XIX Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 4 di Giovedì 22 dicembre 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Mollicone Federico , Presidente ... 2 

Audizione, in videoconferenza, della responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito, Simona Montesarchio, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati) :
Mollicone Federico , Presidente ... 2 
Montesarchio Simona , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito ... 2 
Mollicone Federico , Presidente ... 6 
Amato Gaetano (M5S)  ... 6 
Montesarchio Simona , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito ... 7 
Mollicone Federico , Presidente ... 7 
Amato Gaetano (M5S)  ... 7 
Montesarchio Simona , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito ... 7 
Mollicone Federico , Presidente ... 8 
Montesarchio Simona , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito ... 8 
Mollicone Federico , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO MOLLICONE

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che con la redazione dal resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, della responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito, Simona Montesarchio, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, della responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito, Simona Montesarchio, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione.
  Ricordo che i deputati possono partecipare all'audizione in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
  Ringrazio appunto la dottoressa Montesarchio, oggi collegata da remoto, per avere accolto l'invito della Commissione. Le cedo la parola. Buongiorno.

  SIMONA MONTESARCHIO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito. Buongiorno. Grazie, presidente. Saluto l'intera VII Commissione.
  Darò alcune informazioni di massima; poi, ovviamente, sono a disposizione per qualsiasi richiesta o per chiarimenti su quello che prevede il PNRR per il Ministero dell'istruzione, quindi il PNRR istruzione, nell'ambito della missione 4, componente 1.
  Ho preparato alcune slide che mi aiuteranno a illustrare i punti e lo stato di attuazione del PNRR.
  Come sapete, il PNRR istruzione si compone di sei riforme, che comprendono gli istituti tecnici e professionali, gli istituti tecnologici superiori (ITS Academy) a seguito della riforma, l'orientamento, il reclutamento dei docenti, la riorganizzazione del sistema scolastico, la scuola di alta formazione per i docenti e per il personale scolastico. Prevede anche sei linee di investimento per le infrastrutture: edilizia scolastica e innovazione digitale; quindi troviamo all'interno tutto ciò che riguarda le nuove scuole, gli asili e le scuole dell'infanzia, le mense e le infrastrutture per lo sport (palestre e spazi all'aperto per le attività sportive); messa in sicurezza e adeguamento sismico; scuola 4.0, che ricomprende laboratori e dispositivi tecnologici per tutte le scuole italiane.
  Ci sono poi cinque linee di investimento che riguardano più specificamente la parte degli investimenti.
  La prima è la riduzione dei divari territoriali – e quindi il contrasto alla dispersione scolastica – la didattica digitale integrata, nuove competenze e nuovi linguaggi. Un investimento che si accompagna alla riforma degli istituti tecnologici superiori ITS Academy e l'estensione del tempo pieno.Pag. 3
  L'investimento complessivo del PNRR istruzione è di 17,59 miliardi totali, di cui circa 12 (12,1 miliardi) per la parte delle infrastrutture: edilizia scolastica e digitalizzazione delle scuole e laboratori e 5,4 miliardi circa per la parte delle competenze. A queste risorse il Ministero dell'istruzione – da ultimo con un decreto del Ministro Valditara – ha dovuto aggiungere anche il budget aggiuntivo. Come sapete, il PNRR si compone anche di progetti in essere, quindi di progetti a valere su risorse nazionali che sono però rendicontati nell'ambito degli obiettivi del PNRR, e quindi europei.
  Nello specifico, ci sono stati stanziamenti aggiuntivi per le nuove scuole, per le mense, per gli asili, per le palestre. Infine, con i due ultimi decreti del 6 e 7 dicembre, sono stati aggiunti circa 1,2 miliardi per la messa in sicurezza.
  Lo stanziamento di risorse ulteriori, soprattutto per quanto riguarda la parte delle infrastrutture di edilizia, è dovuto all'incremento dei prezzi, dei costi delle materie prime: pertanto, per poter assicurare il raggiungimento dei target del 2026 sono state necessarie maggiori risorse a disposizione per gli interventi da autorizzare, utilizzando la flessibilità che il PNRR ci consente, anticipando le risorse per favorire una maggiore disponibilità di cassa nei confronti dei soggetti beneficiari.
  I soggetti beneficiari, per quanto riguarda il Ministero dell'istruzione, sono sicuramente le scuole di ogni ordine e grado e, ovviamente, gli enti locali per gli interventi di edilizia scolastica: i comuni per le scuole del primo ciclo di istruzione e le province e città metropolitane per le scuole del secondo ciclo di istruzione.
  Rapidamente, per quanto riguarda lo stato di avanzamento delle riforme, quella del reclutamento del personale docente è stata attuata con il decreto-legge n. 36 del 2022, convertito con la legge n. 79 del 2022: segnatamente, con gli articoli 44 e 46 e, in fase di assessment, con una norma contenuta nell'articolo 38 del decreto-legge n. 115 del 9 agosto 2022.
  La finalità è quella di garantire una qualità dei percorsi abilitanti, concorsi annuali, progressione di carriera e formazione iniziale e continua del personale.
  Questa riforma si lega – e infatti è stata attuata insieme – alla scuola di alta formazione che è prevista sempre dal decreto-legge n. 36 del 2022, strettamente connessa alla riforma del reclutamento del personale docente.
  Per quanto riguarda, invece, la riforma del sistema ITS, essa è stata adottata con la legge numero 99 del 15 luglio 2022, di iniziativa parlamentare, che prevede l'intera riorganizzazione del sistema terziario di formazione superiore, proprio per adeguarlo al mondo del lavoro. Alla riforma del sistema ITS è collegato un investimento di 1 miliardo e mezzo per l'intero sistema delle fondazioni, quindi degli istituti tecnologici superiori.
  Le prime due riforme, la riorganizzazione del sistema scolastico, compresa la scuola di alta formazione, sono già state adottate e quindi sono completate.
  La riorganizzazione del sistema scolastico prevede la riduzione del numero di alunni per classe, con la possibilità di derogare in casi specifici: è stata approvata nella legge di bilancio per il 2022, articolo 1, commi 344-347. Resta da attuare la parte sul dimensionamento scolastico che è contenuta all'interno del disegno di legge di bilancio per il 2023; quindi sostanzialmente all'attenzione del Parlamento in questi giorni.
  Per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali, anche qui la riforma è contenuta all'interno del decreto-legge n. 144 del 23 settembre 2022: quindi, sostanzialmente, viene data per attuata. La riforma dell'orientamento prevede un decreto ministeriale recante le linee guida, in modo che possa entrare in vigore da settembre 2023, quindi per l'anno scolastico 2023-2024.
  Proprio in questi giorni abbiamo acquisito il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione e, quindi, tra oggi e domani, il Ministro dovrebbe firmare il decreto con le linee guida.
  La scadenza per le nostre riforme – tranne quella del reclutamento che doveva essere adottata entro giugno 2022 – ovvero Pag. 4la milestone europea, era quella del 31 dicembre 2022. Pertanto, con l'adozione del decreto sull'orientamento e con l'inserimento della parte sul dimensionamento contenuta nel disegno di legge di bilancio, che dovrebbe essere legge entro la fine dell'anno, le riforme del PNRR si possono considerare tutte adottate. Sono quindi state rispettate tutte le milestone previste.
  Per quanto riguarda, invece, la parte sugli investimenti, soprattutto in materia di edilizia scolastica, abbiamo individuato alcuni avvisi pubblici che sono stati tutti pubblicati a dicembre 2021: sono stati emanati quattro avvisi pubblici per l'edilizia scolastica sugli asili nido, sulle scuole dell'infanzia (che è il finanziamento più cospicuo), per le mense, per le infrastrutture per lo sport e per le nuove scuole.
  Invece, per quanto concerne la messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (l'investimento 1.3 del PNRR), le risorse sono state ripartite tra le regioni che, nell'ambito del potere di programmazione che hanno sul proprio territorio, hanno indicato gli interventi che necessitano o necessitavano di messa in sicurezza, ovvero di riqualificazione.
  Un investimento, lo abbiamo detto nella parte degli investimenti per le scuole (quindi Scuola 4.0), è stato oggetto di riparto con un decreto del Ministro tra tutte le istituzioni scolastiche. Il target da raggiungere, in questo caso, era quello di realizzare almeno 100.000 aule digitalizzate per una didattica laboratoriale innovativa. Anche questa azione, quindi, con il decreto del Ministro è stata avviata: le scuole hanno avuto le indicazioni operative e stanno procedendo.
  Per quanto riguarda la parte specifica relativa agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, l'investimento complessivo all'interno del PNRR era di 4,6 miliardi, ai quali abbiamo aggiunto, circa 108 milioni, arrivando a un budget e a un investimento complessivi di 4,7 miliardi, proprio per cercare di recuperare più interventi ed essere sicuri del raggiungimento del target. Infatti, l'obiettivo è quello di incrementare l'offerta dei servizi educativi nella fascia zero/sei anni e, soprattutto, di istituire per dicembre del 2025, 264.480 posti in più, da attivare nella fascia zero/sei anni.
  In questo modo abbiamo finora autorizzato 419 progetti che derivavano dai 700 milioni iniziali del finanziamento per progetti in essere, più 2.229 interventi che sono stati autorizzati a seguito dell'emanazione e della pubblicazione delle graduatorie dell'avviso pubblico. Garantendo ovviamente non solo la percentuale del 40 per cento – ma anche di più – alle regioni del Mezzogiorno, in considerazione del gap sia infrastrutturale, sia nei servizi, che viene scontato soprattutto dalle regioni del Mezzogiorno.
  Per quanto riguarda, invece, la parte relativa alle mense scolastiche, questa è ritenuta una delle azioni più significative perché garantisce, aumentandolo, il tempo pieno nelle scuole, dando la possibilità alle scuole di essere aperte anche negli orari pomeridiani e quindi di svolgere attività ulteriori. L'investimento iniziale nell'ambito dello stanziamento del PNRR era di 400 milioni; il target fisico da raggiungere era quello di mille mense, tra quelle riqualificate e messe in sicurezza e quelle di nuova costituzione. Anche in questo caso abbiamo aggiunto circa 200 milioni di budget per essere in grado di raggiungere effettivamente il target delle mille mense.
  Per quanto riguarda le infrastrutture per lo sport nelle scuole, anche in questo caso, al budget iniziale di 300 milioni PNRR abbiamo aggiunto 31 milioni circa – 31,7 milioni – come risorse aggiuntive nazionali, per la realizzazione – è anche il target che abbiamo – di 400 palestre nuove, o riqualificate, e intervenire su circa 230.400 metri quadri per realizzare o riqualificare, aree per le attività sportive. In questo caso sono stati autorizzati 444 interventi; pertanto, abbiamo un margine di sicurezza rispetto al target previsto.
  Sono arrivate circa 2.859 domande, quindi un fabbisogno molto ampio. Abbiamo integrato il budget con risorse aggiuntive, anche in considerazione del fabbisogno espresso molto elevato, per autorizzare anche più interventi di quelli strettamente necessari.Pag. 5
  Per quanto riguarda l'investimento relativo alla costruzione di nuove scuole, il target indicato all'interno del PNRR è quello della costruzione di 195 nuove scuole mediante sostituzione di edifici. In questo caso il budget iniziale era di 800 milioni; abbiamo aggiunto ulteriori risorse proprio per essere certi, e andare anche un po' oltre, del raggiungimento del target.
  Abbiamo, a questo punto, autorizzato 213 nuove scuole. Le domande pervenute dagli enti locali sono state 543. A questo intervento è collegato, ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge n. 152 del 2021, un concorso di progettazione tuttora in corso su base nazionale – è uno dei concorsi più grandi che sia stato realizzato – proprio sulle 213 aree.
  La prossima settimana apriremo, secondo un calendario che è in via di definizione, la documentazione amministrativa: verranno decriptate le documentazioni amministrative legate alle proposte progettuali e saremo in grado di poter fornire agli enti locali beneficiari di questo finanziamento direttamente il progetto di fattibilità tecnico-economico.
  Quindi, sostanzialmente, avremo già dei progetti di fattibilità pronti, sulla base dei quali verranno sviluppati successivi livelli di progettazione, ovvero si andrà in gara per poter realizzare gli interventi.
  Saranno scuole che devono avere dei livelli molto elevati. Questo è l'unico investimento che non rientra nella missione 4, bensì nella missione 2, che riguarda la transizione ecologica. Si tratta di edifici che devono essere «super nZEB» e che devono abbassare del 20 per cento i parametri energetici nazionali. Quindi, strutture che non solo devono essere efficienti, ma devono addirittura garantire una produzione, una sostenibilità autonoma in termini di energia. Saranno strutture assolutamente all'avanguardia.
  Per quanto riguarda poi la messa in sicurezza, come dicevo prima, l'investimento dei progetti in essere è di 3,4 miliardi; le risorse per nuovi interventi ammontano a 500 milioni. Abbiamo previsto un budget aggiuntivo di 1,2 miliardi: abbiamo incrementato notevolmente, proprio per raggiungere anche qui un target sfidante di circa 2 milioni e 400 metri quadri da riqualificare e realizzare almeno 2.100 interventi. Quindi abbiamo un target sia numerico, inteso come interventi da realizzare, sia di metri quadri, che dobbiamo andare a mettere in sicurezza e a riqualificare.
  Anche in questo caso i 3,9 miliardi – 3,4 miliardi più i 500 milioni – sono già stati autorizzati. È in corso di definizione, perché il decreto è stato approvato all'inizio di dicembre dal Ministro, l'individuazione degli interventi da parte delle Regioni, perché è stato effettuato un riparto su base regionale.
  Per quanto riguarda, invece, l'investimento nell'ambito di Scuola 4.0, l'investimento complessivo è di 2,1 miliardi, di cui 380 milioni per progetti in essere e 1,7 miliardi per nuovi interventi.
  Anche in questo caso un decreto del Ministro ha definito il riparto tra tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale per la realizzazione di 100.000 aule, che devono essere trasformate in ambienti innovativi di apprendimento e, per le scuole secondarie di secondo grado, almeno un laboratorio in ciascuna scuola per le professioni digitali. Il decreto era unico, suddiviso in queste due azioni. Sono stati autorizzati tutti gli interventi e sono in corso circa 26.000 interventi su progetti in essere per la parte dei laboratori digitali.
  Queste sono le due azioni in cui si divide, anche schematicamente, l'intero investimento: la parte delle aule, ovvero Next generation classrooms, e la parte dei laboratori per le professioni digitali del futuro.
  Sostanzialmente si guarda sia ad aule che siano davvero ambienti di apprendimento innovativi, realizzando, modificando o trasformando almeno la metà delle aule di ciascuna istituzione scolastica – quindi un'azione molto tangibile, particolarmente indicativa- sia alla possibilità di svolgere attività più specificamente laboratoriali proprio per le professioni digitali.
  Per quanto riguarda, invece, gli interventi sul potenziamento delle competenze degli studenti, abbiamo tre investimenti che riguardano le scuole: la riduzione dei divari Pag. 6territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica, la didattica digitale integrata e la formazione sulla transizione digitale del personale scolastico, nuove competenze e nuovi linguaggi. C'è un'azione, che è anche un investimento, per gli istituti tecnologici superiori, quindi strettamente connessa alla riforma anche dell'ITS, e un investimento dedicato alle scuole che riguarda l'estensione del tempo pieno.
  La parte sui divari territoriali è un investimento complessivo di 1 miliardo e mezzo. Il target che dobbiamo raggiungere, ai fini della Commissione europea e del PNRR, è quello di andare a individuare nella fascia dodici/diciotto anni e diciotto/ventiquattro anni, 20.000 studentesse e studenti da coinvolgere nei percorsi di formazione e di mentoring per potenziare le competenze e ridurre la dispersione scolastica. Abbiamo iniziato con un riparto di 500 milioni, che è la prima tranche dell'intero finanziamento, destinando il 51,1 per cento delle risorse alle regioni del Mezzogiorno, dove ci sono tassi di fragilità – quindi abbiamo lavorato su dati oggettivi – negli apprendimenti più bassi.
  Per quanto riguarda la parte della didattica digitale integrata e della formazione del personale, il PNRR investe 800 milioni, di cui una parte di progetti in essere e un'altra quota, invece, di progetti nuovi. L'obiettivo qui è sviluppare la didattica digitale, ma anche la formazione del personale docente e del personale scolastico. Più precisamente, il nostro obiettivo è quello della formazione di 650.000 tra docenti e personale scolastico, quindi un'azione quasi totalitaria, per tutti. Al momento sono stati attivati 18.300 progetti, che possono essere già monitorati e individuati attraverso la piattaforma di formazione che è attiva – che è Scuola Futura – nella quale già sono stati avviati 3.000 percorsi formativi; quindi, già da quest'anno scolastico è assolutamente in piena attuazione.
  Per quanto riguarda, invece, l'investimento relativo alle nuove competenze e ai nuovi linguaggi, abbiamo 1 miliardo e 100 milioni sempre destinati alle scuole come soggetti attuatori. È un'azione più ampia: serve a rafforzare sia lo studio delle materie STEM, delle competenze STEM, ma anche delle competenze multilinguistiche, garantendo pari opportunità e uguaglianza di genere. C'è una grande attenzione anche alla mobilità, proprio per poter potenziare e incrementare, appunto, queste competenze multilinguistiche.
  Infine c'è la riforma del sistema ITS, degli istituti tecnologici superiori, così come modificati dalla legge n. 99 del 2022. Anche in questo caso abbiamo già effettuato un riparto di 500 milioni per gli spazi laboratoriali. Il decreto attualmente è alla registrazione degli organi di controllo. Sulla base anche dei criteri definiti in raccordo con le regioni, che hanno una competenza specifica su questo, è stato definito il riparto tra tutti gli istituti tecnologici superiori ITS Academy: anche quelli di nuova istituzione. Infatti, è stata riservata una quota di circa 50 milioni per quelli in corso di costituzione che iniziano il loro percorso e la loro attività da quest'anno, quindi dal 2022-2023.
  Per quanto riguarda l'estensione del tempo pieno, delle mense, l'investimento è di 360 milioni; come ho detto, abbiamo incrementato la parte infrastrutturale dell'investimento complessivo di 960 milioni previsto nel PNRR. Anche in questo caso, l'idea è quella, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, di incrementare l'offerta formativa e contrastare la dispersione scolastica, grazie a percorsi da svolgersi in orario extracurricolare, ovvero pomeridiano, di potenziamento anche dell'offerta formativa.
  Mi fermerei qui come illustrazione generale, ma sono ovviamente a disposizione per domande o chiarimenti.

  PRESIDENTE. Grazie dottoressa Montesarchio. Chiedo ai colleghi se ci sono interventi. Collega Amato, prego.

  GAETANO AMATO. Volevo chiedere alcuni chiarimenti alla dottoressa. Nella missione 4 si parla di concorsi, però si parla anche di percorsi certi. I percorsi certi si riferiscono anche a concorsi già fatti, e quindi eventualmente prorogabili? O è limitato tutto solo a nuovi concorsi? Questo è il primo.Pag. 7
  In secondo luogo, il PNRR parla di riduzione di alunni per classe. Questa maggioranza sta facendo un accorpamento di 700 scuole, basato su un calo di natalità da adesso a fra dieci anni. A me sembra in contraddizione con quello che ci chiede il PNRR. Ci chiede una riduzione di alunni per classe e noi accorpiamo le scuole?
  Quanto ai fondi per palestre, volevo chiedere se quello che è previsto per le palestre scolastiche può essere integrato con quello che è previsto per i palazzetti dello sport. I due Ministeri possono agire insieme ripartendo i finanziamenti a metà, visto che le risorse sono poche? Grazie.

  SIMONA MONTESARCHIO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito. Comincio dalle palestre. Noi abbiamo lavorato in sinergia anche con il Ministero dello sport, quindi l'azione è congiunta. La necessità specifica del PNRR è però di fare in modo – e questo noi lo avevamo scritto anche nell'avviso pubblico – che queste strutture sportive (la misura, infatti, è «infrastrutture per lo sport nelle scuole») siano assolutamente connesse all'istituzione scolastica. Quindi devono essere strutture che siano collegate alla scuola che possono essere utilizzate sicuramente nel pomeriggio. Non abbiamo posto limiti, se non relativamente al numero degli studenti della scuola. Devono, però, essere connesse, attigue e collegate all'istituzione scolastica, perché la finalità è quella di poter incrementare lo sport all'interno delle scuole.
  Per quanto riguarda la misura, e quindi la riforma in questo caso, della riorganizzazione del sistema scolastico, in realtà l'obiettivo inserito all'interno dell'Operational Arrangements della Commissione europea, è quello, da un lato, di ridurre il numero di studenti per classe, ma, dall'altro, anche quello di un dimensionamento della rete scolastica strettamente collegato anche al fenomeno della denatalità. Le due cose stanno insieme, anche se sono attuate, come dicevo all'inizio, attraverso due atti normativi diversi: uno già contenuto nella legge di bilancio del 2022 e un altro in corso di definizione. Ovviamente l'obiettivo è quello sempre di garantire che nelle aule e nelle scuole ci sia la massima qualità possibile. Tuttavia, ci sono meccanismi che prevedono deroghe al numero di studenti per classe e, quindi, la possibilità di incrementare le classi in particolari situazioni, diciamo anche di disagio sociale, economico, dei territori. Occorre però garantire comunque che il dimensionamento, e quindi l'intera rete scolastica, proprio come ci dice tutta la parte del CID del PNRR, sia collegato, in un certo qual senso, al fenomeno della denatalità.
  Per quanto riguarda il reclutamento del personale docente, il target che abbiamo a dicembre 2024 è quello di assumere, quindi di mettere in ruolo, 70.000 docenti con i nuovi percorsi abilitanti. La riforma contenuta nel decreto-legge n. 36 del 2022, infatti, prevede, da un lato, la nuova abilitazione del personale docente attraverso un percorso di 60 crediti formativi universitari e, dall'altro, la possibilità di completare il percorso di formazione per coloro che hanno almeno tre anni di servizio, quindi, fondamentalmente, con altrettanti CSU legati, in ogni caso, al superamento di un concorso. Il nuovo sistema del reclutamento, cui fa riferimento anche il PNRR, al quale si applicheranno le nuove regole, è quello che prevede un concorso e percorsi certi di abilitazione; il concorso deve avere cadenza regolare. Il primo target utile, quindi da dimostrare nel periodo di tempo fino al 2026, è quello appunto dell'assunzione di 70.000 docenti con il nuovo sistema di reclutamento e con la nuova abilitazione.

  PRESIDENTE. Grazie. Il collega Amato voleva un chiarimento e poi chiudiamo.

  GAETANO AMATO. Lei ha detto che i concorsi superati saranno dei crediti formativi. Quindi noi possiamo dire a questi docenti idonei a concorsi che stanno per scadere a dicembre 2022 che in cambio del lavoro già fatto avranno dei crediti formativi da utilizzare nei prossimi concorsi?

  SIMONA MONTESARCHIO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione Pag. 8e del merito. No, la norma non dice questo. Noi ci dobbiamo attenere a quello che è il target. Il target sono i 70.000, e il nuovo sistema di reclutamento prevede che i 70.000 siano assunti attraverso un percorso di abilitazione che dovrà essere messo in piedi con le università, attraverso un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che prevede una formazione e un percorso di abilitazione. Gli abilitati, con il nuovo sistema di reclutamento previsto dal decreto-legge n. 36, dovranno fare il concorso e superarlo per poter essere immessi. La stessa norma prevede ugualmente un percorso per coloro che hanno già svolto tre anni di servizio che possono, tramite concorso pubblico e in caso di superamento del medesimo, completare successivamente, con ulteriori 30 crediti formativi, una volta che abbiano superato il concorso. Questo è quello che prevede l'articolo n. 44 del decreto-legge n. 36 del 2022.

  PRESIDENTE. Grazie dottoressa. Una curiosità del sottoscritto: la didattica di nuova generazione di cui si parla, la sperimentazione e i laboratori digitali di nuova sperimentazione, derivano dallo studio che fece l'Indire? Dovranno essere aperti dei bandi, o sono già assegnati?

  SIMONA MONTESARCHIO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito. C'è già il decreto del Ministro che ha assegnato a tutte le scuole, di ogni ordine e grado, alcune risorse: è il decreto n. 218 del 2022, con il quale sono stati assegnati a tutte le scuole i budget in relazione al numero di aule che hanno, per poter raggiungere poi il target delle 100.000. Quindi, in base al numero delle aule, ogni istituzione scolastica ha avuto un suo budget specifico attraverso il decreto di cui sopra; e ogni scuola superiore (soltanto le scuole secondarie di secondo grado) ha ottenuto un budget, quindi una quota, anche per l'attivazione dei laboratori. L'esperienza di Indire e, sicuramente, l'esperienza che ci viene da cinque o sei anni di attuazione del piano nazionale per la scuola digitale e di formazione del personale docente, sono serviti, oltre alle indicazioni che ci pone la Commissione europea rispetto alle competenze digitali, nel quadro europeo delle competenze. Ovviamente ci hanno indotto a dare linee guida alle scuole per poter migliorare la didattica digitale e per l'acquisizione delle competenze digitali.

  PRESIDENTE. Grazie dottoressa. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.10.