ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01618

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 195 del 14/11/2023
Firmatari
Primo firmatario: DORI DEVIS
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 14/11/2023


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/11/2023
Stato iter:
15/11/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/11/2023
Resoconto DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2023
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 15/11/2023
Resoconto DORI DEVIS ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/11/2023

SVOLTO IL 15/11/2023

CONCLUSO IL 15/11/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01618
presentato da
DORI Devis
testo di
Martedì 14 novembre 2023, seduta n. 195

   DORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   giovedì 26 ottobre 2023 Oumar Dia, 21 anni d'età, nato e cresciuto in provincia di Bergamo, è morto all'ospedale di Rozzano (Milano);

   il ragazzo si trovava in stato di detenzione presso il carcere di Milano-Opera e da lì, qualche giorno prima, è stato trasportato nell'ospedale di Rozzano;

   Oumar era entrato nel circuito penale a seguito del furto di uno smartphone all'inizio del 2020, per il quale è stato condannato a sei mesi di domiciliari;

   durante il periodo ai domiciliari i carabinieri hanno trovato Oumar fuori casa ed è stato quindi sottoposto a detenzione per sette mesi nel carcere di Bergamo. Successivamente è stato trasferito in una comunità per qualche mese, dove ha svolto lavori socialmente utili;

   verso la metà di ottobre 2023 Oumar era detenuto presso la casa circondariale di Bergamo, quando è stato trasferito improvvisamente presso il carcere di Opera;

   non sono al momento noti né il motivo del ricovero in ospedale, né il motivo del trasferimento da Bergamo ad Opera;

   all'Humanitas sarebbe però arrivato in gravissime condizioni: ricoverato in terapia intensiva, per sei giorni è rimasto attaccato alle macchine;

   secondo la testimonianza della madre, sabato 21 ottobre 2023 Oumar si trovava nella sua stanza in ospedale «con un sondino per mangiare, le flebo e un altro macchinario per farlo respirare»;

   sempre secondo quanto riportato dalla madre, il 24 ottobre una dottoressa dell'ospedale di Rozzano avrebbe comunicato che Oumar «era in coma irreversibile e che non sarebbe uscito dalla terapia intensiva»;

   il 26 ottobre viene comunicato il decesso alla famiglia, senza ulteriori spiegazioni circa le cause della morte e soprattutto circa il motivo del ricovero;

   per chiarire la causa del decesso è stato aperto un fascicolo in procura di Milano a carico di ignoti per istigazione al suicidio. Per il momento non c'è alcun iscritto nel registro degli indagati. Sarebbe stata inoltre sequestrata la cartella clinica –:

   se il Ministro interrogato intenda indicare i motivi per i quali Oumar Dia è stato trasferito dal carcere di Bergamo a quello di Opera e dal carcere di Opera all'ospedale di Rozzano al fine di comprendere le cause che hanno reso necessario il ricovero e le condizioni psico-fisiche nelle quali Oumar è giunto in ospedale.
(5-01618)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 novembre 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-01618

  Grazie Presidente.
  Con riguardo alla tragica morte del giovane Oumar, occorsa il 26 ottobre 2023 all'ospedale di Rozzano (MI) ma proveniente dal carcere di Opera di Milano e, prima ancora ristretto nel penitenziario di Bergamo si riferisce come segue.
  Quanto alle ragioni della detenzione, risulta che il giovane ha fatto ingresso dalla libertà presso la Casa circondariale di Bergamo il 7 luglio 2023, a seguito di un provvedimento di cumulo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, per violazione articoli 385, 110, 628, comma secondo e terzo, c.p., con condanna ad anni tre, mesi nove e quattordici giorni di reclusione (fine pena al 21 aprile 2027).
  In precedenza, come riferito dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, il signor DIA Oumar era stato tratto in arresto in data 4 giugno 2021 in flagranza del reato di furto tentato pluriaggravato commesso in concorso con altri due soggetti presso il centro commerciale «Orio Center»; in sede di convalida su richiesta del PM veniva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, aggravata in data 8 agosto 2021 con la custodia in carcere a seguito di evasione commessa il 31 luglio 2021.(...) In data 25 novembre 2021 venivano nuovamente concessi a DIA Oumar gli arresti domiciliari dal Tribunale di Bergamo (...).
  Ciò precisato, iniziata la detenzione, il successivo 14 settembre 2023, si verificava un evento critico di aggressione da parte del signor DIA, che colpiva un agente con un pugno al volto, procurandogli la rottura degli occhiali da vista e un taglio sotto l'occhio.
  Interveniva perciò altro personale che cercava di contenere il detenuto, che però continuava a colpire il personale presente con calci e pugni; anche in infermeria colpiva l'ispettore di sorveglianza generale.
  All'esito di aggressioni, al personale di Polizia Penitenziaria aggredito sono stati refertati 4 giorni di prognosi all'Assistente e 7 giorni di prognosi ad uno dei due Agenti intervenuti. Fortunatamente l'altro è risultato illeso.
  Pertanto, su richiesta del sanitario di turno, veniva tradotto presso l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per essere sottoposto a visita psichiatrica.
  Una volta giunto in ospedale, tentava la fuga, ma veniva bloccato e ricondotto all'interno della camera indicata dai sanitari.
  Il detenuto cercava, poi, di divincolarsi, opponendo resistenza al personale impiegato per la traduzione.
  Pertanto, atteso lo stato di forte agitazione, si provvedeva a immobilizzarlo e sistemarlo sulla barella con le fasce di contenzione.
  Sottoposto agli accertamenti necessari, veniva visitato dalla psichiatra ed all'esito il medico prescriveva alcuni psicofarmaci in caso di nuovi episodi di agitazione psicomotoria.
  In serata, al rientro in istituto veniva allocato presso la sezione ex articolo 32 decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 e successivamente, ferme le richieste di trasferimento immediato ad altra sede, l'avvio dell'azione disciplinare, nonché notiziata la Procura della Repubblica di Bergamo, veniva convocato con urgenza anche lo staff multidisciplinare e venivano disposti colloqui di sostegno con l'area sanitaria ed educativa.
  Il 2 ottobre 2023 veniva eseguito il provvedimento di trasferimento per motivi di sicurezza, ed il ristretto faceva ingresso presso la Casa di reclusione di Milano Opera, in attuazione della specifica circolare DAP che prevede il trasferimento dei detenuti che hanno esercitato violenza nei confronti di tutto il personale operante nel carcere, quindi anche nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria, al fine di garantire anche l'incolumità di chi lavora nel carcere e il sereno svolgimento della pena per gli altri detenuti.
  Il 19 ottobre 2023, alle ore 23:40 circa, durante il giro di controllo, l'agente addetto alla vigilanza della sezione nuovi giunti del carcere di Opera rinveniva il detenuto in esame appeso alle sbarre della finestra con una corda rudimentale.
  Il personale della Polizia Penitenziaria interveniva immediatamente e veniva subito richiesto l'intervento del medico di guardia e del personale del 118, che, alle ore 00:10 faceva ingresso in istituto e riusciva a stabilizzare il Dia e a inviarlo con procedura d'urgenza, alle ore 00:50, presso il Pronto Soccorso dell'ospedale Humanitas di Rozzano (MI), dove veniva ricoverato in prognosi riservata.
  Del ricovero in ospedale venivano naturalmente e doverosamente informati telefonicamente i familiari.
  Il 23 ottobre 2023, il magistrato di sorveglianza di Milano disponeva nei confronti del detenuto il differimento provvisorio della pena nella forma della detenzione domiciliare presso l'ospedale Humanitas, ove era ricoverato.
  Il 26 ottobre 2023, il personale sanitario dell'ospedale Humanitas di Rozzano refertava il decesso del detenuto, avvenuto alle ore 15:50 «per insufficienza multiorgano post anossia a seguito di arresto cardio-circolatorio», dandone comunicazione alla direzione della Casa di reclusione di Milano Opera.
  Il personale sanitario informava del decesso il pubblico ministero di turno, il quale autorizzava il trasporto della salma presso l'obitorio comunale di Milano, disponendo, altresì, l'effettuazione dell'autopsia.
  La direzione della Casa di reclusione di Milano Opera provvedeva ad acquisire copia della cartella clinica del detenuto e la metteva a disposizione del pubblico ministero titolare del fascicolo.
  Emerge, altresì che sin dall'ingresso presso la Casa di reclusione di Milano Opera, Oumar Dia è stato preso in carico dagli operatori penitenziari, con sottoposizione a provvedimento di ILA (Intensificazione Livello di Attenzione) con monitoraggio multidisciplinare.
  Naturalmente, come in casi analoghi, ferma l'indagine dell'Autorità Giudiziaria, il Provveditorato regionale di Milano, il 30 ottobre 2023, provvedeva al conferimento dell'incarico inerente all'inchiesta amministrativa, volta a verificare circostanze, modalità e cause dell'evento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

carcerazione

sequestro di beni

istituto ospedaliero