TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 261 di Lunedì 18 novembre 2019

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE A FAVORE DI VENEZIA ALLA LUCE DEI RECENTI EVENTI ALLUVIONALI

   La Camera,

   premesso che:

    nella tarda serata del 12 novembre 2019 la città di Venezia è stata colpita in modo particolarmente intenso;

    l'acqua alta ha raggiunto i 187 centimetri, avvicinandosi ai livelli di quella più alta mai registrata: 194 centimetri, durante l'alluvione del 1966. Nonostante il Centro previsioni e segnalazioni maree della città abbia previsto nel corso della giornata una quota di 140 centimetri, le eccezionali condizioni atmosferiche, legate in modo particolare al vento di scirocco che ha iniziato a soffiare ad una velocità superiore di 50 nodi, hanno portato a un picco di 187 centimetri intorno alle 23,15;

    per effetto di questo livello del mare, il 100 per cento della città è stato allagato e, contemporaneamente, anche le isole minori e la barriera litoranea di Lido e Pellestrina sono state investite dalla marea e dalla mareggiata;

    contemporaneamente, anche i comuni litoranei di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti e Chioggia sono stati spazzati dalla furiosa mareggiata, che ha devastato le spiagge e le infrastrutture turistiche del litorale veneziano;

    in centro storico e nelle isole della Laguna si sono rilevati danni ingenti che hanno colpito beni culturali, come la Basilica di San Marco e altri beni monumentali pubblici e privati di inestimabile valore;

    in modo particolare, al ritiro delle acque sono emersi ingenti danni alle infrastrutture pubbliche e private: numerose imbarcazioni sono affondate, istituzioni e beni culturali sono stati letteralmente devastati, così come le strutture turistico-ricettive, gli esercizi commerciali e le abitazioni;

    nonostante il comune di Venezia abbia messo in atto tutte le misure a salvaguardia della sicurezza della città e della popolazione, i danni che si registrano sono di vastissima portata;

    dal 2003 è in fase di realizzazione il Mose, straordinario progetto di ingegneria civile, ambientale e idraulica, finalizzato alla difesa di Venezia e della sua Laguna dalle acque alte eccezionali, attraverso la costruzione di paratoie mobili alle tre bocche di porto;

    il progetto in questione, dopo una prima fase di sperimentazione, è stato avviato nel 2003 e, a seguito delle vicende giudiziarie verificatisi tra il 2013 e il 2014, ha subito un brusco rallentamento e la gestione commissariale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha ottemperato alla necessità del rapido completamento dell'opera;

    la città di Venezia è riconosciuta come patrimonio culturale a livello mondiale,

impegna il Governo:

1) ad assumere le iniziative di competenza per deliberare immediatamente lo stato di emergenza per calamità naturale, come richiesto dal comune di Venezia e dai comuni del litorale, allo scopo di far fronte ai danni che hanno gravemente compromesso le infrastrutture pubbliche e private della città;

2) ad assumere immediatamente iniziative presso la gestione commissariale del Consorzio Venezia nuova, soggetto attuatore della realizzazione del Mose, affinché attraverso procedure di legge e risorse finanziarie si giunga nel più breve tempo possibile al completamento e alla messa in funzione dell'opera;

3) ad adottare immediatamente le iniziative di competenza per pervenire a una nuova «legge speciale» per la città metropolitana di Venezia, al fine di individuare le dotazioni finanziarie necessarie al funzionamento ordinario dei sistemi di difesa dalle acque alte e i soggetti responsabili preposti ad assumere le decisioni nei casi di emergenza come quello occorso nella serata del 12 novembre 2019.
(1-00286) «Brunetta, Gelmini, Baratto, Bendinelli, Bond, Caon, Cortelazzo, Marin, Milanato, Zanettin».

(13 novembre 2019)

MOZIONE CONCERNENTE L'ACQUISTO DI VELIVOLI F35 NELL'AMBITO DELLA COOPERAZIONE NEL CAMPO AEROSPAZIALE E DELLA DIFESA TRA ITALIA E STATI UNITI D'AMERICA

   La Camera,

   premesso che:

    il nostro Paese si è impegnato con gli Stati Uniti ad acquistare progressivamente 90 velivoli F-35 nelle due versioni A e B, rispettivamente in 60 e 30 esemplari;

    all'acquisto dei predetti velivoli nel numero prefissato si lega lo sfruttamento della fabbrica di Cameri, dove non solo vengono prodotti gli F35 destinati all'Italia, ma ne sono assemblati anche per conto di altri Paesi, come l'Olanda. È inoltre previsto che a Cameri si svolga la manutenzione di tutti gli F35 venduti ai Paesi continentali dell'Europa;

    sul regolare sviluppo della commessa alla Lockheed sono intervenute nel corso del tempo turbative che hanno generato incertezze e dubbi in merito alla tempistica e ai volumi delle forniture;

    nel 2012 ebbe luogo una prima decurtazione del lotto complessivo dei velivoli da acquistare, ridotto dagli originari 131 a 90;

    le incertezze che hanno contrassegnato recentemente il cammino della commessa degli F35 A e B destinati all'Aeronautica militare e alla Marina militare sono sfociate anche in episodi sconcertanti, come la morosità del nostro Paese nell'onorare nei tempi stabiliti alcune tranche dei pagamenti connessi agli acquisti;

    la situazione d'incertezza sembra malauguratamente persistere, stando almeno a quanto riportano gli organi d'informazione, secondo i quali il Presidente del Consiglio dei ministri avrebbe recentemente confermato nel corso di un recente incontro bilaterale con il Segretario di Stato americano svoltosi a Roma l'intenzione del nostro Paese di perfezionare l'acquisto dell'intero lotto di 90 F35 previsto, salvo poi aprire alla rinegoziazione della transazione;

    sarebbe inoltre ancora in corso di definizione la determinazione del numero di velivoli da acquistare nel prossimo triennio, mentre risultano tuttora in corso di consegna 28 apparecchi già comprati, che si aggiungono ai 13 già in linea;

    la contraddizione tra le dichiarazioni recentemente attribuite al Presidente del Consiglio dei ministri sembra essere riconducibile alla coesistenza di indirizzi politici divergenti in seno alla compagine di Governo, nella quale, accanto a coloro che desiderano la conferma alle attuali condizioni della commessa per gli F35, vi sono anche coloro che, invece, ne vorrebbero l'ulteriore decurtazione;

    l'F35 A ha appena ottenuto la certificazione operativa Nato prevista per questo genere di velivoli, in coincidenza con il suo rischieramento in Nord Europa nel quadro di una delle missioni atlantiche di Air policing cui l'Italia aderisce;

    una riduzione della commessa rischia di precludere all'Italia la piena valorizzazione dell'impianto di Cameri e, altresì, la possibilità di negoziare l'allargamento delle partnership industriali nel campo della difesa e dell'aerospazio tra il nostro Paese e gli Stati Uniti d'America,

impegna il Governo:

1) ad esprimere un univoco orientamento alla conferma della commessa concernente l'acquisto degli F35 A e B nei numeri e con la tempistica già concordati a livello bilaterale tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America;

2) a definire contestualmente in tempi rapidi gli acquisti del velivolo programmati per il prossimo triennio, mentre si completa la consegna del lotto da 28 unità in corso di produzione;

3) ad esplorare, contestualmente, la possibilità di allargare ulteriormente gli ambiti di cooperazione nel campo aerospaziale e della difesa tra le aziende leader italiane e i colossi americani del settore.
(1-00260) «Ferrari, Maria Tripodi, Molinari, Fantuz, Zicchieri, Toccalini, Boniardi, Castiello, Piccolo, Pretto, Formentini, Vito, Fascina, Dall'Osso, Gregorio Fontana, Perego Di Cremnago, Ripani».

(11 ottobre 2019)