TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 246 di Venerdì 25 ottobre 2019

 
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INTERPELLANZE URGENTI

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:

   il secondo rapporto sulla malnutrizione infantile della Ong Helpcode, afferma che sono circa centomila i bambini obesi o in sovrappeso nel nostro Paese, con una prevalenza dei maschi (21 per cento) sulle femmine (14 per cento);

   secondo uno studio condotto dall’Imperial College di Londra e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il numero di bambini e adolescenti obesi (tra i 5 e 19 anni) è aumentato di 10 volte negli ultimi 40 anni, mentre in Italia è cresciuto di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975 e, nonostante un lieve calo che si è registrato dal 2009, i dati sono ancora allarmanti;

   l'alimentazione in gravidanza e nei primi anni di vita è fondamentale per uno sviluppo armonico dei bambini, per il contenimento della generazione delle cellule adipose e per lo sviluppo del sistema immunitario. Numerosi studi fanno riferimento all'importanza dei primi «1.000 giorni di vita», comprendendo anche la gestazione. Anche il Ministero della salute (dipartimento prevenzione) ha sottolineato che «le evidenze scientifiche disponibili confermano che i primi 1.000 giorni di vita sono fondamentali per un adeguato sviluppo fisico e psichico»;

   succede spesso che i bambini, anche di pochi mesi e comunque all'interno dell'arco temporale dei citati «1.000 giorni», siano nutriti presso strutture comunitarie, come ad esempio gli asili nido, dove viene privilegiata una dieta che prevede un eccesso di proteine e, in particolare, di origine animale; risulta quindi carente la cultura relativa alla possibile assunzione degli aminoacidi essenziali combinando, nello stesso pasto, legumi e cereali;

   un recente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, in cui i ricercatori hanno comparato l'impatto sul colesterolo derivante dalla scelta di fonti proteiche (di origine vegetale e animale), distinguendo tra carni rosse e bianche, mostra la riduzione di grassi saturi, del colesterolo (Ldl) e totale con l'apporto di sole proteine di origine vegetale;

   lo studio presentato al meeting annuale EASD (European Association for the Study of Diabetes) ha dimostrato che una dieta vegana, a basso contenuto di grassi, induce cambiamenti nel microbiota intestinale. Questi cambiamenti sono risultati correlati ai cambiamenti della composizione corporea e alla sensibilità all'insulina e si traducono nella perdita di peso;

   lungi dall'estremizzare la questione e banalizzarla in «vegetariani sì o no», è opinabile che a ogni pasto in un asilo nido o scuola materna sia necessaria l'introduzione di proteine animali, peraltro spesso di bassa qualità visti i prezzi minimi e la filiera di approvvigionamento; si tratta oltretutto di un solo pasto al giorno: senza una dovuta educazione nutrizionale delle famiglie dei bambini, si corre il rischio che essi assumano proteine animali più volte al giorno;

   il Lancet Planetary Health ha pubblicato recentemente una revisione della Griffith University in Australia in cui emerge che per i medici la formazione legata alla nutrizione è praticamente nulla. La nutrizione non è sufficientemente integrata nell'educazione medica, indipendentemente dal Paese esaminato o dall'anno accademico;

   preme inoltre sottolineare che la produzione di proteine animali è correlata a circa il 10 per cento delle emissioni di gas serra in Italia –:

   se il Governo disponga di dati aggiornati in ordine all'impatto sulla salute dei bambini derivante dall'assunzione quotidiana di proteine animali nelle mense scolastiche;

   se il Governo intenda promuovere e sostenere un'educazione alimentare, anche mediante adeguati strumenti di formazione e informazione, rivolti a medici e a operatori sanitari e scolastici, che favorisca un ridotto impatto sulle risorse ambientali e sulla salute dell'individuo, privilegiando la scelta di fonti proteiche di origine vegetale e favorendo la presenza settimanale di pasti completi vegetariani a disposizione di tutti gli utenti delle mense scolastiche;

   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare disponga di dati relativi agli effetti sull'ambiente delle diete alimentari associate al consumo dei prodotti di origine animale rispetto alle diete alimentari che non prevedono tale consumo e se intenda promuovere studi e ricerche finalizzati a verificare i vari effetti con particolare riferimento alle emissioni di gas serra.
(2-00529) «Zolezzi, Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Micillo, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zanichelli, Sarli, Sportiello, D'Arrando, Nappi, Di Lauro».

(22 ottobre 2019)

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   l'articolo 17 del codice deontologico del farmacista vieta atti di comparaggio e altri accordi illeciti volti a stigmatizzare condizionamenti tra professionisti e volti altresì a scoraggiare abusi professionali per quanto riguarda prescrizioni mediche o veterinarie;

   l'articolo 18 dello stesso recita: «Il farmacista non deve promuovere, organizzare o aderire a iniziative di accaparramento di prescrizioni mediche comunque e dovunque poste in essere»;

   ad oggi si sta espandendo esponenzialmente il fenomeno di farmacisti che affittano a canone e spese di gestione «zero» locali, nei pressi o adiacenti alla propria farmacia, a studi medici collocandovi medici di base, specialisti, centri di analisi clinica. Si palesa quello che appare agli interpellanti uno squallido scambio di favori al medico il quale trasferisce il vecchio studio medico per godere di spazi organizzati e gratuiti, scatenando un conflitto di interessi in aperta violazione della deontologia professionale di medico;

   in tale situazione lo scambio con il farmacista avviene con l'automatica spedizione della prescrizione da parte degli assistiti che si recano direttamente presso la farmacia adiacente talvolta senza neanche il rilascio della ricetta cartacea; illecita è anche l'erogazione anticipata del farmaco rispetto alla prescrizione, sia per quelli afferenti alla cura delle patologie croniche che di quelli di fascia C. Un'attenzione particolare va data agli antibiotici, non sempre questi ultimi erogati previa diagnosi di un medico; questo alimenta una concorrenza sleale verso le altre farmacie e danno alla salute dei cittadini;

   l'articolo 45 del regolamento per il servizio farmaceutico (regio decreto 30 settembre 1938, n. 1706) prevede infatti che: «Gli ambulatori medico-chirurgici annessi alle farmacie devono sempre avere l'ingresso diverso da quello delle farmacie, alle quali sono annessi, e non debbono avere alcuna comunicazione interna con le stesse»;

   vista l'impossibilità di esercitare la professione di medico all'interno della farmacia, avvicinare le due attività non è illegale, in quanto il confine della legittimità «dipende dal comportamento deontologicamente corretto dei professionisti» con chiaro riferimento al comparaggio e all'accaparramento di ricette;

   a seguito di numerose indagini compiute dai Nas è stato riscontrato un incremento del volume d'affari a seguito del trasferimento di studi medici all'interno di locali adiacenti farmacie –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative di competenza ritenga di assumere per porre fine a questo fenomeno non solo deontologicamente scorretto, che avalla collusioni tra medici e farmacisti e che crea danni alla salute dei cittadini.
(2-00530) «Nappi, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Ianaro, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Troiano, Zanichelli».

(22 ottobre 2019)