TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 189 di Mercoledì 12 giugno 2019

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   CONTE e FORNARO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   diversi organi di stampa hanno dato notizia, il 5 giugno 2019 e nei giorni seguenti, che il Ministero dell'interno impugnerà le sentenze del tribunale amministrativo regionale della Toscana relative alle cosiddette «zone rosse» a Firenze e quelle dei tribunali di Firenze e Bologna che hanno ordinato l'iscrizione all'anagrafe di alcuni richiedenti asilo;

   sempre secondo gli stessi organi di stampa, a seguito di ciò il Ministero dell'interno avrebbe manifestato l'intenzione di richiedere all'Avvocatura dello Stato di valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze avrebbero dovuto astenersi dal farlo a causa delle loro presunte posizioni in contrasto con le politiche del Governo in materia di sicurezza;

   il Ministero, al fine di sostenere questa tesi, starebbe analizzando una serie di interventi e di opinioni espresse dai giudici, pubblicamente o attraverso riviste o convegni di associazioni che si occupano dei temi dell'immigrazione, come la rivista «Diritto, immigrazione e cittadinanza» e «l'Associazione studi giuridici per l'immigrazione»;

   i giudici oggetto dell'iniziativa del Ministero sarebbero: Luciana Breggia, magistrato del tribunale di Firenze, verso la quale il Ministro interrogato si era rivolto, durante la campagna elettorale, dicendo: «si candidi per cambiare le leggi che non condivide», Rosaria Trizzino, giudice che presiede la sezione del tribunale amministrativo regionale della Toscana, e Matilde Betti, presidente della prima sezione del tribunale civile di Bologna;

   il Ministro interrogato ha dichiarato ai media che lo interrogavano sulla vicenda che con tale misura «non intendiamo controllare nessuno, né creare problemi alla magistratura», aggiungendo che «ci chiediamo se alcune iniziative pubbliche siano compatibili con un'equa amministrazione della giustizia», non smentendo, quindi, l'iniziativa del Ministero dell'interno verso i giudici e mettendone in discussione l'imparzialità, non in base a una valutazione di ordine giuridico dei provvedimenti adottati, ma in base a opinioni espresse in occasioni pubbliche;

   sulla vicenda si è espressa in modo molto preoccupato l'Associazione nazionale magistrati –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, confermi quanto riportato dai media e non ritenga di astenersi da qualsiasi atto che possa recare discredito all'attività giudiziaria, rischiare di fare perdere la necessaria serenità dei giudici e rischiare di manifestarsi, ad avviso degli interroganti, come un pericoloso sistema di schedatura dei giudici in base alle loro opinioni.
(3-00778)

(11 giugno 2019)

   MAGI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la legge elettorale per Camera e Senato prevede (articolo 18-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957) che «la dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l'attribuzione dei seggi nel collegio plurinominale, con l'indicazione dei candidati della lista nei collegi uninominali compresi nel collegio plurinominale» debba essere sottoscritta da almeno «1.500 e da non più di 2.000 elettori (...)»; un numero di firme autenticate divise nei 63 collegi molto elevato, imposto solo alle liste che non godono di un'esenzione legata al collegamento coi gruppi parlamentari del Parlamento uscente;

   peraltro la norma è stata interpretata dal Ministero dell'interno nel senso di intendere per «dichiarazione di presentazione» anche i moduli su cui le liste raccolgono le firme e non solo le dichiarazioni con cui le liste depositano le firme raccolte presso gli uffici elettorali circoscrizionali (tra il 35° e il 34° giorno antecedente la data del voto). Questo vuol dire che una lista, che non goda dell'esenzione dalla raccolta delle sottoscrizioni e che voglia presentarsi in coalizione con liste esonerate da tale obbligo, dovrebbe scrivere sui moduli i nomi dei candidati nei collegi uninominali frutto di un eventuale apparentamento – che non matura prima del 42° giorno precedente il voto – e che possono essere decisi dalle forze politiche esonerate nell'imminenza del deposito delle candidature (il 34° giorno prima del voto);

   l'indicazione dei candidati nei collegi uninominali di una coalizione dovrebbe invece avvenire, per tutte le liste coalizzate, secondo i tempi e con le modalità previste per le liste esonerate dalla raccolta firme, cioè in sede di presentazione congiunta da parte dei rappresentanti di tutte le liste della coalizione (articolo 18-bis, comma 1-bis, secondo periodo);

   è necessario prevenire interpretazioni lesive dei diritti di elettorato attivo e passivo e garantire piena parità di accesso alla competizione elettorale per le liste che devono raccogliere le firme, anche mediante una modifica normativa da adottare con congruo anticipo rispetto alla data delle elezioni –:

   se non intenda adottare ogni iniziativa di competenza, anche normativa, al fine di ridurre il numero di sottoscrizioni alle liste in modo che questo non costituisca un ostacolo insormontabile all'accessibilità alla competizione elettorale o, in alternativa, di consentire la raccolta delle firme sul solo simbolo della lista o in ogni caso sulle sole liste per i collegi plurinominali.
(3-00779)

(11 giugno 2019)

   BRESCIA, MACINA, DIENI, ALAIMO, BALDINO, BERTI, BILOTTI, MAURIZIO CATTOI, CORNELI, DADONE, D'AMBROSIO, FORCINITI, PARISSE, FRANCESCO SILVESTRI, SURIANO e ELISA TRIPODI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da quanto appreso da fonti di stampa, grazie al lavoro della Digos, la procura della Repubblica di Bari ha aperto più fascicoli d'inchiesta per «corruzione elettorale» in relazione a conclamati casi di voto di scambio alle recenti elezioni comunali di Bari;

   i poliziotti, già durante la campagna elettorale, hanno ricevuto e raccolto diverse segnalazioni anche sui social network e approfondito i casi. Sono state ascoltate, come persone informate dei fatti, una ventina di persone in questura e sarebbero quattro le persone iscritte nel registro degli indagati per voto di scambio, ma il numero potrebbe crescere;

   i reati sarebbero stati commessi nel corso della campagna elettorale da esponenti degli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Secondo la ricostruzione, in alcuni casi sarebbe stato utilizzato l'espediente del rappresentante di lista, fornendo a tali soggetti un rimborso spese, in realtà pagamento del voto (o dei voti) accordato. In altri casi, invece, sarebbero state promesse e consegnate somme di denaro (dai 30 ai 50 euro), generi alimentari, buoni benzina o di altro genere;

   si apprende, inoltre, che la polizia avrebbe esaminato la lista dei 36 consiglieri eletti in comune, analizzando i dati sulle preferenze e incrociandoli con i risultati ottenuti nei vari quartieri;

   a parere degli interroganti, vanno ringraziati quei cittadini baresi che con le loro coraggiose segnalazioni hanno fatto scattare le indagini e si auspica che i consiglieri comunali eletti per effetto della commissione di eventuali reati si autodenuncino e collaborino alle indagini della procura. Sul tema venerdì 14 giugno 2019 si terrà a Bari la manifestazione civica «Liberi di votare»;

   grazie all'impegno dell'attuale maggioranza di Governo è stata finalmente approvata una legge sul voto di scambio politico-mafioso, in vigore dall'11 giugno 2019;

   casi di brogli elettorali si sarebbero poi registrati in altre parti del territorio nazionale, come Ariano Irpino, Aversa e Termoli, dove sono scattate le indagini della Digos;

   tali fenomeni apparirebbero facilmente superabili attraverso l'estensione del «tagliando antifrode», introdotto dalla legge n. 165 del 2017 limitatamente alle elezioni politiche, anche alle elezioni europee, regionali e comunali –:

   di quali ulteriori elementi il Ministro interrogato, per quanto di competenza, sia a conoscenza in ordine ai fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda mettere in campo per contrastare il fenomeno della corruzione elettorale.
(3-00780)

(11 giugno 2019)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SUTTO, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il Corpo nazionale dei vigili del fuoco rappresenta una straordinaria risorsa per garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini;

   i vigili del fuoco si distinguono per un impegno incessante in scenari operativi caratterizzati da particolari complessità e da altissimi livelli di rischio, senza alcun timore di porre a repentaglio la propria incolumità;

   il Governo, fin dal suo insediamento, ha già dimostrato un'attenzione speciale alle esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, prevedendo, tra l'altro, nella legge di bilancio per l'anno 2019 un potenziamento dell'organico di 1.500 unità per il biennio 2019/2020;

   grazie ai fondi disponibili in bilancio risultano, inoltre, essere già state programmate attività che consentiranno, fino al 2021, di attuare un piano di ammodernamento dei mezzi operativi;

   si avverte l'esigenza di valorizzare ulteriormente la professionalità degli appartenenti al Corpo nazionale sia sul piano retributivo che su quello previdenziale –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per garantire un sempre maggior livello di efficienza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche attraverso una rimodulazione del sistema di reclutamento e formazione, nonché mediante l'allineamento del trattamento retributivo e previdenziale rispetto al comparto sicurezza.
(3-00781)

(11 giugno 2019)

   SQUERI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel settore della distribuzione di carburanti si sono registrate negli ultimi anni irregolarità fiscali e condotte fraudolente che possono essere ricondotte sia al contrabbando sia alla sottrazione dei prodotti ad accertamento;

   la legge n. 205 del 2017 ha introdotto misure di contrasto alla evasione dell'Iva perpetrata in relazione all'introduzione, nel mercato nazionale, di carburanti acquistati a livello intracomunitario e stoccati presso depositi fiscalmente riconosciuti;

   a partire dal 1° febbraio 2018, l'immissione in consumo dei carburanti dal deposito fiscale o l'estrazione dal deposito di un destinatario registrato è subordinata al versamento anticipato dell'Iva con modello F24 senza possibilità di compensazione;

   il soggetto obbligato a versare l'imposta è il soggetto per conto del quale il depositario autorizzato o il destinatario registrato procede all'estrazione dei prodotti in questione;

   sono state escluse da tale obbligo le immissioni in consumo effettuate per conto di un soggetto con specifici requisiti di affidabilità o che presti idonea garanzia;

   sono stati, altresì, esclusi i prodotti di proprietà del gestore del deposito dal quale sono immessi in consumo o estratti, nonché i prodotti immessi in consumo per conto di un soggetto, titolare di un diverso deposito fiscale avente capacità non inferiore a specifici valori e in possesso di specifici requisiti o che presti idonea garanzia;

   la previsione di tale esclusione, in sede di applicazione della norma, ha determinato il proliferare di prevedibili meccanismi elusivi, in quanto l'esclusione dall'obbligo di pagamento anticipato dell'Iva per i prodotti di proprietà del gestore del deposito ha fatto sì che, dall'entrata in vigore della normativa, diversi depositi fiscali sono divenuti, da semplici fornitori di servizio di passaggio, rivenditori dei prodotti;

   in particolare, l'obbligo può essere eluso attraverso l'estrazione da parte dello stesso titolare del deposito (che, dunque, ha titolo per non corrispondere l'Iva anticipata) e la successiva vendita al trader attraverso l'esenzione per i soggetti ritenuti affidabili e attraverso il meccanismo delle garanzie;

   la complessità della normativa ha generato dubbi interpretativi che richiederebbero quantomeno l'emanazione di una circolare ministeriale interpretativa e restrittiva delle disposizioni richiamate –:

   quali elementi il Governo intenda fornire alla luce di quanto descritto in premessa e con quali tempistiche intenda adottare iniziative per arginare un fenomeno che sta, di fatto, vanificando gli sforzi profusi dal legislatore per contrastare l'evasione fiscale e le frodi fiscali nel settore della commercializzazione e della distribuzione dei carburanti.
(3-00782)

(11 giugno 2019)

   MORETTO, BENAMATI, BONOMO, GAVINO MANCA, MOR, NARDI, NOJA, ZARDINI, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'individuazione di una soluzione alla crisi di Alitalia, in amministrazione straordinaria da maggio 2017, è una questione strategica di politica economica e di sviluppo del Paese;

   ad oggi, alla volontà solamente enunciata dal Governo di salvare la compagnia, non sono corrisposti risultati, poiché non è ancora chiaro se vi sia una compagine sociale solida disponibile a rilevarla e un credibile piano industriale per il futuro;

   l'articolo 37 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, attualmente all'esame della Camera dei deputati, prevede, tra l'altro, che il Ministero dell'economia e delle finanze possa entrare direttamente nel capitale della società, eliminando i limiti temporali per la restituzione del «prestito ponte» garantito dallo Stato che, non essendo più in prededuzione, andrà rimborsato nell'ambito della procedura di ripartizione dell'attivo dell'amministrazione straordinaria, con il rischio che il rimborso avvenga solo in parte o per nulla, contravvenendo alla normativa relativa agli aiuti di Stato e «scaricando» di fatto 650 milioni di euro di oneri dell'operazione sulle bollette energetiche degli italiani;

   sulla possibilità di una «nazionalizzazione» di Alitalia, tuttavia, sono emerse nelle scorse settimane posizioni contrastanti all'interno della compagine governativa, sia per quanto riguarda l'effettivo ingresso del Ministero dell'economia e delle finanze, sia per l'eventuale coinvolgimento di altre società partecipate dallo Stato nell'operazione –:

   se il Ministro interrogato intenda effettivamente esercitare la facoltà prevista dall'articolo 37 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, e con quali tempistiche e modalità.
(3-00783)

(11 giugno 2019)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, DEIDDA, FERRO, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel corso della seduta della Camera dei deputati del 28 maggio 2019 è stata approvata una mozione unitaria, firmata da rappresentanti di tutti i partiti, relativa all'annosa questione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese che forniscono beni e servizi al settore pubblico;

   tra gli impegni al Governo contenuti nella mozione figura anche quello relativo alla cartolarizzazione dei crediti fiscali attraverso l'emissione di titoli di Stato di piccolo taglio;

   la mozione ha ottenuto il parere favorevole del Governo ed è stata approvata all'unanimità da tutte le forze politiche, ma da allora si è scatenata una grande confusione sul tema dei cosiddetti «minibot»;

   parte del Governo, infatti, ha smentito il fatto di essersi espresso in modo favorevole all'adozione di tale strumento, mentre numerosi quotidiani hanno riportato la notizia che il problema sarebbe l'ennesima diversità di vedute all'interno della maggioranza, questa volta, specificatamente, tra il Ministro interrogato e i due Vice Presidenti del Consiglio dei ministri;

   i «minibot» rappresentano una soluzione alla questione della forte esposizione debitoria del Governo rispetto alle imprese, costrette a sopportare pagamenti talmente ritardati da vedere messa a rischio la propria sopravvivenza;

   lo stock dei debiti della pubblica amministrazione verso il settore privato ammonta a oltre 50 miliardi di euro e rappresenta un problema drammatico in un quadro in cui l'economia ristagna e di difficoltà per le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese –:

   con quali modalità e con quali tempistiche intenda adottare i «minibot».
(3-00784)

(11 giugno 2019)