CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 31 gennaio 2023
54.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 33

RISOLUZIONI

  Martedì 31 gennaio 2023. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 13.30.

7-00025 Foti: Sull'evoluzione della normativa europea in materia di prestazione energetica nell'edilizia.
7-00033 Zinzi: Sull'evoluzione della normativa europea in materia di prestazione energetica nell'edilizia.
7-00034 Bonelli: Su questioni concernenti la prestazione energetica nell'edilizia.
7-00035 Ilaria Fontana: Su questioni concernenti la prestazione energetica nell'edilizia.
7-00036 Ruffino: Su questioni concernenti la prestazione energetica nell'edilizia.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che le risoluzioni 7-00025 Foti, 7-00033 Zinzi, 7-00034 Bonelli, 7-00035 Ilaria Fontana e 7-00036 Ruffino, vertendo su analoga materia, saranno discusse congiuntamente.

  Aldo MATTIA (FDI) illustra la risoluzione presentata dal proprio gruppo evidenziando che la revisione della proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia potrebbe determinare, ove la direttiva non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, la necessità di ristrutturare gran parte degli edifici residenziali nazionali, con un pesante impatto sui proprietari e sui conduttori, che dovrebbero realizzare gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi fissati dalla proposta di direttiva stessa, e con problemi per il sistema creditizio nazionale. Per tale motivo la risoluzione è volta ad impegnare il Governo a seguire con attenzione l'evoluzione della Pag. 34normativa unionale di prossima adozione, rappresentando in sede europea la peculiarità del patrimonio immobiliare italiano diffuso e risalente nel tempo.

  Gianpiero ZINZI (LEGA) illustra la risoluzione presentata dal proprio gruppo, che va nella stessa direzione indicata dal collega che l'ha preceduto. Ritiene che debbano essere riconosciute le esigenze di sostenibilità ambientale, calandole tuttavia nel contesto della peculiarità italiana, il cui patrimonio immobiliare, cresciuto molto nell'immediato dopoguerra, si compone di oltre 57 milioni di unità, di cui 19,5 milioni sono abitazioni principali. Osserva che nei borghi, nelle frazioni e nelle piccole comunità sarebbe impossibile applicare quanto prospettato e per di più nei tempi previsti e quindi sottolinea l'esigenza di tutelare il patrimonio valorizzando però le caratteristiche italiane.

  Angelo BONELLI (AVS), nel ricordare che le risoluzioni fanno riferimento a una proposta di direttiva ancora all'esame delle istituzioni europee, reputa opportuno che sia fornita una corretta informazione, senza generare un clima di paura e valorizzando invece quanto di positivo le politiche ambientali rappresentano nella lotta al cambiamento climatico. Sottolinea che il patrimonio edilizio italiano disperde molta energia, motivo per il quale le famiglie devono essere messe nelle condizioni di risparmiare, consumando meno, anche alla luce del consistente aumento delle bollette energetiche. La direttiva, a suo giudizio, non va certamente contro i proprietari, ma traccia il solco di una modernizzazione del Paese, per la quale occorre una maggiore tutela delle fasce sociali più deboli, già prevista nella stessa normativa dell'UE in fase di preparazione anche con il ricorso al Fondo sociale per il clima. A suo avviso, viene dato un margine agli Stati membri di modellare la disciplina tenendo conto delle caratteristiche dei patrimoni edilizi nazionali. Ritiene inoltre che occorra fare chiarezza in ordine ad alcune affermazioni, a suo avviso errate, in ordine all'impossibilità di vendere l'immobile nel caso non venga conseguito il certificato energetico o alle modalità di applicazione della normativa nei centri storici. In ultimo, ritiene fondamentale razionalizzare il sistema degli incentivi fiscali in materia edilizia in modo strutturale, sia ai fini del miglioramento del patrimonio edilizio che per dare un importante contributo in termini occupazionali.

  Agostino SANTILLO (M5S) ritiene che il tema del miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, emerso durante la pandemia, nel duplice obiettivo di tutelare l'ambiente intervenendo sugli edifici per diminuire le emissioni di gas serra e generare posti di lavoro, non possa essere affrontato disgiuntamente da quello relativo al cosiddetto «superbonus». A quest'ultimo riguardo, stigmatizza le misure adottate dal precedente Governo, in particolare riferendosi alla eliminazione della cessione plurima del credito d'imposta, avvenuta proprio quando questo strumento aveva cominciato ad espletare il suo massimo effetto. Ritiene che l'Italia sia stata precursore di un processo, che oggi l'Europa chiede di intraprendere in un orizzonte temporale ormai prossimo e che a suo giudizio si è arrestato per le scelte del precedente Governo. Ritiene pertanto che l'attuale Governo abbia ereditato una misura depotenziata, che dovrebbe essere invece a suo avviso stabilizzata, con un orizzonte temporale definito e stabile dal punto di vista normativo. Osserva, inoltre, che quelli che vengono considerati costi per lo Stato, in realtà non sono tali sia perché da tali interventi consegue la generazione di un indotto che ha un fattore di moltiplicazione importante nella filiera dell'edilizia, sia per il pagamento di imposte e oneri, che tornano allo Stato. Richiama inoltre l'attenzione sulla possibile generazione di contenzioso tra proprietari e imprese per quei cantieri nei quali i lavori sono stati avviati, è stato riconosciuto alle imprese un contributo economico al primo SAL che dovrà essere reso allo Stato – rivalendosi sui proprietari – nel caso in cui i lavori non vengano terminati e non si raggiunga quindi il risultato dell'aumento di due classi energetiche, a causa del blocco del meccanismo della cessione del credito. Richiama pertantoPag. 35 gli impegni contenuti nell'atto di indirizzo, ribadendo ancora una volta la centralità del meccanismo della cessione del credito. In particolare, ritiene fondamentale un confronto con gli altri Paesi dell'Unione europea e con la Commissione europea affinché il costo delle ristrutturazioni del patrimonio immobiliare nazionale sia garantito da strumenti finanziari emessi in ambito unionale, essendo il miglioramento dell'efficienza energetica un obiettivo comune di tutti gli Stati membri. Richiama infine l'importanza dei percorsi di formazione e aggiornamento sui temi del risparmio dell'efficienza energetica, sui quali va ascritto al superbonus il merito di aver acceso un faro, sensibilizzando i cittadini e gli enti pubblici sull'importanza dei temi ecologici, anche attraverso l'attivazione di sportelli unici negli enti locali che facciano fronte alle richieste dei cittadini.

  Daniela RUFFINO (A-IV-RE) sottolinea l'importanza della proposta europea per il proprio gruppo, che contiene lo sfidante obiettivo della decarbonizzazione degli edifici di nuova costruzione a partire dal 1° gennaio 2030 e degli edifici di proprietà degli enti pubblici a partire dal 1° gennaio 2028, e l'ancora più sfidante obiettivo della completa decarbonizzazione a partire dal 2050 del parco immobiliare. Segnala che viene escluso qualsiasi riferimento ad una strategia di decarbonizzazione basata su fonti a bassissime emissioni, tra cui il nucleare, ma anche transitoriamente il gas naturale, dal che consegue che un edificio con fabbisogno energetico basso o quasi nullo, coperto da energia elettronucleare da rete, non venga considerato nella categoria degli edifici «ad energia quasi zero». Quanto al superbonus, richiama uno studio della Banca d'Italia nel quale si prevederebbe un saldo finanziario neutro solamente nel 2067, e probabilmente non prima del 2100. Richiama, quindi, gli impegni contenuti nella risoluzione evidenziando la forte peculiarità del Paese, anche in ragione della sua diversità geomorfologica, la necessità di considerare solo i costi diretti che sono gli unici valutabili, la facoltà per i singoli Stati membri di delineare i propri piani di esecuzione, la necessità di armonizzare i catasti termici regionali in un unico catasto nazionale, affinché gli edifici vengano trattati tutti nello stesso modo e infine l'opportunità di una certificazione univoca sul territorio nazionale e non più su scala regionale. Ripone grande importanza nel messaggio che si darà agli italiani al riguardo, che dovrà essere, a suo giudizio calibrato e comprensibile, in particolare per il patrimonio immobiliare sito in aree marginalizzate, per il quale l'informazione va data in modo netto anche attraverso gli enti locali che rappresentano l'istituzione di massima prossimità.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) fa presente che anche il proprio gruppo ha presentato una risoluzione vertente su analogo argomento, a suo giudizio strategico nel momento attuale di forte crisi energetica. Bisogna a suo avviso affrontare il problema e far sì che i processi economici e sociali da esso conseguenti vengano governati dalla politica. Segnala che i dati relativi al consumo energetico degli edifici e alle emissioni di gas serra degli edifici del patrimonio nazionale impongono senz'altro di affrontare il tema del risparmio energetico delle costruzioni, gestendo un settore che è stato ed è trainante per l'economia, ma che non deve operare a scapito delle politiche di contrasto al consumo di suolo. Ritiene che l'Unione europea debba mettere a disposizione adeguate risorse al fine di dare una risposta concreta che accompagni il percorso delineato dalla proposta di direttiva e permettere il raggiungimento degli obiettivi ivi contenuti. Ritiene che occorra rappresentare le peculiarità italiane in sede europea, ma ciò deve essere accompagnato da una conoscenza approfondita degli incentivi edilizi, motivo per il quale il proprio gruppo sin dall'inizio della legislatura ha chiesto lo svolgimento di un'indagine conoscitiva, che auspica sia condivisa anche dai colleghi di maggioranza. A suo avviso, solo i dati potranno permettere di razionalizzare il sistema degli incentivi e di consentire la definizione di un quadro normativo che tenga conto di tutte le variabili in campo. Condivide infine quanto rilevato dalla deputata Mazzetti in altre occasioni relativamente alla opportunità di collegare Pag. 36il sistema degli incentivi all'aumento della classe energetica e ribadisce l'esigenza che gli edifici pubblici vengano finanziati al 100 per cento.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA) osserva che l'ampio e interessante dibattito che si sta sviluppando nel corso della discussione congiunta sulle risoluzioni in titolo dimostri, senza alcun dubbio, quanto il tema rappresentato sia sentito non solo dalla politica ma dall'intero Paese che vede la stragrande maggioranza dei cittadini proprietari della casa di abitazione e, molti altri, proprietari anche di altri immobili.
  In tal senso registra che l'impatto delle misure discusse non può che essere assai rilevante e sottolinea, peraltro, che la ravvicinata scadenza del 2030 dovrebbe consigliare le Commissioni riunite di essere il più possibile pragmatiche e di affrontare la tematica rifuggendo da facili ideologismi. Ritiene quindi necessario svolgere approfondimenti istruttori, attraverso l'audizione delle diverse parti coinvolte, al fine di giungere ad una maggiore conoscenza delle componenti che incidono sulla materia. Si riferisce, in particolare, alle questioni attinenti ai tempi di esecuzione, alle condizioni applicative delle normative, ai materiali e ai loro costi e, comunque, a tutto ciò che, nell'insieme, riguarda l'efficientamento energetico del patrimonio immobiliare.
  Gli approfondimenti istruttori potrebbero, a suo avviso, aiutare ad evitare di compiere scelte punitive nei confronti dei cittadini. Evidenzia, peraltro, che la tematica della casa è da sempre cara agli italiani e che coloro che erano in grado di permetterselo hanno già iniziato un percorso di efficientamento degli immobili.
  Conclude ribadendo quindi la richiesta di avviare un breve ciclo di audizioni per i necessari approfondimenti istruttori.

  Angelo BONELLI (AVS) condivide la proposta della collega Andreuzza, ribadendo tuttavia l'esigenza di individuare chiaramente l'oggetto delle audizioni.

  Mauro ROTELLI, presidente, comunica che anche il gruppo Forza Italia ha annunciato la presentazione di una risoluzione vertente su analogo argomento. Nel segnalare che la Commissione Finanze del Senato ha deliberato un'indagine conoscitiva sugli incentivi fiscali in materia edilizia, segnala che l'oggetto delle audizioni non può che essere il testo delle risoluzioni in discussione e auspica che dal loro svolgimento si possano trarre elementi utili anche per quanto riguarda gli incentivi fiscali in materia edilizia. Nel segnalare pertanto che le modalità di organizzazione di tali audizioni potranno essere discusse in un prossimo Ufficio di presidenza, invita i deputati a indicare i nominativi dei soggetti che si intendono invitare in audizione entro la giornata di venerdì. Rinvia quindi il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.