CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 gennaio 2023
43.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

  L'indagine conoscitiva, che prosegue analoghe attività di indagine svolte nelle precedenti legislature, ha per obiettivo l'approfondimento della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel mondo, con riferimento sia al monitoraggio di concrete situazioni, sia all'azione delle organizzazioni internazionali, sia anche all'azione dispiegata dall'Italia in sede multilaterale, alle sue linee di intervento, alle eventuali criticità che possono eventualmente emergere.
  Un primo ambito è la valutazione della situazione dei diritti umani in uno scenario geopolitico internazionale che evidenzia, purtroppo, una crisi della loro tutela in molteplici contesti, sia in situazioni belliche, come quella creata dall'invasione russa dell'Ucraina, sia in Paesi, specie africani, mediorientali e asiatici, che hanno in diversi casi conosciuto una preoccupante involuzione in termini di diritti e di rispetto dello stato di diritto. Un focus particolare deve poi essere riservato al tema del rispetto delle minoranze e della libertà religiosa, anche in relazione al persistere di movimenti fondamentalisti già emersi negli scorsi anni.
  Un secondo ambito attiene al ruolo delle organizzazioni internazionali, anche con riferimento all'evoluzione stessa della nozione di «diritti umani» e alle modifiche introdotte negli standard di tutela definiti dal diritto internazionale umanitario. In questo ambito, la riflessione deve necessariamente estendersi a un'analisi del processo di globalizzazione, in larga parte compiuto con riferimento alle merci e ai capitali, ma non necessariamente anche ai diritti e alle libertà. A quasi settantacinque anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo il corpus del diritto internazionale umanitario appare anzi bisognoso di uno sforzo attuativo nuovo da parte della Comunità internazionale, soprattutto per quanto concerne la difesa dei diritti delle minoranze nelle maggiori aree di crisi in tutto il mondo.
  Un terzo ambito dell'indagine attiene alle politiche che l'Italia specificamente può mettere in campo, sia a livello bilaterale che a livello multilaterale. Il nostro Paese ha tradizionalmente individuato nella tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali una delle proprie linee-guida di politica estera, partecipando in maniera forte a campagne come quelle per la moratoria della pena di morte, contro le mutilazioni generali femminili, a tutela della libertà religiosa e dei diritti delle minoranze. In tutti questi ambiti l'Italia ha anche assunto precisi obblighi, che devono essere oggetto di attento monitoraggio, attesa anche la limitatezza delle risorse a disposizione. A fronte delle recenti, drammatiche sfide poste ai diritti umani, in particolare nell'area del Mediterraneo allargato, l'indagine intende verificare le modalità con le quali il nostro Paese può contribuire a promuovere una più efficace tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello internazionale, non solo sul piano normativo, ma soprattutto sul piano degli strumenti concretamente azionati o azionabili.
  L'attività di indagine si articolerà principalmente in audizioni di soggetti rilevanti ai fini dei temi trattati e, ove necessario, in eventuali sopralluoghi al di fuori della sede parlamentare di cui sarà di volta in volta richiesta autorizzazione al Presidente della Camera. L'organizzazione dei lavori potrà essere affidata al Comitato sui diritti umani, se costituito, fermo restando il compito Pag. 18della Commissione plenaria di esaminare le risultanze dell'indagine conoscitiva e di approvare il documento conclusivo.

  Termine dell'indagine:

   31 dicembre 2023

  Soggetti da audire:

   Ministro, sottosegretari e dirigenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

   rappresentanti delle competenti Organizzazioni internazionali e regionali (UE, Consiglio d'Europa, OSCE);

   rappresentanti del Comitato interministeriale sui diritti umani;

   rappresentanti diplomatici, italiani ed esteri;

   rappresentanti di comunità etniche, religiose o minoranze di genere;

   rappresentanti di organizzazioni non governative;

   accademici, esperti e testimoni qualificati.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sulle dinamiche del commercio internazionale e l'interesse nazionale.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

  Le relazioni economiche internazionali attraversano oggi una fase di grande tensione, in cui non è sempre agevole distinguere tra aspetti economici e geopolitici. La pandemia e soprattutto la guerra in Ucraina e le crescenti tensioni in Asia orientale delineano uno scenario di crisi, a molteplici livelli, dall'ambito strettamente politico all'approvvigionamento di materie prime, beni alimentari ed energia, che sembra preludere a un cambio di fase.
  Le asimmetrie attuali appaiono infatti causate dalla caduta dell'ordine globale: rarefazione di materie prime, inflazione, incertezza, speculazione, con il portato di una situazione che, in molti scenari, determina, insieme, inflazione e recessione. Il mondo appare – per la prima volta dopo parecchi decenni – sull'orlo di una competizione, anche bellica, che segnerebbe la fine della lunga fase di collaborazione con cui la Comunità internazionale ha costruito, dalla metà del Novecento, le basi politiche del processo di globalizzazione.
  Si tratta di temi che si erano già in parte posti nella prima, vera crisi della globalizzazione (2008), legata all'esplosione della bolla dei mutui subprime, a sua volta derivata dal tentativo di minimizzare gli effetti sociali della globalizzazione con un più facile accesso al credito. L'anno successivo, nel 2009, si confrontarono due visioni antitetiche sulla globalizzazione: il Global legal standard (Gls) e il Financial stability board (Fsb). Col primo si intendeva definire un nuovo framework di regole per garantire la stabilità e una regolazione flessibile ma rigorosa dei mercati. Con il secondo si intendeva invece assicurare un governo essenzialmente finanziario dei processi della globalizzazione, che si è poi realizzato negli anni successivi, fino all'attuale crisi.
  La nuova crisi ha posto in particolare evidenza la necessità di ripensare un sistema regolatorio globale, come evidenziato anche nelle Dichiarazioni finali del G20 svoltosi a Bali il 15-16 novembre 2022. Attualmente, infatti, lo spazio giuridico globale è pieno di regimi regolatori settoriali, ciascuno con il suo sistema di norme e con un apparato chiamato a farle osservare. Mancano i princìpi e le regole generali, e ancora più un organo sovraordinato, di indirizzo e controllo del funzionamento dei sottosistemi. Ciò anche perché la moltiplicazione di regolatori in funzione geografica, in funzione dei soggetti regolati e in funzione delle finalità ha reso il sistema farraginoso, policentrico e, in ultima analisi, poco credibile. Le strutture e le istituzioni delle governance internazionale sono ora chiamate a cambiare sotto la pressione degli eventi e delle crisi, anche per evitare che la loro efficienza e credibilità cada al di sotto di un valore critico.
  Le trasformazioni in atto, di cui ancora non si intravedono precisamente gli esiti, impongono una riflessione sulle principali organizzazioni attive in questo ambito, a partire dall'Organizzazione mondiale del commercio, e un ripensamento dell'intera architettura regolativa internazionale, per la quale sarebbe utile riprendere un confronto con l'OSCE, come già praticato nel 2008-2009.
  Un primo focus tematico dell'indagine sarà pertanto costituito dalla verifica delle forme di governance della globalizzazione e delle principali criticità, focalizzando la ricerca sui profili istituzionali dei processi economici, finanziari, ma anche sociali, della globalizzazione. La prospettiva si rivolge innanzi tutto agli organismi internazionali istituzionalmente coinvolti nella regolazione, nell'intervento o nella semplice analisiPag. 20 dei processi di globalizzazione, ma anche al ruolo degli Stati nazionali, soprattutto nei Paesi nei quali sono in atto le trasformazioni più tumultuose.
  Un secondo focus tematico attiene più specificamente alla valutazione della possibilità di definire un framework di regole («global legal standards»), acquisendo valutazioni ed elementi da rappresentanti delle organizzazioni internazionali e della diplomazia, accademici ed esperti.

  Termine dell'indagine:

   31 dicembre 2023.

  Soggetti da audire:

   rappresentanti dei Dicasteri competenti;

   rappresentanti del Governo impegnati nella preparazione dei vertici internazionali (G7-G8);

   rappresentanti diplomatici presso le Organizzazioni internazionali;

   rappresentanti delle istituzioni internazionali (OSCE, FMI, Banca Mondiale, WTO);

   accademici ed esperti;

   rappresentanti dell'associazionismo internazionale.