ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00275

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 42 del 24/01/2023
Firmatari
Primo firmatario: MARI FRANCESCO
Gruppo: ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Data firma: 24/01/2023


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/01/2023
Stato iter:
15/02/2023
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/02/2023
Resoconto MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/02/2023
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 15/02/2023
Resoconto MARI FRANCESCO ALLEANZA VERDI E SINISTRA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/02/2023

SVOLTO IL 15/02/2023

CONCLUSO IL 15/02/2023

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00275
presentato da
MARI Francesco
testo di
Martedì 24 gennaio 2023, seduta n. 42

   MARI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha reso noti i dati trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie relativamente a dimissioni e licenziamenti del primi nove mesi, e relativamente al terzo semestre del 2022;

   dai dati forniti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali risultano essere 1,66 milioni le dimissioni che si sono registrate nei primi nove mesi del 2022, queste sono il 22 per cento in più delle dimissioni registrate nel 2021 che risultavano essere 1,36 milioni, le dimissioni sono attualmente la seconda causa di cessazione dei rapporti di lavoro, venendo dopo la scadenza dei contratti a termine;

   nel terzo trimestre 2022, le dimissioni sono state 562 mila, in aumento del 6,6 per cento, oltre 35 mila uscite volontarie in più;

   i licenziamenti nei tre trimestri del 2022 sono stati 557 mila, nel 2021 erano stati 379 mila, con un aumento del 47 per cento. Nel solo terzo trimestre del 2022 sono stati 181 mila, (+10,6 per cento) ovvero un aumento di 17 mila licenziamenti;

   l'aumento delle dimissioni sembra derivare dalla insufficiente qualità del lavoro offerto dalle imprese, il 95 per cento di queste hanno un numero di dipendenti inferiore a 10, si tratta in particolare di aziende dove non esiste contrattazione, non vi è adeguata formazione e possibilità di crescita personale ed economica, anche se non è da escludere che in parte possano derivare da suggerimenti dei datori di lavoro in relazione alla flat tax;

   resta grave e preoccupante il livello dei licenziamenti che è collegato alla crisi di interi settori produttivi ai quali si risponde con offerte di lavoro sempre più precari come il riutilizzo dei voucher, servirebbe al contrario definire piani industriali e capacità di creare lavoro vero e di qualità;

   si deve abbandonare la precarizzazione del lavoro e dei lavoratori con un piano straordinario per il lavoro che coniughi la conversione ecologica con la qualità della vita, con una dimensione del lavoro che fornisca formazione continua, stipendi adeguati e possibilità di crescita personale, un piano per il lavoro come progetto di politica economica basato sulla piena occupazione con al centro investimenti pubblici ad esempio nella sanità, come in tutto il pubblico impiego o nella cura del territorio affrontando il dissesto idrogeologico non più come emergenza –:

   se non ritenga necessario definire con le organizzazioni sindacali un piano pluriennale per il lavoro con investimenti pubblici finalizzati alla piena occupazione di qualità, a partire dalla riduzione dell'orario di lavoro e dalla definizione di un salario minimo garantito.
(5-00275)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 febbraio 2023
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00275

  L'onorevole interrogante, partendo dai dati trimestrali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulle comunicazioni obbligatorie relativamente a dimissioni e licenziamenti, mette in luce le preoccupazioni inerenti il mercato del lavoro.
  Per quanto concerne i dati riferiti, è bene chiarire che i dati statistici vanno sempre analizzati e valutati tenendo conto dell'andamento progressivo del mercato del lavoro che riflette il periodo e il contesto economico come quello attuale, particolarmente delicato, dopo la crisi pandemica e con le attuali tensioni internazionali.
  In questo scenario è preciso compito del Governo – anche grazie alle sollecitazioni provenienti dal Parlamento e dal confronto sociale – affrontare le criticità e agevolare la ripresa economica del Paese, mettendo in atto specifiche misure a sostegno delle imprese e attente politiche di welfare per i lavoratori.
  La priorità del Governo e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è rafforzare e stimolare le politiche attive al fine di favorire l'occupazione, in particolare dei giovani e delle donne.
  L'impegno del Governo e del Ministero è quello di accompagnare i giovani nell'inserimento lavorativo e far sì che, se l'esperienza di lavoro dovesse terminare, il lavoratore deve poter essere in grado di accedere in tempi brevi ad un'altra offerta di lavoro. Solo così si potrà attuare una flessibilità positiva lontana dall'accezione negativa del cosiddetto precariato.
  Al fine di poter favorire esperienze multilivello di formazione professionale efficace per il ricollocamento nel mercato del lavoro e per un più efficiente servizio di inserimento lavorativo, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali favorirà il consolidamento di una rete virtuosa di collaborazione fra soggetti pubblici e privati in materia di formazione professionale, upskilling e reskilling: a partire dagli incentivi per la formazione interna in azienda e per la creazione di poli di eccellenza territoriali che vedano la collaborazione integrata della rete dei centri per l'impiego, delle aziende e delle imprese della filiera produttiva, commerciale e di servizio.
  Per quanto riguarda il problema del disequilibrio fra domanda e offerta di lavoro, dovuto, tra l'altro, ad un disallineamento fra prestazioni richieste dalle imprese e competenze offerte dai soggetti che si affacciano sul mercato del lavoro, è di fondamentale importanza compiere una serie di interventi, tra i quali implementare il sistema di certificazione delle competenze e valorizzare il contratto di apprendistato e rilanciare il sistema duale.
  Nell'interesse più generale dello Stato, l'azione politica che si intende realizzare è poter garantire ai giovani ogni possibilità di accesso al mercato del lavoro e di conseguenza una redditività adeguata.
  Al fine di garantire dei salari dignitosi, voglio sottolineare l'impegno che dovrà essere profuso per rafforzare la contrattazione collettiva aggiornando gli accordi qualora sia opportuno e necessario. Tale sistema, infatti, determina già in molti casi salari più alti di un'ipotetica soglia di salario minimo, comprensivi degli istituti accessori di welfare e tutele.
  Concludo pertanto assicurando la massima attenzione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – che attraverso specifici tavoli – in parte già avviati – è impegnato con tutte le parti sociali coinvolte – nella messa a punto di misure volte a migliorare il sistema delle politiche attive al fine di fornire soluzioni concrete alle problematiche inerenti il mercato del lavoro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento pubblico

investimento pubblico

licenziamento