Legislatura: 19Seduta di annuncio: 231 del 23/01/2024
Primo firmatario: RICHETTI MATTEO
Gruppo: AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Data firma: 23/01/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BONETTI ELENA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 23/01/2024 BENZONI FABRIZIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 23/01/2024 D'ALESSIO ANTONIO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 23/01/2024 GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE 23/01/2024
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 23/01/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 24/01/2024 Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE RISPOSTA GOVERNO 24/01/2024 Resoconto MELONI GIORGIA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 24/01/2024 Resoconto RICHETTI MATTEO AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
DISCUSSIONE IL 24/01/2024
SVOLTO IL 24/01/2024
CONCLUSO IL 24/01/2024
RICHETTI, BONETTI, BENZONI, D'ALESSIO e GRIPPO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
nel corso del 2020, sfruttando l'inedito strumento «Garanzia Italia» stanziato dal decreto-legge «liquidità» (decreto-legge n. 23 del 2020), Fca Italy, controllata del gruppo Fca – avente sede legale in Olanda – ha ottenuto un prestito di circa 6,3 miliardi di euro, pari a circa il 25 per cento del fatturato, limite massimo ottenibile;
tale prestito, da ripagare con interessi entro tre anni, prevedeva alcune condizionalità, tra cui la rinuncia alla distribuzione di un dividendo di circa 1,1 miliardi di euro nel primo anno e la destinazione esclusiva delle risorse verso il finanziamento delle attività produttive e industriali di Fca Italy, inclusi quindi gli stabilimenti localizzati in Italia;
a seguito della fusione già in corso tra Fca e il gruppo francese Psa – finalizzata nel gennaio 2021 con la nascita di Stellantis – e ad un anno dall'erogazione del prestito garantito dallo Stato, Fca e Psa hanno riconosciuto ai propri azionisti un maxi-dividendo di circa 5,5 miliardi di euro, rivisti poi a 2,9 miliardi;
il rapporto delle istituzioni con Fca, dopo la morte di Sergio Marchionne, non ha riflettuto alcuna logica di reale salvaguardia della presenza del gruppo automobilistico in Italia, contribuendo nei fatti ad arrivare, con la colpevole disattenzione anche delle organizzazioni sindacali e degli organi di informazione, alla più grande deindustrializzazione della storia della Repubblica italiana;
se, infatti, nel 2017 la produzione di veicoli aveva superato il milione di unità, nel 2022 la cifra è scesa fino a toccare quota 685 mila, con un calo occupazionale del 30 per cento;
oltre alla questione legata allo stabilimento Marelli holdings di Crevalcore, tutto ciò viene riflesso anche dall'impietoso confronto tra gli stabilimenti italiani – divenuti ormai l'ottava produzione europea – e quelli francesi di Stellantis: questi ultimi sono pressoché tutti pronti alla produzione di veicoli elettrici o ibridi e in corso di riconversione, mentre in Italia nemmeno la metà. Per quanto riguarda la ricerca, nel 2021 la divisione italiana ricerca e sviluppo ha depositato appena un decimo dei brevetti rispetto all'omologa francese –:
se intenda interloquire con il presidente di Stellantis, John Elkann, il quale ha sempre assicurato la continuità produttiva e occupazionale sia di Magneti Marelli sia di Stellantis, e con l'amministratore delegato, Carlos Tavares, per chiarire una volta per tutte quali siano i piani del gruppo per l'Italia, con quali garanzie e se siano allo studio ulteriori iniziative per il rilancio dell'automotive italiano.
(3-00931)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):industria automobilistica
disoccupazione
produzione comunitaria