ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01177

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 146 del 25/07/2023
Firmatari
Primo firmatario: ORLANDO ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 25/07/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 25/07/2023
DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 25/07/2023
DI SANZO CHRISTIAN DIEGO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 25/07/2023
GNASSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 25/07/2023


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA'  PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY delegato in data 25/07/2023
Stato iter:
26/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/07/2023
Resoconto PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 26/07/2023
Resoconto BERGAMOTTO FAUSTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (IMPRESE E MADE IN ITALY)
 
REPLICA 26/07/2023
Resoconto PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/07/2023

SVOLTO IL 26/07/2023

CONCLUSO IL 26/07/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01177
presentato da
ORLANDO Andrea
testo di
Martedì 25 luglio 2023, seduta n. 146

   ORLANDO, PELUFFO, DE MICHELI, DI SANZO e GNASSI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   nella risposta del 28 giugno 2023 ad un atto di sindacato ispettivo del PD, il Governo ha annunciato un nuovo accordo di programma «in cui saranno definiti i tempi, le risorse e le modalità degli investimenti industriali per la riconversione del sito produttivo dell'ex Ilva per renderlo la più grande acciaieria verde d'Europa, nonché le iniziative funzionali a rilanciare il territorio, tra cui il Porto, il parco eolico offshore e gli altri insediamenti industriali», con investimenti quindi per il processo di decarbonizzazione, per la tutela della salute e dell'ambiente, e con la previsione dell'attivazione di un forno elettrico capace di produrre fino a 2,5 milioni di tonnellate l'anno, senza chiarire però se questo nuovo piano fosse previsto come integrazione del precedente o lo sostituisse integralmente. La Sottosegretaria di Stato al Ministero delle imprese e del made in Italy, sottolineava inoltre che lo Stato avesse «riacquistato la libertà che non aveva» e che si potesse anticipare la salita in maggioranza rispetto alla prevista data del maggio 2024, anche con l'intervento di un altro partner industriale, cosa prima non possibile, senza però dare alcuna indicazione sulle modalità di questa possibile accelerazione;

   investimenti per la decarbonizzazione dell'impianto, riequilibrio nella governance e accelerazione nella ricerca di un partner industriale: questa l'annunciata volontà del Ministro Urso prontamente smentita però dall'emendamento presentato la scorsa settimana al decreto salva-infrazioni, attualmente all'esame del Senato che, tra le altre cose, prevede un'ingiustificata estensione dello scudo penale e rappresenta una contrapposizione tra i Ministri Fitto e Urso, visto che viene negato l'accordo di programma annunciato nemmeno un mese fa e vengono resi possibili accordi diretti con ArcelorMittal, che finora ha osteggiato il rilancio della produzione e il processo di decarbonizzazione;

   il percorso di riconversione produttiva deve garantire, anche grazie alle risorse del PNRR, la rinascita economica, sociale e ambientale di Taranto, garantendo la produzione del settore siderurgico italiano, i livelli occupazionali e la completa decarbonizzazione degli impianti, e per fare questo c'è bisogno del pieno coinvolgimento del territorio, delle parti sociali, dei lavoratori e delle famiglie –:

   se alla luce di quanto esposto in premessa il Ministro interrogato sia in grado di mantenere gli obiettivi di rilancio dell'Ilva di Taranto esposti in precedenza e di chiarire quali siano i progetti ed i relativi tempi di realizzazione.
(5-01177)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 luglio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01177

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Considerata la strategicità dello stabilimento ex Ilva di Taranto, voglio in primo luogo rappresentare che vi è un continuo coordinamento fra i Ministri delle imprese e del made in Italy, per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, dell'economia e delle finanze, dell'ambiente e della sicurezza energetica, della giustizia.
  Ciò premesso, com'è noto, in sede di conversione al decreto-legge Salva Infrazioni, è stato approvato l'emendamento del Governo in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese, che riguarda stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, quale lo stabilimento ex Ilva di Taranto. Il citato emendamento agevolerebbe innanzitutto la chiusura della procedura di infrazione relativa alla mancata adozione, da parte italiana, delle misure necessarie a ridurre l'impatto ambientale dello stabilimento di Taranto. Inoltre, esso è volto a favorire il recepimento delle indicazioni contenute in ulteriori procedure di infrazione, relative al superamento di valori limite della qualità dell'aria.
  La nuova disciplina dunque consente di proseguire nell'attività di modernizzazione e di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto in attuazione del Piano di risanamento ambientale e delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale.
  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno poi definiti i criteri per attuare progetti di decarbonizzazione, con indicazione dei termini massimi di realizzazione. Inoltre, ulteriori progetti di decarbonizzazione potranno essere presentati dal gestore con oneri a proprio carico esclusivo.
  Concretamente, gli impianti potranno continuare a produrre anche in caso di sequestro definitivo e potranno essere venduti nonostante siano sottoposti a sequestro. Tutti gli obblighi esistenti in capo al primo acquirente dello stabilimento dovranno essere rispettati anche dai successivi acquirenti, fino a quando non si accerti la cessazione dei rischi connessi alla produzione e alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
  In tale ottica, è strumentale la ricostruzione – operata anche da alcuni giornali – secondo cui il Ministro Fitto e il Ministro Urso sono in contrasto su tale tematica. L'approvazione dell'emendamento sul dissequestro di Ilva apre potenziali prospettive di impegno maggiori del socio privato e del socio pubblico. A questo si possono sommare risorse da fondi nazionali ed europei.
  Gli interroganti richiamano inoltre l'Accordo di Programma per l'ex Ilva di Taranto. Esso rappresenta il «contenitore» delle scelte strategiche necessarie per dare a Taranto e al territorio circostante prospettive economiche e sociali di lungo periodo. La gestione della transizione green del centro siderurgico determinerà cambiamenti e ricadute sociali da gestire congiuntamente con tutte le istituzioni nazionali e territoriali coinvolte, oltre che con le organizzazioni datoriali e sociali. Il Governo nazionale e la regione Puglia sono il punto di riferimento per gestire le grandi trasformazioni che la transizione porterà.
  I capisaldi verso i quali vi è la condivisione di tutti gli attori coinvolti, sono: la rapida decarbonizzazione, il completamento del piano ambientale, il recupero dei volumi produttivi. In particolare, la realizzazione dell'impianto DRI da 2 milioni di tonnellate, la manutenzione e rimessa in esercizio dell'altoforno AFO 5, la realizzazione dei primi forni elettrici e la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli altri impianti (a partire da laminatoi e tubificio).
  Proprio a tal fine, il Governo italiano ha rimosso alcuni degli ostacoli che venivano citati da Acciaierie d'Italia come giustificazioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi, che ora è tempo di rispettare, al fine di coniugare l'esigenza di garantire la continuità produttiva, la salvaguardia dell'occupazione, la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini interessati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

investimento industriale

riconversione produttiva