ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00953

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 114 del 06/06/2023
Firmatari
Primo firmatario: GRIPPO VALENTINA
Gruppo: AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Data firma: 06/06/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA CULTURA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 06/06/2023
Stato iter:
07/06/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/06/2023
Resoconto GRIPPO VALENTINA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
 
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2023
Resoconto MAZZI GIANMARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (CULTURA)
 
REPLICA 07/06/2023
Resoconto GRIPPO VALENTINA AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/06/2023

SVOLTO IL 07/06/2023

CONCLUSO IL 07/06/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00953
presentato da
GRIPPO Valentina
testo di
Martedì 6 giugno 2023, seduta n. 114

   GRIPPO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la cosiddetta legge «Ronchey» (legge n. 4 del 1993) è stata concepita con l'intento di dare in gestione a imprese private i cosiddetti «servizi aggiuntivi» dei musei; il decreto legislativo n. 4 del 2004 recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio ha ampliato queste fattispecie;

   se l'intento era favorire la concorrenza e offrire un servizio migliore agli utenti, nei fatti tali innovazioni hanno determinato per migliaia di lavoratori l'instaurarsi di contratti precari con retribuzioni molto basse;

   nel 2005 e poi nel 2013 la Corte dei conti aveva evidenziato che il 90 per cento dei servizi museali era in mano a 8 società concessionarie, a riprova del fatto che una vera concorrenza ancora non fosse stata raggiunta, e la necessità di indire nuove gare con criteri trasparenti;

   da tempo i lavoratori dei servizi museali lamentano come queste realtà private applichino anche alle mansioni di accoglienza, bookshop e biglietteria il contratto «Multiservizi» o addirittura quello per i servizi fiduciari – con una paga netta oraria di circa 4 euro – anziché il contratto collettivo nazionale di Federculture, da poco rinnovato, che prevede una retribuzione di 8,50 euro;

   all'interno di un sistema concessionario che garantisce ai privati introiti notevoli, i lavoratori spesso si vedono negate le indispensabili tutele, con l'applicazione di contratti a chiamata per lavori di fatto full time;

   il Tar di Milano con sentenza 2075 del 2019 ha chiarito che il Ccnl «Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari» non è coerente, per ambito tematico, con l'appalto per la gestione integrata dei servizi di vendita e prevendita di titoli di ingresso, visite guidate, eccetera nell'ambito del servizio di gestione dei musei civici;

   il problema è talmente diffuso – si stima che gli esternalizzati siano il 60 per cento degli addetti ai musei, con l'effetto di avere nella stessa realtà lavoratori con mansioni analoghe ma condizioni contrattuali differenti – che nel 2019 è nata l'associazione «Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali», la quale ha presentato alla Camera i preoccupanti risultati di una propria inchiesta sulla questione –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda intraprendere per garantire ai lavoratori esternalizzati dei musei maggiori tutele e stabilità contrattuali, garantendo l'applicazione del Ccnl Federculture ed evitando che società concessionarie si aggiudichino i bandi con gare al massimo ribasso.
(5-00953)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 giugno 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00953

  Ringrazio l'on. Interrogante perché il quesito consente di ribadire che, tra le strategie principali adottate da questo Ministero per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, vi è quella relativa al miglioramento dell'offerta dei servizi al pubblico nei luoghi della cultura. L'importanza di questo momento nella fruizione del sito è un fatto ormai acclarato e suffragato dai dati: la qualità dei servizi contribuisce a migliorare l'esperienza del visitatore e dunque ad incrementare le presenze.
  Quanto alla lamentata applicazione ai lavoratori del settore del contratto collettivo Multiservizi, occorre evidenziare che il Codice dei contratti pubblici, all'articolo 30, espressamente stabilisce che al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni si applica il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto o della concessione svolta dall'impresa anche in maniera prevalente.
  Conseguentemente, non rientra nella discrezionalità dell'amministrazione appaltante imporre o esigere dai partecipanti alla gara un determinato Contratto collettivo nazionale di lavoro, tanto più qualora una o più tipologie di contratti possano anche solo astrattamente adattarsi alle prestazioni oggetto del servizio da affidare.
  Tanto premesso, considerato che questo Governo condivide le sollecitazioni degli onorevoli colleghi circa la necessità di garantire ai lavoratori esternalizzati dei musei maggiori tutele e stabilità contrattuali, al fine di evitare che possano in futuro verificarsi situazioni che pregiudicano la posizione economica e lavorativa dei lavoratori del settore, sarà cura del Ministero richiamare tutti gli istituti e luoghi della cultura al rigoroso rispetto dei principi su richiamati, mostrando una maggiore attenzione, nella fase della valutazione delle offerte economiche, all'applicazione dei contratti collettivi nazionali che prevedano condizioni più favorevoli per tali categorie di lavoratori.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

subappalto

contratto collettivo

concorrenza