ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00483

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 64 del 07/03/2023
Firmatari
Primo firmatario: FENU EMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/03/2023
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SILVESTRI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/03/2023
LOVECCHIO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/03/2023
ALIFANO ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 07/03/2023
RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 07/03/2023


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/03/2023
Stato iter:
08/03/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/03/2023
Resoconto FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 08/03/2023
Resoconto SAVINO SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 08/03/2023
Resoconto FENU EMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/03/2023

SVOLTO IL 08/03/2023

CONCLUSO IL 08/03/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00483
presentato da
FENU Emiliano
testo di
Martedì 7 marzo 2023, seduta n. 64

   FENU, FRANCESCO SILVESTRI, LOVECCHIO, ALIFANO e RAFFA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in conseguenza della crescente inflazione, la Banca Centrale Europea, al pari di altre banche centrali, ha avviato un piano di incremento dei tasso di interesse con l'obiettivo di contrastare l'aumento dei prezzi e riportare l'inflazione sotto la soglia del 2 per cento;

   dopo l'ultima decisione del 2 febbraio 2023, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Bce sono saliti rispettivamente al 3 per cento, al 3,25 per cento e al 2,50 per cento, con effetto dall'8 febbraio 2023;

   l'incremento non sembra arrestarsi secondo quanto preannunciato dalla BCE, che considera «molto probabile» un ulteriore incremento di +50 punti base a marzo;

   l'aumento dei tassi di interesse sta incidendo immancabilmente sulle spese delle famiglie: i nuovi mutui a tasso fisso scontano un tasso di interesse medio superiore a| 3 per cento; mentre i mutui a tasso variabile sono arrivati al 2,8 per cento, con incrementi delle rate di quasi il 40 per cento;

   anche il settore produttivo soffre una forte esposizione all'innalzamento dei tassi, con un aumento del costo del denaro che si stima pari a 14,9 miliardi di euro per l'anno 2023, secondo le ultime rilevazioni della CGIA;

   di contro, dell'aumento dei tassi sta beneficiando il sistema bancario come ammesso dal Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, che nel mese di ottobre dichiarava: «L'aumento dei tassi sta catapultando in avanti le performance delle banche, il 2022 sarà il miglior anno mai avuto da tanto tempo» (v. Repubblica, «Le banche festeggiano il violento rialzo dei tassi: 10 miliardi di extra-profitti» del 3 ottobre 2022, a firma di Andrea Greco);

   le dichiarazioni di Orcel hanno poi trovato riscontro nei risultati finanziari conseguiti nell'anno 2022 pubblicati nei giorni scorsi dai principali istituti, in relazione ai quali si stimano oltre 10 miliardi di maggiori profitti;

   nella legge di bilancio 2023 è stata prevista la possibilità di rinegoziare i mutui ipotecari non superiori a 200 mila euro per i soggetti con ISEE fino a 35.000 euro –:

   quali ulteriori iniziative intenda assumere per far fronte all'aumento del costo del denaro per famiglie e imprese, soprattutto per le fasce di reddito medio basse, precisando se, a tal fine, sia intenzione dei Ministro interrogato considerare anche i maggiori guadagni registrati dal settore bancario.
(5-00483)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 marzo 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-00483

  Dopo diversi decenni questo Governo si è trovato ad affrontare il dato macroeconomico di un'elevata inflazione e, in più occasioni, nel rispetto delle prerogative dell'istituto centrale europeo, ha espresso l'auspicio che la politica monetaria non ecceda nella politica di rialzi.
  Accanto a tali auspici, il Governo, consapevole che non è solo la politica monetaria a poterne contrastare l'andamento, sin dal suo insediamento, tenendo conto della situazione complessiva dell'economia italiana, è intervenuto più volte per contenere l'impatto inflazionistico derivante dall'aumento dei prezzi dei beni energetici e dei beni di prima necessità al fine di mitigarne l'impatto su famiglie e imprese.
  In particolare, in merito alle misure volte a contrastare il caro energia, è stata prorogata la riduzione delle aliquote di accisa e IVA sui prodotti energetici utilizzati come carburanti.
  Inoltre, sono stati prorogati, incrementandone le percentuali, i crediti di imposta sia per le imprese energivore.
  Successivamente, con la legge di bilancio per il 2023 sono state prorogate per il primo trimestre 2023 le misure che si sono rivelate più efficaci tra quelle adottate nel 2021 e 2022, con una preferenza per quelle mirate a sostenere soprattutto le famiglie fragili e le imprese maggiormente colpite dagli aumenti dei costi energetici. Si tratta, oltre ai citati crediti fiscali a vantaggio delle imprese, del bonus sociale per le famiglie con redditi bassi, del taglio dell'aliquota IVA sul gas naturale e della riduzione degli oneri fissi sulle bollette per elettricità e gas.
  La riduzione degli oneri fissi sulle bollette ha attenuato l'impatto degli aumenti di prezzo, preservando gli incentivi a ridurre i consumi. Tali vantaggi sono, inoltre, maggiori per le famiglie più povere.
  Il rafforzamento e l'estensione dei bonus sociali sulle bollette di elettricità e gas, a favore delle famiglie, non solo di quelle più povere o fragili, si è dimostrata una misura molto efficace.
  Si segnala, al riguardo, anche la semplificazione, sempre introdotta dalla legge di bilancio 2023, riguardante la presentazione dell'ISEE: a partire dal 1° luglio 2023, è previsto l'uso prioritario dell'ISEE precompilato.
  La strategia seguita dal Governo ha previsto, inoltre, misure più generali per il contrasto dell'inflazione, tra cui la realizzazione di una «Carta Risparmio Spesa» per redditi sino a 15.000 euro e l'incremento dell'Assegno unico per le famiglie numerose con ISEE inferiore ai 40.000 euro.
  Infine, come ricordato nell'interrogazione, è stata ripristinata la norma del 2012 che permette di trasformare, a determinate condizioni, i mutui ipotecari da tasso variabile a tasso fisso, al fine di attenuare l'impatto degli aumenti dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile (i requisiti per beneficiare di questa misura sono un ISEE inferiore a 35.000 euro e un tetto massimo del mutuo a 200.000 euro per l'acquisto della prima casa).
  Includendo anche la riduzione di 2 punti percentuali delle aliquote dei contributi sociali per i lavoratori con reddito inferiore a 35.000 euro e di un'ulteriore punto percentuale per i redditi fino a 25.000 euro, le misure a supporto di famiglie e imprese previste dalla Legge di Bilancio 2023 ammontano a circa 1,3 punti percentuali di PIL.
  In tale contesto, posto che le prospettive economiche e sull'inflazione risentono dell'elevata incertezza, aumentata dal perdurare della crisi ucraina, deve segnalarsi la graduale riduzione dei prezzi del gas e dell'energia, che potrebbe dar luogo ad una fase di parziale riassorbimento delle tensioni inflazionistiche.
  L'azione di politica economica del Governo perseguirà l'obiettivo di una crescita armoniosa di tutti i settori economici con particolare attenzione alle fasce della popolazione più vulnerabili, al fine di tutelare l'integrità del tessuto economico e sociale.
  Nel DEF 2023 sarà messo a punto il quadro di previsione macroeconomica e di finanza pubblica e saranno considerati tutti i fattori di rischio, in particolare quelli legati alla guerra in atto, anche al fine di prevedere ulteriori misure temporanee a tutela delle fasce più deboli della popolazione e per favorire la competitività delle imprese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Banca centrale europea

aumento dei prezzi

consumo delle famiglie