ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00166

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 26 del 22/12/2022
Firmatari
Primo firmatario: VIETRI IMMA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/12/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LANCELLOTTA ELISABETTA CHRISTIANA FRATELLI D'ITALIA 21/12/2022


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/12/2022
Stato iter:
21/12/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/12/2022
Resoconto LANCELLOTTA ELISABETTA CHRISTIANA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2022
Resoconto GEMMATO MARCELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 21/12/2022
Resoconto LANCELLOTTA ELISABETTA CHRISTIANA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/12/2022

SVOLTO IL 21/12/2022

CONCLUSO IL 21/12/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00166
presentato da
VIETRI Imma
testo presentato
Giovedì 22 dicembre 2022
modificato
Mercoledì 21 dicembre 2022 in Commissione XII (Affari sociali)

   VIETRI, CIOCCHETTI, MACCARI, CIANCITTO, COLOSIMO, LANCELLOTTA, MORGANTE, ROSSO e SCHIFONE. – Al Ministro della salute. – Per sapere – premesso che:

   sono circa 4.000 le denunce per violenza, aggressione o minaccia in ambito lavorativo ogni anno a danno degli operatori sanitari: di tutte le aggressioni al personale sanitario secondo l'Inail, il 46 per cento riguarda infermieri e il 6 per cento a medici, ma le mancate denunce e gli episodi non rilevati certificano che il numero di questa emergenza è sicuramente sottostimato;

   tale grave situazione è attenzionata anche dal Ministro interrogato, come denunciato in occasione del Forum della ricerca Made in Inail: «Le aggressioni agli operatori sanitari, verso cui esprimo ferma condanna, sono un fenomeno su cui il Ministero pone massima attenzione [...]», osservando, in particolare, che «la pandemia di Coronavirus ha messo in evidenza come il settore sanità sia stato il settore lavorativo a maggior rischio e con il maggior numero di infortuni»;

   le conseguenze in un'aggressione ci sono sempre: il 24,8 per cento degli infermieri che ha segnalato di aver subito violenza negli ultimi 12 mesi, riporta un danno fisico o psicologico, e per il 96,3 per cento il danno è a livello psicologico, compromettendo spesso anche la qualità dell'assistenza. Il 10,8 per cento dichiara poi che i danni fisici o psicologici hanno causato disabilità permanenti e modifiche delle responsabilità lavorative o inabilità al lavoro. Ma la conseguenza professionale prevalente riguarda il «morale ridotto» (41 per cento) e il «burnout» (33 per cento);

   un triste primato riguarda il Cardarelli di Napoli e il Sant'Andrea di Roma che – secondo il Nursing Up – sono in Italia i due nosocomi più insicuri, perché ogni anno si verificano, a danno degli operatori sanitari, oltre cinquanta aggressioni da parte di pazienti o dei loro familiari;

   la prevenzione degli episodi di violenza a danno degli operatori sanitari richiede che l'organizzazione identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e ponga in essere le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche più opportune; incoraggi il personale a segnalare prontamente gli episodi subìti – attraverso l'istituzione presso il Ministero della salute di un punto di ascolto in cui denunciare le aggressioni anche in forma anonima – promuova l'organizzazione di corsi di formazione obbligatori per tutti i dipendenti su eventi sentinella, prevenzione e gestione di episodi di conflitto e avvii una proficua interlocuzione con i Ministeri dell'interno e della difesa per rafforzare i presidi di sicurezza all'interno degli ospedali italiani –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere in materia di sicurezza degli operatori sanitari.
(5-00166)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 dicembre 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00166

  Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto l'attenzione su un tema che, purtroppo, riveste sempre carattere di attualità.
  Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crescita esponenziale delle aggressioni e delle minacce a danno del personale sanitario, e comunque in generale ad episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Spesso si tratta di forme di violenza provenienti dagli stessi pazienti o dai loro caregiver, che si traducono in aggressioni fisiche, verbali o di comportamento. Gli episodi di aggressione e di violenza nei confronti, in particolare, di medici e infermieri, specie di pronto soccorso, sono stati oggetto di numerosi episodi di cronaca e hanno suscitato un forte allarme sociale.
  La preoccupazione di fronte a tali episodi ha portato le diverse istituzioni operanti nel sistema, ciascuna per i profili di propria competenza, a realizzare nel tempo monitoraggi, documenti, raccomandazioni riguardanti ambiti diversi e con diverse finalità. In tale contesto è stata approvata la legge 14 agosto 2020, n. 113, recante «Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni», che ha anche introdotto nell'ordinamento un'ipotesi speciale del delitto di «lesioni personali» con riferimento alle aggressioni ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.
  Inoltre, la legge ha previsto l'istituzione di un apposito Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, con la presenza di tutti gli stakeholder di riferimento (rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, degli ordini professionali, delle Regioni, dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali-Agenas, dei Ministeri dell'interno, della difesa, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, dell'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nonché rappresentanti delle organizzazioni di settore) con specifici compiti di monitoraggio degli episodi di violenza e delle misure di prevenzione e protezione a garanzia della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché di studio e promozione di specifiche iniziative in tale ambito.
  Il predetto Osservatorio, istituito presso la Direzione Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale in data 13 gennaio 2022, sta svolgendo la propria attività nella massima collaborazione tra tutti gli attori istituzionali ed in raccordo con l'Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità istituito presso l'Agenas in attuazione della legge n. 24 del 2017.
  Relativamente alle attività svolte dall'Osservatorio, ogni anno, entro il 31 marzo, viene predisposta un'apposita relazione che il Ministro della salute invierà alle Camere secondo quanto previsto dalla legge stessa.
  Sicuramente l'attività dell'Osservatorio, oltre a fornire un quadro del fenomeno nei suoi diversi ambiti, costituirà un importante stimolo alla cultura della segnalazione degli eventi, nonché la base di partenza per l'implementazione di sistemi di monitoraggio omogeni e per l'adozione di specifiche misure di prevenzione nell'ambito delle strutture sanitarie e socio sanitarie. Le attività di studio e monitoraggio dell'Osservatorio sono volte altresì alla diffusione delle buone pratiche, nonché alla divulgazione delle iniziative in materia di formazione e comunicazione sul tema. Ciò consentirà di promuovere un'azione di sistema nel breve, medio e lungo periodo con l'obiettivo di arginare il fenomeno attraverso una più chiara definizione delle dimensioni e l'effettiva attuazione delle azioni evidence based dimostratesi efficaci al suo contenimento in tutti i servizi sanitari.
  Non vi è dubbio che il fenomeno delle aggressioni è spesso strettamente correlato a criticità strutturali e gestionali, che facilitano il verificarsi degli eventi aumentando gli stimoli che generano stress sia per i pazienti e i loro congiunti sia per i professionisti operanti nelle strutture. I fattori di rischio sono numerosi e l'elemento fondamentale è rappresentato dal rapporto fortemente interattivo e personale che si instaura tra il paziente e il sanitario durante l'erogazione della prestazione sanitaria, che vede spesso coinvolti soggetti, quali il paziente stesso o i suoi familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione con possibile perdita di controllo. I professionisti, inoltre, sono spesso costretti ad operare in condizioni lavorative complesse e la pandemia ha reso maggiormente evidenti le criticità già esistenti.
  Proprio in ragione delle difficoltà in cui si trovano ad operare i professionisti sanitari e per porre rimedio a tali criticità, il Ministro della salute intende intervenire per potenziare il personale del SSN e assicurare una migliore organizzazione dei servizi, rendendo più attrattivo il nostro sistema sanitario. In tale direzione va la norma inserita nel disegno di legge bilancio per il 2023 finalizzata a riconoscere, per le particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e del personale del comparto, operante presso i servizi di pronto soccorso, un incremento dell'indennità specifica, con un impegno a reperire risorse per 200 milioni di euro annui già a decorrere dal 2023.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni paramediche

professione sanitaria

intervento militare