ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 225 del 12/01/2024
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00051
Firmatari
Primo firmatario: AMORESE ALESSANDRO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
PERISSA MARCO FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
CANGIANO GEROLAMO FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
DI MAGGIO GRAZIA FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
MATTEONI NICOLE FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
ROSCANI FABIO FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024
MESSINA MANLIO FRATELLI D'ITALIA 16/01/2024


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
20/03/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/01/2024
AMORESE ALESSANDRO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/03/2024
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 20/03/2024
BORGONZONI LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (CULTURA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/03/2024
AMORESE ALESSANDRO FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 20/03/2024
CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 20/03/2024
BORGONZONI LUCIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (CULTURA)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/01/2024

DISCUSSIONE IL 16/01/2024

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/01/2024

AUDIZIONE INFORMALE IL 08/02/2024

AUDIZIONE INFORMALE IL 12/03/2024

DISCUSSIONE IL 20/03/2024

ACCOLTO IL 20/03/2024

PARERE GOVERNO IL 20/03/2024

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/03/2024

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 20/03/2024

CONCLUSO IL 20/03/2024

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00185
presentato da
AMORESE Alessandro
testo presentato
Venerdì 12 gennaio 2024
modificato
Martedì 16 gennaio 2024, seduta n. 227

   La VII Commissione,

   premesso che:

    l'intelligenza artificiale è da considerarsi come una delle tecnologie più rivoluzionarie e socialmente fruibili degli ultimi anni, con potenziali risvolti di utilità sociale in ogni campo dello scibile;

    il sistema, infatti, attraverso enormi archivi di dati utilizzati per l'apprendimento, permette all'algoritmo di generare testi, immagini o suoni attingendo appunto da detto materiale generando nuovi contenuti basandosi su relazioni semantiche e sintattiche apprese durante l'addestramento;

    come un umano che studia da varie fonti senza copiarle direttamente, ma traendo ispirazione e compiendo una sintesi, allo stesso modo l'alter ego virtuale apprende da plurime fonti e plasma una sintesi generata da impulsi visivi o sonori offerti dagli utenti;

    l'intelligenza artificiale generativa può essere definita come una branca dell'intelligenza artificiale che utilizza algoritmi di apprendimento automatico per generare nuovi contenuti secondo un algoritmo che viene addestrato attraverso l'analisi di modelli reali;

    questi sistemi sono in grado di elaborare grandi quantità di dati e utilizzare queste informazioni per creare opere che non sono la replica esatta di elementi specifici dei dati di input, ma piuttosto rappresentano nuove creazioni basate su schemi, stili o strutture appresi. L'elemento chiave dell'intelligenza generativa è la sua capacità di produrre risultati unici e innovativi, che possono andare da nuove composizioni musicali a opere d'arte visiva, e testi, mantenendo un certo grado di autonomia decisionale nel processo creativo e non fornendo mai risultati identici;

    a titolo meramente esemplificativo, deve essere citata l'acquisizione, da parte dei proprietari delle principali piattaforme di social network, usate da oltre tre miliardi di fruitori, dei contenuti visivi o audio pubblicati dagli utenti e utilizzati per permettere l'addestramento e l'alfabetizzazione dell'intelligenza artificiale generativa essa collegata e poi ceduta su licenza per fini commerciali;

    non è infrequente che detti contenuti siano coperti da copyright e che, quindi, vengano utilizzati impropriamente per addestrare l'algoritmo generativo a creare elementi simili o addirittura sovrapponibili in violazione del diritto di autore;

    è evidente come la base tecnologica cambi più rapidamente della sovrastruttura legale e concettuale, rendendo affannosa la rincorsa della normazione alle nuove tecnologie. Le aziende proprietarie di programmi di intelligenza artificiale stanno sfidando gli storici concetti tradizionali di proprietà intellettuale, mettendo in discussione l'adeguatezza delle leggi attuali di fronte alla velocità del progresso costringendo artisti ed industrie creative a trovare nuove modalità per operare senza poter essere imitabile;

    nel corso del 2023 tre artiste americane hanno citato in tribunale tre programmi di intelligenza artificiale (Stability Al, Midjourney e DeviantArt), sostenendo che le opere create dai programmi imitassero esplicitamente quelle analizzate per addestrarli, usate senza consenso dagli aventi diritto. Nel dicembre 2023 inoltre, anche la celebre testata giornalistica New York Times ha eccepito la violazione del diritto di autore del celebre programma ChatGpt, evidenziando come l'algoritmo avesse imparato a generare contenuti giornalistici concorrenti, basandone l'apprendimento su articoli di giornale protetti da copyright. Secondo l'accusa della testata giornalistica, gli algoritmi proprietari avrebbero utilizzato milioni di articoli del New York Times per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale e cioè ChatGPT e Windows Copilot;

    manca dunque una normativa specifica per regolare il diritto d'autore di un elaborato prodotto dai programmi di intelligenza artificiale. Con la possibilità che si creino pericolose zone grigie, per le quali è necessario colmare la lacuna creatasi. Attualmente la normazione è da considerarsi anacronistica e ancorata alla materialità delle opere, dimenticando anche che le normative sul copyright possono variare molto di Paese in Paese, anche a seconda degli interessi e tradizioni, andando ancor di più a frazionare la risposta che viene fornita all'utente finale. Tale problema andrà ad acuirsi quando l'intelligenza artificiale avrà sempre più materiale per basare l'apprendimento generativo, come ad esempio ulteriori stili di scrittura, aforismi ed opere di natura visiva;

    deve necessariamente essere espresso e normato il procedimento dell'algoritmo per creare contenuti nuovi, come l'elaborazione di testi, immagini, musica, ed altro, e sottolineare la differenza tra la generazione automatica e la semplice elaborazione di dati preesistenti, nonché indicare come l'intelligenza generativa interagisca con i database che possono includere opere protette da copyright; il tutto finalizzato ad una logica di protezione del diritto autoriale del creatore;

    nel dicembre del 2023 è stato approvato l'Ai Act, un documento programmatico di matrice comunitaria che disciplina l'utilizzo etico dell'intelligenza artificiale, ma non affronta compiutamente il tema del diritto di autore. Questa novella normativa assicura che i diritti e le libertà siano al centro dello sviluppo di questa tecnologia, garantendo un bilanciamento tra innovazione e protezione. Il principio alla base come nel caso della Gpr è quello della responsabilizzazione e dell'autovalutazione. Vuole dire che, salvo eccezioni, aziende che producono Ai devono essere in grado di dimostrare che il modo in cui sono arrivati a sviluppare la tecnologia non leda i diritti fondamentali e non costituisca un rischio per le persone. Vuole dire in altri termini mantenere al centro della protezione normativa la tutela dell'integrità e dei diritti dell'individuo. L'Ai Act adotta un approccio «basato sul rischio» per regolamentare l'Ai concentrandosi sulle applicazioni con il maggior potenziale di danno umano, normando una serie di obblighi per gli algoritmi generativi. Viene prevista la pubblicazione di una lista dei materiali usati per l'addestramento dei sistemi, strumento che in teoria dovrebbe aiutare i produttori di contenuti a difendere i diritti d'autore, oltre all'obbligo di rendere riconoscibili, per contrastare truffe o disinformazione, tutti i contenuti prodotti,

impegna il Governo:

   ad assicurare l'impegno dell'Italia a sostengo di ogni iniziativa in seno all'Unione europea finalizzata ad assicurare una valorizzazione del diritto di autore anche nel campo dell'intelligenza artificiale generativa, attraverso princìpi e linee guida codificati e integrativi del già vigente Ai Act di natura comunitaria;

   ad adottare iniziative volte a garantire che tutti i dati relativi a persone o opere, siano essi già digitalizzati come file di testo, audio, video o di immagine o catturati dalla realtà, non possano essere utilizzati per il training di modelli di intelligenza artificiale senza l'esplicito consenso informato dei loro legittimi proprietari;

   ad adottare iniziative di competenza volte a estendere anche agli algoritmi digitali la disciplina di protezione di dati personali di cui al general data protection regulation (Gdpr) e a introdurre una nuova forma di protezione specifica per questo tipo di sfruttamento, il «training right», che prevede tre scenari alternativi: l'impossibilità di utilizzare i dati in mancanza del consenso esplicito del proprietario, l'utilizzo dei dati senza restrizioni a seguito di una autorizzazione del legittimo proprietario o una licenza di sfruttamento a fronte di un accordo commerciale fra le parti che preveda termini e condizioni contrattuali dettagliate;

   ad adottare iniziative volte a garantire che l'utilizzo di nomi di persone, nomi d'arte o opere non coperti da una licenza di sfruttamento o che non siano stati ceduti per il training di intelligenza artificiale sia inibito dai software che consentono di inserire un comando testuale o vocale per richiedere la generazione di un'immagine, video, testo o suono;

   ad adottare iniziative volte a garantire che l'utilizzo di video, immagini, suoni e testi non coperti da una licenza di sfruttamento o che non siano stati ceduti per il training di intelligenza artificiale sia proibito dai software che consentono di inserire media per richiedere la generazione di un'immagine, video, testo o suono;

   a istituire un sistema di indicizzazione e certificazione standardizzato, delle attività dei sistemi artificiali e dei database di immagini, testi o suoni interamente o parzialmente prodotte con intelligenza artificiale comprensibile anche dagli algoritmi di altre aziende, affinché diciture come «interamente generato con intelligenza artificiale», o «realizzato utilizzando materiale generato con intelligenza artificiale» diventino lo standard, considerata anche la facilità con cui queste tecnologie possono essere usate per generare falsi credibili;

   a a rafforzare la distinzione tra materiale protetto e di pubblico dominio, affinché ogni singolo dato che viene inserito nei modelli di addestramento dell'intelligenza artificiale venga autorizzato dai legittimi proprietari e quindi inserito in maniera volontaria e informata dai singoli autori affinché l'algoritmo possa immagazzinarlo;

   ad adottare iniziative di competenza volte a determinare il responsabile nel caso in cui un sistema di intelligenza artificiale utilizzi, senza permesso, materiale protetto dal copyright per generare nuove opere, ossia demarcare la responsabilità tra gli sviluppatori del software e l'utente finale;

   ad adottare iniziative volte a imporre requisiti di trasparenza e attribuzione per le opere generate da intelligenza artificiale, in modo che gli utenti siano consapevoli della natura e dell'origine del contenuto.
(7-00185) «Amorese, Mollicone, Perissa, Cangiano, Di Maggio, Matteoni, Roscani, Messina».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

intelligenza artificiale

diritto d'autore

proprieta' letteraria e artistica