TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 230 di Martedì 1 ottobre 2019

 
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INTERPELLANZA E INTERROGAZIONI

A) Interrogazione

   DI STASIO, OLGIATI, CARELLI, SABRINA DE CARLO, SURIANO, EMILIOZZI e CABRAS. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nonostante gli accordi di pace tra la Colombia e la formazione guerrigliera delle Farc del 2016, una lunga scia di sangue continua ad attraversare lo Stato sudamericano;

   dal momento della rinuncia alla lotta armata sono stati uccisi circa 320 colombiani; di questi, 130 circa sarebbero militanti, i restanti sono difensori dei diritti umani e leader sociali;

   gli omicidi dei difensori dei diritti umani sono avvenuti tutti nei primi 8 mesi di governo guidato dal leader di destra Ivan Duque, che ha già espresso la volontà di modificare, seppur unilateralmente, gli accordi di pace promossi dall'ex Presidente colombiano Juan Manuel Sanchez;

   le organizzazioni criminali, anche internazionali, e i narcotrafficanti stanno tornando a imporsi in alcune zone della Colombia;

   la capitale Bogotà e tutta la Colombia saranno interessate, il 27 ottobre 2019, dalle elezioni comunali e regionali e, in vista di questa tornata elettorale, lo scontro politico si sta evidentemente inasprendo, raggiungendo un picco di violenza inaccettabile e ingiustificabile, come dimostra l'omicidio della candidata sindaca di Suarez, Karina Garcia Sierra, assassinata insieme ad altre cinque persone e poi bruciata, a seguito di un'imboscata avvenuta nel dipartimento di Cauca, fatto seguito dagli omicidi del candidato alle comunali del municipio di Toledo, Orley Garca, e di José Cortes Sevillano, presidente della giunta di azione comunale di El Carmen, entrambi uccisi a colpi di fucile in due diversi attentati avvenuti tra il 6 e l'8 settembre 2019 –:

   quali iniziative di competenza abbia intrapreso o intenda adottare il Governo, anche insieme alla comunità internazionale, per garantire il mantenimento degli accordi di pace e quindi per garantire che le elezioni del 27 ottobre 2019 possano svolgersi in un clima di non violenza, correttezza e imparzialità.
(3-00987)

(30 settembre 2019)
(ex 5-02712 del 17 settembre 2019)

B) Interpellanza

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   le smart road sono un'iniziativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finalizzata al rilancio del settore delle infrastrutture di trasporto attraverso la digital transformation, intesa come fattore abilitante della crescita sostenibile, intelligente e inclusiva del Paese;

   l'obiettivo è di rinnovare il sistema delle infrastrutture stradali, rendendole più sicure, meglio utilizzate e fruite e in grado di generare dati e servizi per una migliore esperienza del viaggio per i cittadini, per facilitare il trasporto delle merci e contribuire a determinare un ecosistema tecnologico favorevole per le imprese;

   analogamente la digital transformation delle infrastrutture si configura come volano per l'intera economia del Paese, dal momento che il settore infrastrutturale, per la sua capacità di attrarre investimenti importanti e di connettere soggetti e settori produttivi diversi, può tornare a rappresentare la frontiera dell'innovazione, soprattutto se si considerano come primari gli interventi di upgrading tecnologico, il cui costo e i cui tempi di realizzazione sono mediamente più bassi rispetto ad interventi sulle infrastrutture fisiche;

   la realizzazione del processo di trasformazione digitale richiede che siano realizzate strutture e piattaforme tecnologiche abilitanti che si basano su elementi quali la connettività di persone e veicoli, gli open data, i big data e l’internet degli oggetti (loT), destinati a generare una molteplicità di dati di interesse per il gestore dell'infrastruttura, per i viaggiatori e per le autorità e per gli enti di pianificazione;

   le smart road possono anche rappresentare un elemento per fornire ai territori da esse rappresentate una dorsale con cui supportare servizi di connettività loT, non necessariamente legati al trasporto, come, per esempio, il supporto alla cosiddetta agricoltura di precisione;

   l'elemento, però, più rilevante con riferimento alle infrastrutture abilitanti è legato alla predisposizione della dorsale e dei servizi di comunicazione esposti per l'implementazione delle soluzioni Cooperative intelligent transport systems (C-ITS): un piano di investimento, le cui linee generali, sono state presentate nel 2016 dalla Commissaria dell'Unione europea Violeta Bulc e che si ponevano l'obiettivo di stabilire un quadro di riferimento complessivo entro il 2019, quando le prime vetture a guida autonoma sarebbero arrivate sul mercato. Un piano quelle delle C-ITS con investimenti che nel tempo avrebbero potuto superare i tre miliardi di euro;

   proprio la diffusione dei sistemi di Cooperative intelligent transport systems (C-ITS) può contribuire a raggiungere una serie di obiettivi della Commissione europea nell'ambito dei trasporti, quali la sicurezza, la riduzione della congestione e il miglioramento delle condizioni di trasporto e degli impatti ambientali;

   la costante evoluzione nel settore dello sviluppo tecnologico, infatti, consente di gestire in modo «intelligente» il sistema dei trasporti nella sua globalità e di far fronte alla svariate esigenze espresse sia dagli operatori, sia dagli utenti del trasporto pubblico e privato. I sistemi intelligenti di trasporto (Its) possono oggi essere considerati strumenti indispensabili alla gestione della mobilità nelle aree urbane e metropolitane;

   uno degli elementi cruciali per il successo di queste nuove applicazioni sarà la protezione dei dati, molti dei quali personali, scambiati tra le vetture e necessari per il funzionamento del sistema;

   un recente studio della società di consulenza Analysis Mason stima il nuovo valore economico complessivo generato dall'introduzione di un sistema di trasporto intelligente in Europa in una fascia compresa tra 20 e 40 miliardi di euro nei prossimi 10 anni;

   già a ottobre del 2017 le autorità di protezione dati europee hanno approvato un parere sul sistema di trasporto intelligente C-ITS che forniva una serie di raccomandazioni per l'industria, al fine di raggiungere il duplice, possibile obiettivo dello sviluppo tecnologico e della tutela dei diritti;

   l'8 marzo 2019 queste raccomandazioni sono state ribadite, in una sorta di decalogo, nel corso dell'assemblea dello European telecommunications standards institute (Etsi), che è l'organo di standardizzazione che a livello continentale sta sviluppando le architetture e i protocolli per lo scambio delle informazioni tra veicoli;

   lo stato delle infrastrutture non deve essere esclusivamente noto con riferimento alle condizioni di circolazione, ma anche con riferimento alle condizioni ambientali alle condizioni strutturali delle infrastrutture stesse, queste ultime organizzate e gestite all'interno di un modello digitale simile a quello tipico dei Building information modeling (Bim) –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere, alla luce dello stato dei lavori preparatori alla definizione del quadro giuridico necessario per una larga diffusione dei servizi C-ITS per le infrastrutture del Paese.
(2-00379) «Grippa, Marino».

(13 maggio 2019)

C) Interrogazione

   DEIDDA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il consiglio provinciale dell'Inps di Nuoro ha recentemente denunciato il mancato affidamento alla sede nuorese di una parte dei 66 nuovi assunti dall'istituto destinati alla Sardegna e tale decisione è stata adottata sulla base di un criterio di valutazione, ad avviso dell'interrogante, del tutto inaccettabile, in quanto fondato su indicatori che non possono essere gli stessi per tutto il territorio nazionale;

   tale decisione appare ancora più incomprensibile se si considera che la stessa sede è già stata interessata, nel triennio 2017-2019, da una riduzione di 40 unità, con conseguente, insostenibile aumento del carico di lavoro per il restante personale, peraltro già aggravato per effetto dei provvedimenti adottati dal Governo e concernenti «quota cento» e «reddito e pensione di cittadinanza»;

   la situazione della sede Inps di Nuoro è già stata discussa dal comitato regionale, convocato proprio per un'analisi della situazione generale dell'istituto, compresa la grave situazione degli organici in Sardegna, e la mancanza di ricambio generazionale determinerà la perdita delle conoscenze e dei metodi acquisiti dal personale ancora in servizio;

   la decisione in questione – peraltro, in assoluto contrasto con i risultati ottenuti dalla stessa sede che, infatti, si è posizionata fra le prime 15 a livello nazionale – appare ricollegarsi al più ampio piano di riorganizzazione avviato dall'istituto in Sardegna, il quale, attraverso una contrazione delle risorse umane assegnate alle varie sedi, determinerà il ridimensionamento della presenza dell'istituto nell'isola, con la conseguente chiusura di diversi uffici;

   la presenza delle diverse sedi dell'istituto nell'isola è necessaria al fine di fronteggiare le istanze della popolazione residente, la quale, diversamente, si vedrebbe costretta ad affrontare lunghi viaggi verso gli altri centri dell'isola, senza che la rete infrastrutturale consenta, in alcun modo, rapidi spostamenti, essendo, tra le altre cose, la Sardegna l'unica regione italiana priva di autostrade e caratterizzata da una forte carenza infrastrutturale;

   i territori in questione hanno già subito negli ultimi anni la chiusura e/o il ridimensionamento di altri servizi essenziali, quali il servizio sanitario e quello scolastico, e tale condizione incentiva il fenomeno dello spopolamento, con gravi ripercussioni di ordine economico e sociale per l'intera Isola –:

   se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di destinare nuovo personale all'ufficio dell'Inps di Nuoro, scongiurando così qualsiasi ipotesi di futura, eventuale chiusura della medesima sede.
(3-00988)

(30 settembre 2019)
(ex 4-03647 del 25 settembre 2019)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE DI COMPETENZA VOLTE A ONORARE LA MEMORIA DI ANTONIO MEGALIZZI, TRAGICAMENTE SCOMPARSO A SEGUITO DELL'ATTENTATO TERRORISTICO DELL'11 DICEMBRE 2018 A STRASBURGO

   La Camera,

   premesso che:

    nel dicembre 2018 si è assistito all'ennesimo attacco terroristico, avvenuto nel centro storico di Strasburgo, nel cuore dell'Europa e della sua attività politica. L'attentatore, un 29enne nato a Strasburgo ma di origine marocchina, ha ucciso 5 persone e ne ha ferite 13, di cui 9 in maniera grave;

    tra i feriti più gravi, come noto, vi era anche un giovane italiano, Antonio Megalizzi, giornalista radiofonico colpito da un proiettile alla testa, che era a Strasburgo per seguire i lavori della plenaria del Parlamento europeo. Antonio è morto pochi giorni dopo, a causa delle sue condizioni considerate sin dal primo momento irreparabili. A distanza di poco tempo è morto anche il suo amico e collega Barto Pedro Orent-Niedzielski;

    Antonio era laureato in Scienze della comunicazione presso l'Università di Verona e frequentava il master in studi europei e internazionali presso l'Università degli studi di Trento; lavorava per Europhonica, format radiofonico che coinvolge università italiane, spagnole, tedesche, portoghesi e francesi, alla cui base vi è la volontà di raccontare l'Europa politica e sociale dal punto di vista di una generazione che vive in pieno la realtà europea e che parla in maniera semplice ed immediata ai coetanei. L'attività italiana di Europhonica, interrotta in segno di lutto, è ripresa regolarmente durante il mese di febbraio 2019, con l'intento anche di continuare il lavoro del nostro giovane connazionale rimasto ucciso;

    in una nota il comune di Trento aveva dichiarato il lutto cittadino in concomitanza con le esequie del ragazzo, evidenziando come la città si riconoscesse «nei valori e nelle azioni portate avanti da Antonio nella sua breve vita» e di come il gesto rappresentasse «un'adesione simbolica ma importante per condannare con forza la brutalità e l'inutilità delle azioni terroristiche»;

    Antonio voleva raccontare l'Europa della «generazione Erasmus», con tutte le sue contraddizioni e divisioni ma anche con tutte le sue opportunità; aveva voglia di informare e di utilizzare la radio come strumento privilegiato di comunicazione, nel tentativo di incorporare e difendere un'idea di comunità che andasse oltre i luoghi comuni e le banalità e che avesse invece delle finalità concrete; voleva rendere partecipi i suoi coetanei, specialmente quelli più disattenti e poco motivati, attraverso una forma più diretta e genuina di giornalismo, quello delle giovani radio universitarie;

    l'esperienza di Europhonica è rappresentativa dell'importanza che le attività, che si concretizzano in strumenti come le web radio o i media civici, ricoprono nella partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica. La comunicazione partecipata, infatti, è un elemento irrinunciabile, onde evitare il malfunzionamento delle dinamiche relazionali tra società civile ed istituzioni;

    la storia di Antonio assomiglia a quella di moltissimi altri giovani italiani. Antonio poteva essere uno qualsiasi dei nostri figli, fratelli o nipoti che ogni giorno vivono l'Europa attraverso esperienze lavorative, di studio o di scambio. Il dolore della sua famiglia e dei suoi cari avrebbe potuto essere il dolore di una qualsiasi delle famiglie italiane;

    proprio per mantenere vivo il ricordo di Antonio e sempre attuale il messaggio di amore e fratellanza di cui la sua vita è stata testimonianza, nonché il suo messaggio sull'importanza dell'informazione, dell'istruzione, dell'impegno civico, la famiglia ha deciso di istituire una fondazione a lui intitolata con la quale si auspica una proficua collaborazione degli organi istituzionali, al fine di coordinare le molteplici iniziative che verranno poste in essere in suo ricordo;

    è per quanto fin qui esposto che si ritiene doveroso oltre che necessario, a più di un mese dalla morte di Antonio, tenere acceso il suo ricordo di giovane attivo e brillante, simbolo di una giovane generazione di eccellenze italiane motivate ad agire, a studiare, a lavorare per un ideale positivo – qualunque esso sia,

impegna il Governo:

1) ad intraprendere ogni iniziativa di competenza per rinnovare il ricordo di Antonio Megalizzi, in particolare attraverso l'istituzione di una borsa di studio in suo nome presso una scuola di giornalismo di una delle università pubbliche italiane per il praticantato di giornalista professionista, destinata a giovani desiderosi di diffondere un'informazione chiara, corretta e diretta;

2) a sostenere l'impegno della Conferenza dei rettori delle università italiane nell'incentivare la realizzazione negli atenei pubblici italiani di azioni ed attività dedicate alla memoria di Antonio Megalizzi, che possano concretizzarsi in premi e riconoscimenti destinati agli studenti più meritevoli, in borse di studio e nella denominazione in suo onore di aule destinate alle attività di web radio e media communication.
(1-00146) (Nuova formulazione) «Lattanzio, Casciello, Sasso, Piccoli Nardelli, Fusacchia, Frassinetti, Toccafondi, Fratoianni, Carbonaro, Aprea, Gallo, Belotti, Anzaldi, Biancofiore, Emanuela Rossini, Villani».

(21 marzo 2019)