ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00758

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 92 del 26/04/2023
Firmatari
Primo firmatario: PICCOLOTTI ELISABETTA
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 26/04/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 26/04/2023
Stato iter:
27/04/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/04/2023
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
RISPOSTA GOVERNO 27/04/2023
Resoconto BERNINI ANNA MARIA MINISTRO - (UNIV. E RICERCA)
 
REPLICA 27/04/2023
Resoconto PICCOLOTTI ELISABETTA ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/04/2023

SVOLTO IL 27/04/2023

CONCLUSO IL 27/04/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00758
presentato da
PICCOLOTTI Elisabetta
testo di
Mercoledì 26 aprile 2023, seduta n. 92

   PICCOLOTTI. — Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   con decreto direttoriale n. 407 del 2018 il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca ha emanato l'avviso «AIM: Attrazione e Mobilità Internazionale» in attuazione del programma operativo nazionale (Pon) ricerca e innovazione 2014-2020 che prevedeva l'attivazione di posizioni da ricercatore a tempo determinato di tipo A (Rtda) come regolato dall'articolo 24 della legge n. 240 del 2010;

   gli articoli 3 e 4 del disciplinare di attuazione introducono un meccanismo di recupero spese da parte del Ministero a valere sul soggetto beneficiario (l'Università) in caso di interruzione/dimissione volontaria del contratto di lavoro da Rtda prima della realizzazione dell'80 per cento del progetto, poco prima di 2 anni e mezzo dei 3 previsti;

   nel 2020 il Governo ha bandito quasi cinquemila posizioni da ricercatore a tempo determinato di tipo B (Rtdb);

   poiché la posizione di Rtdb offre maggiori possibilità di stabilizzazione nella figura di professore associato, molte ricercatrici e ricercatori Rtda hanno scelto di interrompere la triennalità di tipo A a favore di una posizione maggiormente stabile;

   alcune Università hanno attuato provvedimenti nei confronti dei ricercatori in ordine alla restituzione degli stipendi percepiti sulla base di dimissioni volontarie prima della realizzazione dell'80 per cento dei progetti di ricerca: l'ateneo UniCal, ad esempio, ha chiesto ad una lavoratrice la restituzione di 36.319,33 euro;

   da mesi la Flc Cgil, assieme ai coordinamenti dei ricercatori precari Pon Aim di tutta Italia, chiede lo stralcio di questa norma dal disciplinare Mur e dai modelli di contratto che vengono sottoposti ai vincitori delle posizioni, poiché considerata vessatoria dal momento che si pone in violazione dei princìpi costituzionali e delle norme del diritto civile e del lavoro, in tema di corresponsione di retribuzione a prestazione lavorativa prestata, imponendo di fatto una condizione preventiva che limita fortemente la possibilità di avanzamenti di carriera;

   a parere dell'interrogante è urgente che il Mur provveda allo stralcio dell'articolo 4 dal richiamato disciplinare, ponendo fine ai contenziosi tra Università e ricercatori che si sono volontariamente dimessi da Rtda a vantaggio di posizioni maggiormente stabili e di non prevedere simili norme in successivi avvisi, bandi e modelli di contratto –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere per provvedere allo stralcio dell'articolo 4 dal disciplinare di attuazione allegato all'avviso «AIM: Attrazione e Mobilità Internazionale», mettendo fine ai contenziosi in atto tra università e ricercatori che si sono volontariamente dimessi da Rtda a vantaggio di posizioni maggiormente stabili.
(5-00758)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 aprile 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00758

  Ringrazio l'onorevole Piccolotti e il suo Gruppo parlamentare per l'attenzione posta sul tema del reclutamento universitario e sull'avanzamento di carriera dei ricercatori.
  La valorizzazione del percorso di crescita dei giovani studiosi ha una importanza centrale per il mio mandato.
  Tuttavia, la specifica problematica sollevata è una diretta conseguenza dell'applicazione delle regole che determinano le modalità di utilizzo e di rendicontazione dei fondi europei interessati.
  C'è un perimetro molto chiaro all'interno del quale dobbiamo agire.
  I contratti dei Ricercatori del programma «Attrazione e Mobilità Internazionale» (AIM) sono infatti finanziati dal Fondo Sociale Europeo e soggiacciono alle regole del Fondo che lo finanzia.
  Ai fini della certificazione della spesa, l'Unione europea ammette la rendicontazione delle attività del ricercatore AIM solo se lo stesso ricercatore ha raggiunto l'80 per cento delle attività previste dal contratto. Diversamente, in caso di attività svolte per percentuali inferiori all'80 per cento, l'intero contratto non sarà certificabile nei confronti dell'Unione Europea.
  L'impossibilità di certificazione impone, a sua volta, la restituzione dell'intero importo da parte dell'Ateneo che, dal punto di vista del fondo finanziatore, non ha conseguito i risultati attesi.
  In caso di cessazione volontaria di un contratto di un ricercatore AIM che non ha ancora realizzato l'80 per cento delle attività programmate, la decisione di dimissioni travolge inesorabilmente l'intero contratto. Di conseguenza, sulla base dei vincoli di funzionamento del Fondo Sociale Europeo, il MUR deve procedere alla revoca dell'intero importo assegnato, in quanto l'operazione deve ritenersi non conclusa e pertanto non certificabile.
  La revoca dell'importo implica l'obbligo di restituzione da parte dell'Ateneo dell'intera somma al MUR.
  L'attuale quadro normativo è questo.
  La conseguenza necessaria è rivalersi sul ricercatore che ha volontariamente posto fine al contratto prima del raggiungimento degli obiettivi.
  Ma, di certo, non si può richiamare il diverso regime applicato ai dottorati di ricerca, che hanno una valutazione sulla base di annualità del percorso di formazione.
  Il percorso dei ricercatori è, infatti, distinto da quelli dei dottorandi in formazione e lo stesso ricercatore ha sottoscritto il contratto consapevole del vincolo del raggiungimento dell'80 per cento dei risultati.
  Per tali ragioni, non è possibile procedere allo stralcio dell'articolo 4 del Disciplinare di attuazione come richiesto dall'interrogante.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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