XIX Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie

Resoconto stenografico



Seduta n. 21 di Giovedì 4 aprile 2024
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 2 

Audizione di rappresentanti della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci:
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 2 
Petrocchi Stefano , direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci ... 3 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 6 
Ferraiolo Serena , Assistente di direzione della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci ... 6 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 7 
Penza Pasqualino (M5S)  ... 8 
De Palma Vito (FI-PPE)  ... 8 
Iaria Antonino (M5S)  ... 9 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 9 
Ferraiolo Serena , Assistente di direzione della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci ... 9 
Petrocchi Stefano , direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci ... 11 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 12 
Petrocchi Stefano , direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci ... 12 
Battilocchio Alessandro , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BATTILOCCHIO

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Audizione di rappresentanti della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dei rappresentanti della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci, dottor Stefano Petrocchi e dottoressa Serena Ferraiolo.
  È un momento importante. La Fondazione sta lavorando – e ce ne parleranno – a un progetto che coinvolgerà le periferie italiane, nelle modalità che ci verranno illustrate. È un progetto al quale personalmente tengo molto. Avendone parlato in queste settimane, si inserisce in pieno nell'azione che sta portando avanti la nostra Commissione, un'azione nelle periferie del Paese, dove riceviamo richieste di attenzione non solo sugli aspetti infrastrutturali dei contesti, ma anche su stimoli culturali, su percorsi formativi, su attività di promozione sportiva e di aggregazione. Altra richiesta costante è quella di dare continuità a questa attenzione, che, oggettivamente, negli ultimi mesi ha visto le periferie italiane protagoniste.
  Secondo me, la progettualità che state elaborando e state mettendo in campo si inserisce in pieno in questo tipo di ragionamento.
  Cedo la parola in primis al dottor Stefano Petrocchi.

Pag. 3

  STEFANO PETROCCHI, direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Signor presidente, ringrazio per questa opportunità.
  In effetti, abbiamo accolto con grande entusiasmo l'invito dell'onorevole Battilocchio a estendere l'attività che la Fondazione Bellonci svolge nelle scuole, in particolare delle periferie italiane.
  La Fondazione Bellonci – lo dico per chi non ci conosce – ha come attività principale l'organizzazione del Premio Strega, nelle sue varie declinazioni. Da alcuni anni ha avviato un lavoro con le scuole italiane. Anzi, è nata proprio per questo, per estendere l'effetto implicito di promozione della lettura e della cultura, che è proprio del premio, in particolare alle scuole, E con destinatari i ragazzi.
  Dal 2014 in avanti questo lo facciamo in modo organico, promuovendo un premio che si chiama «Premio Strega Giovani», a cui partecipano gli autori, che concorrono anche al Premio Strega degli Amici della domenica, quello degli adulti, che viene assegnato da una giuria di studenti e studentesse distribuiti su tutto il territorio italiano.
  Siamo nel pieno dell'organizzazione dell'edizione 2024. Domani saranno resi noti i candidati. Abbiamo già raccolto in questi mesi l'adesione delle scuole. Attualmente alla giuria del Premio Strega Giovani partecipano 106 scuole in tutta Italia e all'estero, ciascuna con dieci ragazzi che esprimono il proprio voto e partecipano attivamente alla selezione del vincitore. Sono coinvolti, quindi, più di mille ragazzi e ragazze.
  Il progetto che presentiamo oggi si inserisce in questa attività e vuole coinvolgere in particolare le scuole e le associazioni culturali di due territori disagiati, uno a Roma e uno in Campania, quello di Tor Bella Monaca e quello di Caivano, coinvolgendo gli istituti scolastici presenti sul territorio e le Pag. 4associazioni culturali in un progetto che va oltre la lettura e l'espressione del voto per il Premio Strega Giovani, ma che avrà una continuità. Nel corso dell'anno vogliamo andare in questi territori, tornarci, creare una struttura di supporto a questa attività di promozione della lettura.
  Espongo le tempistiche del Premio. A partire da domani si conosceranno i candidati. I libri verranno inviati in lettura nelle scuole, per arrivare, a giugno, alla selezione del vincitore.
  Apro una parentesi. Il Premio, negli anni, è riuscito a promuovere efficacemente alcuni autori, che sono entrati nel canone delle letture scolastiche. Penso, per esempio, tra gli ultimi, a Daniele Mencarelli, che ha beneficiato, dopo il Premio, di una grande notorietà con il suo libro Tutto chiede salvezza, che è diventato una serie televisiva. È un premio che, in qualche modo, sta avvicinando le generazioni più giovani dei lettori a un tipo di narrativa molto contemporanea, aggiornando anche le scritture scolastiche, che, invece, sono – come sappiamo – molto più legate ai classici.
  Tornando al progetto specifico, quest'anno vorremmo partire con un evento importante, probabilmente nel teatro di Tor Bella Monaca. L'evento è quello di assegnazione del Premio. Questo, che sembra un evento conclusivo, in realtà è un evento di apertura del progetto. Come dicevo, sul territorio del quartiere romano e su quello di Caivano vogliamo continuare, da ottobre in poi, a essere presenti con attività specifiche per i ragazzi di promozione della lettura e della scrittura.
  Abbiamo capito negli anni che l'espressione del voto al Premio Strega è un incentivo alla lettura molto forte. In qualche modo, responsabilizza i ragazzi, li fa sentire protagonisti di un evento grande, che coinvolge una quantità di ragazzi in tutta Italia loro coetanei, che possono anche influire sul destino di un Pag. 5libro, di un autore, sulle storie che, in qualche modo, incidono in questo momento della nostra società.
  D'altro canto, negli anni abbiamo anche visto che l'educazione alla scrittura, alla familiarizzazione con l'oggetto «libro», anche da un punto di vista editoriale, aiuta molto a promuovere la lettura. Voler scrivere ti rende anche un lettore più consapevole. Per questo, da ottobre in avanti, vorremmo avviare una scuola di scrittura sui territori di cui ci andiamo a occupare, coinvolgendo i ragazzi in un progetto editoriale, che sboccerà, tra un anno, in un libro che raccoglierà gli scritti dei ragazzi.
  Abbiamo anche avviato una collaborazione con il Centro per il libro e la lettura, che ci ha portato a costituire una piattaforma online che si chiama «leggiamoci.it», in cui raccogliamo gli scritti dei ragazzi. Crediamo molto nell'integrazione tra educazione alla lettura e nuove tecnologie, che per noi non sono in competizione. Quindi, utilizzeremo anche questo canale per promuovere le attività.
  Il progetto si articola in varie fasi. In questo momento siamo nella fase di ricognizione dei soggetti che sono sul territorio (scuole, associazioni culturali) da coinvolgere fin da questa prima fase di lettura dei libri del Premio Strega. A ottobre partirà il progetto di scrittura nelle scuole, negli istituti secondari superiori. Stiamo parlando di ragazzi che hanno tra i 14 e i 18 anni. Vogliamo arrivare, l'anno prossimo, a un primo punto di questo progetto, svolgendo a Caivano il prossimo evento di premiazione del Premio Strega Giovani. Quello sarà un momento anche per raccogliere tutti i dati ed esaminare l'andamento del progetto dopo il primo anno di attuazione.
  Crediamo anche noi che la continuità sia molto importante. La nostra idea, ovviamente, è di non abbandonare questi territori una volta conclusi gli eventi, ma di continuare a tessere relazioni con i soggetti scolastici, con le associazioni, continuandoPag. 6 un dialogo che prevede la presenza di autori che vadano a presentare i propri libri e continuino a dialogare con i ragazzi. Crediamo molto nella promozione della lettura come fattore di integrazione del tessuto sociale e anche come incremento dello spirito critico dei ragazzi rispetto alla realtà che vivono.

  PRESIDENTE. Grazie mille, dottor Petrocchi. Do la parola alla dottoressa Serena Ferraiolo.

  SERENA FERRAIOLO, Assistente di direzione della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Grazie.
  In realtà, voglio solo aggiungere una considerazione a margine di tutto il discorso già fatto dal direttore Stefano Petrocchi, una nota. Sembra un progetto velleitario l'idea di portare un premio importante in un territorio periferico, disagiato, spostato rispetto al centro, invece per noi è realmente l'occasione di poter accendere un riflettore su un luogo e poter, da lì, partire con un biglietto da visita importante per entrare più facilmente all'interno del tessuto della comunità e lavorare, poi, con le associazioni del territorio, con cui siamo già entrati in un primo contatto.
  L'idea è quella di far emergere, attraverso un contatto continuativo nei mesi da giugno a ottobre, un tema, un'idea che parta dall'interesse dei ragazzi dei territori che riusciamo a coinvolgere e, in base a questo tema, costruire il successivo corso di scrittura. Anche lì, sembrano parole altisonanti, sembrano cose non necessarie in territori che hanno bisogno di infrastrutture e magari anche di attività che creino un reale legame di comunità, anche più semplice da realizzare, attraverso attività sportive o altre forme di manifestazioni, ad esempio musicali, con un impatto visivo più attrattivo dal punto di vista dei giovani, invece lavorare con loro proprio sui bisogni, Pag. 7dare loro voce, parole e una struttura, portare autori che entrino in dialogo con loro, che diventino il loro contraltare, avere l'idea che le distanze possono accorciarsi tra il centro e la periferia pensiamo sia la chiave dell'idea di questo progetto.
  Ovviamente, si andrà costruendo e prenderà – immaginiamo – forme diverse a seconda delle realtà che riusciremo a incontrare e della risposta degli studenti delle scuole, che avremo senz'altro.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa.
  Pongo solo una domanda. Mi sembra un progetto veramente interessante e anche di impatto.
  Se non sbaglio, in passato il Premio Strega ragazze e ragazzi veniva fatto proprio alla Camera dei deputati. Passare dalla Camera dei deputati alle periferie del nostro Paese, coinvolgendo le scuole e le associazioni locali, credo sia veramente un bellissimo segnale.
  Mi sembra molto interessante anche il fatto che i lavori dei ragazzi, che partono con il laboratorio di scrittura, potranno comunque essere pubblicati sia nel libro sia nella piattaforma dedicata.
  Passo alla mia domanda. Questo primo anno credo sia anche un anno di prova, per testare alcune situazioni. Vorrei capire se il progetto è estendibile anche ad altre periferie. Noi, chiaramente, stiamo facendo un lavoro un po' in tutte le periferie italiane. Magari quest'anno si parte da questi due, ma vorrei sapere se si tratta di un progetto «modulare» estendibile anche ad altre realtà che condividono caratteristiche simili.
  Mi sembra molto interessante. Da un lato, se ho ben capito, i finalisti del Premio Strega saranno presenti nelle periferie italiane, a contatto con le scuole del territorio. Credo sia un qualcosa di per sé molto importante e significativo. Poi, però, si Pag. 8parte con questi percorsi di formazione, questi laboratori di scrittura, che è un qualcosa di molto innovativo, che sicuramente troverà una risposta importante da parte delle scuole locali.
  Do ora la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni. Partiamo dal collega Penza, che, tra l'altro, è proprio di Caivano.

  PASQUALINO PENZA. Signor presidente, la ringrazio. Innanzitutto, voglio esprimere il mio apprezzamento per questa iniziativa sul territorio di Caivano. Come anticipava il presidente Battilocchio, io sono caivanese, quindi non posso che apprezzare un'iniziativa di tale portata. Sappiamo l'importanza della cultura unita allo sport in contesti così delicati e sensibili come quelli di Caivano e Tor Bella Monaca.
  Volevo capire se questo è l'inizio, come mi è parso di capire, di un progetto più a lungo termine. Con il buon esito e il successo di questa iniziativa, vorrei sapere se per il futuro sono previsti a lungo termine, insieme alla scuola di scrittura, progetti più estesi anche ad altre attività, se c'è un progetto più ampio, e di che portata.

  VITO DE PALMA. Buongiorno a tutti. Il tema è quello che noi come Commissione stiamo attenzionando, quindi fattori di esclusione, di inclusione sociale, nuovi modelli di policy e così via. All'interno anche di quello che oggi ci state anticipando, i luoghi di questo confronto possono essere limitati – anche secondo la vostra esperienza – soltanto all'indicazione che ci date oggi o, magari, è possibile pensare anche a un coinvolgimento di biblioteche, teatri, musei e quant'altro? La vostra esperienza su questo può essere utile anche a fornirci degli indicatori. Grazie.

Pag. 9

  ANTONINO IARIA. Ho trovato molto interessante l'audizione di oggi, dunque ringrazio gli auditi.
  Condivido tutto quello che è stato detto. Una delle domande che volevo fare l'ha già anticipata il presidente, quella sulla ripetibilità dell'evento, e va benissimo.
  Voglio fare solo una considerazione, rispetto anche all'altro ruolo che ho nella Commissione Trasporti, dove si parla anche di intelligenza artificiale. Parlo di sondare il tema che uno dei lavori del futuro è proprio quello di saper scrivere in modo da addestrare e chiedere alle intelligenze artificiali di vario tipo di fare dei lavori. La cultura, intesa nel senso più ampio, potrebbe diventare anche un metodo e una possibilità per il futuro dei ragazzi, per approcciarsi ai nuovi lavori che arriveranno. È un aspetto molto interessante che sto analizzando, vedendo molti casi in cui è ritornata in auge la cultura umanistica proprio come possibilità di essere un forte veicolo di inserimento nei nuovi lavori.
  Non so se anche gli auditi abbiano questo sentore. Sicuramente il fatto di fare un tour nelle periferie, ma anche in altri posti dove si insegna il valore della scrittura e a scrivere, ha anche questa connotazione.

  PRESIDENTE. Passo la parola ai rappresentanti della Fondazione.

  SERENA FERRAIOLO, Assistente di direzione della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Vi ringrazio per le domande.
  Signor presidente, intanto rispondo alla sua prima domanda. È senza dubbio un progetto replicabile. Ovviamente, è un progetto che si basa su una ricerca di finanziamenti e sponsorizzazioni per l'attuabilità, però siamo fiduciosi e speriamo che i primi risultati di quest'anno facciano da promozione per l'applicabilità futura.Pag. 10
  Sempre a proposito dei luoghi, rispondo anche all'onorevole De Palma, che chiedeva del coinvolgimento di altre strutture. Noi pensiamo di creare una rete sui territori che parta dalle scuole, quindi sicuramente alcuni incontri si svolgeranno all'interno degli istituti scolastici, e, ove possibile, coinvolgere associazioni locali che si occupino di cultura a più ampio spettro, senza dubbio biblioteche e teatri. Nei teatri pensiamo di svolgere gli eventi principali, come quello della premiazione del Premio Strega Giovani, sia quest'anno a Tor Bella Monaca sia il prossimo anno nel Teatro Arte di Caivano, se non erro.
  Ovviamente, siamo ancora in una fase molto preliminare. Le nostre sono idee. Dobbiamo ancora sondare i rapporti con i territori. Non abbiamo citato le associazioni attualmente coinvolte perché non abbiamo accordi scritti. La Fondazione Bellonci è anche di per sé una biblioteca, è un archivio, quindi abbiamo sicuramente un rapporto, per nostra natura, particolarmente stretto con i libri, le biblioteche, gli archivi. Abbiamo un'ottima rete di collaborazione già con le biblioteche di Roma, che utilizzeremo come arma per entrare nel territorio di Tor Bella Monaca. La stessa cosa vorremmo fare altrove.
  A proposito, invece, di Caivano, l'onorevole Pasqualino Penza ci chiedeva della portata più ampia, a lungo termine, del progetto. Questo è sempre auspicabile. Se riusciamo a lavorare bene con i territori, il risultato sarà che le associazioni si attiveranno autonomamente e gli studenti, terminate le scuole, quindi nella crescita, continueranno a seguire determinati progetti. L'idea è di innescare un meccanismo di buone pratiche, che continueremo a seguire da lontano. L'idea è che ciascun territorio, poi, diventi autonomo nella produzione e nella realizzazione di eventi, attività, approfondimenti culturali. Ovviamente, ove richiesto, torneremo senz'altro, con molta gioia.

Pag. 11

  STEFANO PETROCCHI, direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Voglio aggiungere soltanto due considerazioni. La prima in risposta all'onorevole De Palma. Nei territori di cui parliamo, in particolare ho presente quello di Tor Bella Monaca, spesso mancano librerie di prossimità. Quindi, il lavoro da fare sulle biblioteche è molto importante.
  La Fondazione Bellonci da alcuni anni sta anche monitorando l'attività delle biblioteche per capire quanto incidono sulla lettura dei libri in generale, non solo in quella dei ragazzi. Devo dire che i risultati sono abbastanza sorprendenti, tali da modificare i dati che abbiamo sulla lettura. Quando noi parliamo di «lettura» parliamo spesso di libri acquistati in libreria. In realtà, le biblioteche sono estremamente rilevanti dal punto di vista del prestito delle novità, per esempio.
  Abbiamo cominciato a monitorare diversi sistemi bibliotecari nel tempo, a cominciare dagli anni immediatamente precedenti al Covid, e adesso stiamo andando avanti con gli anni più vicini a noi. Devo dire che è un argomento molto interessante, perché rivela abitudini di lettura che i consumi culturali non ci dicono. Sicuramente.
  Rispetto, invece, al tema dell'intelligenza artificiale, dico sì, senz'altro, intanto perché l'intelligenza artificiale, nelle forme immediatamente disponibili, è utilizzata già dai ragazzi per motivi di studio. Quindi, un'educazione alla scrittura che tenga conto anche di questo aspetto è profondamente educativa, perché addestra all'uso corretto dell'intelligenza artificiale, ma al tempo stesso chiarisce bene quali sono, invece, gli apporti che hanno a che fare con la creatività umana e con la capacità di organizzare le informazioni, di organizzare il pensiero, a cui spesso in questo momento l'intelligenza artificiale non dà risposta.

Pag. 12

  PRESIDENTE. Non essendoci altre domande da parte dei colleghi, rivolgo un ringraziamento alla Fondazione Bellonci per aver raccolto lo stimolo che abbiamo iniziato insieme. Il progetto che ne è conseguito mi sembra sia veramente qualcosa di importante, anche – come dicevo prima – come segnale generale, per cui il Premio Strega Giovani si sposta, anche con l'aiuto della Camera dei deputati, al teatro di Tor Bella Monaca e Caivano per questo primo anno, e poi, più in generale, speriamo e auspichiamo si possa estendere anche ad altre periferie italiane.
  È un segnale molto bello di attenzione, all'insegna della cultura e della qualità. Il Premio Strega ha una fama che si è consolidata nel tempo, sempre all'insegna di percorsi e progetti che hanno lanciato tanti artisti, tanti scrittori nel nostro Paese.
  A nome di tutta la Commissione, estendo un ringraziamento per questa idea e un «in bocca al lupo» da parte nostra. Saremo, in qualche modo, coinvolti. Ci farete sapere date e luoghi. Cercheremo di essere presenti. È un segnale, ripeto, di attenzione, che va ovviamente incoraggiato, sostenuto e promosso. Per questo, vi ringrazio.

  STEFANO PETROCCHI, direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci. Non abbiamo detto il titolo del progetto, che si chiama «Storie di periferia. Riportare le periferie al centro della storia». Sembra riecheggiare il detto di un famoso allenatore di calcio che è passato da queste parti, però ci è sembrato centrato il concetto di riportare le periferie al centro della storia e, soprattutto, dare voce alle storie di periferia attraverso chi la periferia la vive, la abita, ci studia, ci lavora.

  PRESIDENTE. Mi sembra molto interessante. Anche il titolo è un concetto che noi viviamo spesso: «Storie di periferia. Riportare le periferie al centro della storia». Mi sembra che sia Pag. 13già di per sé un programma di azione culturale veramente bello. Da parte nostra, ripeto, esprimiamo tutto l'apprezzamento, il sostegno e anche la disponibilità, per quelli che sono gli ambiti di nostra competenza, a interagire. Vi ringrazio.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.10.