Legislatura: 19Seduta di annuncio: 111 del 30/05/2023
Primo firmatario: PAVANELLI EMMA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/05/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 COSTA SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 L'ABBATE PATTY MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 SANTILLO AGOSTINO MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 APPENDINO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023 TODDE ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 30/05/2023
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA delegato in data 30/05/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 31/05/2023 Resoconto TODDE ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 31/05/2023 Resoconto PICHETTO FRATIN GILBERTO MINISTRO - (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA) REPLICA 31/05/2023 Resoconto TODDE ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 31/05/2023
SVOLTO IL 31/05/2023
CONCLUSO IL 31/05/2023
PAVANELLI, ILARIA FONTANA, SERGIO COSTA, L'ABBATE, MORFINO, SANTILLO, CAPPELLETTI, APPENDINO e TODDE. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica . — Per sapere – premesso che:
l'articolo 4 del decreto-legge n. 176 del 2022 (cosiddetto «aiuti-quater»), con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti e ridurre le emissioni climalteranti, ha consentito l'aumento della produzione di gas nazionale e il rilascio di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in siti precedentemente interdetti, al fine di contenere i prezzi per i clienti industriali energivori;
il provvedimento, in deroga alle disposizioni di legge vigenti, estende, fino al 2024, la possibilità per i concessionari di estrarre per tutta la durata di vita utile del giacimento, a condizione che aderiscano alle procedure di approvvigionamento a lungo termine e offrano agli energivori forniture di gas a prezzi calmierati per il tramite del Gestore dei servizi energetici;
in particolare, per i nuovi volumi di gas estratti, il Gestore dei servizi energetici riconosce un prezzo garantito compreso fra 50 e 100 euro al megawattora, almeno pari al doppio di quello pre-crisi e più alto di quello attuale, che – malgrado le ridotte esportazioni russe e la guerra ancora in corso – è ormai stabilmente sotto i 50 euro al megawattora;
attraverso lo scambio di contratti derivati legati al gas già disponibile sul mercato, della durata massima di 10 anni, i produttori, senza dover attendere i mesi o gli anni necessari per estrarre fisicamente nuovo gas, possono cedere il predetto gas da gennaio 2023;
il Gestore dei servizi energetici «ribalta» gli stessi contratti ai clienti energivori, i quali, ovviamente, non avranno interesse a vedersi riconosciuto un prezzo del gas superiore a quello di mercato, mentre i concessionari vengono doppiamente avvantaggiati a scapito dei contribuenti, perché, da un lato, vedono allentarsi i vincoli per le estrazioni e, dall'altro, sono favoriti da un prezzo di cessione minimo garantito;
inoltre, la norma de quo non appare secondo gli interroganti supportata dall'originaria urgenza, considerato che, a oggi, ancora mancano i decreti interministeriali sui prezzi e sulle condizioni di vendita/acquisto necessari per dare attuazione al meccanismo e, quindi, contenere la spesa energetica delle industrie energivore nazionali –:
se il Ministro interrogato, a sei mesi dall'entrata in vigore del provvedimento, non ritenga, per quanto di competenza, di dover procedere ad una revisione della citata disposizione e conseguentemente ad adottare tempestive iniziative normative volte a modificarla, prevedendo l'abrogazione della stessa laddove quest'ultima risulti inidonea a portare benefìci per le imprese energivore e conduca al rischio di un danno erariale che, inevitabilmente, si andrebbe a riverberare sui contribuenti.
(3-00442)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):gas naturale
distribuzione commerciale
politica ambientale