TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 53 di Lunedì 1 ottobre 2018

 
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MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE PER LA CELEBRAZIONE DEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

   La Camera,

   premesso che:

    il 4 novembre 1918 l'Italia vinceva la prima guerra mondiale, dopo 42 mesi di combattimenti che portarono a oltre seicentomila morti soltanto tra i soldati, senza contare i civili, il cui numero di vittime fu di poco inferiore;

    si tratta di un'immane tragedia, come tutte le guerre, ma anche di una grande vittoria, frutto dell'eroismo dei nostri soldati che, accorsi da tutta Italia, dalle terre irredente e perfino da oltre mare, fecero sì che uno Stato appena formato diventasse davvero nazione;

    il passato è parte integrante dell'identità di un popolo e, in questo spirito e per tenere viva la memoria collettiva, nel giugno 2013 è stato istituito il Comitato interministeriale per il centenario della prima guerra mondiale e la legge di stabilità per il 2014, legge 27 dicembre 2013, n. 147, ai commi 308 e 309 dell'articolo 1, ha stanziato fondi per la messa in sicurezza, il restauro dei «luoghi della memoria» e per promuovere la conoscenza degli eventi dalla prima guerra mondiale, preservarne la memoria in favore delle future generazioni, attraverso la realizzazione di manifestazioni, convegni, mostre, itinerari, anche con il coinvolgimento attivo delle scuole;

    nonostante le intenzioni lodevoli, gli interventi previsti non sembrano aver raggiunto il loro scopo;

    proprio i lavori di ristrutturazione dei monumenti, certamente necessari, paradossalmente rendono difficoltosa e talvolta impossibile la fruizione dei sacrari, proprio nell'anno della celebrazione del centenario della vittoria;

    tutta l'attività celebrativa è praticamente concentrata nel restauro, mentre risulta assolutamente trascurato l'aspetto culturale e informativo, cosicché questo anniversario, fondamentale per la nostra storia, sta, di fatto, passando in sordina;

    sul sito ufficiale del centenario le attività del Governo sono ferme agli anni scorsi e le attività patrocinate, gratuitamente, sono pochissime spesso e frutto dell'impegno di meritorie ma piccole associazioni, generalmente dedicate agli specialisti, mentre manca completamente la diffusione verso il grande pubblico;

    il calendario delle attività di ottobre e novembre 2018 presenta solo sette eventi, mentre le attività più importanti, quelle cioè per le scuole, sono ferme al 2015;

    fondamentale, per la formazione dei giovani, è comprendere il significato di quella vittoria, non sotto il profilo militare, ma soprattutto sotto quello culturale, perché essa rappresentò il compimento del processo risorgimentale, facendo sentire per la prima volta gli italiani come un vero popolo sotto la stessa bandiera;

    a parere dei firmatari del presente atto vi è stata una sorta di rimozione dell'evento della vittoria, frutto di un clima culturale che, purtroppo, deprezza valori fondamentali, come l'orgoglio e l'amore patrio, condannando apoditticamente i valori militari in nome di una malintesa ideologia «pacifista», in ragione della quale ci si dovrebbe quasi vergognare di aver combattuto e persino vinto una guerra, tanto è che, in Italia, il 4 novembre (giorno in cui fu firmato l'armistizio siglato con l'impero austro-ungarico) non è più un giorno festivo, e tantomeno una festa della vittoria, quanto la giornata dedicata alle forze armate;

    i soldati sul Carso e sul Piave, i marinai nell'Adriatico e nei sommergibili, gli avventurosi pionieri dell'aviazione meritano l'attenzione, il riconoscimento e la celebrazione di tutti gli italiani,

impegna il Governo:

1) ad assumere tutte le iniziative necessarie per celebrare degnamente il centenario della vittoria, anche con il coinvolgimento delle istituzioni culturali del Paese, delle regioni e dei comuni;

2) a promuovere e a sostenere iniziative, anche presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, volte a favorire lo studio e la conoscenza di quel che significò per gli italiani combattere la grande guerra, al fine di recuperare la memoria storica della nazione.
(1-00033) «Lollobrigida, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Deidda, Luca De Carlo, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Fidanza, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Meloni, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».

(13 settembre 2018)

MOZIONE CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE AL CONTRASTO DELL'ANTISEMITISMO

   La Camera,

   premesso che:

    negli ultimi decenni nel continente europeo si sta verificando una crescente ondata di persecuzioni mirate anche a marginalizzare specifiche comunità religiose a discapito di una piena libertà religiosa;

    alcuni Paesi dell'Unione europea e lo stesso Parlamento europeo sono intervenuti attraverso l'approvazione di mozioni e risoluzioni riguardo all'antisemitismo;

    contro il discorso dell'odio, il Consiglio d'Europa svolge un'attività efficace e costante attraverso un'azione ad ampio raggio, con un'enfasi sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione del pubblico e il coinvolgimento di una serie di attori quali la scuola e le organizzazioni della società civile;

    un'iniziativa estremamente innovativa è la campagna No Hate Speech Movement, il movimento contro il discorso d'odio, che il Consiglio d'Europa sta coordinando dal 2013. Questa campagna ha lo scopo di combattere il discorso d'odio mobilitando i giovani in maniera capillare e appoggiandosi su un vasto numero di organizzazioni giovanili a livello nazionale. Il metodo usato è quello di contrastare i discorsi d'odio proponendo contro-discorsi online e sui media sociali, conducendo attività di sensibilizzazione, esprimendo solidarietà con le vittime del discorso d'odio, attivandosi con denunce e segnalazioni;

    il Consiglio d'Europa il 20 aprile 2016 ha approvato la risoluzione n. 2106 (2016) con la quale invita gli Stati a garantire la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini, e pertanto la loro responsabilità primaria di monitorare e prevenire la violenza, inclusa la violenza antisemita, e di perseguirne gli autori;

    il Parlamento europeo ha invitato nella sua ultima risoluzione del 1° giugno 2017 gli Stati membri a potenziare il sostegno finanziario per attività mirate e progetti educativi, a sviluppare e consolidare partenariati con le comunità ed istituzioni ebraiche e ad incoraggiare gli scambi tra bambini e ragazzi di fedi diverse mediante attività in comune, varando e sostenendo campagne di sensibilizzazione in proposito;

    l'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea (Fra) ha avviato, per il 2018, una nuova indagine sulle percezioni e le esperienze di antisemitismo fra gli ebrei in Europa coinvolgendo 13 Paesi europei tra i quali l'Italia e costituirà in pratica l'aggiornamento di uno studio condotto nel 2012 in Italia, Francia, Belgio, Germania, Regno Unito, Svezia, Ungheria, Romania e Lettonia a cui, questa volta, si aggiungono l'Austria, la Danimarca, l'Olanda, la Polonia e la Spagna;

    a livello nazionale è opportuno ricordare che gli episodi di razzismo sono stati presi in forte considerazione dal Governo Berlusconi IV: in particolare, nel 2010 è stato istituito l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), presieduto dal vicecapo della polizia, con il compito di monitorare e di analizzare tutte le informazioni relative ad atti discriminatori commessi nei confronti di soggetti a causa delle loro origini etniche o del credo religioso, nonché di elaborare le relative strategie di intervento sul piano locale e di provvedere ad agevolare la presentazione di denunce;

    un altro passo importante compiuto dal Governo Berlusconi IV è stata la sottoscrizione, in data 7 aprile 2011, del protocollo di intesa tra l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori e l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, con lo scopo di definire le modalità di scambio informativo nella trattazione dei casi di discriminazione posti all'attenzione delle parti, e cioè l'invio reciproco dei casi aventi o meno rilevanza penale;

    nella XVII legislatura la Camera dei deputati ha istituito una Commissione sui fenomeni di odio, intolleranza, xenofobia e razzismo intitolata alla parlamentare del Regno Unito Jo Cox, uccisa nel 2016 per motivi di odio e intolleranza e, nella relazione finale, la stessa Commissione ha presentato raccomandazioni che contemplano azioni da attuare sia a livello normativo, sociale, culturale, educativo ed informativo;

    sul tema, un contributo fondamentale è offerto dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto (Ihra), un'istituzione intergovernativa impegnata a combattere l'antisemitismo e tutti i razzismi tramite educazione, ricerca e memoria sostenuta da 31 Paesi, un Paese di collegamento e dieci Paesi osservatori;

    nel 2016, l'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto ha adottato una definizione non giuridicamente vincolante dell'antisemitismo intendendo il fenomeno come di «una certa percezione degli ebrei, che può esprimersi come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni teoriche e fisiche dell'antisemitismo sono rivolte contro ebrei o non ebrei e/o contro le loro proprietà, contro le istituzioni e strutture religiose della comunità ebraica»;

    l'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto sottolinea che costituiscono esempi di antisemitismo il ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele e l'accusarli di essere più fedeli a Israele o alle presunte priorità degli ebrei di tutto il mondo, che agli interessi delle proprie Nazioni;

    la diffusione dell'odio antisemita da parte di gruppi neonazisti, estremisti di destra e di alcuni gruppi di sinistra estrema, nonché la radicalizzazione diffusa tra i giovani delle comunità musulmane in Europa occidentale costituiscono problematiche di grande rilievo nel nostro continente;

    l'antisemitismo appare in molte e soprattutto diverse forme, tanto che il più delle volte è molto difficile da smascherare: la mancanza o la scarsità di dati certi, omogenei e pubblici sul fenomeno e più in generale sull'odio risulta, dunque, una lacuna difficile da colmare rendendo complicato stimare la reale dimensione del fenomeno (soprattutto nel campo del cosiddetto cyberhate);

    nonostante la scarsità dei dati, i recenti fatti di cronaca più rilevanti come gli attacchi alle sinagoghe in Svezia, gli incendi dolosi dei ristoranti kosher in Francia, l'impennata dei crimini d'odio contro gli ebrei nel Regno Unito nonché la forte crescita degli episodi antisemiti in Germania e in Austria, sono il chiaro segnala che i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo appaiono in forte ripresa nelle società europee e assai diffusi nella comunità internazionale;

    i recenti episodi di antisemitismo, razzismo e xenofobia – a distanza di ottanta anni dall'approvazione delle leggi razziali – richiedono la necessità di riaffermare con forza che l'ebraismo è parte integrante dell'identità europea e che l'Europa è anche la casa degli ebrei;

    la comunità internazionale è chiamata a garantire il pieno contrasto a ogni rigurgito di violenza ed intolleranza nei confronti dei cittadini e delle comunità ebraiche che già hanno conosciuto, nel corso della storia, persecuzioni e, nel nostro continente, un vero e proprio genocidio,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per riconoscere e recepire la definizione operativa di antisemitismo proposta dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto e garantirne l'attuazione in tutti gli ambiti, al fine di sostenere le autorità giudiziarie e quelle preposte alle attività di contrasto nei loro sforzi volti a identificare e perseguire con maggiore efficienza ed efficacia le aggressioni antisemite;

2) ad adottare iniziative per proseguire e potenziare il sostegno per attività mirate e progetti educativi, per la prevenzione e la lotta contro il pregiudizio antiebraico, sviluppare e consolidare partenariati e azioni concertate con le comunità ed istituzioni ebraiche e incoraggiare gli scambi tra giovani di fedi diverse mediante attività in comune e programmi educativi, varando e sostenendo campagne di sensibilizzazione in proposito;

3) ad adottare iniziative per sostenere e potenziare attività di sostegno e diffusione della cultura ebraica, quale parte integrante della storia nazionale;

4) ad adottare tutte le iniziative necessarie per contribuire attivamente a garantire la sicurezza dei cittadini ebrei e degli edifici religiosi, scolastici e culturali ebraici, in stretta consultazione e in stretto dialogo con le comunità ebraiche, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro la discriminazione.
(1-00045) «Carfagna, Gelmini, Occhiuto».

(25 settembre 2018)