ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00121

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 122 del 20/06/2023
Abbinamenti
Atto 7/00023 abbinato in data 28/06/2023
Atto 7/00096 abbinato in data 28/06/2023
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00020
Firmatari
Primo firmatario: GIRELLI GIAN ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 19/06/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FURFARO MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/06/2023
MALAVASI ILENIA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/06/2023
CIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/06/2023
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/06/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
05/07/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/06/2023
CIOCCHETTI LUCIANO FRATELLI D'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/07/2023
GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/07/2023
GIRELLI GIAN ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/06/2023

DISCUSSIONE IL 28/06/2023

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/06/2023

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/07/2023

ACCOLTO IL 05/07/2023

PARERE GOVERNO IL 05/07/2023

DISCUSSIONE IL 05/07/2023

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 05/07/2023

CONCLUSO IL 05/07/2023

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00121
presentato da
GIRELLI Gian Antonio
testo di
Martedì 20 giugno 2023, seduta n. 122

   La XII Commissione,

   premesso che:

    i livelli essenziali di assistenza (Lea) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, sia gratuitamente sia dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), tramite le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale;

    tra i Lea si colloca anche l'erogazione dell'assistenza farmaceutica da parte dello Stato, in un sistema complesso che prevede l'azione coordinata di specifici soggetti, con competenze e responsabilità proprie: sono coinvolti il Ministero della salute, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), le regioni, le Asl, ospedali territoriali, medici, farmacisti e anche le aziende produttrici di farmaci e titolari dei medicinali;

    in particolare, è compito del Ministero della salute definire la strategia complessiva dell'erogazione dell'assistenza farmaceutica, oltre alla definizione delle linee di indirizzo programmatiche dirette all'Aifa e alle regioni e province autonome. Inoltre, compete al Ministero la ripartizione delle spese stanziate dallo Stato per l'acquisto dei farmaci innovativi (così definiti da Aifa);

    essenziali sono i compiti di Aifa che è responsabile, tra l'altro della definizione della rimborsabilità dei medicinali a carico del Ssn, o delle condizioni cliniche e delle indicazioni terapeutiche rispetto alle quali un farmaco viene inserito nei Lea. Inoltre, Aifa deve operare per evitare che vi possano essere differenze territoriali immotivate nella distribuzione delle opportunità di cura del paziente in funzione della regione di residenza;

    le regioni sono responsabili dell'organizzazione dell'assistenza farmaceutica, seguendo le indicazioni di Aifa per quel che riguarda i Lea. Inoltre, è loro compito vigilare sull'attività dei professionisti che concretamente erogano l'assistenza sanitaria. Sono anche responsabili dell'esecuzione di acquisto dei medicinali a carico del Ssn e del rilevamento del consumo dei medicinali nell'ambito del proprio territorio, così consentendo ad Aifa di monitorare la spesa farmaceutica a carico del Ssn;

    i cosiddetti «farmaci di fascia A» sono quelli che comprendono i medicinali essenziali e quelli per le malattie croniche, e sono interamente rimborsati dal Ssn, mentre quelli detti «di fascia C» sono a carico del paziente. La legge di bilancio per il 2022 ha introdotto l'obbligo per l'Aifa di aggiornare ogni anno l'elenco dei farmaci rimborsabili dal Ssn, sulla base del costo e dell'efficacia;

    esistono gravi criticità di sistema, già presenti prima della pandemia, che questa ha evidenziato e accentuato;

    negli anni precedenti il COVID-19, infatti, sia l'Italia che l'Europa hanno sempre delegato ad altri Paesi la produzione e la gestione del settore farmacologico, in maniera da divenire sempre più dipendenti da Paesi terzi che hanno così stabilito il «prezzo», non solo economico ma anche politico della loro «collaborazione», soprattutto nelle fasi di emergenza, come quella che abbiamo vissuto e che, purtroppo, potrà ripresentarsi sotto forma di altre pandemie;

    nel corso del tempo, inoltre, la farmacologia, che rientrava a pieno titolo nel solco del diritto universalistico di accesso alla cura, è stata sottoposta a regole di «mercato», che, ovviamente, contraddicono per loro natura quel diritto universalistico, e rendono sempre di più la cura un privilegio di chi può pagare. A questo si deve aggiungere l'iniqua differenza tra territori rispetto al diritto effettivo alla cura, differenza che rischia con tutta evidenza di essere accentuata ancora di più tramite il processo che dovrebbe portare alla cosiddetta «autonomia differenziata»;

    quel sistema complesso di cui si è detto sopra, ha come caratteristica negativa anche quella di una sempre maggiore frammentarietà normativa, con una mancanza di chiarezza e di coordinamento che va a discapito del diritto di cura di tutti i cittadini, e che, tra l'altro contraddice lo stesso processo europeo in atto;

    il 26 aprile 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della legislazione farmaceutica della UE, che deve essere modello per un analogo intervento italiano;

    la proposta della Commissione punta a rendere i medicinali più disponibili e a prezzi accessibili, a sostenere l'innovazione e a rafforzare la competitività e l'attrattiva dell'industria farmaceutica dell'UE, promuovendo nel contempo standard ambientali più elevati. Oltre a questa proposta di riforma, la Commissione ha annunciato una raccomandazione del Consiglio per intensificare la lotta contro la resistenza antimicrobic (antibiotici);

    la Commissione europea, tra l'altro, ricorda che «I medicinali autorizzati nell'UE non raggiungono ancora i pazienti abbastanza rapidamente e non sono ugualmente accessibili in tutti gli Stati membri. Vi sono lacune significative nell'affrontare le esigenze mediche insoddisfatte, le malattie rare e la resistenza antimicrobica (AMR). I prezzi elevati per i trattamenti innovativi e la carenza di farmaci rimangono una preoccupazione importante per i pazienti e i sistemi sanitari». Si tratta di temi ineludibili e che devono essere declinati anche a livello nazionale, non attendendo ma coadiuvando l'azione europea;

    al riguardo è certo auspicabile che la riforma europea venga rapidamente recepita nel nostro ordinamento, quando avrà terminato il suo processo di approvazione a livello UE, ma nel frattempo seguendo i principi già esposti dalla Commissione, appare indispensabile una legge nazionale quadro di tutto il settore;

    è anche indispensabile agire in tempi rapidi, a livello nazionale, per implementare una serie di elementi strategici che sono stati per troppo tempo trascurati e che hanno messo sempre più in crisi tutto il nostro sistema sanitario;

    la ricerca è il primo elemento che va preso in considerazione. Negli anni, infatti, sono sempre state ridotte le risorse, ancora una volta demandando ad altri soggetti un lavoro essenziale per la stessa sicurezza dei cittadini e per il diritto universale alla cura;

    lo stesso discorso vale per la produzione dei farmaci – compreso il confezionamento – che non può essere lasciato, come invece da troppo tempo avviene, a realtà extraeuropee;

    la farmacologia non può essere un privilegio nemmeno tra Paesi. I Paesi cosiddetti «ricchi», infatti, hanno il dovere di socializzare i risultati che la loro condizione consente nella ricerca. Non solo per un motivo etico, consentendo a tutti, anche ai Paesi «poveri» di accedere alle cure. Ma anche per un motivo di prevenzione. Il COVID-19 ha mostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che le epidemie non conoscono e non accettano confini, e che la diffusione di una malattia può essere contrastata solo coinvolgendo tutti i Paesi nella lotta, e, quindi, fornendo a tutti gli strumenti contro l'epidemia;

    la pandemia di COVID-19 ha reso evidente il valore essenziale dei vaccini. È, infatti, del tutto chiaro che la prima fase, quella che è costata un numero enorme di vite e che ha messo sotto scacco il nostro sistema sanitario, avrebbe potuto essere contrastata con maggiore efficienza se si avesse avuto a disposizione un vaccino. Questa consapevolezza va mantenuta, e anzi, rafforzata per contrastare la propaganda dei cosiddetti «no vax», che purtroppo hanno trovato sponde anche politiche. Va estesa la consapevolezza dell'importanza dei vaccini anche a quelle malattie che possono essere evitate, o quantomeno essere rese meno gravi, come, ad esempio, il caso dell'influenza. Una malattia che ancora oggi causa percentuali di morti alte nelle categorie più a rischio e la cui vaccinazione è spesso sottovalutata anche a livello di campagne d'informazione;

    la farmacologia non può, però, essere solo di natura «chimica». È necessario che si prenda coscienza della necessità di stili di vita sani, che hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella stessa cura delle malattie,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative di competenza volte a incrementare gli investimenti nella ricerca, anche per evitare che prosegua la «fuga dei cervelli», inserendo i giovani ricercatori in percorsi di valorizzazione e di stabilizzazione in modo da fermare quell'impoverimento intellettuale che danneggia pesantemente il nostro Paese;

   ad adottare iniziative di competenza volte a finanziare la ricerca relativa alle malattie rare, nell'ottica della tutela del diritto del malato, sottraendola ad un inaccettabile rapporto investimento-numero di persone malate, che contrasta radicalmente con il principio indefettibile del diritto universale di cura;

   ad agire, per quanto di competenza, anche in ambito europeo, al fine di mettere in campo azioni che consentano il recupero del terreno perduto nella produzione dei farmaci, in modo da evitare la dipendenza rispetto a Stati extraeuropei;

   a predisporre le iniziative necessarie affinché i farmaci innovativi siano disponibili nel minore tempo possibile alla più ampia platea possibile;

   a predisporre, per quanto di competenza, oltre a una rete distribuzione dei farmaci che raggiunga effettivamente e in tempi rapidi tutti i cittadini, campagne di informazione su stili di vita sani e sul valore della prevenzione;

   a non deflettere in alcun modo dalla valorizzazione dei vaccini, non solo contro il COVID-19, respingendo con fermezza le tesi «no vax», e anzi, sostenendo anche con iniziative pubbliche e campagne pubblicitarie (non solo nei mesi autunnali) la necessità, almeno per le categorie fragili, di ricorrere alla vaccinazione contro l'influenza, sottolineando la pericolosità di questa malattia sin troppo trascurata;

   a garantire, nel rapporto tra pubblico e privato, la missione indiscutibilmente pubblica del settore, favorendo, tramite la leva fiscale e la rete tra produttori, la costituzione di regole chiare e precise che escludano la pura logica di mercato, affermando nel contempo la regia pubblica dell'uso delle risorse;

   ad agire, anche in ambito europeo e internazionale, per favorire la condivisione dei risultati delle ricerche anche con i Paesi «poveri», anche nell'ottica di un'effettiva prevenzione delle epidemie a livello globale;

   ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per pervenire ad una legge quadro per tutto il settore, superando l'attuale frammentazione legislativa che genera confusione e inefficienze a discapito dei cittadini;

   ad adottare concrete iniziative dirette a riconoscere, ai pazienti che soffrono di una malattia individuata come rara anche il diritto all'esenzione dei farmaci di fascia C, degli integratori, dei presidi dermatologici e dei cosmetici, necessari e indispensabili ad alleviare il loro stato di malessere, considerato che tale riconoscimento eviterebbe il protrarsi di un'ingiustificata discriminazione cui gli stessi pazienti sono sottoposti in virtù della regione di residenza, consentendo così di garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale l'opportunità di accedere gratuitamente a prestazioni ulteriori rispetto ai livelli essenziali di assistenza;

   a predisporre iniziative volte a rendere disponibili in tempi rapidi i dati epidemiologici anche attraverso report periodici sui ceppi batterici di un determinato ambiente e territorio, in modo da orientare la scelta prescrittiva ai fini dell'appropriatezza, evitando così il rischio che si assumano antibiotici inefficaci per lo specifico caso;

   ad avviare campagne informative, anche con il coinvolgimento degli ordini dei medici, rivolte sia ai cittadini sia al personale sanitario, per promuovere un uso corretto dei farmaci antibiotici nonché protocolli standard per limitare il diffondersi delle infezioni;

   ad adottare iniziative per predisporre gli opportuni investimenti economici per avviare programmi di ricerca volti a favorire la realizzazione di studi sperimentali finalizzati allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, al fine di contrastare il fenomeno delle resistenze batteriche agli antibiotici, nonché per individuare nuove valide alternative terapeutiche a detti medicinali;

   ad adottare iniziative per prevedere l'implementazione dei programmi di formazione dei veterinari e dei medici, con particolare riguardo ai medici di medicina generale, riguardo al miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva di farmaci antibiotici e all'individuazione delle terapie più corrette e idonee.
(7-00121) «Girelli, Furfaro, Malavasi, Ciani, Stumpo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

malattia

prevenzione delle malattie