CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 22 aprile 2024
293.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 12

SEDE REFERENTE

  Lunedì 22 aprile 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.

  La seduta comincia alle 11.05.

Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
C. 1665, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 aprile 2024.

  Nazario PAGANO, presidente, dopo aver avvertito che, come specificato anche nelle convocazioni, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza, non essendo previste votazioni, ricorda che il 16 aprile scorso è scaduto il termine per la presentazione di proposte emendative, facendo presente che ne risultano pervenute circa 2400, che sono in distribuzione (vedi allegato).
  In merito, rammenta che, con riferimento ai progetti di legge, il Presidente, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, dichiara l'inammissibilità di proposte emendative che siano relative ad argomenti «affatto estranei all'oggetto della discussione» che, nel caso del disegno di legge in esame, afferisce all'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario prevista dall'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Pertanto, la Presidenza ritiene inammissibili le seguenti proposte emendative: Francesco Silvestri 6.118, in quanto trasferisce funzioni amministrative in alcune materie di competenza legislative concorrente dalla regione Lazio a Roma Capitale; inserisce Roma Capitale tra gli enti territoriali destinatari del riparto del fondo nazionale per il trasporto pubblico locale ed attribuisce a Roma Capitale funzioni, attualmente provinciali o regionali, Pag. 13in materia di trasporto in ambito provinciale, di gestione delle strade provinciali e di gestione dei rifiuti; Francesco Silvestri 6.119, in quanto trasferisce funzioni amministrative in alcune materie di competenza legislative concorrente dalla regione Lazio a Roma Capitale.
  La Presidenza ritiene altresì inammissibili, in quanto palesemente incostituzionali, le seguenti proposte emendative: Penza 2.24, Auriemma 2.27, Francesco Silvestri 2.28, Alfonso Colucci 2.68, in quanto in contrasto con il testo dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, richiedendo, ai fini dell'attivazione dell'autonomia differenziata, forme di intesa o di accordo con gli enti locali della Regione o con alcuni di essi, quali Roma Capitale e le città metropolitane; Zaratti 5.77 e 5.91, in quanto ledono le attribuzioni del Presidente della Repubblica prevedendo la partecipazione del Presidente della Repubblica o di un suo delegato alla Commissione paritetica di cui all'articolo 5.
  La Presidenza ritiene altresì di dubbia legittimità costituzionale le seguenti proposte emendative: Zaratti 1.152, 1.153, 1.154, 1.155, 1.156, 1.157, 1.158, 1.159, 1.160, 1.161, 1.162, 1.163, 1.164, 1.165, 1.166, tutti limitatamente al comma 2-bis, nonché Zaratti 1.167, 1.168, 1.169, 1.170, 1.171, 1.172, 1.173, 1.174, 1.175, 1.176, 1.177, 1.178, 1.179, 1.180, 1.181, 1.182, 1.183, 1.184, 1.185, 1.186, 1.187, 1.188, 1.189, 1.190, 1.191, 1.192, 1.193, 1.194, 1.197, Bonafè 4.139, 4.140, 4.141, 4.142, 4.143, 4.144, 4.145, 4.146, 4.147, 4.148, 4.149, 4.150, 4.151 e 4.152, in quanto appaiono in contrasto con il testo dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, escludendo la possibilità di trasferire alle regioni, nell'ambito dell'autonomia differenziata, funzioni riferite ad alcune competenze legislative per le quali l'articolo 116, terzo comma, ne prevede invece la possibilità; Bonafè 2.8 e gli identici Iaria 2.9 e Bonafè 2.10, in quanto appaiono in contrasto con il testo dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, escludendo alcune competenze legislative concorrenti da quelle per le quali l'atto di iniziativa relativo alla richiesta di trasferimento di funzioni è deliberato dalla Regione secondo le modalità previste dall'articolo 2. Considerato, tuttavia, che le suddette proposte emendative non impediscono la possibilità di attivare ulteriori procedimenti per la richiesta di autonomia differenziata nelle materie escluse dalle stesse proposte, la Presidenza ritiene di ammetterne lo svolgimento.
  La Presidenza ritiene poi inammissibili, ai sensi del numero 5.2 della Circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997, in quanto incongrue rispetto al contesto logico e normativo, le seguenti proposte emendative: Bonafè 2.209 e 2.210, Penza 2.216 e Zaratti 2.217, in quanto prevedono che lo schema di intesa preliminare trasmesso alle Camere sia «emendato» o «votato» dai competenti organi parlamentari; Zaratti 5.84 e 5.88, in quanto ledono l'autonomia delle Camere, prevedendo la partecipazione del Presidente della Camera e del Presidente del Senato alla Commissione paritetica di cui all'articolo 5.
  La Presidenza, in considerazione della natura del disegno di legge in esame di provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica, ritiene quindi inammissibili per carenza di copertura le seguenti proposte emendative: Zaratti 3.65, 3.66, 3.67, 3.68, 3.69, 3.72, 3.74 e 3.75, Auriemma 3.274, Sportiello 3.354, Alifano 3.360, Zaratti 3.01, 3.02, 3.03, 3.04 e 3.012, 3.013, Alfonso Colucci, 4.1, Bonafè 4.2, Zaratti 4.3, Alifano 4.4, Zaratti 4.81, Auriemma 4.83, Ubaldo Pagano 5.141, Francesco Silvestri 6.118, Zaratti 7.290, Alfonso Colucci 9.1, Fenu 9.2, Quartini 9.3, Faraone 9.8, Auriemma 9.10, Boschi 9.14, gli identici Zaratti 9.15 e Alifano 9.16, Alfonso Colucci 9.22 e 10.333.
  Comunica che il termine per le richieste di riesame della dichiarazione di inammissibilità testé pronunciata sarà stabilito nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si svolgerà al termine della seduta.
  Infine la Presidenza avverte che non saranno poste in votazione le seguenti proposte emendative in quanto recanti un contenuto meramente formale: Bonafè 1.130, Alfonso Colucci 2.26, Bonafè 2.89, Alfonso Colucci 2.166, 2.203, 2.206, Zaratti 3.284, 3.285, 3.290, 3.291, 3.321, 3.322, 3.323, 3.328, Pag. 143.329, 3.330, 3.331, 3.332, 3.333, 3.334, 3.349, 3.350, 3.351, 3.352, 3.361, 3.362, 3.363, 3.364, 3.365, 3.366, 3.367, 3.368, 3.369, 3.370, 3.371, 3.376, 3.377, 3.378, 3.379, 3.380, 3.381, 3.422, 3.425, 3.452, 4.8, 4.21, 4.22, 4.23, 4.24, 4.36, 4.50, 4.63, 4.114, 4.115, 4.116, 4.117, 4.124, 4.125, 4.126, 4.127, 4.128, 4.129, 4.130, 4.131, 4.132, 4.133, 4.134 e 5.14, Alfonso Colucci 6.13, 6.14, 6.102, 6.103, 6.104, 6.112, 6.113 e 6.114, Alifano 7.25, Alfonso Colucci 8.11, 8.23, 8.28, 8.29, 8.30, 8.38, 8.42, 8.44, 8.45, 8.46 e 8.47, Zaratti 10.287, Alfonso Colucci 10.288, 10.328, 10.330 e 10.355, Zaratti 11.21, 11.22, 11.23 e 11.32.
  In assenza di richieste di intervento, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Lunedì 22 aprile 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.15 alle 12.10.

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 22 aprile 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO.

  La seduta comincia alle 17.

Documento di economia e finanza 2024.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che il parere dovrà essere trasmesso alla V Commissione entro le ore 12 della giornata di domani, stante che la discussione del DEF in Assemblea è prevista per mercoledì 24 aprile.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare, in sede consultiva, ai fini del parere alla V Commissione Bilancio, il Documento di economia e finanza 2024 (Doc. LVII, n. 2), con Allegati. Ricorda preliminarmente che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Esso traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo (PSC). Il DEF si colloca al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, il cosiddetto semestre europeo, che fornisce un quadro, temporalmente scandito, per la gestione delle varie tappe della strategia di coordinamento delle politiche economiche tra i Paesi dell'UE. Sulla base del calendario previsto nell'ambito del semestre europeo, la legge 31 dicembre 2009, n. 196 (legge di contabilità pubblica), dispone che il processo di programmazione economica inizi il 10 aprile, data di presentazione alle Camere del Documento di economia e finanza (DEF), al fine di consentire al Parlamento di esprimersi sugli obiettivi programmatici in tempo utile per l'invio, entro il 30 aprile, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR) contenuti nel DEF. Sulla base dei contenuti del DEF, la Commissione elabora le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati. Ricorda quindi che il DEF, secondo l'articolo 10 della citata legge di contabilità (legge n. 196 del 2009), si compone di tre sezioni e di una serie di allegati. La Sezione I «Programma di stabilità» mostra l'analisi del quadro macroeconomico italiano relativo all'anno 2023 e le previsioni tendenziali per il 2024 e per il triennio successivo. Riguardo al quadro programmatico, il Governo ha annunciato che gli obiettivi di politica economica dei prossimi anni saranno definiti nel Piano strutturalePag. 15 di bilancio di medio periodo, in conformità di quanto previsto dalle nuove regole europee, attualmente oggetto delle proposte di riforma della governance economica europea.
  Fa presente che, quanto al quadro macroeconomico tendenziale – validato dall'Ufficio parlamentare di bilancio il 10 aprile 2024 – lo scenario a legislazione vigente esposto nel DEF 2024 riflette un quadro economico ancora condizionato dall'incertezza dovuta alle tensioni geopolitiche, che restano elevate, ma orientato verso una fase di graduale rafforzamento della crescita. Il DEF sottolinea come l'economia italiana nel corso del 2023 abbia dimostrato una resilienza superiore alle attese, nonostante un quadro macroeconomico connotato da instabilità politica, elevata inflazione e da un ciclo restrittivo di politica monetaria, registrando un incremento del PIL dello 0,9 per cento, in decelerazione rispetto al 2022, ma superiore a quello della media dell'area euro (+0,4 per cento). Sulla base dei più recenti andamenti congiunturali, la crescita tendenziale del PIL per il 2024 è attesa all'1 per cento, con una marginale revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto allo scenario programmatico esposto nella NADEF del settembre scorso (+1,2 per cento). Sebbene infatti lo scenario di crescita dell'economia mondiale e le condizioni finanziarie siano lievemente più favorevoli rispetto al quadro su cui si basava la NADEF, i rischi di natura geopolitica e ambientale restano, secondo il DEF, assai elevati. Con riguardo all'intero periodo di riferimento, si prospetta una crescita del PIL per il 2025 all'1,2 per cento. Si tratta di un livello di crescita più sostenuto rispetto al 2024, ma al ribasso rispetto all'1,4 per cento previsto nella NADEF. Per i due anni successivi, la previsione di crescita è posta all'1,1 per cento per il 2026 e allo 0,9 per cento per il 2027.
  Per quanto riguarda il mercato del lavoro, fa quindi presente che il Documento sottolinea i risultati positivi registrati nel 2023, pur evidenziando che non sono ancora stati recuperati i livelli precedenti alla pandemia e che la produttività del lavoro, misurata come rapporto tra PIL e ore lavorate, ha continuato a diminuire, contraendosi dell'1,6 per cento rispetto al 2022. Il DEF sottolinea come l'occupazione e la disoccupazione sono attese, rispettivamente, in aumento e in diminuzione nell'intero periodo analizzato. In particolare, il tasso di disoccupazione, pari al 7,1 per cento nel 2024, scenderà al 6,8 per cento nel 2027.
  In tema di finanza pubblica tendenziale, secondo le stime provvisorie diffuse dall'Istat lo scorso 5 aprile, riportate nel DEF 2024, l'incidenza dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche rispetto al PIL si è attestata al 7,2 per cento nel 2023. Il deficit è risultato superiore di 1,9 punti percentuali rispetto all'obiettivo programmatico fissato nel precedente documento di programmazione (NADEF 2023 di settembre), in ragione, si spiega nel DEF, dei maggiori costi relativi al Superbonus (1,9 per cento del PIL) rilevati dall'Istat in sede di compilazione del conto delle amministrazioni pubbliche, e per Transizione 4.0 (circa lo 0,2 per cento del PIL). L'aggiornamento del quadro di finanza pubblica a legislazione vigente fissa l'indebitamento netto della PA per il 2024 al 4,3 per cento del PIL, in linea con le previsioni contenute nella NADEF e in netta diminuzione rispetto al consuntivo dello scorso anno (7,2 per cento). La previsione per il quadriennio 2024-2027 indica un progressivo rientro dell'indebitamento netto sul PIL lungo tutto l'orizzonte di previsione. Per quanto riguarda il debito pubblico, per il 2023, i primi dati ufficiali indicano che il rapporto debito/PIL è sceso al 137,3 per cento, in calo di 3,2 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Rispetto al massimo storico registrato nel 2020 (154,9 per cento), la riduzione cumulata nei tre anni successivi è stata dunque pari a 17,6 punti percentuali.
  Per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione Affari costituzionali, segnala che, in relazione alle riforme volte a proseguire l'azione di modernizzazione ed efficientamento della pubblica amministrazione, il Governo nel Programma nazionale di riforma 2024 evidenzia alcuni degli obiettivi di policy raggiunti negli ultimiPag. 16 mesi e richiama, per il futuro, alcuni traguardi del PNRR. Ricorda che nella Relazione per Paese relativa all'Italia 2023 (cosiddetto Country Report 2023) del 24 maggio 2023, la Commissione europea, pur riconoscendo alcuni miglioramenti compiuti negli ultimi anni, valuta come le inefficienze strutturali del settore pubblico continuino a scoraggiare gli investimenti e a rallentare la crescita della produttività. Secondo la Commissione europea «la pubblica amministrazione continua a essere soggetta a una gestione inefficace e a un'eccessiva burocrazia. Gli enti locali, soprattutto al Sud, hanno difficoltà ad assorbire i fondi dell'UE e ad adattarsi ai cambiamenti a causa della limitata capacità amministrativa». Per le istituzioni europee è importante dunque che l'Italia rafforzi la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per far sì che gli impegni del piano per la ripresa e la resilienza continuino a essere rispettati, mentre per dare al piano un'attuazione agevole e tempestiva resta fondamentale garantire un quadro di governance efficace e pienamente operativo. Tali indicazioni sono state recepite dal Consiglio dell'Unione europea, in data 11 luglio 2023, nell'ambito Raccomandazioni specifiche (Country-specific recommendations – CSR) rivolte all'Italia.
  Per quanto riguarda la Riforma del pubblico impiego, evidenzia che il Documento ricorda l'entrata in vigore degli atti giuridici per la riforma del pubblico impiego, prevista dal PNRR (M1C1-56, 58 e 59), e della normativa riguardante la gestione strategica delle risorse umane nelle PA. Fra le misure già avviate nell'ambito di tale riforma del pubblico impiego – che prevede una riduzione a sei mesi dei tempi massimi per lo svolgimento delle procedure concorsuali – il Governo ricorda, in particolare, che il reclutamento dei dipendenti pubblici prevede attualmente un Portale del reclutamento quale interfaccia unica per tutti i concorsi pubblici e gli incarichi professionali della PA. Per quanto concerne gli obiettivi, il Governo prevede che, come contemplato nel PNRR (M1C1-59bis, introdotto a seguito della rimodulazione del Piano), entro il 2024 si darà attuazione alla gestione strategica delle risorse umane nella PA.
  Il Governo ricorda inoltre che entro giugno 2026, come stabilito nel PNRR, sarà completata la semplificazione e reingegnerizzazione di 600 procedure al fine di creare un catalogo completo dei procedimenti e dei relativi regimi amministrativi, con due traguardi intermedi previsti entro il 2024 ed il 2025. Per quanto riguarda lo stato di attuazione ricorda che l'avvio degli interventi di semplificazione è stato orientato dai risultati di una consultazione pubblica che tra febbraio e maggio 2022 si è svolta sulla piattaforma ParteciPA, i cui esiti sono stati pubblicati nel report del 5 agosto 2022. Fa quindi presente che, come si legge nella terza e nella quarta Relazione del Governo al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, sono riconducibili alla attuazione della milestone M1C1-60 numerose disposizioni sia del decreto-legge n. 77 del 2021, che ha introdotto semplificazioni nei settori chiavi per l'attuazione del PNRR, sia del decreto-legge n. 13 del 2023, che hanno introdotto misure di semplificazione e accelerazione degli investimenti pubblici in particolare in materia di ambiente, energia, edilizia scolastica e infrastrutture. Ulteriori semplificazioni di procedimenti in materia di opere pubbliche e di regimi autorizzatori in materia commerciale e ambientale, nonché norme generali per l'accelerazione del procedimento di conferenza di servizi, sono contenute nel decreto-legge n. 19 del 2024, in corso di esame parlamentare. La legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (L. 5 agosto 2022, n. 118) ha inoltre delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per procedere ad una ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e alla loro semplificazione, attraverso l'eliminazione delle autorizzazioni e degli adempimenti non necessari, con la finalità di «stimolare il dinamismo concorrenziale» (articolo 26, commi 1-3). La delega, che scade entro il 27 agosto 2024, non risulta ancora esercitata. È inoltre all'esame della Camera un disegno di legge di iniziativa governativa (C. 1640) che reca una delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativiPag. 17 nei seguenti settori: turismo, disabilità, materia farmaceutica e sanitaria, prevenzione degli incendi e sicurezza antincendio dei prodotti, nonché autorizzazioni di polizia. Contiene un'ulteriore reca una delega al Governo per la semplificazione e la razionalizzazione di alcuni procedimenti che le pubbliche amministrazioni erogano ai cittadini e alle imprese in modo da favorire la digitalizzazione dei servizi pubblici (certificazione delle liste di leva, certificati di stato civile rilasciati per via telematica, notifiche digitali e identità digitale). Introduce inoltre direttamente alcune misure di semplificazione in materia di accesso ai e gestione dei medicinali (Capo II). Come ricordato nel DEF, lo scorso 26 marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese. Il Documento conferma la strategia in atto volta a rafforzare la transizione digitale dei servizi pubblici, della Pubblica amministrazione e delle imprese, avendo destinato a questo obiettivo specifici investimenti pubblici a livello nazionale e fondi dell'UE (incluse le sovvenzioni del PNRR). Nell'ambito della strategia il Governo, in particolare, evidenzia alcuni punti che rappresentano altrettanti traguardi del PNRR, in fase di avanzamento: l'obiettivo di interoperabilità tra le banche dati pubbliche attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che è fondamentale anche nell'integrazione delle funzioni e dei servizi erogati da diverse amministrazioni. Secondo i dati forniti dal Governo la Piattaforma copre attualmente 5717 enti, tra cui anche soggetti privati e nei prossimi mesi si prevede un ulteriore aumento degli enti aderenti, anche in ragione del processo di digitalizzazione dei contratti pubblici; il potenziamento del Servizio Notifiche digitali (SEND) rispetto al quale si sta procedendo all'integrazione di circa 2.000 enti italiani; iniziative per la digitalizzazione dei servizi ai cittadini e alle imprese, nonché la riqualificazione del personale mediante nuove modalità di gestione digitale; specifici avanzamenti degli investimenti relativi all'offerta di un Servizio Civile Digitale: sul punto il Governo ricorda che è in corso il secondo ciclo del servizio con l'impiego di circa 4.200 operatori volontari (OV) ed è stato già pubblicato il terzo Avviso per gli Enti per il terzo ciclo, la cui partenza è prevista entro fine 2024 e che ha reso disponibili 52.236 posizioni complessive, di cui una parte destinate alla facilitazione digitale e altri progetti hanno incluso anche ambiti che contribuiscono alla transizione verde. Il Governo ricorda inoltre che è in corso una revisione normativa della disciplina, che dovrà concludersi entro il 2024, tesa a favorire la partecipazione al servizio civile universale, la semplificazione delle procedure e il miglioramento della qualità dei progetti. Con riguardo all'accoglienza dei migranti, fa presente che il DEF ricorda che la legge di bilancio per il 2024 ha previsto il rifinanziamento del Fondo per l'accoglienza dei migranti. Esso prevede circa 172 milioni di euro nell'anno 2024, 269 milioni di euro per l'anno 2025 e 185 milioni di euro per l'anno 2026 e l'incremento di un milione di euro annui della dotazione dell'Istituto Nazionale per la Promozione della salute delle Popolazioni Migranti e per il Contrasto delle Malattie della Povertà. Tale iniziativa mira a potenziare l'attività di prevenzione ed assistenza sanitaria e sociosanitaria per coloro che versano in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Parimenti, è stata potenziata la tutela per i minori non accompagnati, esentandoli dal pagamento delle spese per i procedimenti per l'apertura delle tutele dei minori. Per quanto riguarda, invece, l'accoglienza e integrazione dei titolari di protezione internazionale, il Piano Nazionale d'integrazione dei titolari di protezione internazionale 2022 – 2024 continua a rappresentare lo strumento programmatico di indirizzo per favorire la loro integrazione nel sistema economico e sociale. Segnala quindi che, attraverso il Fondo Asilo e Migrazione (FAMI 2021-2027), trovano sostegno specifici interventi volti a sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri e promuovere l'effettiva integrazione e inclusione sociale dei cittadini Pag. 18dei Paesi terzi. Gli interventi previsti, inoltre, contribuiscono al conseguimento dei diritti fondamentali previsti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali. Ricorda inoltre che, all'inizio dell'anno in corso, è stata approvata dal Parlamento la legge n. 14 con cui è stato ratificato il Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e la Repubblica di Albania. Tale accordo contiene misure finalizzate al rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. In materia di riforme istituzionali, nel DEF si ricorda che, al fine di ridurre le disparità regionali presenti in Italia e promuovere l'allineamento degli standard qualitativi dei servizi pubblici sul territorio nazionale, l'Italia sta rafforzando i propri sforzi nell'attuazione delle riforme relative al federalismo fiscale e all'autonomia regionale differenziata. Secondo quanto riportato, tali riforme mirano a superare i modelli di finanziamento ancorati alla spesa storica, per passare a criteri riferiti alla determinazione di costi standard e livelli essenziali delle prestazioni. In via complementare, tale sistema prevedrà meccanismi perequativi tra Regioni con diverse capacità di autofinanziamento.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per un chiarimento in merito alle recenti conclusioni dell'Istat che dimostrano quanto il DEF sia completamente scollato dalla realtà. Fa presente a tale proposito che le stime contenute nel DEF sono già superate, dal momento che gli ultimi calcoli dell'Istituto di statistica rilevano che il deficit del 2023 è salito dal 7,2 al 7,4 percento, con 4,65 miliardi di euro di indebitamento extra. Chiede quindi al collega Paolo Emilio Russo precisazioni in merito a tali ultime novità.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) si impegna ad interloquire con il Governo per fornire alla collega Alifano le precisazioni da lei richieste.

  Nazario PAGANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.05.