ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00248

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 248 del 20/02/2024
Abbinamenti
Atto 1/00235 abbinato in data 21/02/2024
Atto 1/00244 abbinato in data 21/02/2024
Atto 1/00245 abbinato in data 21/02/2024
Atto 1/00246 abbinato in data 21/02/2024
Atto 1/00247 abbinato in data 21/02/2024
Firmatari
Primo firmatario: GIANASSI FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 20/02/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
BAKKALI OUIDAD PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/02/2024


Stato iter:
27/02/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 21/02/2024
Resoconto OSTELLARI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/02/2024
Resoconto GIACHETTI ROBERTO ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto FORNARO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CANDIANI STEFANO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/02/2024
Resoconto FORNARO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto CAPPELLETTI ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto GIACHETTI ROBERTO ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/02/2024
Resoconto GIACHETTI ROBERTO ITALIA VIVA-IL CENTRO-RENEW EUROPE
Resoconto CAVO ILARIA NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Resoconto GRIPPO VALENTINA AZIONE-POPOLARI EUROPEISTI RIFORMATORI-RENEW EUROPE
Resoconto RUSSO PAOLO EMILIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE - PPE
Resoconto ORRICO ANNA LAURA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MIELE GIOVANNA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto BAKKALI OUIDAD PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Resoconto AMORESE ALESSANDRO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 27/02/2024
Resoconto OSTELLARI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/02/2024

DISCUSSIONE IL 21/02/2024

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/02/2024

DISCUSSIONE IL 27/02/2024

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 27/02/2024

PARERE GOVERNO IL 27/02/2024

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 27/02/2024

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 27/02/2024

CONCLUSO IL 27/02/2024

Atto Camera

Mozione 1-00248
presentato da
GIANASSI Federico
testo presentato
Martedì 20 febbraio 2024
modificato
Martedì 27 febbraio 2024, seduta n. 251

   La Camera,

   premesso che:

    1) la libertà e il pluralismo dell'informazione rappresentano una componente essenziale della democrazia e dei diritti fondamentali dei cittadini; una vera democrazia non può esistere senza media liberi e indipendenti nei confronti del potere;

    2) i media sono un pilastro fondamentale del sistema di bilanciamento dei poteri su cui poggiano i Governi democratici ed è per questo motivo che spesso lo scivolamento verso le autocrazie e gli autoritarismi comincia proprio quando la libertà di informazione e i media indipendenti vengono presi di mira;

    3) negli ultimi decenni diversi Stati del mondo hanno intrapreso questo cammino, ricorrendo alla coercizione e spesso alla violenza per perseguitare organi di informazione e singoli giornalisti;

    4) gli operatori dell'informazione continuano a lavorare in condizioni molto difficili: solo per aver svolto il loro lavoro, molti di loro vengono infatti sottoposti a pressioni finanziarie e politiche sempre più forti, sono messi sotto sorveglianza, sono vittime di condanne arbitrarie a pene detentive o di atti di violenza;

    5) l'articolo 21 della Costituzione sancisce che «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione» e che «La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»;

    6) i Costituenti lo hanno previsto consapevoli del valore e della rilevanza che la libera stampa ha a tutela della qualità della democrazia;

    7) la libertà di informazione è il risultato di un processo iniziato con la diffusione della stampa molto tempo fa, ma si è affermata come principio costituzionale solo nel XVIII secolo, partendo dalla Dichiarazione dei diritti umani del 1789; essa è considerata una sorta di cartina di tornasole della natura democratica di uno Stato e del livello di libertà dei suoi cittadini;

    8) l'accesso ad un'informazione indipendente, libera e plurale è un requisito fondamentale per il pieno esercizio della cittadinanza, ma purtroppo questo principio risulta essere sempre sotto minaccia;

    9) nell'ultimo rapporto del World press freedom index 2023, la libertà di stampa in Italia continua ad essere minacciata dalla criminalità organizzata, oltre che da vari gruppi estremisti violenti, attacchi che sono notevolmente aumentati durante la pandemia e continuano a ostacolare il lavoro dei professionisti dell'informazione, soprattutto durante le manifestazioni;

    10) il rapporto prosegue evidenziando come, pur in un panorama mediatico nazionale, che garantisce il pluralismo, in un quadro normativo che, nel 2022, ancora risente di «una certa paralisi legislativa» su temi come la diffamazione, a condizionare il lavoro dei giornalisti, oltre alle intimidazioni e alle minacce, è soprattutto la «crescente precarietà che mina pericolosamente il giornalismo, il suo dinamismo e la sua autonomia»;

    11) l'11 luglio 2023 il Parlamento europeo ha approvato il testo negoziale sulle nuove norme per tutelare giornalisti, media e attivisti dalle querele vessatorie, azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica, note con l'acronimo inglese Slapp, Strategic lawsuit against public participation, volte a intimidirli o a penalizzare la stampa e il dibattito pubblico; il testo prevede una serie di garanzie per le vittime delle azioni legali, compresa la possibilità di chiedere il rapido respingimento della causa, l'istituzione di sportelli unici in cui le vittime di azioni legali vessatorie possano chiedere informazioni e consulenza alle autorità nazionali e in cui sia possibile fornire assistenza finanziaria, legale e psicologica e richiede agli Stati membri di non riconoscere le sentenze di azioni Slapp decise in Paesi extra Unione europea nei confronti di persone fisiche e società residenti nel proprio territorio. Sarà previsto un risarcimento del tribunale nazionale per le parti interessate; gli Stati saranno tenuti, inoltre, a formare adeguatamente i consulenti legali in materia di azioni legali vessatorie, a garantire che le associazioni di categoria adottino norme per dissuadere i propri membri dall'uso di tale pratica e a raccogliere dati in maniera regolare sulle decisioni giudiziarie, di modo che la Commissione europea possa istituire un registro dell'Unione europea sulle Slapp, monitorando il fenomeno e i principali utilizzatori;

    12) per «Slapp», Strategic litigation against public participation, ci si riferisce dunque a quelle azioni legali strategiche, temerarie, utilizzate di solito per silenziare le voci critiche di giornalisti, difensori dei diritti umani e attivisti ambientali, cause che, per quanto legittime, risultano pretestuose perché finalizzate a creare un danno economico e psicologico, dissuadendo dal proseguire nel lavoro d'inchiesta intrapreso;

    13) l'European media freedom act (Emfa) rappresenta, dunque, il nuovo corpo di regole dirette a proteggere il pluralismo e l'indipendenza dei media nell'Unione europea, strumento, per i Paesi dell'Unione europea necessario a garantire la pluralità dei media e proteggerne l'indipendenza da interferenze governative, politiche, economiche o private, un sistema rapido e coordinato di risposte per far fronte al recente deterioramento della libertà di stampa;

    14) nel corso della XVII legislatura è stata approvata dalla Camera dei deputati, modificata dal Senato della Repubblica e nuovamente modificata dalla Camera dei deputati in terza lettura e che poi non ha visto la luce, una proposta di legge che riformava la disciplina della diffamazione a mezzo stampa, intervenendo sulla legge sulla stampa, sui codici penale e di procedura penale, sui codici civile e di procedura civile; l'articolo 1 del provvedimento modificava la legge sulla stampa (legge n. 47 del 1948), prevedendo: l'estensione dell'applicazione della legge sulla stampa alle testate giornalistiche on line registrate presso le cancellerie dei tribunali; la riforma della disciplina del diritto di rettifica; la riforma delle pene previste per la diffamazione a mezzo stampa, con l'eliminazione della pena della reclusione;

    15) è necessario, inoltre, contrastare, monitorare e valutare il rapporto tra le mafie e l'informazione, con particolare riferimento alle diverse forme in cui si manifesta la violenza o l'intimidazione nei confronti dei giornalisti, alla molteplicità delle loro cause, riferibili immediatamente alle organizzazioni criminali o ispirate da altri soggetti, quali esponenti di organizzazioni politiche o di gruppi di potere economico o finanziario, che pretendono il silenzio sui loro legami collusivi, nonché alle conseguenze degli atti di violenza o di intimidazione sulla qualità complessiva dell'informazione, esaminando la diffusione geografica del fenomeno, con attenzione particolare ai territori in cui queste conseguenze si manifestano in modo più evidente, e indicare eventuali iniziative ritenute opportune per adeguare la normativa in materia, conformandola ai livelli europei, con particolare riferimento alla tutela dovuta ai giornalisti e al loro diritto-dovere di informare, anche al fine di favorire l'emersione del lavoro non contrattualizzato e di contrastare normativamente le querele temerarie;

    16) esiste, inoltre, come denunciato, una grave questione di genere, in quanto ad un crescente incremento di professioniste donne all'interno del mondo dell'informazione non corrisponde un incremento delle figure femminili nell'ambito degli incarichi di responsabilità nelle testate giornalistiche e si conferma una disparità salariale molto evidente a tutti i livelli rispetto ai colleghi maschi;

    17) organizzazioni di rappresentanza professionale come GiULiA giornaliste – Ets (Giornaliste unite libere e autonome) sottolineano la difficoltà presente oggi da parte delle operatrici di informazione che sono le prime e principali vittime di intimidazioni e aggressioni;

    18) allargando lo sguardo alle ulteriori minacce che si addensano all'orizzonte del settore dell'informazione, vi sono sicuramente la governance di innovazioni come l'intelligenza artificiale e il rapporto con i grandi player del web, che, nonostante l'introduzione di una severa normativa come da direttiva europea, continuano a speculare sui contenuti editoriali a danno della libera informazione;

    19) il contenzioso giudiziario che coinvolge l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sottolinea l'importanza di avere una legislazione ancora più attenta alla tutela del principio della libertà di stampa;

    20) la filiera editoriale nazionale sconta una serie di ritardi e di mancato processo di modernizzazione;

    21) continua il processo di ridimensionamento delle edicole. In base ad un recente rapporto di Unioncamere, rimangono attive poco meno di 14 mila edicole: 3.733 in meno rispetto a 10 anni fa. Dal 2019 al 2023 hanno abbassato definitivamente le saracinesche circa 2.700 chioschi;

    22) dall'analisi dei dati Ads, la società che certifica la diffusione e la vendita delle copie dei giornali, risulta che nel 2023 le copie vendute, nel giorno medio, erano circa un milione e mezzo, con la perdita di oltre 200 mila copie di media rispetto al 2021;

    23) oltre al cambio di costume e all'incremento della quota digitale, molto incide anche la rarefazione delle edicole;

    24) numerose sono, inoltre, le crisi e le vertenze che riguardano testate storiche che vedono forti ridimensionamenti in termini di redazioni e personale,

impegna il Governo:

1) ad adottare per quanto di competenza, iniziative anche normative, adeguandosi alle indicazioni provenienti dall'Europa, atte a contrastare il fenomeno delle querele temerarie, che possono diventare strumenti intimidatori in grado di condizionare le inchieste e la libera circolazione delle informazioni, impedendo di portare alla luce situazioni di grave illegalità, nonché a predisporre misure che regolino l'istituto della diffamazione, trovando un punto di equilibrio tra la tutela della dignità delle persone e il diritto di cronaca, che prevedano, però, oltre al diritto del cittadino di non essere ingiustamente diffamato, anche tutele inattaccabili che mettano al riparo la libertà dell'informazione e il diritto dei cittadini di essere informati, che passi anche, ad esempio, per un'efficace protezione delle fonti, in modo da garantirne la segretezza e la sicurezza;

2) a programmare un'attività volta a contrastare, monitorare e valutare il rapporto tra le mafie e l'informazione, con particolare riferimento alle diverse forme in cui si manifesta la violenza o l'intimidazione nei confronti dei giornalisti, alla molteplicità delle loro cause, riferibili immediatamente alle organizzazioni criminali o ispirate da altri soggetti, quali esponenti di organizzazioni politiche o di gruppi di potere economico o finanziario, che pretendono il silenzio sui loro legami collusivi, nonché alle conseguenze degli atti di violenza o di intimidazione sulla qualità complessiva dell'informazione, esaminando la diffusione geografica del fenomeno, con attenzione particolare ai territori in cui queste conseguenze si manifestano in modo più evidente, e indicare eventuali iniziative ritenute opportune per adeguare la normativa in materia, conformandola ai livelli europei, con particolare riferimento alla tutela dovuta ai giornalisti e al loro diritto-dovere di informare, anche al fine di favorire l'emersione del lavoro non contrattualizzato e il contrasto delle querele temerarie;

3) a introdurre misure di incentivazione del settore dell'informazione, rafforzando quelle esistenti, con particolare attenzione per le nuove generazioni, anche per contrastare le forme di precariato dilagante nel settore dell'informazione e l'adeguatezza salariale, e a prevedere adeguati meccanismi di stabilizzazione, nonché strumenti di tutela per tutte le forme contrattuali e per i freelance, garantendo, inoltre, la possibilità di mantenere la segretezza delle fonti;

4) a tutelare la filiera dell'editoria operante in Italia partendo dalla rete delle edicole, valorizzandone la funzione anche sociale in particolare nelle aree interne, anche individuando nuovi e ulteriori strumenti per la diffusione della stampa.
(1-00248) (Testo modificato nel corso della seduta) «Gianassi, Graziano, Bakkali, Di Biase, Lacarra, Peluffo, Serracchiani, Stumpo, Zan».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro la persona

diritti umani

professioni del settore delle comunicazioni