ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 72 del 21/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: LAUS MAURO ANTONIO DONATO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 21/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 21/03/2023
FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 21/03/2023
SARRACINO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 21/03/2023
SCOTTO ARTURO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 21/03/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/03/2023
Stato iter:
22/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/03/2023
Resoconto FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2023
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 22/03/2023
Resoconto FOSSI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/03/2023

SVOLTO IL 22/03/2023

CONCLUSO IL 22/03/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00544
presentato da
LAUS Mauro Antonio Donato
testo di
Martedì 21 marzo 2023, seduta n. 72

   LAUS, GRIBAUDO, FOSSI, SARRACINO e SCOTTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la Ministra interrogata ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro dal 2005, sino alla nomina a responsabile del dicastero del lavoro e delle politiche sociali, senza soluzione di continuità;

   a succedere alla carica di presidente del citato Consiglio è subentrato il marito della stessa Ministra;

   ai sensi dell'articolo 25 della legge 11 gennaio 1979, n. 12, la vigilanza sul Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro è esercitata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, d'intesa con il Ministro della giustizia e, qualora si ravvisino gravi irregolarità o si constati che non sia in grado di funzionare, lo scioglimento del Consiglio è disposto con decreto dei medesimi Ministri;

   detto potere di scioglimento non è delegabile ad altro soggetto istituzionale e rimane in capo al Ministro;

   a tal riguardo, a parere degli interroganti, non appare risolutiva la decisione di aver attribuito al Sottosegretario Claudio Durigon l'esecuzione delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo concernenti le competenze istituzionali della Direzione generale per i rapporti di lavoro e le relazioni industriali, con il decreto ministeriale 21 novembre 2022;

   secondo quanto emerso in diversi articoli di stampa, la gestione dell'Ordine dei consulenti sembra presentare qualche opacità, con sovrapposizione di ruoli e articolazioni interne di cui non sono sempre chiari i connotati, come nel caso delle due «Fondazioni studi» una no profit costituita nel 2001 e l'altra istituita nel 2018, in forma di società commerciale a responsabilità limitata;

   sempre secondo i suddetti articoli di stampa, la Ministra interrogata avrebbe organizzato un brindisi natalizio presso la sede ministeriale, avvalendosi di una commessa pagata dalla Fondazione del Consiglio;

   questo ed altri episodi a parere degli interroganti evidenzierebbero continuità e contiguità di interessi oggettivi tra l'operato della Ministra interrogata e la gestione dell'Ordine dei consulenti –:

   quali urgenti e concrete iniziative intenda adottare per rimuovere ogni elemento ostativo per lo svolgimento di un credibile ruolo di indirizzo e controllo del dicastero guidato dalla Ministra interrogata nei confronti dell'Ordine dei consulenti e delle sue articolazioni interne.
(5-00544)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 marzo 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00544

  Passo ad illustrare l'atto di sindacato ispettivo con il quale si chiedono iniziative di competenza circa il ruolo di indirizzo e di controllo del Ministero del lavoro nei confronti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
  Preliminarmente, faccio presente che sul tema, lo scorso 14 maggio, è stata già fornita ad interrogazione di analogo contenuto presentata alla Camera dei Deputati, risposta da parte del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano.
  Il principio del nostro ordinamento è quello della separazione tra politica e gestione, cristallizzato, da ultimo, nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, quale esito coerente dei princìpi di imparzialità e di buon andamento, di cui all'articolo 97 della Costituzione. In base ad esso e alla costante giurisprudenza della Corte costituzionale, gli organi di Governo esercitano funzioni di indirizzo politico, mentre i dirigenti esercitano l'attività gestionale mediante l'adozione di atti e provvedimenti amministrativi, anche di natura finanziaria. Ciò impone una lettura aggiornata della legge n. 12 del 1979.
  Con riguardo alla gestione contabile dei fondi e all'organizzazione amministrativa del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti, quest'ultimo ha riferito la stretta l'osservanza dei princìpi che presiedono la contabilità pubblica, come attestato dal collegio sindacale dell'ente, secondo cui ogni spesa è caratterizzata dall'inerenza all'attività dell'ente e, in particolare, ai servizi resi agli iscritti.
  L'organizzazione amministrativa del Consiglio nazionale è caratterizzata dalla distinzione tra potere di gestione, attribuito al direttore generale unitamente al tesoriere, e potere politico di rappresentanza, attributo al Consiglio – inteso come organo collegiale – e al suo presidente: a costui, tuttavia, non sono attribuiti autonomi poteri di spesa.
  La normativa vigente, peraltro, prevede un collegio dei revisori dei conti del Consiglio nazionale, composto da 3 membri, eletti dai consigli provinciali fra i consulenti del lavoro che non siano consiglieri provinciali o nazionali. Il collegio dei revisori dei conti controlla la gestione dei fondi e accerta la regolarità del bilancio consuntivo, riferendone al Consiglio nazionale.
  Relativamente all'ipotizzato conflitto di interessi, il responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza del Consiglio nazionale ha attivato tutti i necessari approfondimenti per escludere la sussistenza di casi di inconferibilità, incompatibilità e conflitto di interessi – anche solo potenziale – in capo al presidente dell'ente, che viene eletto, a scrutinio segreto, dai componenti del Consiglio nazionale. In proposito, è stato comunicato che, ad oggi, tali approfondimenti hanno dato esito negativo.
  Sul tema si è espressa anche l'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che ha rilasciato un parere sulla compatibilità tra l'incarico di presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e di presidente della Fondazione studi: l'Autorità ha concluso per l'insussistenza di profili di incompatibilità o di inconferibilità, di cui al decreto legislativo n. 39 del 2013.
  Ciò perché – come testualmente previsto nel parere dell'Anac – «secondo l'interpretazione data dalla giurisprudenza amministrativa la situazione di conflitto di interessi si configura quando le decisioni che richiedono imparzialità di giudizio siano adottate da un soggetto che abbia, anche solo potenzialmente, interessi privati in contrasto con l'interesse pubblico alla cui cura è preposto», circostanza che Anac, nella specie, ha escluso.
  Ciò premesso, il Governo non ritiene di superare la rigorosa posizione della competente Autorità anticorruzione.
  Sia nel caso della Fondazione studi consulenti del lavoro – ente no profit – sia nel caso della Fondazione studi consulenti del lavoro Srl, l'organo di gestione è rappresentato dal consiglio d'amministrazione quale organo collegiale che decide con delibera consiliare e assume l'intera responsabilità della gestione ordinaria, mentre, come si è detto, al presidente non è attribuito alcun autonomo potere di gestione, né deleghe operative.
  Pertanto, si ritiene che le preoccupazioni manifestate dagli Onorevoli interroganti siano prive di fondamento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

competenza istituzionale

sicurezza e sorveglianza