ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00859

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 103 del 16/05/2023
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 16/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 16/05/2023


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/05/2023
Stato iter:
17/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/05/2023
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 17/05/2023
Resoconto SILLI GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 17/05/2023
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/05/2023

SVOLTO IL 17/05/2023

CONCLUSO IL 17/05/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00859
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 16 maggio 2023, seduta n. 103

   QUARTAPELLE PROCOPIO e PORTA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel 2019, il presidente Conte, durante il Governo «Conte-I», aveva firmato il Memorandum d'intesa tra Italia e Cina sulla collaborazione nell'ambito della cosiddetta «via della seta». Da allora, l'Italia è entrata a far parte del gruppo di Paesi partner della «Belt and Road Initiative» (BRI), un programma di investimenti infrastrutturali che punta a sviluppare la connettività e la collaborazione tra la Cina e almeno altri 70 Paesi;

   l'Italia è stata il primo e, ad oggi l'unico, Paese del G7 a firmare il Memorandum, valido fino a marzo 2024, e che si rinnoverà automaticamente, a meno che allo scadere del quarto anno, una delle due parti non decida di revocarlo;

   come riportato dalla stampa, le ventilate maggiori opportunità commerciali – tra le ragioni più citate dei benefici dell'intesa – non si sono ancora concretizzate. Secondo dati ICE, la quota di mercato dell'Italia in Cina è rimasta costante (e relativamente bassa) scendendo allo 0,99 per cento nel 2022. La Cina è oggi il nostro secondo maggiore fornitore, ma l'Italia resta un partner commerciale secondario per Pechino: il 24° fornitore e il 22° cliente;

   inoltre, quattro anni dopo la firma del memorandum (MOU), le informazioni precise sui contenuti degli accordi tra i due Paesi sono scarse, per una richiesta di riservatezza da parte di Pechino;

   Michele Geraci, allora sottosegretario allo Sviluppo Economico «in quota» Lega, affermò rispetto al dibattito pre-adesione: «stiamo accelerando, perché temo che possa sfuggirci questa opportunità di fare affari con la Cina e di far sì che l'Italia si giochi un ruolo importante nel Mediterraneo» e ancora nel 2021, quando non ricopriva più il ruolo, alla domanda se firmerebbe ancora il memorandum (MOU), disse «Altro che memorandum, ne firmerei dieci»;

   la presidente Meloni ha definito, in una intervista dello scorso settembre alla Cna – agenzia stampa di Taiwan – la sottoscrizione dell'accordo con la Cina un «grosso errore» e sulla conferma dell'adesione ha dichiarato che «se mi trovassi a dover firmare il rinnovo di quel memorandum domani mattina, difficilmente vedrei le condizioni politiche»;

   il Ministro Crosetto, nel settembre 2022 ha dichiarato «la nostra posizione non cambierà, per cui un eventuale rinnovo lo vedo improbabile»; mentre il Ministro Tajani ha dichiarato in merito al rinnovo dell'accordo: «stiamo valutando» –:

   quali siano i reali intendimenti del Governo in merito al rinnovo del memorandum di adesione alla «Belt and Road Initiative».
(5-00859)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 17 maggio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00859

  Il Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Popolare Cinese sulla collaborazione nell'ambito della «Via della seta economica» e dell'«Iniziativa per una Via della seta marittima del 21mo secolo» è stato firmato il 23 marzo 2019 dall'allora Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, e dall'allora Presidente della «National Development and Reform Commission» cinese, He Lifeng.
  Il paragrafo VI del Memorandum specifica la natura non vincolante dell'intesa. Essa non crea obblighi ai sensi del diritto internazionale, né costituisce un vincolo di carattere giuridico o finanziario a carico delle parti.
  Il Memorandum ha acquistato efficacia al momento della firma e resta valido per un periodo di cinque anni, al termine del quale sarebbe automaticamente prorogato per altri cinque anni, salvo che una Parte vi ponga termine dandone un preavviso scritto di almeno tre mesi all'altra Parte, quindi entro il 22 dicembre 2023.
  In vista di tale scadenza, e posto che non possono esservi dubbi sull'appartenenza strategica e valoriale dell'Italia all'Occidente, è in corso un'attenta riflessione.
  L'obiettivo di questo Governo è sempre quello di salvaguardare l'interesse nazionale. E di mantenere saldi i princìpi e gli ideali cui si ispira il ruolo dell'Italia, quale Paese fondatore dell'Unione europea, così come nell'ambito delle Nazioni Unite, del legame con gli Stati Uniti, dell'Alleanza Atlantica e del G7, di cui assumiamo la Presidenza il prossimo anno.
  La valutazione avviata dal Governo sul Memorandum «Via della seta» si svolge anche tenendo a mente la più ampia riflessione sui rapporti da tenere con la Cina, in corso con i partner NATO, G7 e UE.
  In seno all'Unione, l'Italia partecipa attivamente all'aggiornamento della Strategia europea sulla Cina e alla definizione della traiettoria futura dei rapporti UE-Cina.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rinnovo di un accordo

sviluppo economico

stampa