TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 185 di Mercoledì 5 giugno 2019

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   FORNARO e STUMPO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 2 giugno 2019 la Msc Opera, una nave di 275 metri e 65 mila tonnellate di stazza, nella laguna di Venezia nel Canale della Giudecca si è scontrata con la barca fluviale River Countess, con a bordo 130 persone, ormeggiata all'imbarcadero San Basilio; nello scontro sono rimaste ferite 5 turiste, tra i 67 e 72 anni;

   l'incidente avvenuto nella laguna ripropone il tema dell'esclusione delle grandi navi dalla laguna di Venezia e contestualmente la necessità di un piano alternativo che si basi sull'allontanamento delle grandi navi dal percorso del bacino di San Marco-Canale della Giudecca, come del resto già previsto dal «decreto Clini-Passera» ancora oggi in vigore ma mai applicato;

   quanto accaduto nel Canale della Giudecca a Venezia è gravissimo ed è necessario che si proceda ad uno «stop» immediato al passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco;

   fin dal 13 luglio 2016 l'Unesco ha reso noto un documento con il quale si denunciava la condizione di rischio dell'ecosistema della laguna di Venezia, fragile a causa dei transiti di grandi navi commerciali e passeggeri;

   non sembra adeguata la proposta che prevede che le navi non entrino più dalla bocca di porto del Lido ma da quella di Malamocco, che attraversano già ora le porta-container, percorrendo il «canale dei petroli» costeggiando le fabbriche. Alcune, le più grandi, si fermerebbero a Marghera; le altre continuerebbero per il canale Vittorio Emanuele, il quale subirebbe escavi del fondale, con tutti i problemi ambientali che ciò comporta, fino all'attuale terminale della Marittima, su cui sono stati investiti oltre 100 milioni di euro, un progetto che i comitati ambientalisti e molti abitanti di Venezia giudicano strutturalmente inadeguato e dannoso sul piano ambientale, in quanto avrebbe effetti impattanti negativi sulla morfodinamica ed idrodinamica lagunare;

   il Ministro interrogato ha dichiarato «non è mai esistito il progetto Marghera» e che «sulle 13 opzioni ereditate dal comitato nessuna aveva il progetto di fattibilità», dichiarando, altresì, che «abbiamo fatto progetti su tre di queste e dopo faremo una consultazione pubblica»;

   risulta agli interroganti che c'è una sola proposta presentata che ha superato la procedura di valutazione di impatto ambientale;

   ulteriori lavori di escavo di canali lagunari trasformerebbero irrimediabilmente l'ecosistema –:

   come intenda procedere allo «stop» immediato al passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco e in tale contesto se non ritenga necessario attuare le soluzioni alternative del «decreto Clini-Passera», rispettose della tutela dell'ecosistema nella laguna di Venezia.
(3-00756)

(4 giugno 2019)

   BRUNETTA, MULÈ, ROSSO, BERGAMINI, GERMANÀ, PENTANGELO, ZANELLA, SOZZANI e MILANATO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   domenica 2 giugno 2019 la nave da crociera Msc Opera (65 mila tonnellate di peso, 275 metri di lunghezza e 32 di larghezza) entrava dalla bocca di porto di San Nicolò diretta alla Marittima;

   a causa di un problema ai comandi, la velocità di manovra passava da 5,3 a quasi 7 nodi a poche decine di metri dalla banchina cui era ormeggiato il River Countess, un battello che stava accogliendo i passeggeri a bordo;

   la Msc Opera sovrastava il battello trascinandolo in avanti contro la banchina e distruggendone il ponte. Il risultato, per pura fortuna, è di appena 5 feriti, nessun decesso;

   a pochi minuti dall'incidente il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, criticavano l'inattività del Ministro interrogato in merito ai progetti alternativi per il passaggio delle grandi navi nella laguna e, in particolare, l'indecisione sulla proposta che lo stesso sindaco avrebbe da tempo presentato per impedire il transito delle grandi navi nel Canale della Giudecca, prevedendo il loro passaggio per il «canale dei petroli» e per il canale Vittorio Emanuele, previa la realizzazione dei necessari interventi di adeguamento dello stesso;

   il Ministro Salvini, in linea con i due esponenti del territorio, dichiarava: «Mi risulta che una soluzione (...) era stata elaborata già dall'anno scorso, con l'allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un “no” da un Ministero romano, e non è un Ministero della Lega», al quale rispondeva la seguente nota del MoVimento 5 Stelle: «Non serve fare annunci, serve risolvere i problemi. Se la Lega ha un piano per risolvere tutto lo presenti, non siamo gelosi e se è buono lo portiamo avanti»;

   il Ministro Bonisoli ha affermato: «(...) il nostro è il primo Governo, su iniziativa del MoVimento 5 Stelle, che sta pensando concretamente a cancellare il passaggio delle grandi navi dal centro di Venezia»; e per il Ministro interrogato vi sarebbero due ipotesi: una è Chioggia e l'altra è San Nicolò –:

   se e quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, in via chiara e definita, per garantire la massima sicurezza dei cittadini, dei turisti e dei lavoratori in laguna, ferme restando la salvaguardia e la promozione dei settori turistico, logistico e commerciale della città, onde evitare pericolose ricadute negative in termini di impatto economico, produttivo e occupazionale.
(3-00757)

(4 giugno 2019)

   SCAGLIUSI, MANIERO, BARBUTO, BARZOTTI, LUCIANO CANTONE, CARINELLI, DE GIROLAMO, DE LORENZIS, FICARA, GRIPPA, LIUZZI, MARINO, RAFFA, PAOLO NICOLÒ ROMANO, SERRITELLA, SPESSOTTO e TERMINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il giorno 2 giugno 2019 la nave da crociera Opera della compagnia Msc ha perso il controllo in fase di manovra, probabilmente a causa di un black out al sistema di comandi, ed è andata a sbattere contro la banchina di San Basilio, poco distante dalla Marittima di Venezia, andando a colpire un battello passeggeri, il River Countess, su cui erano presenti circa 130 passeggeri;

   l'incidente è avvenuto nel Canale della Giudecca, nel bacino di San Marco, e ha provocato il ferimento di 5 persone, riportando drammaticamente il tema del transito delle grandi navi da turismo nelle cronache nazionali;

   fonti di stampa hanno riportato che, a seguito dell'incidente nautico, il presidente dell'autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale è stato convocato d'urgenza a Roma presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la gestione dell'emergenza;

   il Ministro interrogato ha ricordato che, a prescindere dell'emergenza in corso, era già aperto da mesi un tavolo interministeriale che coinvolge i Ministri competenti i quali con «la massima risolutezza» stanno lavorando per risolvere un problema lasciato sostanzialmente irrisolto per troppi anni;

   il decreto ministeriale 2 marzo 2012 ha previsto il divieto alla navigazione di imbarcazioni mercantili adibite al trasporto di merci e di passeggeri superiori a 40.000 tonnellate di stazza lorda nella laguna di Venezia, in particolare nel Canale della Giudecca e nel bacino di San Marco, ma la sua applicazione è stata subordinata all'individuazione di una soluzione alternativa per l'approdo della crocieristica a Venezia;

   da allora non è stata individuata alcuna soluzione immediatamente attuabile, sebbene nel dibattito degli ultimi giorni si sia parlato dell'esistenza di un progetto che sarebbe stato da tempo presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti –:

   quale sia l'eventuale stadio di attuazione del progetto di cui in premessa e quali iniziative il Governo abbia adottato e intenda perseguire al fine di individuare una soluzione attuabile per le grandi navi nella laguna veneta.
(3-00758)

(4 giugno 2019)

   TASSO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   a partire dal 9 giugno 2019, con il cambio dell'orario estivo, Trenitalia ha previsto che due collegamenti Bari/Roma e viceversa (il Frecciargento da Bari delle 6:19 e quello da Roma delle 19:03) fermeranno anche nella stazione di Barletta, precedentemente non prevista;

   ne consegue che la stazione di Foggia diventerà l'unico capoluogo escluso da questi collegamenti con treni «a mercato», che nel corso degli anni, per ragioni di sostenibilità economica, hanno visto aggiungersi le fermate di Benevento e Caserta, prima, e Barletta prossimamente, perdendo la caratteristica di treno «non-stop» Bari-Roma e Roma-Bari e assumendo quella beffarda di «no-stop Foggia»;

   in sostanza verrebbe saltata la stazione, la città e l'intera provincia dauna, utilizzando una bretella ferroviaria, ripristinata recentemente da Rete ferroviaria italiana con circa 10 milioni di euro di spesa, che doveva essere utilizzata unicamente per il transito dei treni merci;

   preme sottolineare, inoltre, i ridotti introiti che questa situazione provocherà alla stessa società Trenitalia per i mancati viaggiatori della Capitanata;

   inoltre, si segnala un notevole ritardo, rispetto al cronoprogramma previsto, nella realizzazione di un'altra opera ferroviaria, sempre a Foggia, (la stazione alta velocità Foggia-Cervaro) da realizzare con finanziamenti già previsti;

   per i circa 700.000 cittadini e per l'intero sistema produttivo della Daunia, al danno relativo alla privazione del trasporto aereo dovuto al mancato rilancio dell'aeroporto Gino Lisa, si potrebbe aggiungere a breve la beffa dei treni «no stop solo Foggia» mentre proprio il Governo, attraverso il Contratto istituzionale di sviluppo Cis della Capitanata, vorrebbe incentivarne la crescita nel contesto provinciale che è penultimo, a livello nazionale, per la qualità della vita –:

   se, sulla base di quanto esposto in premessa, il Ministro interrogato intenda adoperarsi, per quanto di competenza, presso Trenitalia per evitare che i cittadini e l'intero sistema produttivo della Capitanata subiscano una situazione tanto paradossale quanto ingiusta, con i nuovi treni Frecciargento «no stop solo Foggia», che si aggiungerebbe ai danni per l'assenza di collegamenti aerei, verificando con Rete ferroviaria italiana le motivazioni o le cause della problematica evidenziata, che provoca particolare nocumento ai cittadini pugliesi e lucani nonché ai sistemi produttivi interessati, oltre ad essere in contrasto con quanto si propone di fare il Governo con il Contratto istituzionale di sviluppo.
(3-00759)

(4 giugno 2019)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZÓFFILI e ZORDAN. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   a seguito di gara pubblica, nel 2007, è stata affidata alla società di progetto Autostrada Asti Cuneo s.p.a. la concessione per la progettazione, realizzazione e gestione del collegamento autostradale da Asti a Cuneo, in parte già realizzato da Anas s.p.a. La concessione aveva durata di 23,5 anni decorrenti dalla fine dei lavori;

   la società Autostrada Asti Cuneo s.p.a. ha ottemperato agli obblighi di conversione realizzando, al 31 dicembre 2016, n. 7 lotti per un importo complessivo di circa 480 milioni di euro, di cui 200 milioni di contributo pubblico previsto in sede di gara e 280 milioni di finanziamento da parte del concessionario, che a tutt'oggi non è stato ammortizzato neppure in minima parte, con conseguente grave pregiudizio per il concessionario stesso;

   il contemporaneo effetto dell'incremento dei costi di investimento, non imputabile al concessionario, e della riduzione dei volumi di traffico, anche a causa dell'impatto negativo nell'area provocato dalla sopravvenuta crisi economica del 2008, ha determinato l'alterazione dell'equilibrio economico-finanziario della concessione, che ha impedito al concessionario di completare l'opera almeno nella misura necessaria ad assicurare la funzionalità del collegamento autostradale tra le due città;

   stanti la peculiarità dell'operazione e le posizioni più volte espresse dalla Commissione europea in materia di aiuti di Stato, il Governo, tramite il Ministro concedente, ha avviato un confronto con gli uffici competenti della Commissione stessa e, in data 27 aprile 2018, è stato emesso un comunicato con cui veniva formalizzata la decisione della Commissione europea a favore dell'operazione. A questo atto dovranno seguire le approvazioni degli atti aggiuntivi alla convenzione a cura degli organi istituzionali italiani preposti;

   il 1° agosto 2018 il Ministro interrogato, in risposta ad un'interrogazione a risposta immediata in Aula, assicurava le istituzioni e i cittadini delle due province interessate della ferma intenzione del Ministero di portare a completamento l'infrastruttura attraverso l'individuazione in tempi rapidi della migliore soluzione per poter far partire l'opera nei prossimi mesi;

   tuttavia, a distanza di circa un anno nulla è stato fatto, in particolare per i 9 chilometri mancanti del tratto Cerasco-Alba –:

   quale sia lo stato dell'arte dell'approvazione del progetto e del piano economico-finanziario da parte del Cipe e quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda adottare per garantire in tempi rapidi il completamento del collegamento autostradale da Asti a Cuneo.
(3-00760)

(4 giugno 2019)

   ASCANI, ANZALDI, CIAMPI, DI GIORGI, FRANCESCHINI, PICCOLI NARDELLI, PRESTIPINO, ROSSI, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   il diritto di critica, come il diritto di cronaca, è disciplinato dall'articolo 21 della Costituzione, il quale, nel primo comma, recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»;

   il ruolo dell'insegnante deve essere quello di formare coscienze critiche capaci di capire e operare confronti storici tra periodi diversi, mostrando similitudini e differenze. Questo è un elemento essenziale per un insegnamento della storia che voglia far comprendere lo sviluppo del pensiero dell'umanità;

   i recenti e ormai noti fatti che hanno coinvolto la docente d'italiano in servizio all'istituto tecnico-industriale «Vittorio Emanuele III» di Palermo, sospesa per 15 giorni per non aver vigilato sulla realizzazione di un video, in occasione della Giornata della memoria, in cui si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al «decreto sicurezza» del Ministro dell'interno Matteo Salvini, sono da considerarsi secondo gli interroganti, oltre che ingiusti e ingiustificati, lesivi dei principi costituzionali di libertà di insegnamento e di espressione;

   un docente non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché, in sostanza, non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l'ordine pubblico;

   risultano, invece, oltrepassare i limiti del buon costume i post pubblicati sulla pagina Facebook di un docente di storia dell'arte dell'istituto alberghiero Barbarigo di Mestre: «la senatrice a vita Segre sta bene in un simpatico termovalorizzatore. Paragona il Governo a chi ha gasato i rom nella II guerra». E ancora: «La Costituzione è un libro di m.... buono per pulircisi ...(...)»;

   nonostante il Ministro interrogato abbia dichiarato l'urgenza di dover assumere tutte le iniziative e le misure, anche sanzionatorie, nei confronti del suddetto docente, non risultano agli interroganti ancora portate a termine le procedure sanzionatorie nei confronti dello stesso;

   a differenza degli annunci del Vice Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro interrogato, la sospensione alla professoressa di Palermo non risulterebbe ufficialmente revocata –:

   se il Ministro interrogato non intenda ufficializzare la revoca della sanzione, anche prevedendo l'annullamento della decurtazione dello stipendio nei confronti della docente di Palermo, e se intenda agire per irrogare le giuste misure sanzionatorie nei confronti dei docenti che incitano alla xenofobia e ad altre forme di razzismo.
(3-00761)

(4 giugno 2019)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, DEIDDA, FERRO, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, il 2 giugno 2019, le infelici dichiarazioni del Ministro interrogato e di altri membri del Governo e della maggioranza, che hanno a più riprese ricollegato tale festività ad argomenti che nulla hanno a che vedere con la medesima, appaiono sintomatiche della totale assenza di visione e di indirizzo politico nell'ambito della difesa della nazione;

   in quei giorni, come già accaduto anche qualche mese fa, il Sottosegretario per la difesa Tofalo, anche a mezzo dei social network, ha dichiarato che, nel primo anno di Governo, la direzione e le scelte politiche del suo dicastero non sono state il frutto di un percorso condiviso e, comunque, non sono state conseguenti agli indirizzi e/o alle direttive del Ministro interrogato, che, infatti, risultano del tutto assenti;

   al riguardo, rilevanti critiche sono pervenute anche da parte della rappresentanza militare del Cocer e del personale in congedo, le quali hanno più volte rimarcato l'inconcludenza e le promesse non mantenute dall'Amministrazione;

   in particolare, le suddette rappresentanze hanno sottolineato la totale assenza di fondi per il personale, il ritardo nel pagamento degli straordinari relativi all'operazione «Strade Sicure», le criticità nel riordino delle carriere, l'assenza di provvedimenti conseguenti all'approvazione, intervenuta all'unanimità in Commissione difesa, degli indirizzi sui carabinieri ausiliari;

   a parere degli interroganti le problematiche non affrontate, gli atteggiamenti e le dichiarazioni dei responsabili del Ministero hanno leso ripetutamente l'immagine delle Forze Armate italiane e, in particolare, l'incessante tentativo di estensione dell'utilizzo «duale» delle stesse ha determinato, tra gli stessi appartenenti, un clima di incertezza e pessimismo;

   nel corso di questo primo anno di Governo da esponenti della maggioranza sono pervenuti, a più riprese, provvedimenti e/o dichiarazioni inneggianti al pacifismo e alla diminuzione dei finanziamenti per gli armamenti e per le strutture della Difesa, fatto poi concretizzato con la legge di bilancio, nonostante sin dall'inizio della legislatura tutti i capi di stato maggiore, con grande dignità e senso del dovere, abbiano chiesto di invertire tale tendenza –:

   quali iniziative intenda assumere per risolvere le criticità emerse e al fine di dare una concreta risposta alle tante e pressanti richieste provenienti da tutte le Forze Armate, restituendo loro dignità.
(3-00762)

(4 giugno 2019)