Paese, i primi casi di overdose da fentanyl sono recenti e hanno reso evidente un livello di consapevolezza delle istituzioni preposte alla prevenzione del consumo di sostanze psicotrope insufficiente. Il primo caso conosciuto di overdose dovuta ad assunzione di una sostanza analoga al fentanyl, l’ocfentanyl, risale al 2017, ma è stato scoperto e segnalato solo nel 2018. I responsabili della situazione sono stati colti di sorpresa dalla notizia del primo decesso dovuto ad assunzione di questa sostanza. Probabilmente la morte si sarebbe potuta prevedere e prevenire se l'Osservatorio del dipartimento per le politiche antidroga disponesse di personale con maggiori specifiche competenze in questo campo;

    nella relazione annuale al Parlamento, a volte, ci si limita a collezionare un insieme di notizie varie, provenienti da diverse fonti, senza dare alle informazioni un coordinamento adeguato. Precedentemente alla scoperta del primo caso di overdose, non pare vi sia stata qualche attività che avrebbe potuto garantire un approfondimento dei diversi aspetti del fenomeno in atto;

    infatti, si segnala che la direzione centrale antidroga, pubblicando l'ultima relazione annuale sulla repressione dei traffici di stupefacenti, riguardo al fentanyl ha specificato che «non si erano verificate evidenze della loro presenza nelle piazze italiane». Poi, come detto, nel settembre 2018 si è compreso con ritardo che anche in Italia si era registrata la prima morte dovuta ad assunzione di fentanyl, non ad eroina, come in un primo momento dichiarato. La morte, lo si ribadisce, era avvenuta nell'aprile 2017 ma era stata scoperta solo l'anno successivo;

    in Italia, a causa della comunicazione non tempestiva dell'arrivo del fentanyl, ancor oggi non si conosce esattamente quanto il fenomeno si sia diffuso. Una seconda morte è avvenuta il 10 giugno 2018. Un tossicodipendente è stato trovato senza vita dai carabinieri a Travedona Monate. Accanto al suo corpo è stato trovato il fentanyl. «La bustina di plastica che lo conteneva recava la scritta 1:10 contenente sostanza solido pulviscolare bianca/beige». Si cita il testo dell'allerta di grado 3, diffusa dal sistema nazionale di allerta precoce dell'Istituto superiore di sanità. Il reperto è stato inviato il 20 luglio 2018 al laboratorio di analisi dei carabinieri di Milano i quali, non riuscendo a identificare la sostanza, si sono rivolti ai Ris di Parma. In quei laboratori il furanilfentanyl è stato finalmente riconosciuto grazie a un'analisi spettrografica;

    l'allerta dello Snap riporta in testa la dicitura «vietate la divulgazione e la pubblicazione su web», ma tra chi riceve le allerte si pensa che le informazioni vadano invece divulgate anche fra chi non fa parte di queste categorie professionali. L'informazione può infatti interessare anche gli stessi consumatori di stupefacenti. Le allerte europee dell'Osservatorio europeo su droghe e dipendenze e i sistemi nazionali di allerta di altri Paesi non riportano divieti analoghi di pubblicazione, che sono una specificità negativa solo italiana;

    non ci sono dati certi relativi ai decessi per overdose avvenuti negli ultimi due anni collegati al fentanyl. La scoperta ritardata di oltre un anno della prima morte preoccupa, perché, lo si ripete, potrebbe trattarsi solo della punta di un iceberg di un fenomeno più grave ed esteso;

    si dovrebbe governare in modo più efficace il fenomeno, cercando di comprendere quanto sta accadendo sulla base di maggiori dati scientifici, effettuando un monitoraggio specifico del fenomeno e adottando forme di valutazione delle politiche di controllo, mediante interventi di riduzione della domanda e di riduzione dell'offerta;

    utilizzando coerentemente e scientificamente tutti i dati disponibili, da rendere pubblici a chiunque, sarebbe possibile effettuare delle previsioni e delle valutazioni più accurate, poiché quelle ora previste appaiono insufficienti;

    ciò appare assolutamente necessario, perché la Cina è pronta ad invadere anche tutto il mercato dell'Europa, compresa l'Italia, e ciò è particolarmente grave, perché i morti per droga sono tornati ad aumentare dal 2017, dopo un calo costante durato più di 15 anni;

    infatti, è dal 2017 che sono tornati ad aumentare i morti per overdose in Italia. Molte volte, innanzi alla voce «sostanza responsabile del decesso», ci si scontra con un: «non identificata». La situazione è da approfondire poiché per 16 anni, dal 2000 al 2016, i decessi sono calati gradualmente, con una riduzione pari a meno 48 per cento. Nel 2017 è arrivata, inaspettata, un'inversione di tendenza con un incremento delle morti pari al 9,7 per cento in un solo anno. Sono segnali preoccupanti e si deve agire e prevenire al fine di evitare che questi primi segnali, se non adeguatamente considerati, possano condurre ad un fenomeno che non deve in nessun caso assumere le dimensioni catastrofiche che si sono registrate negli Usa;

    in base ai dati resi disponibili dalla relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, dai rapporti della Desa, Direzione centrale servizi antidroga, e dallo studio del Cnr relativo all'uso di alcol e sostanze psicoattive in Italia, i morti acclarati per eroina nel 2017 sono stati 148, a cui se ne aggiungono 74, per assunzione di una sostanza non determinata. Sono dei decessi misteriosi, non attribuibili con certezza a sostanze droganti note, ed erano già 118 nel 2016. Una delle ipotesi è che alcune delle morti siano causate non dall'eroina, bensì dall'eroina tagliata con altre sostanze. Sui tagli e le sperimentazioni criminali si hanno poche certezze, anche perché, lo si ribadisce, una delle principali carenze del sistema italiano è data dalla mancanza di adeguate conoscenze preventive delle sostanze, conoscenze assolutamente necessarie per adeguare le risposte sociali e sanitarie;

    il nuovo quadro del consumo di droghe sembra caratterizzato non solo dal maggior consumo di eroina, ma anche da un mercato criminale che sperimenta nuove strategie, come l'abbassamento dei prezzi mediante la miscela di sostanze. Il risultato è l'impennata dei decessi per overdose;

    in conclusione, si riportano i casi in cui il fentanyl è stato con certezza individuato e sequestrato: a ottobre 2018, in provincia di Cosenza, sono state arrestate sei persone accusate di traffico di cerotti al fentanyl, nel gennaio 2019 a Melzo c'è stato un furto in ospedale, nel febbraio 2019 del fentanyl è stato sequestrato a Roma, nel febbraio 2019 del fentanyl è stato sequestrato a Milano, spedito dal Canada e un'analoga spedizione diretta in Piemonte è stata ugualmente intercettata;

    tutto quanto narrato appare un fenomeno che la politica deve prevenire e reprimere, poiché è necessario dare una risposta organica, strutturata, pianificata, efficace, per fronteggiare al meglio ciò che appare chiaro, l'insorgere incontrollato di un potenziale allarme sociale, anche se ancora non percepito come tale, poiché l'argomento non è ancora entrato nel dibattito pubblico, né in quello politico. In questa situazione appare difficile proporre soluzioni al fenomeno;

    questa mozione ha quindi lo scopo di aprire il dibattito politico e pubblico sul tema, per farne sintesi e quindi indicare le soluzioni considerate opportune e necessarie,

impegna il Governo:

1) ad adottare le iniziative idonee per investire l'Unione europea, nelle sedi istituzionali competenti, della questione di cui in premessa, al fine di proporre l'adozione di ulteriori e più efficaci politiche di contrasto alla diffusione del fentanyl e similari nel territorio dei Paesi membri;

2) ad adoperarsi perché il nostro Paese si faccia promotore di un'iniziativa internazionale che miri a far inserire il fentanyl e le sostanze affini nelle tabelle I e IV della Convenzione sugli stupefacenti dell'Onu, naturalmente consentendone l'uso con prescrizione medica come medicinale e conseguente assunzione effettuata con controllo medico;

3) ad adottare ulteriori, specifiche ed opportune iniziative atte a prevenire morti accidentali di persone non tossicodipendenti e delle forze dell'ordine in particolare, esposte al rischio di assorbimento involontario per via transdermica;

4) a predisporre, a cura del Ministro dell'interno, un'attenta vigilanza per contrastare la diffusione illegale di fentanyl e similari, fatti salvi gli usi terapeutici, attivando in particolare la polizia postale, e per tutelare gli agenti dal contatto cutaneo;

5) a predisporre, a cura del Ministro della salute, un'indagine ministeriale per accertare eventuali ulteriori casi di morte imputabili a tale sostanza non ancora individuati;

6) a predisporre, a cura del Ministro della salute, delle raccomandazioni per garantire una più sicura detenzione del fentanyl nelle strutture del Servizio sanitario nazionale;

7) a consentire, da parte dei Ministri competenti, la divulgazione e la pubblicazione tempestiva dei dati relativi ai casi di morte a causa del fentanyl;

8) a predisporre, da parte del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, i necessari contatti diplomatici con il Governo cinese, avviando forme di collaborazione necessaria per garantire un efficace contrasto al narcotraffico;

9) a predisporre, da parte del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, in ottemperanza alle competenze attribuite dalla legge, azioni mirate per prevenire e contrastare il diffondersi di questa specifica sostanza e della relativa tossicodipendenza;

10) ad attivare azioni informative precoci sull'alta pericolosità di tale sostanza anche per le persone in carico ai servizi pubblici per le tossicodipendenze, alle comunità o in contatto con le unità di prevenzione in strada.
(1-00193) «Ianaro, Ceccanti, De Filippo, Rostan, Iezzi, D'Uva, Zanichelli, Carnevali, Schirò».

(12 giugno 2019)

MOZIONE INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE E L'UTILIZZO DEI PORTALI INTERNET E DELLE APPLICAZIONI DIGITALI DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DEDICATI ALL'ASSISTENZA AI CITTADINI ITALIANI CHE SI TROVANO ALL'ESTERO

   La Camera,

   premesso che:

    il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è dotato di un'unità di crisi dedicata in modo specifico all'assistenza degli italiani che si trovano all'estero in situazioni di grave emergenza, quali attentati terroristici, calamità naturali, gravi tensioni socio-politiche e pandemie, oltre ad altre importanti funzioni;

    la tecnologia ha ovviamente permesso alla stessa di essere molto più efficace e raggiungere le regioni più remote del mondo per prevenire situazioni di crisi o pianificare interventi di soccorso, al fine di tutelare gli interessi degli italiani;

    il portale «ViaggiareSicuri.it» riporta profili continuamente aggiornati di tutti i Paesi (informazioni generali, sicurezza, situazione sanitaria, cautele da adottare, mobilità ed altro) e il sito «Dovesiamonelmondo.it» consente a chi viaggia di segnalare il proprio itinerario e i propri riferimenti, in modo da permettere all'unità di crisi di pianificare in modo efficace e accurato eventuali interventi;

    molti concittadini stipulano polizze assicurative, in particolare quando si recano in zone sensibili o in Paesi dove è obbligatoria tale copertura: è pertanto fondamentale che gli estremi di tali polizze siano tempestivamente disponibili;

    da fine giugno 2019 è disponibile la versione aggiornata dell'applicazione informatica consultabile su smartphone e tablet, per la quale è richiesta una semplice registrazione: tale strumento agile e di facile consultazione integra tutti servizi dei due portali e, tra l'altro, consente ai viaggiatori di geolocalizzarsi e ricevere notifiche durante i transiti nelle aree più a rischio, permettendo contestualmente di comunicare in tempo reale la propria condizione durante una fase di crisi;

    la sala operativa dell'unità è aperta 24 ore al giorno e fornisce anche una «crisis room virtuale» per il coordinamento in tempo reale con l'ambasciata coinvolta, nel caso di una situazione di emergenza;

    il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è impegnato a far conoscere a quanti più cittadini possibile l'attivazione di questa applicazione e le sue potenzialità, che, in un mondo di crisi non prevedibili e di sconvolgimenti climatici, permette agli italiani che viaggiano per qualsiasi motivo – ad esempio studio, lavoro, vacanze e salute – di essere sempre informati e prontamente soccorsi e assistiti attraverso strumenti di uso comune come smartphone e tablet,

impegna il Governo:

1) a promuovere e incentivare ulteriormente la campagna istituzionale di sensibilizzazione con tutti i mezzi utili e necessari anche attraverso spot dedicati sui principali organi di stampa, televisivi e social, sui canali web e social del Governo e di tutte le istituzioni di riferimento, ad esempio Polizia di Stato-sezione passaporti;

2) ad avviare, in particolare, una mirata campagna informativa mediante apposito materiale elaborato dall'unità di crisi (poster, volantini, video istituzionale ed altro), iniziative nelle scuole superiori e università e in tutte le sedi diplomatiche italiane;

3) ad avviare le procedure per apporre uno specifico riferimento scritto sui nuovi passaporti comprensivo della frase: «Registra qui il tuo viaggio: www.dovesiamonelmondo.it» ed eventualmente anche ricorrendo ad accordi specifici con i gestori telefonici e le piattaforme online, circa l'importanza e l'utilità di registrarsi sul sito web del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale attraverso l'apposita applicazione di cui in premessa, prevedendo altresì un'apposita sezione nella quale i concittadini possano indicare gli estremi delle polizze assicurative stipulate in previsione del viaggio.
(1-00239) «Zoffili, Formentini, Coin, Comencini, Grimoldi, Ribolla, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Giglio Vigna, Caffaratto, Billi, Delmastro Delle Vedove».

(21 agosto 2019)