CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 marzo 2024
272.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-02158 Caroppo: Disagi nell'utilizzo della rete di telefonia mobile e connessione internet in località Depressa, presso il comune di Tricase.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Nell'esprimere piena condivisione circa l'esigenza di garantire un'adeguata copertura Internet nei territori dei comuni italiani (e dunque del comune Tricase-Lecce specificamente indicato dall'Onorevole interrogante) evidenzio che, a valle dello switch-off televisivo, da luglio 2022 gli operatori assegnatari della banda a 700 MHz hanno a disposizione la frequenza 5G che permette un'ampia copertura del territorio nazionale.
  In particolare, gli operatori mobili assegnatari di tali frequenze hanno specifici obblighi di copertura, tra cui rientra il raggiungimento della copertura del 99,4 per cento della popolazione nazionale tale da fruire di servizi 5G, in maniera ragionevole anche in ambiente indoor, assicurando una velocità nominale di download non inferiore a 30 megabit per secondo.
  Inoltre, per quanto concerne le bande pioniere del 5G, continua lato operatori mobili l'installazione di stazioni radio base tali da permettere una fruizione della connessione ad Internet a velocità di trasmissioni sempre maggiori.
  Per quanto concerne il Piano Italia 5G, tramite il quale si intende incentivare la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo delle reti mobili nelle zone del Paese prive di investimenti da parte del mercato, il comune di Tricase, di cui Depressa è frazione, rientra sia nell'intervento di backhauling, che nell'intervento di densificazione.
  In particolare, per l'intervento di backhauling l'operatore aggiudicatario è TIM S.p.A. e il piano prevede il rilegamento in fibra ottica di tre siti radiomobili; per l'intervento di densificazione, invece, l'operatore l'aggiudicatario è INWIT s.p.a. in RTI con TIM e Vodafone s.p.a. e contempla la realizzazione di una o più stazioni radio base per la copertura di aree, risultate prive, per i prossimi cinque anni, di reti idonee a fornire connettività a 30 megabit per secondo in condizioni di punta del traffico.
  La società Infratel Italia SpA, peraltro, che gestisce l'intervento del Piano Italia 5G, ha comunicato che si sono avuti più incontri tra il comune e l'operatore al fine di verificare la fattibilità della scelta del sito e far partire quindi l'iter autorizzativo (si prevede l'attivazione entro la fine dell'anno).
  In conclusione, rappresento che il Ministero delle imprese e del made in Italy continuerà a prestare costante attenzione alle problematiche lamentate, al fine di evitare ripercussioni negative che le stesse potrebbero determinare sulla popolazione interessata.

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ALLEGATO 2

5-02159 Ghirra: Sicurezza dei dati degli utenti con riferimento alla cessione della società NetCo al fondo statunitense KKR.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Com'è stato ricordato anche con l'atto in discussione, a gennaio il Governo ha dato l'assenso, con prescrizioni, alla vendita della rete TIM al fondo statunitense KKR, a tutela dell'interesse nazionale e a garanzia del controllo statale sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione. Tra le prescrizioni, ricordo: la creazione dell'organizzazione di sicurezza; la nomina del preposto di cittadinanza italiana; la competenza esclusiva su tutte le questioni che incidono sugli asset strategici; il mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione.
  Come ha sottolineato lo stesso Ministro Urso al termine della sessione dei lavori del G7 a Verona, il Governo non teme gli investitori stranieri ma li incoraggia, ferma restando la tutela degli interessi strategici nazionali.
  Infatti, è proprio in considerazione della rilevanza strategica che le infrastrutture telefoniche rivestono per la sicurezza e per l'economia del Paese, che è stato previsto un ruolo del Governo nella definizione delle scelte strategiche di NetCo, sono stati assicurati tutti i presidi essenziali ed è stata garantita la supervisione di tutti gli aspetti afferenti alla sicurezza, alla difesa e alla strategicità della rete e dei relativi asset.
  Per quanto riguarda le possibili ripercussioni sui dati sensibili e personali degli utenti e l'adeguatezza degli investimenti sulla rete, si rappresenta che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 gennaio 2024 (all'articolo 1) prevede:

   adeguate misure di natura tecnica e organizzativa della gestione dei rischi, volte a garantire l'integrità e la sicurezza di tutte le comunicazioni che transitano sulle reti di proprietà di NetCo, anche nei confronti dei Paesi extraeuropei;

   l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio per la verifica di potenziali rischi e minacce all'integrità degli asset tecnologici;

   garanzie per lo sviluppo e la continuità del servizio universale al fine di soddisfare le esigenze di interesse pubblico;

   il mantenimento in efficienza dei siti e delle centrali che ospiteranno apparecchiature delle Forze armate, delle Forze di polizia e delle altre Amministrazioni dello Stato che transiteranno in NetCo.

  A garanzia del rispetto di queste disposizioni, è stato affidato il monitoraggio ad un Comitato, coordinato da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e composto da rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero della difesa, del Ministero dell'interno, del Ministero delle imprese e del made in Italy, dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, del Dipartimento per la transizione digitale e del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  In caso di inadempimento, si applicheranno le sanzioni previste dal decreto-legge sul Golden Power (decreto-legge n. 21 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 56 del 2012).

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ALLEGATO 3

5-02160 Maccanti: Ricezione dei canali Rai nella Pedemontana veneta.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione in parola, relativa ai problemi di ricezione dei programmi Rai nella zona Pedemontana trevigiana, rappresento che gli Uffici competenti del Ministero delle imprese e del made in Italy hanno intrapreso azioni concrete per affrontare la situazione di carenza di ricezione segnalata.
  In particolare, il Ministero ha inviato alla Rai una serie di soluzioni, individuate dall'ispettorato Territoriale competente, finalizzate a garantire l'accesso al servizio pubblico televisivo su tutto il territorio nazionale.
  Al riguardo, rappresento che nell'audizione della Rai del 26 febbraio scorso presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, la concessionaria ha presentato un apposito piano volto ad attenuare le difficoltà di ricezione su alcune zone del territorio Veneto.
  Tale piano prevede:

   il potenziamento di un importante trasmettitore ubicato a Monte Venda, limitatamente all'area di trasmissione verso i quadranti nord-ovest e nord-est;

   il potenziamento di impianti collocati a quote medio-basse sul margine delle Prealpi con irradiazione verso sud;

   l'attivazione di alcuni gap-filler opportunamente ubicati in aree attualmente non perfettamente servite dall'attuale configurazione di rete;

   infine, il passaggio di una rete al DVBT2, il cui completamento è attualmente previsto entro settembre 2024.

  Va altresì evidenziato che, in virtù del contratto di servizio tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la Rai, quest'ultima è tenuta a garantire una copertura integrale della popolazione sia via etere che, quando necessario, via cavo e via satellite.
  Conseguentemente, per le zone non raggiunte dal digitale terrestre, viene utilizzata la piattaforma gratuita Tivùsat, anche fornendo una smart card, senza costi aggiuntivi per gli utenti che ne facciano richiesta nelle zone non coperte dal digitale terrestre.
  È altresì importante sottolineare che per consentire la copertura televisiva in zone non servite dagli operatori di rete, anche gli enti locali possono procedere alla ripetizione dei suddetti programmi presentando la richiesta di autorizzazione all'attivazione di specifici ripetitori (articolo n. 27 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208).
  In conclusione, sottolineo che siamo consapevoli dell'importanza di garantire un accesso equo al servizio pubblico televisivo su tutto il territorio nazionale, continuando a monitorare attentamente la situazione per assicurare il pieno rispetto degli obblighi contrattuali da parte della Rai e la soddisfazione delle esigenze dei cittadini nella zona interessata.

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ALLEGATO 4

5-02161 Pastorella: Standard tecnici richiesti per i cavi in fibra ottica della rete in banda ultralarga.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito avente ad oggetto la creazione di infrastrutture di fibra ottica, in attuazione del Piano Banda Ultralarga, e l'individuazione di standard tecnici per i cavi in fibra ottica, tengo a rappresentare in primo luogo che il Governo sta svolgendo un importante ruolo di sostegno al comparto industriale per la trasformazione digitale delle imprese.
  In particolare, il Governo si è mosso sin da subito con l'emanazione del decreto-legge 5 dicembre 2022, n. 187, convertito in legge 1° febbraio 2023, n. 10, recante Misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Con tale decreto, infatti, si è affrontato il tema della qualità dei cavi in fibra ottica da installare nelle reti in banda ultralarga conferendo all'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni specifici compiti nell'individuare i relativi standard tecnici, al fine di garantire un'infrastruttura sicura e di qualità e di evitare il rischio di installare cavi provenienti da mercati extra UE.
  In questo contesto, la Commissione europea, con la presentazione del libro bianco «how to master Europe's digital infrastructure needs», tenutasi lo scorso 21 febbraio 2024, ha voluto lanciare, con la proposta di switch off del rame entro il 2030, un chiaro segnale sulla necessità di incrementare gli sforzi nella posa di infrastrutture performanti in fibra ottica.
  La stessa Commissione europea negli ultimi anni ha tenuto altresì ad evidenziare l'importanza di sviluppare reti di telecomunicazioni a banda ultra-larga sicure e resilienti nonché in grado di garantire completa trasparenza nelle relative catene di approvvigionamento al fine di identificare potenziali vulnerabilità e dipendenze.
  Come è stato detto dall'interrogante, il Ministero delle imprese e del made in Italy solo lo scorso 7 febbraio ha ricevuto dall'AGCOM lo schema di delibera sugli standard tecnici per i cavi in fibra ottica.
  Pertanto, è importante sottolineare che non c'è stato alcun immobilismo da parte del Ministero, anzi l'azione è stata rapidissima poiché il giorno 13 marzo 2024, dopo aver svolto i necessari approfondimenti tecnici, è stato ufficialmente riscontrato il citato schema di delibera e sono stati rappresentati taluni elementi di positività circa la certificazione di prodotto e l'individuazione, tra le altre, della fibra G.657 A2 quale possibile candidato all'installazione nelle varie tratte di rete individuate dall'Autorità.
  Inoltre, il Ministero ha inteso evidenziare all'AGCOM il fatto che nel contesto sopra descritto appare necessario, similmente a quanto disposto da altri Paesi europei, un approccio maggiormente orientato al combinato disposto tra innovazione e sicurezza, che imponga una certificazione di prodotto in grado di garantire non solo una qualità ottimale ma anche una durata di tutti i componenti del cavo, fibra compresa, per almeno venti anni, e che imponga l'utilizzo della fibra G.657 A2 almeno nella rete di accesso secondaria e nel segmento di terminazione fin dentro casa dell'utente.

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ALLEGATO 5

5-02162 Casu: Risorse previste per la strategia nazionale di cybersicurezza.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come noto, con il decreto-legge del 14 giugno 2021 (convertito in legge 109 del 2021) è stata ridefinita l'architettura nazionale in materia di cyber-sicurezza ed è stata istituita l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN).
  L'Agenzia – che ha iniziato ad operare dal 1° settembre 2021 – ha assunto compiti che precedentemente erano attribuiti a diversi soggetti, tra cui al Mimit (oltre alla Presidenza del Consiglio, al Dipartimento delle informazioni e della sicurezza e all'Agenzia per l'Italia digitale).
  Sentita a riguardo, l'Agenzia ha comunicato che, in aggiunta ai fondi PNRR destinati alla cybersicurezza, la legge di bilancio per il 2023 ha istituito il Fondo per l'attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza, destinato a finanziare gli investimenti volti al conseguimento dell'autonomia tecnologica in ambito digitale, nonché l'innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi nazionali, e il Fondo per la gestione della cybersicurezza, volto ad assicurare copertura economica alle attività di gestione operativa.
  Pertanto, è stata condotta una rilevazione degli interventi e degli eventuali fabbisogni finanziari delle Amministrazioni interessate che ha riguardato 30 misure classificate come prioritarie per consentire una graduale attuazione della Strategia stessa. Attualmente, è in corso l'istruttoria per la predisposizione di un nuovo decreto di assegnazione delle citate risorse che dovrebbe essere adottato nei prossimi mesi.
  Tengo a sottolineare che il Ministero delle imprese e del made in Italy, nei settori di propria competenza, supporta la citata Agenzia ai fini dell'individuazione dei soggetti tenuti all'osservanza di idonee misure di sicurezza per prevenire le minacce informatiche.
  Di grande rilievo strategico è la misura finalizzata allo sviluppo dell'industria Cyber Nazionale di cui il Mimit è l'Amministrazione capofila con il compito di progettare e implementare un piano per sostenere Imprese e Startup, in cooperazione con l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e con il MAECI.
  In attesa della definizione del predetto «Piano», già molte azioni sono state avviate per dotare il sistema nazionale delle imprese di strumenti idonei a sostenere il cambiamento digitale in atto.
  Infatti, le iniziative con focus su cyber sicurezza o su applicazioni di tecnologie abilitanti già introdotte possono essere ricondotte ad un quadro unico di azione volto a potenziare gli attori coinvolti nel sistema dell'innovazione italiana, fra cui le imprese e i centri di trasferimento tecnologico.
  A tal riguardo, ricordo che l'obiettivo dell'Investimento 2.3 del PNRR, per cui è prevista una dotazione finanziaria di 350 milioni di euro, consiste proprio nel sostenere, anche attraverso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione, una rete di centri (Centri di Competenza, Digital Innovation Hub, Punti di Innovazione Digitale e altri) incaricati dello sviluppo progettuale e dell'erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e di servizi innovativi di trasferimento tecnologico.Pag. 91
  A tal ultimo proposito, segnalo che tra gli obiettivi del Piano da raggiungere entro il 2025 vi sono anche i seguenti:

   la creazione di ulteriori 42 nuovi Centri;

   l'erogazione di servizi alle imprese per un valore di almeno 600 milioni di euro;

   servizi erogati ad almeno 4500 PMI.

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ALLEGATO 6

5-02163 Iaria: Solidità finanziaria di TIM in relazione alla cessione della società NetCo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Dello stato della vendita della rete TIM al fondo statunitense KKR si è detto nella precedente risposta al quesito dell'Onorevole Ghirra.
  La delibera del Consiglio dei ministri del 16 gennaio scorso rappresenta un passo fondamentale verso la definizione complessiva dell'operazione, che procede secondo le tempistiche annunciate.
  Ad integrazione di quanto già riferito, aggiungo che uno degli elementi fondamentali per il via libera all'operazione è stato che il controllo pubblico sulla rete nazionale fosse garantito attraverso una presenza diretta del Ministero dell'economia e delle finanze. La partecipazione pubblica nasce, infatti, proprio per scongiurare ogni rischio di perdita di controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i lavoratori coinvolti.
  Nel voler realizzare al più presto gli obiettivi che il settore chiede, il Governo ha da subito evidenziato la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali dei circa 36 mila dipendenti interessati. Stiamo quindi parlando sia dei dipendenti di Netco, concentrati sulla gestione e sul miglioramento continuo e costante della rete, sia dei dipendenti di Serco, appartenenti al mondo servizi, per i quali saranno avviati, tra le altre cose, specifici programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale.
  A tal proposito, il Mimit sta valutando, assieme al Ministero del lavoro, le possibili soluzioni volte a tutelare i lavoratori dei call center, affinché il processo di digitalizzazione del Paese non porti con sé ripercussioni negative e strutturali.
  Per il 26 marzo prossimo è previsto un tavolo presieduto dai Ministri Urso e Calderone, dedicato proprio ai call center che erogano prestazioni a TIM. Il tavolo vedrà la partecipazione dell'Azienda, di tutti i call center interessati, delle Organizzazioni sindacali e delle regioni Sicilia, Calabria, Basilicata, Lazio, Sardegna e Toscana. Tra gli attori convocati, vi è anche la società Abramo Customer Care.
  Obiettivo dell'incontro è quello di fotografare la situazione di difficoltà delle aziende e verificare gli interventi correttivi da porre in essere nel breve come nel medio-lungo periodo. In quella sede, potrà essere affrontato anche il tema delle commesse verso le società che svolgono servizi per la TIM e delle esigenze connesse ai lavoratori, come richiesto dagli Onorevoli interroganti.

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ALLEGATO 7

5-01645 Barbagallo: Sicurezza stradale e manutenzione delle strade siciliane.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In riferimento al quesito posto, la Società ANAS ha rappresentato quanto segue.
  La manutenzione programmata e il potenziamento della rete stradale rappresentano una priorità volta a superare la logica dell'intervento episodico o emergenziale in favore di azioni che prevengano le criticità. A tal proposito, il Contratto di Programma MIT-ANAS 2016-2020 e i successivi aggiornamenti hanno previsto un crescente impiego di risorse per investimenti, di cui una parte significativa destinata per il miglioramento degli standard di sicurezza.
  Con specifico riferimento alla pianificazione di interventi di manutenzione programmata in Sicilia, sono stati stanziati 1,93 miliardi di euro per l'esecuzione di nuove opere e di diffusi interventi di riqualificazione, di adeguamento delle barriere di sicurezza e degli impianti tecnologici, di rifacimento delle pavimentazioni e di messa in sicurezza delle numerose opere d'arte, tra cui gallerie e viadotti.
  Lungo gli itinerari stradali indicati dall'interrogante, ovvero in corrispondenza delle strade statali 113, 114, 115 e 121, sono attualmente in corso di esecuzione 24 interventi di manutenzione straordinaria per una spesa complessiva di 68 milioni di euro.
  Sono invece in fase di progettazione e di prossima attivazione 39 interventi per una spesa di quasi 100 milioni di euro. Nell'ultimo triennio, lungo le citate infrastrutture, sono stati altresì ultimati 32 interventi per una spesa di circa 30 milioni di euro.
  Più del 60 per cento degli interventi di manutenzione programmata, ultimati o in corso di prossima attivazione, sono destinati a quelle tipologie di opere che hanno un maggior impatto sull'incremento della sicurezza stradale e sulla riduzione dell'incidentalità. Tali interventi sono prevalentemente costituiti da opere complementari e dal rifacimento delle barriere di sicurezza e del piano viabile.
  Attualmente è in fase di approvazione il nuovo Contratto di Programma MIT-ANAS 2021-2025, che prevede un ulteriore incremento delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria, pari a circa 4 miliardi di euro su base nazionale. Di queste, una parte significativa sarà destinata alla manutenzione delle strade siciliane.
  Si conferma, pertanto, l'impegno del Mit al potenziamento degli standard di sicurezza della rete stradale nazionale, attraverso la manutenzione delle infrastrutture e il ricorso all'innovazione tecnologica, nonché nella promozione e diffusione di una cultura della sicurezza stradale di tutti gli utenti.

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ALLEGATO 8

5-02123 Ghirra: Finanziamento del raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il quesito posto consente di fornire un aggiornamento rispetto all'interrogazione discussa in questa Commissione il 17 ottobre 2023, presentata dalla medesima deputata interrogante.
  Il Governo ha trasmesso alla Commissione europea una proposta di revisione complessiva del PNRR, comprensiva del nuovo capitolo REPowerEU, all'esito di un'intensa attività di verifica, condotta con le Amministrazioni titolari, circa l'effettiva corrispondenza tra i cronoprogrammi originariamente previsti per gli investimenti e le riforme inseriti nel PNRR e i cronoprogrammi aggiornati. Tale proposta ha acquisito una valutazione positiva con la Decisione del Consiglio dell'Unione europea dell'8 dicembre 2023.
  Diversi interventi inclusi nel Piano si sono rivelati concretamente non compatibili con le condizionalità, anche di ordine temporale, previste dal Piano medesimo, a causa soprattutto dei recenti eventi geopolitici che hanno inciso notevolmente sui prezzi dell'energia, delle materie prime, dei materiali da costruzione e delle conseguenti difficoltà nelle catene di approvvigionamento mondiali. In mancanza di un tempestivo intervento di tipo correttivo, si sarebbe prodotta, infatti, l'inevitabile conseguenza di non ottenere da parte dell'Unione europea il trasferimento delle risorse collegate al raggiungimento delle milestone e dei target del PNRR.
  In relazione all'intervento relativo alla tratta Roma-Pescara, la revisione proposta ha previsto lo stralcio dal PNRR dei lotti 1 «Interporto d'Abruzzo-Manoppello» e 2 «Manoppello-Scafa», a causa dei forti ritardi registrati nella conclusione degli iter autorizzativi e dell'impossibilità di completare i lavori entro il 2026, termine previsto dal Piano. Contestualmente, in considerazione della sua rilevante strategicità, è stato comunque garantito l'impegno ad individuare adeguata copertura finanziaria per consentirne il completamento con altre risorse.
  Nel merito, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, ai sensi di quanto previsto dal decreto Sud, si è avvalso della facoltà di impiegare la dotazione finanziaria del Fondo anche per iniziative e misure afferenti alle politiche di coesione, in coerenza con le politiche settoriali, con gli obiettivi e con le strategie dei fondi strutturali europei del periodo di programmazione 2021-2027, nonché con le politiche di investimento e di riforma previste nel PNRR, secondo principi di complementarità e di addizionalità e ha proposto al CIPESS l'assegnazione di 720 milioni di euro per la realizzazione di un intervento per il potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria Roma-Pescara, relativo al raddoppio delle tratte dei due lotti.
  Il Comitato, nella seduta del 29 febbraio scorso, ha approvato l'assegnazione di tali risorse, in quanto l'intervento di raddoppio della Roma-Pescara è stato considerato di primaria rilevanza strategica al fine di stabilire un efficiente collegamento trasversale appenninico e sanare l'inadeguatezza delle linee ferroviarie attualmente presenti nei territori interessati.
  Con specifico riguardo al secondo quesito posto dalla deputata interrogante, rappresento che le risorse FSC del ciclo 2021-2027 utilizzate per il finanziamento dell'opera in questione rientrano fra quelle cosiddette libere ovvero fra le risorse non imputate, anche solo programmaticamente, ad altre finalità. Conseguentemente, l'assegnazione in parola non incide, in alcun modo, sulla realizzazione di altri interventi Pag. 95già finanziati con le risorse FSC, periodo di programmazione 2021-2027.
  Segnalo, inoltre, che il CIPESS, nella citata seduta dello scorso 29 febbraio, ha approvato anche l'adozione del Programma operativo complementare (POC) 2014-2020 della regione Abruzzo, con una dotazione finanziaria pari a circa 146,5 milioni di euro, comprensiva delle risorse – pari a 78,3 milioni di euro – rese disponibili nell'ambito del Fondo di sviluppo e coesione a seguito del rimborso, da parte dell'Unione europea, delle spese emergenziali anticipate temporaneamente dallo Stato, a valere sulla Sezione speciale del Piano di sviluppo e coesione (PSC) 2014-2020 della regione. Il POC contiene interventi in materia di tutela dell'ambiente, promozione dell'occupazione e sostegno alla competitività delle imprese.