XIX Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Giovedì 1 dicembre 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Mollicone Federico , Presidente ... 3 

Audizione, in video conferenza, del responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca, Antonio Di Donato, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati):
Mollicone Federico , Presidente ... 3 
Di Donato Antonio , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca ... 3 
Mollicone Federico , Presidente ... 9 
Di Donato Antonio , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca ... 10 
Mollicone Federico , Presidente ... 10 
Orrico Anna Laura (M5S)  ... 11 
Di Maggio Grazia (FDI)  ... 11 
Matteoni Nicole (FDI)  ... 11 
Di Donato Antonio , responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca ... 11 
Mollicone Federico , Presidente ... 12 

Allegato 1: Presentazione informatica illustrata da Antonio Di Donato ... 13 

Allegato 2: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR nell'ambito delle materie di interesse della VII Commissione ... 41

Sigle dei gruppi parlamentari:
Fratelli d'Italia: FdI;
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista: PD-IDP;
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Berlusconi Presidente - PPE: FI-PPE;
Azione - Italia Viva - Renew Europe: A-IV-RE;
Alleanza Verdi e Sinistra: AVS;
Noi Moderati (Noi con L'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro) - MAIE: NM(N-C-U-I)-M;
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-+Europa: Misto-+E.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO MOLLICONE

  La seduta comincia alle 11.40

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata oltre che dal resoconto stenografico anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, del responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca, Antonio di Donato, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, del responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca, Antonio Di Donato, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nelle materie di interesse della Commissione. Ricordo che i deputati possono partecipare all'audizione in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento. Ringrazio il dottor Di Donato, oggi collegato da remoto, per avere accolto con particolare sollecitudine l'invito a riferire sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per gli ambiti di competenza del Ministero dell'università e della ricerca. Ricordo che nel dibattito successivo alla relazione iniziale dell'audito ciascun gruppo potrà intervenire per 5 minuti e i gruppi potranno – se lo desiderano – dividere il tempo di questo intervento iniziale tra due o più oratori. La parola sarà data, come di consueto, secondo la consistenza numerica dei gruppi, a partire dai gruppi meno numerosi. Avranno quindi facoltà di parlare, nell'ordine: Alleanza Verdi e Sinistra; Noi Moderati; Misto; Azione-Italia Viva; Forza Italia; Movimento 5 Stelle; Lega; Partito democratico; Fratelli d'Italia. Seguirà, a conclusione del dibattito, la replica dell'audito. Prego coloro che intendano intervenire di comunicarlo alla presidenza entro il termine della relazione dell'audito.
  Ringrazio il dottor Di Donato, di avere accettato l'invito della Commissione, prego.

  ANTONIO DI DONATO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca. Buongiorno presidente e buongiorno a tutti i componenti della Commissione. Ringrazio voi per avermi dato l'opportunità di rappresentare lo stato di avanzamento e le iniziative che il Ministero ha messo in campo nell'ambito delle attività PNRR di competenza.
  Proietterò delle slides per favorire l'analisi puntuale dei dati che andrò a esporvi (vedi allegato 1), e vi consegno una relazione un po' più dettagliata rispetto alle slides (vedi allegato 2).
  Per quanto riguarda l'attività del Ministero nell'ambito del PNRR, come sapete, questa si concentra sulla Missione 4, istruzione e ricerca; gli interventi del Ministero sono sia nell'ambito della Componente 1 – potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all'università – che nell'ambito della Componente 2 – dalla ricerca all'impresa.
  L'intera dotazione a carico del Ministero è di circa 11 miliardi e mezzo di euro, che Pag. 4si dividono in 2,64 miliardi per le misure della Componente 1 e che hanno sostanzialmente l'obiettivo di favorire l'accesso all'università – e, quindi, rendere più agevole il passaggio al mondo del lavoro – e rafforzare gli strumenti di orientamento; ampliare le competenze scientifiche tecnologiche e linguistiche degli studenti, degli insegnanti e dei docenti; riformare e aumentare i dottorati di ricerca. Queste attività vengono realizzate attraverso misure di orientamento attivo nella transizione scuola-università, un investimento in borse di studio per favorire l'accesso all'università, didattiche e competenze universitarie avanzate e l'estensione del numero dei dottorati. Oltre a questo, poi, c'è un'azione di riforma, in parte quasi completamente realizzata, per quanto riguarda gli alloggi per gli studenti, la riforma delle classi di laurea, la riforma delle lauree abilitanti e quella dei dottorati.
  Per quanto riguarda, invece, gli investimenti della Componente 2, dalla ricerca all'impresa, in questo caso la dotazione finanziaria del PNRR e del Ministero è di oltre 9 miliardi di euro. Gli obiettivi di questi investimenti sono sostanzialmente quelli di rafforzare la ricerca e favorire la diffusione dei modelli innovativi per la ricerca di base e applicata, favorendo anche le sinergie tra università e imprese; sostenere i processi per l'innovazione e il trasferimento tecnologico; potenziare le infrastrutture di ricerca, il capitale e le competenze di supporto all'innovazione. Per realizzare questi obiettivi gli investimenti che vengono messi in campo riguardano innanzitutto il programma nazionale della ricerca e i progetti di rilevante interesse nazionale; il finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori; partenariati estesi, che includono università, centri di ricerca e imprese; il potenziamento di infrastrutture di ricerca; la creazione dei campioni nazionali; la creazione di ecosistemi e l'introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese.
  Vedremo nel dettaglio adesso, per ciascuna di queste iniziative, quello che è stato fatto e quello che resta da fare.
  Abbiamo riportato in questa slide le milestone a oggi raggiunte nell'ambito dell'azione ministeriale di competenza. Come vedete, le tre milestone di dicembre 2021 e le quattro di giugno 2022 sono state tutte traguardate.
  Per quanto riguarda, invece, le azioni che dovremo completare per il raggiungimento dei target di dicembre abbiamo, come saprete, la misura degli alloggi per studenti, l'entrata in vigore della riforma dell'housing universitario e gli studenti premiati con una borsa di ricerca, quali obiettivi da raggiungere entro dicembre. Trovate anche qui segnalate le attività che dovranno comunque essere realizzate nel corso del 2023 per completare e dare piena attuazione al PNRR del Ministero.
  A giugno 2023 c'è un unico target relativo al numero delle infrastrutture di ricerche finanziate. Per quanto riguarda, invece, dicembre 2023, abbiamo target relativi a numero di progetti di ricerca assegnati, borse di studio assegnate e l'entrata in vigore dei regolamenti riguardanti la riforma dei gruppi di laurea.
  Questo, invece, è l'intero panorama delle ulteriori attività che dovranno essere portate a termine fino alla fine del periodo di attuazione del PNRR, quindi fino al 2026. Come vedete, ci sarà la continuazione dei programmi dei dottorati di ricerca, che sono già partiti nel 2022 e proseguiranno nel prossimo biennio. Lo stesso vale per le borse di studio per l'accesso all'università, per i dottorati innovativi, i progetti di rilevante interesse nazionale, l'attuazione del programma nazionale della ricerca, i ricercatori assunti a tempo determinato, la completa attuazione dei partenariati estesi e la completa realizzazione della riforma degli alloggi universitari. Infine, dovrà essere anche traguardato il numero di studenti di scuola che avranno frequentato corsi di orientamento somministrati dalle università, nonché l'assegnazione dei dottorati triennali sulla transizione digitale e ambientale. Questo per quanto riguarda l'intero periodo di attuazione del PNRR.
  Investimenti realizzati. Vado nel dettaglio di quello che è stato fatto a livello di singolo intervento. Per quanto riguarda l'orientamentoPag. 5 attivo nella transizione scuola-università, la misura mira a facilitare il passaggio dalla scuola secondaria all'università e a ridurre, quindi, il numero degli abbandoni universitari. L'obiettivo di questa misura è molto ambizioso e prevede un target al secondo trimestre 2026 di oltre un milione di studenti di scuola che abbiano frequentato corsi di orientamento nella transizione scuola-università. Nel corso del 2022 è stata assegnata la prima tranche di risorse per quasi 20 milioni di euro alle università del Mezzogiorno e oltre 28 milioni di euro alle università del Centro-Nord. L'obiettivo è quello di realizzare corsi di orientamento della durata di quindici ore ciascuno, con modalità curriculare o extracurriculare, con almeno i due terzi della durata da svolgersi in presenza. Destinatari di questi corsi sono gli alunni iscritti agli ultimi tre anni della scuola secondaria. Per la realizzazione di questi corsi, che sono partiti il 1° novembre 2022, vengono realizzati specifici accordi tra università e AFAM con le istituzioni scolastiche.
  Per quanto riguarda, invece, le borse di studio in favore degli studenti che si iscrivono all'università, l'obiettivo è quello di garantire a una platea sempre più ampia l'accesso all'istruzione universitaria. Anche su questa misura abbiamo un primo obiettivo, che è quello di innalzare il numero di circa 250.000 studenti che attualmente percepiscono una borsa di studio, portare a circa 300.000 alla fine del 2023 e a oltre 336.000 il numero di borse erogate alla fine del 2024. Su questo è intervenuta una prima riforma che ha innalzato la dotazione media delle singole borse di studio di circa 700 euro come incremento medio e ha ampliato la platea dei soggetti beneficiari. Questo per favorire il raggiungimento dei target previsti dal PNRR. Per il 2022 la dotazione finanziaria, che sarà aggiunta a quella nazionale, è di circa 250 milioni di euro. Proprio ieri, in Conferenza Stato-Regioni, è stato approvato il riparto. Nelle prossime settimane si procederà con il trasferimento delle risorse agli enti regionali per il diritto allo studio e, quindi, con l'assegnazione agli studenti. Altrettanto sarà fatto nel corso del 2023 per completare l'assegnazione degli ulteriori 250 milioni di euro e raggiungere, per la fine del 2024, il target delle oltre 336.000 borse di studio per l'accesso all'università.
  Per quanto riguarda, invece, l'investimento 3.4, didattica e competenze universitarie avanzate, l'obiettivo è quello di qualificare e innovare i percorsi universitari e di dottorato attraverso gli obiettivi della digitalizzazione, la cultura dell'innovazione e l'internazionalizzazione.
  L'obiettivo di questa misura è quello di arrivare a fine PNRR con 500 nuovi dottorati triennali attivati nelle transizioni digitali e ambientali. Per quanto riguarda il 2022, erano previsti come prima tranche e sono stati finanziati 88 percorsi di dottorato. Questa misura sarà replicata nel prossimo anno accademico 2023-2024, e anche nel 2024-2025. Ciò assicurerà la piena attuazione della misura. All'interno di questo investimento è altresì prevista la creazione di tre Teaching and Learning Center, la creazione di tre Digital Education Hub, un'attività di rafforzamento delle scuole universitarie superiori, la realizzazione di iniziative educative transnazionali e attività di internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale. Questi ultimi interventi saranno messi a terra nel corso del 2023 e avranno a disposizione una dotazione finanziaria complessiva di 470 milioni di euro, essendo gli altri 30 destinati alle borse di dottorato, come vi dicevo.
  Per quanto riguarda, invece, sempre all'interno della Componente 1, l'investimento 4.1, estensione dei dottorati di ricerca e innovativi per la pubblica amministrazione del patrimonio culturale, l'obiettivo di questa misura è quello di attivare borse di dottorato su specifiche tematiche, appunto quella della pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. Anche qui l'obiettivo è di arrivare, alla fine dei tre cicli (quindi fino alla fine del PNRR), all'assegnazione di 16.200 borse di dottorato complessive. Per quanto riguarda l'anno accademico 2022-2023, sono state attivate a oggi 1.041 borse di dottorato di ricerca nell'ambito delle tematiche previste dal Pag. 6PNRR. Sono 855 quelle che hanno specifico riferimento con la pubblica amministrazione; mentre, per quanto riguarda dottorati relativi al patrimonio culturale, sono state attivate 209 borse. Anche questa misura sarà replicata nel corso degli anni accademici 2023-2024 e 2024-2025.
  Passiamo agli investimenti nell'ambito della Componente 2, sempre della Missione 4, dalla ricerca all'impresa. Il primo investimento previsto dalla Componente 2 della Missione 4 è quello relativo al fondo per il programma nazionale della ricerca e i progetti PRIN (Progetti di rilevante interesse nazionale). Per quanto riguarda i progetti di rilevante interesse nazionale, nel corso del 2022 sono state attivate due call, ci sono stati due bandi, uno a febbraio 2022, per oltre 740 milioni di euro, e un altro a settembre 2022, per 420 milioni di euro, che si è chiuso proprio ieri come finestra temporale per la presentazione delle candidature. Per quanto riguardo il primo avviso, invece, sono in corso le valutazioni delle proposte pervenute, che sono 7.817. Per ognuna di queste proposte erano previste dal bando almeno due unità di ricerca. Per quanto riguarda, invece, il fondo finalizzato alle misure per il sostegno della ricerca scientifica, così come previste dal programma nazionale per la ricerca, nel corso del 2022 sono stati ripartiti oltre 200 milioni di euro tra il mondo delle università e il mondo degli enti pubblici di ricerca. All'interno di questa misura è altresì prevista l'assunzione di ricercatori cosiddetti RTDb, quelli previsti dall'articolo 24, comma 3, della legge n. 240 del 2010. A oggi risultano assunti 2.308 ricercatori. La dotazione finanziaria destinata a questa misura prevede la possibilità di proseguire con le assunzioni fino a dicembre di quest'anno; quindi il numero definitivo lo avremo alla fine di questo esercizio. Con riferimento agli obiettivi previsti dal PNRR, questa misura prevede che alla fine del PNRR siano finanziati 5.350 progetti di ricerca. Questo target è diviso in un target intermedio di 3.150, previsto a dicembre 2023, e gli ulteriori previsti a febbraio 2026. È altresì prevista l'assunzione di 900 ricercatori a tempo determinato. Quindi, da questo punto di vista, lo stato di attuazione è abbastanza avanzato. Per quanto riguarda, invece, il secondo investimento della Missione 4, ovvero il finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori, qui l'obiettivo è quello di offrire nuove opportunità dedicate ai giovani ricercatori e il fine, ovviamente, è quello di trattenerli in Italia.
  Il target UE di questa misura è previsto alla fine di dicembre di quest'anno ed è quantificato in almeno 300 ricercatori che abbiano ottenuto una borsa di ricerca. Per l'attivazione di questa misura è stato attivato un primo bando nel corso del 2022 che ha sfruttato un intervento normativo previsto dal decreto-legge n. 36 del 2022, che è quello di poter favorire le chiamate dirette anche per quei ricercatori che sono stati insigniti del sigillo di eccellenza all'interno delle azioni Marie Curie previste in ambito comunitario. Il bando riguardava la possibilità di fare rientrare in Italia un numero di ricercatori che fossero aggiudicatari di un Grant all'interno dell'ERC (European Research Council), o vincitori di borse di studio Marie Curie, o ricercatori insigniti del sigillo di eccellenza. Al momento sono ammessi 276 progetti: siamo in attesa delle ultime valutazioni per quanto riguarda gli ERC. In merito al target dei 300, dovremmo superarlo e arrivare a oltre 330 ricercatori che entro la fine di dicembre saranno contrattualizzati.
  Per quanto riguarda l'investimento relativo ai partenariati estesi, i centri di ricerca e i finanziamenti di progetti di ricerca di base, su questa misura è stato adottato uno specifico bando a marzo 2022, attraverso il quale sono stati finanziati 14 partenariati. Le candidature pervenute erano 27, per oltre 2.100.000.000 di euro, ma la valutazione condotta da un panel di esperti internazionali ha selezionato 14 partenariati. Ogni partenariato ha una composizione mista sia di università ed enti di ricerca pubblici, che di imprese e di realtà anche territoriali. La caratteristica del partenariato è che l'avviso prevedeva una sorta di lettera di endorsement da parte della regione per far sì che le attività di ricerca fossero coerenti anche con le strategie di Pag. 7specializzazioni di cui ogni regione si dota. Questi 14 partenariati coinvolgono oltre 118 soggetti. Sono quattordici tematiche diverse. Ne ho riportate qui alcune giusto per dare il senso delle attività avanzate che vengono realizzate da questi partenariati. Abbiamo quello sull'intelligenza artificiale, sugli scenari energetici del futuro, sui rischi naturali e sulle scienze e le tecnologie quantistiche. Troverete tutta la declinazione dei 14 partenariati nella relazione completa che vi manderemo.
  Per quanto riguarda il target indicato dal documento PNRR è prevista l'assunzione di almeno 100 ricercatori a tempo determinato per ciascun partenariato. È un traguardo che verosimilmente sarà raggiunto nel corso di questi anni. Gli avvisi che sono stati adottati, e che alla fine hanno assegnato oltre 100 milioni di euro a ciascun partenariato, hanno predefinito una dotazione di risorse destinata esclusivamente all'assunzione di ricercatori a tempo determinato.
  Per quanto riguarda, invece, l'investimento 1.4, potenziamento strutture di ricerca e creazione di campioni nazionali, nel mese di giugno 2022 sono stati decretati i finanziamenti relativi ai cinque centri nazionali che si sono costituiti. Questi ultimi hanno assorbito l'intera dotazione finanziaria della misura pari a 1.600.000.000 di euro. I cinque centri nazionali – che vedono il coinvolgimento di 209 soggetti, quindi a vario titolo l'intera comunità scientifica nazionale rappresentata da università ed enti nazionali – sono i seguenti: simulazione, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni con sede a Bologna; centro nazionale sull'Agritech, con sede a Napoli; centro nazionale sullo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA, con sede a Padova; centro nazionale sulla mobilità sostenibile, con sede a Milano; infine, centro nazionale sulla biodiversità, con sede a Palermo. Nel corso del periodo di attuazione sarà svolta l'attività di monitoraggio per assicurare la completa attuazione dei progetti e, soprattutto, la conclusione delle attività nei termini previsti dal PNRR.
  L'investimento 1.5 riguarda la misura degli ecosistemi dell'innovazione e leader territoriali. Anche qui abbiamo 11 ecosistemi che sono stati finanziati nell'ambito dell'avviso. La dotazione complessiva era di 1.300.000.000 di euro. Gli ecosistemi che abbiamo finanziato riguardano le tematiche salute, cultura, creatività e società inclusiva, clima, energia e mobilità, digitale, industria e spazio. Per quanto riguarda il target degli ecosistemi è da considerarsi raggiunto a giugno 2022 perché il PNRR prevedeva l'aggiudicazione e la creazione di questi ecosistemi. Le attività degli ecosistemi, così come dei centri e dei partenariati, sono partite tutte nel corso degli ultimi mesi, per cui seguiremo l'evolversi delle attività che saranno realizzate nel corso dei prossimi tre anni.
  Infine, per quanto riguarda l'investimento 3.1, ovvero la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e di innovazione, il Ministero ha separato il fondo andando a individuare da una parte infrastrutture di ricerca e, dall'altra, infrastrutture di innovazione. Entrambe le call si sono chiuse a giugno con l'aggiudicazione di 24 infrastrutture di ricerca e di 25 infrastrutture di innovazione. Teniamo presente che su questa misura il target era di almeno 30 infrastrutture finanziate. Come vedete, gli esiti delle call sono stati decisamente più alti rispetto a quella che era l'individuazione minima prevista dal PNRR. Avendo anche utilizzato la possibilità di scorrere le graduatorie di questi avvisi, alla fine abbiamo un totale di 33 infrastrutture di ricerca che coinvolgono 54 soggetti – che sono state finanziate – e 24 infrastrutture tecnologiche di innovazione che coinvolgono 16 soggetti, che hanno presentato la candidatura, ai quali si aggiungeranno soggetti privati che contribuiranno al cofinanziamento attraverso le procedure di partenariato pubblico-privato. All'interno di questa figura, il cofinanziamento pubblico si ferma al 49 per cento. Ciascuna di queste infrastrutture dovrà poi assumere, entro il 30 giugno 2023, un manager dell'infrastruttura.
  Per quanto riguarda l'investimento 3.3, ovvero l'introduzione dei dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzionePag. 8 dei ricercatori, l'obiettivo di questa misura è quello di potenziare le competenze di alto profilo e attivare, nel periodo di attuazione del PNRR, 15.000 borse di dottorato alla fine dei tre cicli. È ulteriormente prevista, all'interno di questa misura, come target ITA, quindi diciamo non previsto a livello comunitario, ma a livello nazionale, un sub investimento con un cofinanziamento di 150 milioni di euro per favorire una transizione tra università e imprese di almeno 20.000 assegnisti o ricercatori. Quindi, alla fine del triennio, una parte di studenti che avranno attivato il percorso di dottorato o che avranno terminato assegni di ricerca, potranno beneficiare di questa misura, che dovrà comunque essere realizzata nel prossimo anno.
  Con specifico riferimento ai dottorati, invece, nel corso del 2022 sono stati attivati 1.668 percorsi di dottorato. Sono percorsi all'interno dei quali il sostegno pubblico è al 50 per cento, il restante 50 per cento è cofinanziato dalle imprese private. Analogamente, questa misura proseguirà, come dicevamo, negli anni accademici 2023-2024 e 2024-2025.
  Finita la parte degli investimenti, faccio un rapido passaggio sulle riforme previste in capo al Ministero per l'attuazione del PNRR. La prima riforma è quella delle classi di laurea (la riforma 1.5), che prevede l'aggiornamento dei curricula universitari riducendo i confini esistenti che limitano la possibilità di creare percorsi interdisciplinari. La norma primaria che è stata utilizzata per avviare questo percorso è il decreto-legge n. 152 del 2021, convertito nella legge n. 223 del 2021, che ha dato la possibilità di avviare un percorso di revisione e aggiornamento degli attuali settori scientifico-disciplinari, con la proposta di istituire nuovi gruppi i quali sostituiranno, nell'inquadramento sia per i compiti dei docenti che dei piani di studio, gli attuali settori scientifico-disciplinari e gli attuali settori concorsuali. Questa riforma è in corso di completamento. I decreti attuativi saranno adottati nel corso del 2023. Come vi dicevo, la milestone relativa a questa misura è prevista alla fine del 2023.
  Per quanto riguarda la riforma 1.6, quella delle lauree abilitanti, qui l'obiettivo è quello di semplificare le procedure per l'accesso all'esercizio delle professioni per le quali è richiesta l'iscrizione a un ordine professionale. La prima milestone di questa riforma è stata traguardata alla fine del 2021, con la legge n. 163 del 2021. Sono stati adottati in seguito i decreti interministeriali relativi alle lauree magistrali a ciclo unico, concernenti le professioni di farmacista, medico veterinario, odontoiatra e psicologo. I decreti recanti le disposizioni per l'adeguamento della disciplina delle classi di laurea magistrali e professionali introducono le modalità di svolgimento e di valutazione del tirocinio pratico valutativo e della prova pratico-valutativa per la verifica delle competenze professionali.
  In ultimo, la riforma 1.7 – che, in realtà, è una riforma che porta al suo interno anche una componente di investimento – è quella relativa agli alloggi per studenti e alla riforma della relativa legislazione. L'obiettivo è quello di incentivare, da un lato, l'ingresso di soggetti privati nel mercato di strutture di edilizia universitaria, attraverso la copertura da parte del Ministero e delle risorse del PNRR degli oneri corrispondenti ai primi tre anni di gestione delle strutture stesse. Questa riforma ha due componenti cui fanno seguito due obiettivi da raggiungere. La prima componente è da realizzarsi, innanzitutto, attraverso una revisione della legge n. 338 del 2000, cosa che è stata fatta a dicembre 2021. È quindi seguito un bando, ad agosto 2022, che ha stanziato 300 milioni di euro per l'acquisto e la locazione di strutture da adibire a residenze universitarie disponibili entro dicembre 2022. La graduatoria è stata approvata proprio l'altro ieri, il 28 novembre, e sono stati aggiudicati progetti per realizzare 4.478 nuovi posti letto. Sempre all'interno di questa misura è previsto un intervento strutturale di lungo termine che, attraverso una nuova riforma, cosiddetta di «housing universitario» – assimilabile, per certi versi, all'housing sociale – incentivi i soggetti privati alla realizzazione di strutture di edilizia universitaria. La norma primaria è recata dall'articolo 25 del decreto-Pag. 9legge n. 144 del 2022. La norma – prevedendo erogazioni in favore di soggetti privati – è stata inviata alla Commissione europea per le verifiche relative all'eventuale sussistenza di profili di aiuto di Stato. Essa, infatti, oltre all'erogazione di un contributo per i primi tre anni di gestione, prevede agevolazioni fiscali per i soggetti privati che realizzano residenze universitarie da rendere disponibili per studenti, a canoni calmierati. È prevista un'agevolazione fiscale per quei soggetti che destinino la loro attività di housing per un periodo temporale almeno di nove anni dopo il triennio iniziale previsto dalla norma stessa.
  L'ultima riforma è quella che ha riguardato l'aggiornamento della disciplina dei dottorati e la semplificazione delle procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca. La riforma è stata completata nel 2021 e ha già trovato la sua prima attuazione nel corso dei cicli di dottorato che sono stati attivati nel corso del 2022 e, in particolare, per i dottorati relativi alle transizioni digitali e ambientali, i dottorati innovativi per la pubblica amministrazione, per il patrimonio culturale, e quelli che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese. È stato semplificato l'iter di accreditamento dei percorsi di dottorato ed è stato facilitato l'accordo con le imprese per l'attivazione dei dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle medesime.
  Le ulteriori riforme previste nell'ambito del PNRR, di competenza del Ministero, riguardavano l'attivazione di misure di semplificazione per la concessione di contributi in ambito ricerca e sviluppo e la mobilità dei ricercatori tra mondo pubblico e mondo privato, e viceversa. La prima è stata attuata con un decreto ministeriale a dicembre 2021 e ha consentito la riduzione dei tempi per la selezione delle progettualità di ricerca in seguito ai bandi emanati dal Ministero. La sua prima attuazione ha riguardato i bandi relativi ai centri nazionali, agli ecosistemi e ai partenariati, che hanno consentito, attraverso il meccanismo della procedura di valutazione a due fasi, ovvero manifestazione di interesse e, poi, progetto esecutivo di dettaglio. Ha permesso di chiudere alcuni bandi in un periodo abbastanza breve, inferiore ai sei mesi. Questo ha consentito anche il raggiungimento dei traguardi previsti dal PNRR. Invece, la riforma sulla mobilità è stata adottata con un altro decreto ministeriale, emanato a marzo 2022 per favorire e sostenere la mobilità reciproca di figure di alto profilo tra università, infrastrutture di ricerca e aziende, quindi, il percorso sia dal mondo pubblico verso il mondo privato, che viceversa.
  Infine, con il decreto-legge n. 36 del 2022 è stato modificato l'articolo 24 della legge n. 240 del 2010 ed è stata introdotta la figura unica del ricercatore universitario a tempo determinato, andando così a sostituire, alla fine di un periodo transitorio, le figure tradizionali dei ricercatori di tipo A e di tipo B. Il ricercatore unico che è stato introdotto è una figura che assicura, da un lato, le garanzie tipiche del contratto di lavoro a tempo determinato previsto in ambito ricerca e, dall'altro, agevola in qualche modo l'immissione in ruolo dei candidati più meritevoli a un'età più bassa, cercando così di avvicinare l'età media di immissione in ruolo come professori associati e ordinari alla media UE, fermo restando, naturalmente, il conseguimento dell'abilitazione scientifica nazionale.
  L'ultima slide è un quadro di sintesi, anche a livello economico, di quello che è stato fatto. Rispetto agli 11,7 miliardi complessivi di dotazione del PNRR del Ministero, sono state attivate procedure per 9,4 miliardi di euro; a oggi, ne sono state assegnate per oltre 7,2 miliardi di euro. Teniamo presente che da qui a dicembre termineranno ulteriori assegnazioni i cui decreti sono in corso di adozione. Quindi, la parte che dovrà trovare poi attuazione negli anni a venire, intesa come nuove procedure da attivare, riguarda prevalentemente la parte sulla Componente 1, ovvero il proseguimento delle attività dei dottorati, le attività di orientamento e, soprattutto, la messa in esercizio definitivamente della riforma sull'housing universitario.
  Presidente, io avrei terminato.

  PRESIDENTE. Grazie dottor Di Donato. Grazie anche per l'approfondimento. La Pag. 10ricognizione dello stato di attuazione del PNRR diventa cruciale, ovviamente, per la ridefinizione sia dei costi dei bandi che della programmazione generale. Per questo abbiamo richiesto questo ciclo di audizioni, che abbiamo iniziato grazie anche alla sua disponibilità, con il Ministero dell'università, per le competenze della VII Commissione. Su questo, prima di chiederle una precisazione su un aspetto specifico e di dare il via alle domande, vorrei anche raccogliere l'appello di Openpolis e di tutte le associazioni che stanno da tempo – all'epoca già del Governo Draghi – chiedendo maggiore accessibilità e trasparenza proprio sui dati relativi alla realizzazione dei progetti del PNRR e sullo stato di avanzamento effettivo, visto il grande flusso di economie che sono arrivate dall'Europa: una fotografia dello stato di attuazione.
  Questa Commissione è la prima in Parlamento ad avere iniziato questo ciclo di audizioni, anche per rispondere alla legittima richiesta di Openpolis e di più di cinquanta associazioni che lo richiedevano da tempo.
  Vedo che, grazie anche a questa audizione, interloquendo con i dirigenti – che materialmente hanno l'onere nei Ministeri di coordinare questo ambito e questa competenza – si riesce a scendere più nel particolare delle fasi di attuazione e a capire a che punto siamo e quali sono le risorse estruse per i diversi ambiti. Rispetto a questo avrei la curiosità di sapere, rispetto ai 5 centri nazionali, gli 11 ecosistemi dell'innovazione, le 33 infrastrutture di ricerca, le 24 infrastrutture di innovazione, e i partenariati estesi che ha citato nella sua esaustiva presentazione, se sono tutti progetti del PNRR che riguardano la filiera della tecnologia e dell'innovazione. Ciò anche a dimostrazione, che questa Commissione è una delle sedi principali che si occupa di innovazione. Perché talvolta in passato questo aspetto è sfuggito.
  La domanda è: rispetto a questo, è stata avviata una revisione dei bandi a fronte del caro energia e del caro materiale? Oppure, laddove i bandi sono già chiusi, verrà preso in considerazione il fatto che tutti gli attuatori subiranno l'aumento dei costi, per il caro energia e caro materiale?

  ANTONIO DI DONATO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca. Presidente, diciamo che rispetto alle iniziative che lei ha citato sicuramente ci saranno alcune conseguenze legate al «caro energia». I bandi hanno assorbito interamente la dotazione di risorse inizialmente prevista; quindi, in questo momento, le uniche azioni che possiamo mettere in campo, e che valuteremo naturalmente quando arriveranno le richieste da parte dei soggetti attuatori, sono delle possibili rimodulazioni.
  Forse non l'ho detto, ma, per ogni bando che abbiamo previsto, ad esempio quello sui partenariati, o sui centri nazionali, abbiamo richiesto la realizzazione di attività di ricerca in maniera puntuale, che poi è stata oggetto di valutazione e, nell'ambito delle attività di realizzazione di queste ricerche, i partecipanti hanno presentato un piano di attività da svolgere nel triennio, con conseguente elaborazione di un budget e, quindi, di spese che hanno previsto in fase iniziale. È ragionevole attendersi – come diceva lei, presidente – per i soggetti attuatori un possibile impatto negativo in termini di maggiori costi che potremo prendere in esame attraverso una revisione delle previsioni iniziali di spesa, eventualmente riallocando in favore di determinate componenti di costo.

  PRESIDENTE. Grazie, questa mi sembra un'ottima risposta anche per tutti gli attuatori in ascolto.
  Sempre per completare questo quadro e questa richiesta di trasparenza, anche per far capire il senso di questa iniziativa volta anche a fare luce sullo status quo con l'inizio di questa nuova governance italiana, nella richiesta di audizioni abbiamo previsto, ovviamente, anche l'audizione del Ministro Raffaele Fitto – il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR – nonché della coordinatrice della segreteria tecnica del PNRR istituita presso la Presidenza del Consiglio, la Pag. 11dottoressa Chiara Goretti. Questa audizione verrà convocata quando sarà stata completata l'analisi complessiva dello stato delle attività e delle iniziative poste in essere da tutti i Ministeri, ai fini dell'attuazione del PNRR. Questi dati su Italia domani non ci sono. Penso che il fatto che una Commissione parlamentare permanente abbia affrontato questo tema possa essere utile a tutti: alla trasparenza, al Governo, ovviamente, proprio per capire a che punto è la realizzazione. Quindi, non solo lo stanziamento e le scadenze, ma proprio l'attuazione e la spesa dei miliardi di euro pubblici del PNRR. Ora lascio la parola ai colleghi per porre quesiti, iniziando dalla collega Orrico del Movimento 5 Stelle. Prego.

  ANNA LAURA ORRICO. Grazie presidente. Ringrazio anch'io il dottor Di Donato per l'esaustiva relazione, nonostante la difficoltà di guardare da qui il PowerPoint. Volevo fare una domanda sulla linea che riguarda l'orientamento, ritenendo che quindici ore siano poche. Mi domando se non sia possibile prevedere un ampliamento delle attività di orientamento, a partire dalle scuole secondarie di primo grado. Ciò perché, per come oggi cambia, non solo il mondo del lavoro, ma in generale la società – anche grazie all'evoluzione del progresso tecnologico – di orientamento dovremmo parlare probabilmente lungo tutto l'arco della vita, a partire proprio dalle fasce più giovani, proseguendo nel corso della carriera universitaria e post universitaria.
  Domando quindi al dottor Di Donato se non sia altrettanto utile coinvolgere nelle attività di orientamento, oltre alle istituzioni scolastiche, anche tutti quegli stakeholders che in qualche modo sono in grado di orientare e di partecipare all'attività di orientamento. Mi riferisco alle imprese e alle organizzazioni del terzo settore. Grazie.

  GRAZIA DI MAGGIO. Grazie presidente. Grazie dottor Di Donato per l'illustrazione chiara e puntuale. Ci interessa comprendere anche se ci saranno interventi del PNRR sull'AFAM, in particolare pensando al settore del design. Grazie.

  NICOLE MATTEONI. Grazie presidente. Mi unisco ai ringraziamenti delle colleghe per quanto riguarda il suo intervento in Commissione molto puntuale ed esaustivo. Le chiedo se la creazione dei politecnici delle arti possa essere inclusa nella missione comprensiva di università e ricerca. La ringrazio.

  ANTONIO DI DONATO, responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'università e della ricerca. Grazie presidente.
  Per quanto riguarda la misura sull'orientamento, per come è stata costruita nel 2022, potrà essere oggetto di revisione e modifica anche negli anni successivi. Il modello che è stato utilizzato nel primo anno è quello strettamente aderente alle previsioni e al dettato del Programma nazionale di ripresa e resilienza.
  Le quindici ore di orientamento costituiscono una durata minima. Abbiamo un target numerico di studenti molto elevato: sono 1 milione di studenti da raggiungere, ed è lo stesso PNRR che in qualche modo ci vincola a rivolgerci soltanto agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori; tuttavia, con una norma, abbiamo esteso l'orientamento anche agli studenti del terzo anno delle scuole superiori. La versione che è stata attivata in questo primo anno è quella strettamente rispondente alle richieste pervenute in ambito PNRR.
  Per quanto riguarda l'eventuale o possibile coinvolgimento di altri soggetti, la misura da noi prevista lascia poi alle singole università la modalità operativa con la quale realizzare la misura di orientamento, in accordo con le singole istituzioni scolastiche. È un'operazione che potrà essere sviluppata negli anni a seguire. Questo per quanto riguarda la domanda sull'orientamento.
  Per quanto riguarda, invece, il quesito sulle AFAM, ricordo che le istituzioni dell'AFAM sono un soggetto che è previsto all'interno delle misure del PNRR, sia per quanto riguarda la misura della didattica, Pag. 12sia per le competenze universitarie avanzate. In particolare, le AFAM, in una misura che ancora non è partita, ma partirà nei primi mesi del 2023, potranno essere partecipi dei Teaching Learning Center e dei Digital Education Hub, oltre che a essere destinatarie di una misura specifica che riguarda il sostegno a cinque progetti di internazionalizzazione di scuole AFAM per promuovere il loro ruolo all'estero nella conservazione e promozione della cultura italiana. Inoltre, per l'AFAM è possibile sia la partecipazione ai bandi PRIN che ai percorsi di dottorato. Inoltre, – anche se non coglie esattamente il senso della sua richiesta – proprio da un punto di vista soggettivo le istituzioni dell'AFAM possono anche candidarsi agli investimenti relativi alle residenze universitarie e agli alloggi per studenti.
  Per quanto riguarda, invece, l'ultima domanda – quella sui politecnici – mi sento di dire che nella previsione e nella lettura che almeno noi finora abbiamo fatto del PNRR non mi pare ci sia questa possibilità. Faremo un approfondimento. Tuttavia, per quanto finora esaminato, non mi pare sia prevista questa creazione sia in Componente 2 che in Componente 1 della Missione 4.
  Presidente, non so se ho risposto esaustivamente.

  PRESIDENTE. Sì, penso che i colleghi siano soddisfatti. Poi, ovviamente, avendo a disposizione le slides della presentazione e la relazione – di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico (vedi allegati) – potranno approfondire e, in caso, avere delle integrazioni. Intanto la ringrazio davvero perché è stato molto preciso e disponibile nei confronti della nostra Commissione, e le auguro buona giornata. Grazie.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.40.

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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