XIX Legislatura

Commissioni Riunite (I e IX)

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Mercoledì 29 novembre 2023

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Deidda Salvatore , Presidente ... 3 

Audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale, Alessio Butti, sullo stato di attuazione delle misure relative alla transizione digitale nell'ambito del PNRR (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Deidda Salvatore , Presidente ... 3 
Butti Alessio , sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale ... 3 
Deidda Salvatore , Presidente ... 3 
Butti Alessio , sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale ... 3 
Deidda Salvatore , Presidente ... 11 
Butti Alessio , sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ... 11 
Deidda Salvatore , Presidente ... 11 
Iaria Antonino (M5S)  ... 11 
Butti Alessio , sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ... 11 
Deidda Salvatore , Presidente ... 12 

ALLEGATO: Aggiornamento sullo stato di attuazione delle misure PNRR relative alla transizione digitale ... 13

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Popolari europeisti riformatori - Renew Europe: AZ-PER-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Italia Viva - il Centro - Renew Europe: IV-C-RE;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
DELLA IX COMMISSIONE SALVATORE DEIDDA

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale, Alessio Butti, sullo stato di attuazione delle misure relative alla transizione digitale nell'ambito del PNRR.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale, Alessio Butti, sullo stato di attuazione delle misure relative alla transizione digitale nell'ambito del PNRR.
  Saluto il presidente Pagano e tutti i colleghi della Commissione Affari costituzionali. Saluto anche la Vicepresidente dell'Assemblea della Camera dei deputati, Anna Ascani: benvenuta nella IX Commissione. Ringrazio anche, per essere tornato, il sottosegretario Butti.
  Grazie per aver accettato l'invito presso le Commissioni. Le cedo la parola.

  ALESSIO BUTTI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale. Grazie Presidente, grazie ai presidenti, grazie a voi, colleghe e colleghi, per la vostra presenza. Avevo pensato anche di preparare...

  PRESIDENTE. Scusi sottosegretario, ho omesso che dopo l'intervento, vedremo il tempo che rimane, ma anche il sottosegretario ha già dato disponibilità a tornare per rispondere alle domande dei deputati.

  ALESSIO BUTTI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale. Grazie Presidente per la precisazione. In effetti stavo giustappunto dicendo che io avrei anche predisposto delle slide, però, dato che vi voglio bene, ve le evito. Nel senso che le cose da raccontare sono molte e io credo che le Camere debbano essere debitamente informate di tutto questo. Per cui se dopo l'intervento c'è tempo cominciamo magari a raccogliere le domande; do naturalmente – e vi ringrazio per questo – la mia disponibilità a tornare.
  Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, grazie per l'opportunità di illustrare in questa sede gli elementi che caratterizzano lo stato di avanzamento dei progetti e dei principali dossier della trasformazione digitale del PNRR che mi sono stati affidati. Come già precedentemente condiviso, considero questa sede un luogo imprescindibile di confronto, di ricerca e anche di reciproca collaborazione.
  Procederò quindi a condividere con voi un breve aggiornamento, seguendo l'ordine progressivo delle misure previste dal PNRR. Il programma, come sapete, ci assegna circa 13 miliardi di risorse per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e per lo Pag. 4sviluppo della connettività del Paese con reti ultraveloci. Più di 6 miliardi sono dedicati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, con progetti che abbracciano tutte le componenti di un processo di digitalizzazione: dalle infrastrutture, che devono essere portate in cloud per assicurare la scalabilità e la resilienza, alla cybersicurezza, alle piattaforme abilitanti per assicurare interoperabilità, servizi di notifica, pagamento, all'interfaccia della pubblica amministrazione verso i cittadini, fino agli interventi sulla competenza digitale degli utenti, quindi dei cittadini. Una rivoluzione che non potrebbe essere possibile senza la giusta infrastruttura che assicuri la connettività a cittadini, a imprese e a pubbliche amministrazioni: per questo sono previsti 6,7 miliardi destinati ai progetti per il collegamento in fibra e 5G per tutte le aree ancora non raggiunte da questi servizi e con interventi mirati e dedicati a scuola, sanità e isole minori.
  Un programma che vede coinvolte, come soggetti attuatori, tutte le pubbliche amministrazioni: stiamo parlando di 22.000 soggetti che stanno realizzando più di 58.000 progetti, e una tale mole di enti e di progetti non si sarebbe potuta gestire senza delle radicali innovazioni amministrative e di organizzazione. Voglio citare, ad esempio, la creazione di un Transformation Office con oltre 200 persone che è dedicato a supportare tutte le fasi di questo progetto e processo. Tutto questo ci ha portato a mantenere, almeno fino ad ora, le promesse, raggiungendo e certificando i primi 15 milestone e target sui 64 previsti, per tutti i nostri interventi ovviamente, e ci pone in linea con il raggiungimento dei successivi, come vi andrò a dettagliare intervento per intervento nel seguito dell'esposizione.
  Partiamo dall'M1.C1 – 1.1 delle infrastrutture digitali. L'investimento indirizza amministrazioni centrali e ASL alla migrazione degli applicativi, tipicamente residenti in server non sicuri, presso le sedi delle amministrazioni, cioè verso il PSN. L'obiettivo finale a giugno 2026 è di avere 280 enti migrati al Polo strategico nazionale. Sono stati emessi tre avvisi dedicati alle amministrazioni centrali di grandi dimensioni, poi alle ASL, alle aziende ospedaliere, alle amministrazioni centrali di piccole e medie dimensioni, e l'avviso è tuttora in corso. Le adesioni ottenute ad oggi sono 203 e l'andamento delle attività è in linea con gli obiettivi finali.
  Per quanto riguarda le ASL e le aziende ospedaliere si è adottata, su una mia convinta indicazione, una nuova strategia che possiamo definire di «cloud federato»: al PSN, in virtù di questa strategia, sono stati affiancati i data center regionali per le regioni che hanno intrapreso il percorso di adeguamento delle proprie infrastrutture per ospitare i dati critici come da regolamento ACN.
  Per questo, alle ASL e alle aziende ospedaliere è stata offerta l'opportunità di decidere la destinazione dei propri servizi tra PSN e cloud regionali, e tale scelta strategica si è dimostrata in linea con le aspettative dei nostri territori: 130 ASL hanno infatti scelto di portare almeno parte dei propri servizi presso il Polo strategico nazionale.
  Da ultimo ritengo doveroso fornire un aggiornamento sul contenzioso avviato da Fastweb e Aruba – presumo di anticipare anche qualche quesito, intercettando il vostro sguardo – nei confronti della cordata TIM, CDP, Leonardo e Sogei, relativamente all'affidamento della realizzazione delle infrastrutture. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5099 del 2023, pubblicata il 24 ottobre del 2023, ha ritenuto illegittimo l'esercizio del diritto di prelazione da parte della cordata proponente il partenariato pubblico-privato. Al riguardo, nel premettere che si tratta di un contenzioso evidentemente insorto sotto l'egida del precedente Governo, segnalo che sono state avviate le necessarie interlocuzioni con l'Avvocatura generale dello Stato, con gli uffici della Struttura di missione del PNRR, per individuare le più opportune azioni da porre in essere a tutela dell'operato dell'Amministrazione.
  Però posso già qui riferire che, dalle informazioni acquisite anche questa mattina, non sono in pericolo né il progetto, né i relativi finanziamenti, permanendo solo Pag. 5la questione del risarcimento del danno che comunque non è poco.
  M1.C1 – 1.2, migrazione verso il cloud. L'investimento prevede la migrazione verso il cloud delle pubbliche amministrazioni locali: comuni, scuole, ASL e aziende ospedaliere. L'obiettivo della misura è la migrazione del 75 per cento delle pubbliche amministrazioni entro il 2026. La misura indirizza la migrazione degli applicativi di comuni e scuole verso soluzioni cloud qualificate. Lo scopo finale è di avere una full migration che consenta alle amministrazioni di dismettere i propri server (quantomeno quelli non sicuri) e utilizzare soluzioni sicure qualificate da ACN, che resta ovviamente l'ente che qualifica, in linea con la Strategia Cloud Italia.
  Abbiamo raggiunto e superato il target italiano previsto per settembre 2023, con la migrazione di oltre 1.100 enti locali che hanno migrato i loro servizi verso soluzioni cloud qualificate. A settembre 2024 è prevista la prossima milestone europea, che prevede la migrazione di 4.083 enti locali e stiamo lavorando per raggiungere anche questo risultato. Abbiamo raggiunto con successo tutti gli obiettivi della misura, che prevedevano la pubblicazione dei bandi e la relativa aggiudicazione, abbiamo superato il target di 12.464 con un'adesione di oltre 13.300 enti, la migrazione verso il cloud qualificato di 1.064 enti locali.
  M1.C1 – 1.3.1, Piattaforma digitale nazionale dati. Ricordo che la PDND ha come finalità la piena interoperabilità delle basi dati delle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Questo per consentire la realizzazione del principio once only, la pubblica amministrazione non deve chiedere a cittadini e imprese dati che già possiede, e soprattutto per la valorizzazione del capitale informativo delle pubbliche amministrazioni. La PDND prevede la condivisione di dati tramite le cosiddette API, che sapete essere delle interfacce per programmi applicativi, ed è predisposta per autenticare e autorizzare gli enti, detti fruitori, per l'accesso sicuro ad API messe a disposizione da altri enti, che sono detti erogatori. La misura comprende la realizzazione dell'infrastruttura tecnologica, l'adesione delle pubbliche amministrazioni e la creazione di un catalogo nazionale dati ove i soggetti interessati possono trovare la modalità di fruizione dei dati di interesse.
  La PDND è operativa dalla fine del 2022, lievemente in anticipo rispetto alla misura che invece avrebbe dato il 31 dicembre come data ultima, e a un anno dalla sua apertura accoglie più di 4.000 enti tra pubbliche amministrazioni centrali, enti locali, gestori di servizi pubblici ed enti privati che espongono circa 900 API. Si tratta di un numero che ci consente di superare, già oggi, sia il target nazionale con scadenza il 31 dicembre 2023, che prevede 90 API, che il target europeo che prevede 400 API. Ci rassicura inoltre, questo, per il target europeo finale del 2026 che prevede 1.000 API, quindi siamo ottimisti, molto ottimisti. Si segnala inoltre che la PDND è entrata già da oggi nei processi amministrativi delle pubbliche amministrazioni e sta entrando nel settore privato. Molte pubbliche amministrazioni utilizzano, tramite PDND, i dati dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente per verificare le informazioni anagrafiche in loro possesso. Il settore assicurativo si è predisposto per utilizzare, già da fine 2023, i servizi PDND per verificare dati relativi all'esistenza in vita dei titolari di rapporti finanziari. Di questo tema si è occupata anche la stampa economica recentemente.
  È importante osservare che la PDND è diventata lo strumento abilitatore nei processi di trasformazione digitale della pubblica amministrazione, come ad esempio la digitalizzazione dell'ecosistema dei contratti pubblici, prevista dalle riforme del PNRR.
  Come previsto dal Comitato interministeriale per la transizione digitale nel corso della seduta del 6 luglio ultimo scorso, è in fase di emanazione una direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri in tema di PDND per illustrare a tutte le amministrazioni finalità, modalità e obblighi di adesione.
  M1.C1 – 1.3.2, SDG: Single Digital Gateway. La misura mira a garantire appunto la realizzazione dello Sportello unico digitale, istituito dal regolamento europeo (UE) Pag. 62018/1724 attraverso la digitalizzazione e l'armonizzazione di ventuno procedure che hanno l'obiettivo di semplificare, per i cittadini e per le imprese europee, l'accesso ai servizi pubblici di un altro Stato. Sarà per esempio possibile chiedere il cambio di residenza, avviare attività commerciali, effettuare l'iscrizione a un corso universitario oppure chiedere la tessera europea di assicurazione di malattia in un altro Paese dell'Unione europea completamente on line, sfruttando appunto l'interoperabilità di cui parlavamo poco fa, in questo caso su dimensioni europee, per il recupero dei dati già in possesso della pubblica amministrazione.
  Dunque l'Italia, unico Paese dell'Unione europea ad aver associato il finanziamento PNRR all'attuazione del relativo regolamento comunitario, risulta essere molto più avanti nell'implementazione degli interventi rispetto agli altri Paesi. A dicembre 2022 infatti è stato raggiunto il target italiano, che prevedeva lo sviluppo dell'80 per cento dell'infrastruttura tecnica nazionale, che permetterà l'accesso per i cittadini transfrontalieri ai servizi italiani.
  Il progetto è attuato da AgID, che ha provveduto a sottoscrivere gli accordi di subattuazione con quasi tutte le amministrazioni centrali titolari di procedure; sono in fase di finalizzazione quelli con alcune regioni, con alcune province e con le province autonome. Sono in corso di finalizzazione da parte delle singole pubbliche amministrazioni subfornitrici gli adeguamenti tecnici necessari per la digitalizzazione delle procedure e la loro disponibilità per gli utenti transnazionali. Sono inoltre in corso i test di collaudo per l'integrazione tra i portali della pubblica amministrazione e le componenti nazionali.
  M1.C1 – 1.4.1, l'esperienza del cittadino. La misura mira a diffondere nelle scuole e nei comuni il modello di sito web dei servizi digitali al cittadino predisposto dal gruppo dei Designers Italia del nostro Dipartimento, del DTD. Tutti i cittadini potranno avere la stessa esperienza nell'interazione con il proprio comune, aumentando considerevolmente i servizi digitali offerti dalle amministrazioni. La misura ha un grande impatto sia per la platea degli enti interessati sia per il valore economico messo a disposizione. Il target finale, che è del secondo quadrimestre del 2026, è pari all'80 per cento delle amministrazioni che abbiano adottato il nuovo modello (stiamo parlando di circa 12.900 enti). Abbiamo in cantiere 13.377 progetti, un numero sufficiente a raggiungere il target, quello finale, della misura. Oltre l'80 per cento delle amministrazioni ha individuato il fornitore e ha iniziato i lavori. L'avanzamento dei progetti è in anticipo rispetto ai tempi necessari per raggiungere il target finale: è stato infatti raggiunto il target italiano di progetti completati lo scorso 30 settembre, con tre mesi di anticipo.
  M1.C1 – 1.4.2, accessibility improvement. La misura mira a migliorare l'accessibilità dei servizi pubblici digitali. Sono individuate tre linee di intervento. La prima riguarda la verifica dell'accessibilità dei siti web e delle app di soggetti pubblici e privati attraverso un monitoraggio tecnico di 23.000 item, per un totale di circa 6 milioni di pagine, entro il giugno 2025. Il monitoraggio avverrà tramite lo sviluppo di un software open source realizzato da AgID e tutti i dati verranno aggregati in una dashboard pubblica.
  La seconda riguarda l'attività di diffusione della cultura dell'accessibilità su scala nazionale mediante iniziative di formazione, di comunicazione e di sviluppo di web kit dedicati e sono previste 120 iniziative tra webinar, eventi e libri bianchi.
  La terza riguarda supporto specialistico e finanziamenti dedicati a 55 pubbliche amministrazioni locali per migliorare l'accessibilità dei servizi digitali, attraverso interventi che riguarderanno l'acquisto delle tecnologie assistive per i dipendenti, la diffusione, la disseminazione e l'erogazione di interventi formativi, la riduzione delle tipologie di problemi di accessibilità su servizi on line.
  La terza linea di intervento è legata ad una milestone europea a giugno 2025 ed è in corso la sottoscrizione degli accordi tra AgID e le 55 pubbliche amministrazioni citate, oggetto della misura.Pag. 7
  M1.C1 – 1.4.3 PagoPA e app IO. La misura ha l'obiettivo di diffondere la capacità di ricevere pagamenti attraverso la piattaforma PagoPA e di comunicare con i cittadini attraverso l'app IO. La misura è indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni. Il target a giugno 2026 prevede 14.100 amministrazioni integrate su entrambe le piattaforme e un numero di servizi medio per ente dipendente dal tipo di ente.
  Ad oggi abbiamo 16.405 enti integrati con PagoPA e 15.312 enti integrati con app IO. Il numero di enti supera già, quindi, il numero richiesto dal target finale. Gli enti stanno procedendo a integrare nuovi servizi in piattaforma: sono ad oggi presenti in piattaforma più di 250.000 servizi su PagoPA e 274.000 servizi sulla app IO. Questi valori sono ampiamente superiori al target intermedio di dicembre 2023.
  È stata richiesta la modifica del target finale del numero di servizi, che prevedeva un numero medio di servizi per ente, e i valori medi dei servizi ad oggi richiesti sono infatti superiori al numero di servizi effettivamente erogati dagli enti, specialmente dai comuni di piccola dimensione. Con una verifica puntuale sono stati rideterminati i servizi effettivamente erogati per ogni classe dimensionale e, su questa base, è stato ricalcolato il nuovo valore medio di target proposto.
  M1.C1 – 1.4.4 SPID e CIE. La misura mira a promuovere l'adozione e la diffusione di piattaforme nazionali di identità digitale attraverso due linee di azione: una diretta verso le pubbliche amministrazioni per l'integrazione di SPID e CIE quali sistemi di accesso ai servizi pubblici on line, l'altra finalizzata all'adozione degli strumenti di identità digitale da parte dei cittadini.
  Per supportare l'integrazione delle pubbliche amministrazioni con i sistemi di identità digitale è stato gestito un avviso che ha visto la partecipazione di oltre 7.400 enti, per un totale allocato di circa 104 milioni. Questo avviso, insieme con l'accordo definito con il Ministero dell'istruzione e del merito per l'integrazione delle scuole con SPID e CIE, ci pone in linea e anzi ci consente di anticipare il target europeo di 16.500 enti integrati che è fissato per la fine del 2025. Ad oggi sono stati completati e asseverati 729 progetti.
  Anche sul fronte dell'adozione da parte dei cittadini i dati sono molto positivi, con circa 36 milioni di identità SPID rilasciate e oltre 39 milioni di carte di identità elettroniche distribuite.
  In considerazione di questi dati possiamo considerare il target fissato a fine 2025 già sostanzialmente raggiunto. Ritengo utile evidenziare, in questo autorevole consesso, che si tratta di un passaggio molto importante verso l'implementazione dell'IT Wallet. Stiamo infatti lavorando al progetto IT Wallet che si propone, anticipando lo scenario che si sta definendo a livello europeo, di razionalizzare l'ecosistema dell'identità digitale in Italia semplificando l'accesso ai servizi da parte di cittadini e imprese.
  Il wallet digitale sarà un luogo sicuro in cui custodire tutti i documenti più importanti, fruibili grazie alla Piattaforma digitale nazionale dati, un nuovo strumento a disposizione dei cittadini per accedere allo spazio digitale mantenendo il pieno controllo dei propri dati. Da subito saranno disponibili la licenza di guida, la tessera sanitaria oltre alla Carta europea della disabilità.
  M1.C1 – 1.4.4 ANPR. L'Anagrafe nazionale della popolazione residente raccoglie i dati anagrafici dei cittadini residenti in Italia e dei cittadini italiani residenti all'estero, aggiornata con continuità dagli oltre 7.900 comuni italiani. L'intervento prevede l'evoluzione di ANPR rilasciando nuovi servizi a disposizione di cittadini e pubbliche amministrazioni: tra questi l'integrazione in ANPR delle liste elettorali (oggetto anche di alcune interrogazioni) e la digitalizzazione degli atti dello stato civile (nascita, morte, cittadinanza, matrimonio e unione civile). La milestone italiana è stata raggiunta nei termini previsti, entro il giugno 2022.
  Per quanto riguarda le liste elettorali, sono già 6.592 i comuni – quindi abbondantemente sopra l'80 per cento – che hanno inviato i dati elettorali dei cittadini Pag. 8all'ANPR. Con questi dati, in ANPR è possibile per i cittadini verificare on line la propria situazione di elettore e richiedere certificati elettorali telematici. Si apre inoltre la strada alla digitalizzazione della tessera elettorale e a ulteriori semplificazioni amministrative nella gestione dei processi elettorali stessi.
  Una prima applicazione immediata è prevista con la piattaforma referendum, per la raccolta delle sottoscrizioni per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare, che verificherà automaticamente in ANPR la posizione elettorale dei cittadini sottoscrittori di proposte referendarie, esonerando quindi le amministrazioni comunali dalle attuali verifiche amministrative previste peraltro in modalità analogica.
  Per quanto riguarda lo stato civile digitale, cinque comuni pilota hanno iniziato lo scorso 31 ottobre a utilizzare i servizi resi disponibili da ANPR per generare e gestire atti di stato civile in modalità digitale. Da gennaio 2024 l'adesione sarà aperta a tutti i comuni.
  Per supportare l'adesione ai servizi elettorali dello stato civile da parte dei comuni, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha messo a disposizione, tramite il Fondo complementare, incentivi per un importo totale di circa 71 milioni di euro quale rimborso per i costi di adeguamento delle proprie infrastrutture informatiche.
  Tra gli ulteriori servizi previsti entro dicembre 2023, si evidenzia la nuova sezione del portale ANPR dedicata agli avvocati per poter accedere ai certificati anagrafici necessari per la propria attività professionale, il rilascio dei certificati anagrafici ANPR mediante gli sportelli degli uffici postali nell'ambito del programma di intervento «Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale», la messa a disposizione delle tre procedure previste dal Single Digital Gateway, ovvero la possibilità per i cittadini europei di richiedere, a seguito della login eIDAS effettuata sul portale ANPR, il certificato di nascita, il certificato di residenza e il cambio di residenza.
  M1.C1 – 1.4.4 Anagrafi dei cittadini. L'intervento prevede la realizzazione di una rete di anagrafi integrata per offrire un set certificato di dati sia alla pubblica amministrazione, sia ai cittadini che potranno, a propria scelta, condividerli o meno con il settore privato per accedere a servizi di interesse.
  ANPR si sta integrando con le anagrafi settoriali del lavoro, della pensione, del welfare gestite da INPS, con l'anagrafe degli assistiti (ANA), in fase di realizzazione a cura del MEF, e anche con l'anagrafe delle Agenzie delle Entrate. A questa si è aggiunta dal 19 settembre 2023 l'Anagrafe dell'istruzione superiore (Anis), gestita dal MUR, che raccoglie percorsi formativi e titoli di studio erogati dalle università italiane. L'Anis è il primo caso di anagrafe digitale che si avvale di ANPR per la gestione dei dati anagrafici dei cittadini tramite i meccanismi di interoperabilità, eliminando duplicazioni di dati e rischi di disallineamento.
  A settembre scorso è stato rilasciato il portale dell'Anis con l'attivazione di servizi on line per i cittadini: consultazione dei propri titoli di studio, richiesta di rettifica degli stessi, rilascio di attestazione dei propri titoli di studio, firmate digitalmente dal MUR, da utilizzare poi nei rapporti con i soggetti privati. Si prevede di completare entro il 2024 anche l'Anagrafe nazionale dell'istruzione del Ministero dell'istruzione e del merito, che conterrà i percorsi formativi degli studenti dalle scuole d'infanzia alle scuole secondarie di secondo grado.
  Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole con osservazioni allo schema di decreto recante regolamento sulle modalità di attuazione e funzionamento dell'Anagrafe nazionale dell'istruzione (Anist), ed è in corso di finalizzazione l'iter di emanazione, che permetterà l'avvio della operatività.
  M1.C1 – 1.4.5 Piattaforma notifiche digitali. La piattaforma, meglio conosciuta come SEND, prevista dal decreto-legge n. 76 del 2020, digitalizza e semplifica la gestione delle comunicazioni a valore legale da parte della pubblica amministrazione verso cittadini, imprese e istituzioni. Gli enti mittenti devono inviare l'atto da notificare a SEND, la piattaforma si occupa dell'invio al destinatario per via digitale o analogica. Pag. 9SEND interagisce con gli enti mittenti per il tramite della PDND e si avvale dell'Indice nazionale dei domicili digitali INAD per la notifica via PEC ai cittadini.
  La piattaforma è stata completata nei tempi previsti e ad oggi sono stati già integrati sulla piattaforma più di 1.400 enti, di cui 400 già attivi, in linea con il raggiungimento del target europeo che prevede 800 enti attivi per dicembre 2023. Non si rilevano particolari criticità nel raggiungimento del target in considerazione dell'ampia platea di enti che sta completando le attività di integrazione, che sono 4.818.
  È stato definito l'accordo tra Poste italiane e PagoPA per attivare la rete di assistenza agli utenti (la cosiddetta RADD), la rigenerazione cartacea dell'atto, che sarà operativo dal 1° dicembre prossimo venturo, mentre è in finalizzazione la decretazione attuativa concernente la definizione dei costi di notifica.
  Al fine di migliorare l'impatto complessivo di SEND in termini di digitalizzazione per la pubblica amministrazione e i cittadini, prevedendo l'obbligo per le pubbliche amministrazioni senza creare difficoltà ai cittadini che ancora non possono fruire delle notifiche digitali, si sta predisponendo un insieme di correttivi alla normativa vigente.
  Si prevede in particolare l'introduzione di obbligo di adesione, seppur graduale, da parte degli enti pubblici, in modo da completare la digitalizzazione dei flussi interni alla pubblica amministrazione; la possibilità per i cittadini di indicare in piattaforma una propria casella PEC quale domicilio digitale speciale a cui ricevere automaticamente le notifiche SEND; e l'estensione dei tempi di notifica per consentire ai cittadini di essere informati dell'esistenza di notifiche a loro rivolte mediante i canali digitali già disponibili (come l'app IO o le e-mail personali) e poter quindi accedere on line alla piattaforma SEND per prendere così visione della notifica e interrompere l'invio del cartaceo, con gli eventuali costi aggiuntivi collegati.
  M1.C1 – 1.4.6 – MaaS (Mobility as a Service). Il progetto MaaS for Italy prevede la sperimentazione di soluzioni digitali che integrano molteplici servizi di mobilità, che vanno dal trasporto pubblico al car sharing, dal bike sharing al taxi; i fondi che sono previsti dal PNRR ammontano a circa 40 milioni, ma con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbiamo deciso di investire ulteriori 17 milioni circa di risorse del Fondo complementare del Dipartimento per perseguire gli stessi obiettivi e stimolare ulteriormente lo sviluppo del MaaS in Italia.
  In particolare, il progetto si concentra sullo sviluppo della mobilità come servizio in tre città pilota, finanziate con fondi PNRR, che sono Milano, Roma e Napoli; ulteriori tre città finanziate con fondi PNC, che sono Bari, Firenze e Torino, e sette territori che abbiamo definito follower, finanziati con fondi PNRR, sui quali estendere le esperienze acquisite con le città pilota, che sono la provincia autonoma di Bolzano, le regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia, Campania e Abruzzo. Inoltre, i Living Lab per la sperimentazione di soluzioni innovative di mobilità autonoma e connessa: a Milano sono andati 7 milioni di euro di fondi PNRR, a Torino altri 7 milioni di euro con fondi complementari. In pieno accordo con la struttura del Ministro Fitto ho sollecitato le tre città pilota Milano, Roma e Napoli, che concorrono al target di dicembre 2023, chiedendo di accelerare la fase di sperimentazione delle soluzioni di trasporto innovative da parte dei cittadini. Ci aspettiamo ovviamente un ruolo proattivo da parte di queste città.
  M1.C1 – 1.5 Cybersecurity. Obiettivo di questo investimento, del valore di 623 milioni di euro, è quello di rafforzare le difese dell'Italia contro i rischi derivanti dalla criminalità informatica, a partire dall'attuazione di un Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica in linea con i requisiti delle direttive UE sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, e tramite il rafforzamento delle capacità tecniche nazionali di difesa cyber, in materia di valutazione e audit continuo del rischio. L'investimento è stato avviato a fine dicembre 2021 con la firma dell'Accordo di cooperazione tra il Dipartimento e l'Agenzia per Pag. 10la cybersicurezza nazionale (ACN) in qualità di soggetto attuatore. L'investimento complessivo pianificato da ACN prevede l'attuazione diretta di investimenti per 473 milioni di euro e l'attivazione di accordi di cooperazione con amministrazioni ed enti pubblici per i restanti 150 milioni di euro.
  Nell'ambito dell'attuazione diretta degli interventi sono stati pubblicati diversi avvisi pubblici destinati ad amministrazioni centrali e locali. Sono stati inoltre sottoscritti gli accordi con sei ulteriori amministrazioni centrali che gestiranno l'intervento di potenziamento cyber defence, come il Ministero dell'interno, della giustizia, della difesa, l'Arma dei carabinieri, la Guardia di finanza e il Consiglio di Stato.
  Al 31 dicembre 2022 sono state conseguite 5 milestone previste, ovvero si è proceduto alla creazione della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza informatica, al primo Dispiegamento dei servizi nazionali di sicurezza informatica e all'avvio della Rete dei laboratori di screening e di certificazione della cybersecurity; inoltre si è proceduto all'attivazione di un'unità centrale di audit per le misure di sicurezza del PSNC e del NIS, e al supporto all'aggiornamento delle misure di sicurezza di alcune amministrazioni centrali.
  Al 31 dicembre 2024 è invece previsto il conseguimento e la consuntivazione di ulteriori 4 milestone e target, che riguardano rispettivamente la realizzazione di almeno 50 interventi di potenziamento effettuati nei settori del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e delle reti e sistemi informativi; il Dispiego integrale dei servizi nazionali di cybersecurity; l'attivazione di dieci laboratori, oltre a due centri di valutazione; la piena operatività dell'unità di audit per le misure di sicurezza PSNC e NIS e il completamento di almeno 30 ispezioni. Non risultano criticità per il raggiungimento dei target finali.
  M1.C.1 – 1.6.1 Digitalizzazione del Ministero dell'interno. Per quanto riguarda il Ministero dell'interno, la misura parte dalla definizione della strategia digitale dell'ente ed è focalizzata sulla digitalizzazione di 45 servizi rivolti ai cittadini mediante la reingegnerizzazione dei progetti sottostanti.
  Il Ministero sta procedendo regolarmente con le attività di digitalizzazione e non si rilevano criticità. Entro il mese di dicembre 2023 saranno pertanto portati in esercizio i primi sette processi individuati nella strategia dell'ente, di cui tre di competenza del Dipartimento di pubblica sicurezza e quattro di competenza del Dipartimento dei Vigili del fuoco. A tale scopo, nel dicembre 2021 è stata avviata la procedura di gara utile a identificare i fornitori certificati per la realizzazione dei servizi di automazione dei processi di integrazione dei sistemi.
  M1.C.1 – 1.6.2 Digitalizzazione del Ministero della giustizia. Il progetto prevede la digitalizzazione dei fascicoli e la realizzazione di un Data Lake.
  Per quanto riguarda la digitalizzazione dei fascicoli giudiziari, il prossimo target, in scadenza alla data del 31 dicembre 2023, prevede la digitalizzazione di 3,5 milioni di fascicoli giudiziari relativi ai processi civili. Alla data della presente relazione questo target risulta raggiunto, in quanto è stata comunicata la digitalizzazione di 3.571.441 fascicoli giudiziari in ambito civile.
  Per ciò che concerne il Data Lake e collegato avvio del contratto relativo alla sua realizzazione, la milestone in scadenza per la fine di quest'anno è stata conseguita, quindi con anticipo rispetto alla scadenza stessa.
  M1.C.1 – 1.6.3.A Digitalizzazione dell'INPS. Per quanto riguarda l'INPS, la misura è articolata sulle due seguenti direttrici riferite alla trasformazione digitale: la digitalizzazione dei servizi e contenuti dell'Istituto e il miglioramento delle competenze dei dipendenti in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione. L'Istituto ha raggiunto con successo i due target europei del 2022 e con anticipo i due target del 2023, che di fatto concludono l'originario intervento di digitalizzazione. È in corso l'attività di consuntivazione degli stessi e l'inserimento a sistema ReGiS della documentazione a comprova del risultato.
  Su richiesta dell'Istituto è stata concordata con l'Amministrazione titolare un'estensione temporale delle attività al 31 dicembrePag. 11 2024, a parità di investimento, ai fini della digitalizzazione di ulteriori 30 servizi (per complessivi quindi a questo punto 100 servizi), e la formazione di ulteriori 3.500 dipendenti su tecnologie digitali (a questo punto diventano 12.000 dipendenti).
  M1.C.1 – 1.6.3.B Digitalizzazione dell'INAIL. Per quanto riguarda l'INAIL, la misura prevede la revisione dei sistemi e delle procedure interne nonché l'evoluzione dei punti di contatto digitale. Essa si articola nella digitalizzazione di 82 servizi e processi dell'Istituto, nella riduzione del numero di richieste al Contact Center e nell'utilizzo attivo del Digital Workplace come punto unico di accesso agli strumenti e ai servizi INAIL, anche mediante azioni di formazione mirata.
  Il prossimo target previsto per fine anno indica la digitalizzazione di 53 processi e servizi. Allo stato attuale non si rilevano criticità, in quanto l'Istituto ha già provveduto alla digitalizzazione dei primi 48 processi e sono in prossimo rilascio i restanti. Sono stati già raggiunti due target nazionali relativi alla riduzione del numero di richieste al Contact Center INAIL rispettivamente nel mese di giugno 2022 e giugno 2023, con una riduzione di chiamate fino a 166.400.
  M1.C.1 – 1.6.4 Digitalizzazione del Ministero della difesa. Per ciò che concerne il Ministero della difesa, l'investimento riguarda la digitalizzazione di procedure, l'emissione di certificati, la messa in servizio di portali web e Intranet nonché la migrazione di applicazioni del Ministero in ambienti open source.
  Per quanto riguarda la digitalizzazione delle 11 procedure individuate dal Ministero, le attività di sviluppo sono in prossimità di completamento, mentre l'attività di emissione dei 450.000 certificati di identità è giunta quasi al termine, coprendo circa il 97 per cento del target.
  Anche per ciò che concerne i siti web istituzionali, le attività di sviluppo sono prossime al termine e si stima il lancio in produzione entro la fine di novembre. Per terminare, l'attività di migrazione delle 10 applicazioni non mission critical procede regolarmente come da pianificazione ed è prossima al completamento. In tutti gli ambiti sopra esposti non si rilevano criticità nel raggiungimento dei target.
  M1.C.1 – 1.6.5 Digitalizzazione del Consiglio di Stato. Per ciò che concerne il Consiglio di Stato...

  PRESIDENTE. Mi scusi, sottosegretario, se può andare...

  ALESSIO BUTTI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Vado per sintesi? Se ritenete io vi consegno anche il testo della relazione. Vi spiego, perché molti dei suoi colleghi chiedono spesso per le vie brevi informazioni. Non c'è problema, ditemi come devo fare e lo faccio.

  PRESIDENTE. Sì, perché poi diamo spazio adesso agli interventi e alle domande, così poi torna in modo più completo. Poi abbiamo anche delle votazioni, sottosegretario. Mi dispiace dover...
  Chi vuole intervenire?
  Allora lo consegna, organizziamo poi un'altra seduta per le domande.
  Prego, collega Iaria, voleva dire?

  ANTONINO IARIA. Più o meno l'ha anticipato lei, però effettivamente delle audizioni svolte in questa maniera non sono tanto utili. Però il sottosegretario si deve impegnare a venire a breve. Noi avremo la sua relazione e sicuramente così possiamo porre le domande. Però effettivamente, da questo punto di vista, io direi che per le prossime volte o ci si ritaglia più tempo, in modo da poter porre subito delle domande, oppure non facciamo questo tipo di relazioni. Grazie.

  ALESSIO BUTTI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Desidero dire che oggi la mia convocazione era prevista per un orario diverso. Mi sono ovviamente adeguato alle dinamiche del Parlamento e quindi questo è il tempo disponibile.
  Per essere più puntuale nelle risposte vi suggerirei (però lascio ovviamente al Presidente, alla Commissione e all'Ufficio di Pag. 12Presidenza della Commissione la scelta) di preparare delle domande sulle quali io interverrò nuovamente, su vostro invito, a rispondere.

  PRESIDENTE. Sì, mettiamo agli atti la sua relazione a disposizione di tutti e organizziamo un'altra seduta. Poi lo definiamo in Conferenza dei presidenti di gruppo.
  Ringrazio il sottosegretario Butti per il suo contributo reso ai lavori della Commissione e per la documentazione depositata, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
  Ringrazio anche i colleghi.
  Rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

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