TESTI ALLEGATI ALL'ORDINE DEL GIORNO
della seduta n. 43 di Mercoledì 12 settembre 2018

 
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

   PASTORINO, FORNARO, BERSANI, BOLDRINI, CONTE, EPIFANI, FASSINA, FRATOIANNI, MURONI, OCCHIONERO, PALAZZOTTO, ROSTAN, SPERANZA e STUMPO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   la vicenda del crollo del ponte Morandi ha portato con sé conseguenze molteplici che vanno affrontate con immediatezza, perché non si può lasciare un'intera città e uno snodo economico importantissimo in balia di azioni dilatorie che sarebbero non solo incomprensibili ma anche inaccettabili;

   grave è la situazione di fermo delle attività delle imprese della zona rossa con gravi conseguenze occupazionali, che stanno subendo danni incalcolabili in conseguenza del blocco della mobilità stradale e ferroviaria, con lo stesso sistema portuale genovese e ligure e la logistica che stanno subendo colpi durissimi;

   ad un mese dal catastrofico evento ancora non si sono avviate quelle azioni strutturali per il sostegno alla popolazione, alle imprese e ai lavoratori direttamente e indirettamente coinvolti;

   il Governo deve varare una normativa speciale con il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali e le forze sociali, senza rinvii, prevedendo forme di coinvolgimento e controllo da parte dei cittadini;

   sulla realizzazione del ponte ad oggi atti effettivi non si sono visti ma questa resta la priorità; ad oggi non si conoscono né il progetto, né chi realizzerà il ponte, i costi e i tempi;

   tenuto conto delle numerose crisi aziendali presenti a Genova e delle attività coinvolte dal crollo del ponte, è indispensabile istituire presso il Ministero dello sviluppo economico un'unità di crisi al fine di adottare misure di sostegno alle imprese esistenti, incentivi per l'insediamento di nuove attività industriali e misure di sostegno al reddito per i lavoratori;

   occorre definire misure di sostegno al comune di Genova per interventi di carattere urbanistico nelle aree di trasferimento abitativo e industriale e nelle aree di rispetto della nuova infrastruttura, prevedendo interventi in materia di dissesto idrogeologico;

   si deve completare la sistemazione delle famiglie sfollate che ad un mese dal crollo del ponte non risultano essere ancora sistemate;

   è necessario prevedere: finanziamenti per il trasporto pubblico locale e per l'acquisizione di nuovi autobus; risorse finanziarie per la metropolitana, prevedendo il collegamento con la rete ferroviaria per l'integrazione tra rete ferroviaria e metropolitana –:

   quali siano i motivi dei ritardi da parte del Governo nell'assumere le iniziative di competenza e, in tale contesto, quando il Governo intenda adottare un'iniziativa normativa urgente espressamente dedicata a Genova che affronti tutte le criticità, in particolare quelle segnalate in premessa, prevedendo, altresì, la possibilità di assunzioni in deroga di personale dei vigili del fuoco e degli enti locali.
(3-00154)

(11 settembre 2018)

   D'UVA, BATTELLI, RIZZONE, LEDA VOLPI, TRAVERSI, VIGNAROLI, SCAGLIUSI, DAGA, BARBUTO, DEIANA, LUCIANO CANTONE, D'IPPOLITO, CARINELLI, FEDERICO, DE GIROLAMO, ILARIA FONTANA, DE LORENZIS, LICATINI, FICARA, ALBERTO MANCA, GRIPPA, RICCIARDI, LIUZZI, ROSPI, MARINO, TERZONI, RAFFA, VARRICA, PAOLO NICOLÒ ROMANO, VIANELLO, SERRITELLA, ZOLEZZI, SPESSOTTO e TERMINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   dopo la tragedia del 14 agosto 2018, sul tratto autostradale A10 Genova-Ventimiglia, che ha visto coinvolte 43 vittime e 566 sfollati, il Governo si è prontamente attivato, stanziando nello specifico risorse complessive pari a 33.470.000 euro per l'attuazione dei primi interventi, volti ad assegnare ai nuclei familiari gli alloggi pubblici nonché attuare una fase di prima emergenza, tra cui la realizzazione della viabilità alternativa, il potenziamento del sistema dei trasporti e interventi di recupero funzionale edilizio;

   risulta condivisibile la scelta di pubblicare sul sito web del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti le convenzioni autostradali comprensive di tutti gli allegati e del piano finanziario;

   è di evidente importanza ricominciare a programmare gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture del nostro Paese, per evitare che eventi di questo genere si verifichino nuovamente al fine di garantire ai cittadini efficienza nei trasporti;

   risulta dalle comunicazioni in Aula del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti l'intenzione di istituire sia una banca dati a livello centrale, che possa acquisire informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le infrastrutture esistenti, sia il potenziamento della struttura di controllo e vigilanza sulle concessioni autostradali, attraverso l'assunzione di giovani ingegneri;

   è stato comunicato in Aula che il Governo sta predisponendo un provvedimento d'urgenza per Genova e per le infrastrutture al fine di soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini, attivando in primis interventi volti ad aiutare i cittadini e le imprese attraverso aiuti fiscali e, in secondo luogo, attivando una maggiore sicurezza delle infrastrutture stradali attraverso la nomina di un commissario volto a monitorare i vari passaggi dalla demolizione alla progettazione e realizzazione di una nuova struttura e un'agenzia volta alla sicurezza delle infrastrutture stradali –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere affinché nel nostro Paese si passi finalmente dalla logica dell'emergenza a quella della prevenzione, valutando la possibilità di costituire un soggetto terzo, dotato di adeguate risorse professionali e finanziarie, in grado di garantire controlli più efficaci e costanti sulle infrastrutture della rete viaria su tutto il territorio nazionale, assicurando agli utenti condizioni di accessibilità e sicurezza.
(3-00155)

(11 settembre 2018)

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SEGNANA, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZANOTELLI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   nei confronti dell'attività del Governo ci sono le aspettative non soltanto del popolo italiano, ma anche di gran parte del popolo europeo: da tempo gli europei hanno capito che è nelle sedi internazionali e in Europa che si decidono le strategie fondamentali per il futuro e da dove partono i problemi e gli errori che oggi ricadono sulla pelle della gente e sulla vita dei singoli Paesi;

   in pochi mesi di lavoro, il Governo, grazie al Ministro dell'interno Salvini, è riuscito a sottoporre all'attenzione dell'opinione pubblica italiana ed europea un problema che era sotto gli occhi di tutti: il problema della gestione dei migranti, che non può essere esclusivamente un problema italiano, ma di tutta l'Europa;

   il 25 maggio 2018 il Consiglio dell'Unione europea ha approvato la sua posizione su un pacchetto di misure che include due regolamenti e due direttive volti ad attuare riforme concordate a livello internazionale a seguito della crisi finanziaria del 2007-2008;

   l'Italia era in disaccordo e si è astenuta, contrariamente a Germania e Olanda;

   come si legge sul sito ufficiale del Consiglio dell'Unione europea, al fine di rafforzare i requisiti patrimoniali (sensibili al rischio) delle banche che contrattano maggiormente in titoli e derivati, tale pacchetto prevede un «coefficiente vincolante di leva finanziaria che impedisce alle banche di aumentare eccessivamente la leva finanziaria e un coefficiente netto vincolante di finanziamento stabile» e si richiede «da parte degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (“G-SII”) una maggiore capacità di assorbimento delle perdite e di ricapitalizzazione in caso di risoluzione»;

   in vista del termine del programma di «quantitative easing» della Banca centrale europea e di fronte al rischio di attacchi speculativi nei confronti del debito di un Paese dell'eurozona che possono mettere a rischio la stabilità finanziaria dell'intera area euro, va sottolineato che senza misure europee di tutela del debito sovrano le politiche economiche adottate dai singoli Stati non sono sufficienti –:

   cosa intenda fare il Governo in sede europea, anche in vista della stesura della prossima manovra di bilancio, al fine di dimostrare la propria contrarietà ad un approccio che non tenga in debito conto una maggiore protezione del debito sovrano e dei connessi rischi di sostenibilità del settore bancario.
(3-00156)

(11 settembre 2018)

   CARFAGNA, GELMINI, OCCHIUTO, D'ATTIS, LABRIOLA, ELVIRA SAVINO, SISTO, CORTELAZZO, GAGLIARDI, GIACOMETTO, MAZZETTI, RUFFINO, BARELLI, BENDINELLI, CARRARA, DELLA FRERA, FIORINI, POLIDORI, PORCHIETTO e SQUERI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   nel corso della conferenza stampa ufficiale, al termine dell'incontro bilaterale con il Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, tenutosi alla Casa Bianca di Washington nel mese di luglio 2018, il Presidente del Consiglio dei ministri ha avuto modo di definire il Gasdotto trans-adriatico (Tap) come «un'opera strategica per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico del nostro Paese e del Mediterraneo»;

   d'altra parte, il Vice Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha da ultimo sostenuto l'esatto contrario, affermando – nel corso di un intervento alla Fiera del Levante a Bari – che «il MoVimento 5 Stelle era ed è contrario al Tap»;

   va rilevato, altresì, che l'attuale Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, si è spesa senza riserve nella causa «No Tap» e, ancora in questi giorni, ha sostenuto che «il Tap non è un genere di investimento che serve all'Italia e che non porterà significativi vantaggi al popolo italiano»;

   il Presidente del Consiglio dei ministri ha già effettuato alcuni incontri con le istituzioni locali e i tecnici, promettendo di garantire «una verifica presso i Ministeri competenti della procedura sin qui seguita»;

   la mancata realizzazione dell'opera costituirebbe un grave danno per l'Italia, perché bloccherebbe il processo di diversificazione delle fonti energetiche, in un Paese in cui l'attuale livello dei prezzi medi del gas naturale è del 10 per cento più alto dei prezzi del Nord Europa;

   la realizzazione dell'opera aumenterebbe il livello di sicurezza nazionale di un Paese come l'Italia strutturalmente dipendente dalle fonti energetiche estere e consentirebbe un'indubbia riduzione dei costi dell'energia per imprese e famiglie, favorendo la competitività e contenendo l'impatto negativo della produzione di energia sull'ambiente e sulla salute delle persone, in virtù delle ridotte emissioni del gas naturale rispetto alle sue alternative fossili –:

   alla luce delle posizioni contrastanti presenti all'interno della compagine di Governo e degli incontri e delle verifiche sino ad ora effettuate, se intenda chiarire quale sia la linea dell'Esecutivo in merito alla realizzazione del Gasdotto trans-adriatico, quali siano le iniziative che s'intendono adottare al riguardo e se sia consapevole che la mancata realizzazione dell'infrastruttura potrebbe causare un aggravio nei costi delle bollette per le famiglie e costituire un'occasione persa per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia.
(3-00157)

(11 settembre 2018)

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, DEIDDA, LUCA DE CARLO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   in Italia sono oltre cinque milioni le persone che vivono in condizioni di indigenza e i più recenti dati dell'Istat hanno rilevato che il trend continua ad essere in peggioramento, con una crescita degli indici di povertà assoluta di oltre mezzo punto percentuale in due anni, ma è in aumento anche la povertà relativa, categoria nella quale rientrano coloro che vivono in nuclei familiari con un reddito mensile di cinquecento euro a persona, una condizione che riguarda un italiano su sei;

   la situazione è particolarmente drammatica nelle regioni meridionali, dove un abitante su dieci vive in povertà assoluta e ci sono un milione e duecentomila bambini e ragazzi in condizione di povertà;

   tra i punti qualificanti del «contratto di governo», posto alla base dell'accordo politico tra Lega e Movimento 5 stelle, è previsto lo stanziamento di 17 miliardi di euro annui per l'istituzione del reddito di cittadinanza, che prevede la corresponsione di una cifra variabile fino a 780 euro al mese in favore di ogni cittadino che non ha un reddito o che ce l'ha ma è troppo basso per vivere dignitosamente;

   durante un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea svolta il 27 giugno 2018, tuttavia, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico non ha fornito alcuna risposta in merito ai tempi previsti per l'introduzione del reddito di cittadinanza;

   nelle ultime settimane i quotidiani continuano a riportare la notizia che il reddito di cittadinanza sarà introdotto già con la prossima legge di bilancio e la notizia è stata confermata ufficialmente dal Ministro Di Maio, che in un'intervista del 2 settembre 2018 ha ribadito l'introduzione del reddito di cittadinanza dal 2019;

   la Finlandia ha appena deciso di interrompere la corresponsione del «reddito minimo universale», introdotto a gennaio del 2017, perché ha ritenuto che il meccanismo non funziona, e altri Stati europei, pur riconoscendo una misura simile al reddito di cittadinanza pensato per l'Italia, lo vincolano a regole molto rigide e corrispondono importi più bassi –:

   se l'introduzione del reddito di cittadinanza sia prevista nel prossimo disegno di legge di bilancio e come si intenda finanziarlo.
(3-00158)

(11 settembre 2018)

   ANDREA ROMANO, DELRIO, ROTTA, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI, CARNEVALI, DE MARIA, FIANO, LEPRI, MORANI, PEZZOPANE e VISCOMI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio dei ministri del 6 settembre 2018 ha approvato il disegno di legge «Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione»;

   da un articolo pubblicato il 4 settembre 2018 sul quotidiano Il Tirreno, si è appreso dell'archiviazione dell'indagine sulle irregolarità nella gestione dell'azienda pubblica dei rifiuti Aamps di Livorno;

   dalla richiesta di archiviazione emergerebbe che lo studio Lanzalone & partners ha intrattenuto con il comune di Livorno un rapporto di collaborazione sin dalla fine di dicembre 2015 per la vicenda dell'azienda pubblica dei rifiuti Aamps di Livorno;

   la sussistenza di una collaborazione non occasionale tra l'allora avvocato Alfonso Bonafede e l'avvocato Lanzalone risultava anche da una mail datata proprio 7 gennaio 2016, indirizzata tra gli altri al sindaco di Livorno Nogarin, all'assessore Lemmetti, allo stesso Lanzalone e all'avvocato Francesco Costantini;

   il 2 agosto 2018 proprio il Ministro Alfonso Bonafede, rispondendo presso il Senato della Repubblica a un'interrogazione sui suoi rapporti con l'avvocato Lanzalone, arrestato per corruzione a giugno 2018 nell'ambito della maxi inchiesta sulla costruzione dello stadio della Roma, si era così espresso: «Negli ultimi sei anni non ho avuto alcun rapporto professionale con l'avvocato Luca Lanzalone» –:

   se non ritenga di dover fare urgentemente chiarezza in merito ai rapporti professionali intercorsi tra il Ministro Bonafede e Lanzalone nel 2016, quando era già deputato della Repubblica, nonché se ritenga eventualmente compatibili tali rapporti con la politica anticorruzione che il Governo intende intraprendere.
(3-00159)

(11 settembre 2018)

   LUPI e COLUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il 30 luglio 2018, rispondendo a una sollecitazione del Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, che ha detto: «Completate la Tap, vorrei vedere il gasdotto finito», a proposito di quel tratto di gasdotto lungo circa otto chilometri che dovrà attraversare un pezzo di territorio pugliese a chiusura dei circa quattromila precedenti, il Presidente del Consiglio dei ministri ha definito la Tap «un'opera strategica per l'approvvigionamento dell'Italia e del Sud Europa». Un Ministro del Governo in carica, la responsabile del dicastero per il Sud, Barbara Lezzi, ancora ieri dichiarava invece la Tap «un'opera non strategica». E il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio sempre ieri ribadiva: «Siamo contrari»;

   altrettanto si potrebbe dire di altre grandi opere, dalla Tav al terzo Valico, alla Gronda di Genova, alla ricostruzione del Ponte Morandi, sulle quali si assiste ad analogo «balletto» di dichiarazioni che aumentano solo l'incertezza dei cittadini;

   sempre il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Di Maio, presumibilmente anche nel ruolo di Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico, ha avanzato la proposta, «entro l'anno», di una legge per la chiusura degli esercizi commerciali la domenica. Gli imprenditori del settore valutano le vendite nei giorni festivi il 10 per cento del totale e calcolano che questo provvedimento costerà la perdita del posto di lavoro a 40/50.000 persone su 450.000. Dopo gli 8.000 posti l'anno «persi» grazie al «decreto dignità» (tale l'ipotesi delle relazione tecnica ad esso allegata), questi altri 50.000 nuovi disoccupati faranno, ad avviso degli interroganti, di Luigi Di Maio il primo Ministro del «non lavoro e della decrescita economica»;

   il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede sostiene a spada tratta una legge anticorruzione che prevede la figura dell'agente provocatore. Il Ministro dell'interno, nonché anch'egli Vice Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini, ritiene che quel provvedimento avrebbe come conseguenza il mettere sotto stato di accusa i 60 milioni di cittadini italiani;

   l'articolo 95 della Costituzione recita: «Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei Ministri» –:

   quale sia l'orientamento definitivo del Governo su infrastrutture, apertura degli esercizi commerciali e giustizia.
(3-00160)

(11 settembre 2018)