TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 297 di Venerdì 31 gennaio 2020

 
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INTERPELLANZE URGENTI

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   a quanto si è appreso da recenti articoli di stampa e come annunciato sul sito ufficiale del Ministero interpellato, il 7 gennaio 2020 il Ministro interpellato, e il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, hanno incontrato i rappresentanti delle categorie degli autotrasportatori e degli armatori per fare il punto sull'adeguamento dei noli marittimi;

   l'incontro aveva ad oggetto una comunicazione inviata alla fine del 2019, dalle maggiori compagnie di navigazione a tutte le aziende di autotrasporto, con la quale è stato annunciato – a partire dal 1° gennaio 2020 – un aumento del 25 per cento dei noli marittimi in ragione dell'entrata in vigore delle nuove norme della Convenzione internazionale (Marpol) (Annesso VI) dell’International Maritime Organization (Imo), cosiddetto Imo2020 riguardante la riduzione del tenore di zolfo nei combustibili liquidi utilizzati dalle navi;

   infatti, il 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore le nuove norme della Convenzione internazionale Marpol (Annesso VI) dell’International Maritime Organization (Imo), ossia l'Agenzia marittima delle Nazioni Unite, che obbligano ad utilizzare a livello mondiale carburanti navali con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,5 per cento m/m (massa per massa). Lo scopo è quello di migliorare la qualità dell'aria e diminuire drasticamente l'inquinamento ambientale prodotto dalle navi commerciali che oggi utilizzano combustibile con tenore di zolfo al 3,5 per cento;

   tale cambiamento risulta necessario e opportuno per la tutela dell'ambiente, ma occorre comunque vigilare affinché non vi sia una ripercussione negativa sul sistema dell’import/export riguardante il tessuto produttivo delle isole del nostro Paese;

   l'incremento del costo dei noli marittimi rischia di generare una reazione a catena causando uno squilibrio dei costi sostenuti dai trasportatori, tra le regioni peninsulari e quelle insulari;

   inoltre, l'aumento dei costi stabilito dai vettori marittimi a carico degli autotrasportatori potrebbe causare serie difficoltà agli imprenditori isolani, con conseguenti e prevedibili aumenti destinati a ripercuotersi anche sul consumatore finale;

   nel 2004, la Commissione europea ha emanato i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi (comunicazione della Commissione C (2004) 43), disponendo quali siano compatibili a norma degli articoli 106 e 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (ex articoli 86 e 87 del TCE);

   il punto 10 della citata comunicazione, «aiuti al trasporto marittimo a corto raggio» se letto in combinato disposto con il punto 5 «aiuti agli investimenti», rende possibili incentivi per promuovere l'uso di navi sicure e non inquinanti nonché finalizzati a conformare le navi immatricolate nell'Unione a standard più rigorosi delle norme vincolanti in materia di sicurezza e di ambiente stabilite nelle convenzioni internazionali e in anticipo sull'adozione di norme più rigorose, in modo da migliorare i controlli in materia di sicurezza e di ambiente –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per valutare la congruità degli aumenti posti in essere dalle compagnie di navigazione rispetto ai costi sostenuti per l'adeguamento alla nuova normativa;

   se non intenda valutare opportune iniziative volte a prevedere incentivi finalizzati agli investimenti per l'adeguamento delle unità navali, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, e in conformità a quanto disposto dalle nuove norme della Convenzione internazionale Marpol (Annesso VI) dell’International Maritime Organization (Imo).
(2-00621) «Marino, Barbuto, Luciano Cantone, Carinelli, De Girolamo, De Lorenzis, Ficara, Grippa, Chiazzese, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Scagliusi, Serritella, Spessotto, Termini, Sabrina De Carlo, De Giorgi, De Lorenzo, Del Grosso, Del Monaco, Di Lauro, Di Sarno, Di Stasio, Dieni, Donno, Dori, D'Orso, D'Uva, Emiliozzi, Ermellino, Faro, Flati, Frusone, Galizia, Giarrizzo, Cabras, Mura, Gavino Manca, Frailis, Deiana, Corda».

(28 gennaio 2020)

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   la gestione della rete autostradale è disciplinata da un corpo normativo costituito da norme di legge, decreti, delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), oltre che, ovviamente, dalle clausole convenzionali relative ai singoli rapporti concessori;

   in via preliminare, si segnalano le principali normative: la legge 21 maggio 1955, n. 463, che stabilisce la disciplina generale delle concessioni per la costruzione e gestione di tratte autostradali; l'articolo 11 della legge 23 febbraio 1992, n. 498, che, tra l'altro, assegna al Cipe la competenza ad emanare direttive sulla revisione delle concessioni autostradali ed in materia tariffaria; la legge 24 dicembre 1993, n. 537, che ha avviato il processo di privatizzazione del settore ed ha introdotto l'obbligo per i concessionari di pagare un canone annuo sui proventi netti da pedaggio; il decreto legislativo 26 febbraio 1994, n. 143, che ha stabilito compiti e poteri spettanti alle società concedenti e la delibera Cipe n. 319 dei 20 dicembre 1996, che ha fatto del piano finanziario l'elemento di verifica del servizio ed ha aggiornato le modalità di adeguamento tariffario;

   in particolare, l'articolo 2, comma 83, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e successivamente modificato dall'articolo 1, comma 1030, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alla lettera «a», statuisce «la determinazione del saggio di adeguamento annuo delle tariffe e il riallineamento in sede di revisione periodica delle stesse in ragione dell'evoluzione del traffico, della dinamica dei costi nonché del tasso di efficienza e qualità conseguibile dai concessionari»;

   ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 72 del 2014, le strutture del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti svolgono le seguenti funzioni: selezione dei concessionari autostradali e relativa aggiudicazione; vigilanza e controllo sui concessionari autostradali, inclusa la vigilanza sull'esecuzione dei lavori di costruzione delle opere date in concessione e il controllo della gestione delle autostrade il cui esercizio è dato in concessione; approvazione dei progetti relativi ai lavori inerenti alla rete stradale e autostradale di interesse nazionale, che equivale a dichiarazione di pubblica utilità ed urgenza ai fini dell'applicazione delle leggi in materia di espropriazione per pubblica utilità; proposta di programmazione del progressivo miglioramento ed adeguamento delle autostrade in concessione; proposta in ordine alla regolazione e variazioni tariffarie per le concessioni autostradali; predisposizione degli atti necessari per la trattazione del contenzioso relativo alle materie di competenza; vigilanza sull'attuazione, da parte dei concessionari, delle leggi e dei regolamenti concernenti la tutela del patrimonio delle autostrade in concessione nonché la tutela del traffico e della segnaletica; vigilanza sull'adozione, da parte dei concessionari, dei provvedimenti ritenuti necessari ai fini della sicurezza del traffico sulle autostrade medesime;

   tramite i competenti uffici il Ministero svolge pertanto le funzioni di concedente, compresa la vigilanza sull'intero settore autostradale, e si evidenzia che è deputato prioritariamente ad individuare e contrattualizzare, tramite le nuove convenzioni o tramite il riaffidamento di concessioni già scadute, la gestione delle nuove tratte autostradali mediante procedure di gara o affidamento tramite l'istituto del project financing, nonché all'aggiornamento dei nuovi piani economico-finanziari. Gli ambiti operativi maggiormente significativi afferiscono ai seguenti aspetti: espletamento delle procedure concorsuali per l'individuazione dei nuovi concessionari; aggiornamento/revisione convenzioni vigenti e piani economico-finanziari; verifica del rispetto degli obblighi concessori sotto l'aspetto gestionale, amministrativo, tecnico e finanziario; verifica tecnica dello stato dell'infrastruttura concessa; verifica del mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse, attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse; controllo amministrativo e tecnico sui lavori, nonché monitoraggio sull'attuazione dei programmi d'investimento e delle manutenzioni; controllo tecnico sulla progettazione dei lavori autostradali; sistema di erogazione di sanzioni e penali; sistema di contabilità regolatoria; individuazione di un benchmark ai fini dell'ammissibilità dei costi operativi; valutazioni e analisi delle stime di traffico;

   negli ultimi tempi, il tratto autostradale A16 Napoli-Canosa, detto anche «Autostrada dei due mari», gestito da Autostrade per l'Italia spa, è stato interessato da continue interruzioni e restringimenti della carreggiata, che hanno fortemente rallentato la circolazione degli automezzi, arrecato disagi agli utenti e favorito situazioni di pericolo. Ciò è avvenuto anche a causa di lavori in corso da molto tempo (ed è il caso, ad esempio, delle opere effettuate sul ponte all'altezza dello snodo di Castel del Lago). Si evidenzia inoltre il ripetersi di episodi particolarmente gravi, come l'incidente stradale avvenuto sul viadotto di Acqualonga avvenuto il 28 luglio 2013, nel quale perirono quaranta persone –:

   se, alla luce di quanto esposto, il Ministro interpellato intenda valutare la possibilità di effettuare, attraverso gli organismi competenti, un monitoraggio sul tratto autostradale A16 Napoli-Canosa, al fine di chiarire lo stato di avanzamento dei cantieri e individuare i punti maggiormente critici, causa di rallentamenti e restringimenti di carreggiata;

   se intenda valutare la possibilità di adottare le iniziative di competenza per disporre, in forza delle succitate normative ed attraverso le competenti strutture ministeriali, la sospensione o, in alternativa, la riduzione delle tariffe del pedaggio sulla stessa autostrada A16 Napoli-Canosa.
(2-00622) «Maraia, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Micillo, Ricciardi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi».

(28 gennaio 2020)

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:

   ormai da anni si susseguono sbarchi di immigrati irregolari nel sud della Sardegna, per lo più di soggetti aventi cittadinanza algerina, sbarchi che, solo nelle ultime settimane, hanno visto l'arrivo diretto di più di un centinaio di immigrati, a mezzo di piccole imbarcazioni private, spesso non individuate, né individuabili, dalle forze di polizia che pattugliano le coste, le quali, dunque, consentono l'accesso nel territorio nazionale in assenza di qualsivoglia controllo;

   gli immigrati algerini non richiedono misure di protezione internazionali o asilo politico, ma aspettano di poter raggiungere, dalla Sardegna, le altre regioni italiane, spesso attraverso un decreto d'espulsione ricevuto nell'isola;

   la situazione è da tempo insostenibile, anche sotto il profilo della sicurezza dei residenti: infatti, l'aumento, nei mesi estivi, del numero degli sbarchi diretti, in particolare in zone ad elevata affluenza turistica, come Porto Pino e Sant'Antioco, sta causando notevoli danni ad un territorio, già notevolmente segnato dalla crisi economica ed industriale;

   la tratta dall'Algeria alla Sardegna è stata anche fatta oggetto di pubblicizzazione su una pagina del social network «Facebook», a mezzo della quale i soggetti, poi sbarcati in Sardegna, hanno trasmesso informazioni utili avuto riguardo all'attraversata, al fine di incentivare altri soggetti ad intraprendere il medesimo viaggio;

   qualsiasi azione attuata finora non ha consentito l'interruzione della navigazione di tali imbarcazioni su tale tratta e, dunque, non ha reso possibile l'arresto degli sbarchi suindicati che, infatti, sfuggono al controllo delle forze di polizia incaricate del pattugliamento delle acque territoriali;

   più volte è stato ipotizzato che gli immigrati algerini, con i propri barchini, siano scortati da una cosiddetta «nave madre» per assistenza o traino sino al confine delle acque territoriali italiane;

   in alcuni casi non è stato neppure possibile identificare gli immigrati clandestini, i quali si sono dunque introdotti nel territorio nazionale senza essere stati adeguatamente censiti e senza che, allo stato, sia possibile conoscerne né le generalità né la dimora;

   alcuni dei citati soggetti si sono pure resi colpevoli di diversi reati contro la persona e/o il patrimonio, aumentando il senso di insicurezza nella popolazione civile che, infatti, più volte ha espresso, anche per il tramite delle amministrazioni locali, il proprio disappunto per l'assenza di qualsivoglia controllo; l'ultimo episodio si è registrato il 13 gennaio con l'arresto di un cittadino algerino, reo di aver rapinato del telefono un commerciante nel suo stesso locale commerciale;

   diversi sindacati di polizia hanno denunciato come gruppi di algerini, fotosegnalati, siano poi diventati irrintracciabili o cosiddetti «fantasmi» diventando un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale;

   nel corso del Forum nazionale sull'immigrazione illegale svoltosi in Algeria, il Ministro degli interni algerino ha dichiarato che, nel solo 2018, oltre 200 algerini avrebbero perso la vita in mare, fenomeno parzialmente limitato dall'intervento delle autorità locali che ha portato anche all'arresto di diversi trafficanti impiegati nell'organizzazione dei cosiddetti «viaggi della speranza», promossi anche a mezzo di pagine Facebook, nelle quali vengono divulgate informazioni utili avuto riguardo alla traversata, al fine di incentivare altri soggetti ad intraprendere il medesimo viaggio;

   in occasione degli ultimi sbarchi, si è registrata la presenza di cittadini libici o non di nazionalità algerina –:

   quali iniziative intenda assumere il Governo per interrompere finalmente il fenomeno in questione, se del caso anche con un'attività di pattugliamento della Marina militare nelle acque internazionali antistanti l'Algeria che, in caso di accordo con lo stesso Stato, potrebbe estendersi anche alle relative acque territoriali.
(2-00616) «Deidda, Varchi, Galantino, Luca De Carlo, Osnato, Caretta, Frassinetti, Montaruli, Bellucci, Maschio, Prisco, Caiata, Rotelli, Rizzetto, Lucaselli, Lollobrigida, Mantovani, Gemmato, Trancassini, Ferro».

(17 gennaio 2020)