CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 marzo 2024
269.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XII)
COMUNICATO
Pag. 14

SEDE REFERENTE

  Giovedì 14 marzo 2024. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO.

  La seduta comincia alle 14.20.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle tendenze demografiche nazionali e sui loro effetti economici e sociali.
Doc. XXII, n. 23 Bonetti.
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza, non essendo previste votazioni. Avverte altresì che nella seduta odierna si procederà all'illustrazione del provvedimento e all'avvio della discussione generale. Dà quindi la parola alla relatrice per la XII Commissione, onorevole Bonetti, che illustrerà il provvedimento anche a nome del relatore per la I Commissione, onorevole Paolo Emilio Russo, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna per concomitanti impegni istituzionali.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), relatrice per la XII Commissione, ricorda che le Commissioni riunite I e XII avviano oggi l'esame del Doc. XXII, n. 23, volto ad istituire, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, e per tutta la durata della XIX legislatura, una Commissione monocamerale di inchiesta sulle tendenze demografiche nazionali e sui loro effetti economici e sociali, ribadendo di avere concordato il contenuto della relazione con il collega Paolo Emilio Russo.
  Ritiene che vi sia un'ampia condivisione all'interno del Parlamento sulla necessità di affrontare in maniera strutturale e strategica la sfida demografica che ha un impatto significativo sulle politiche legislative e di governo. Rileva che tale questione si intreccia con altre tematiche oggetto del dibattito politico quali le misure a favore dell'infanzia, la promozione dell'occupazione giovanile e femminile e gli interventi di sostegno per la non autosufficienza.
  Ricorda che ad oggi i dati dell'Istituto nazionale di statistica indicano che il tasso di fecondità è pari a 1,24 nascite per donna, mentre il rapporto tra popolazione anziana e popolazione giovane in Italia è pari a 182,6 anziani ogni 100 giovani. Questo trend di drastica riduzione della popolazione italiana ha Pag. 15e avrà, nel medio e breve termine, pesanti ripercussioni socio-economiche e nel sistema di welfare del Paese. Appare evidente come, nella definizione delle politiche pubbliche, occorra esaminare in modo più dettagliato questo fenomeno sociale che condizionerà profondamente il futuro del nostro Paese. Un fenomeno complesso che interessa molteplici aspetti ed ambiti, da quello sociale ed occupazionale, a quello economico, assistenziale, che richiede un'analisi rigorosa e con approccio trasversale delle cause e delle conseguenze. Ritiene che l'analisi possa essere svolta in modo efficace, vista la pluralità di ambiti e soggetti coinvolti, esclusivamente in sede di Commissione parlamentare d'inchiesta.
  Quest'ultima dovrà essere capace di individuare un piano strategico integrato di contrasto alla denatalità e di risolvere le criticità connesse al cambiamento demografico.
  Passando al contenuto del provvedimento, fa presente che l'articolo 1, oltre a definire al comma 1 l'oggetto e la durata dell'inchiesta, affida specificamente al comma 2 alla Commissione il compito di indagare sui fenomeni connessi ai mutamenti e alla prospettiva demografica del Paese, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: la natalità; l'invecchiamento medio della popolazione; la longevità e i conseguenti effetti economici e sociali; la composizione dei nuclei familiari; il contesto abitativo; la mobilità residenziale della popolazione; il mercato del lavoro; il tasso di occupazione e disoccupazione; le prospettive del welfare e della produttività economica; l'impatto sui bilanci pubblici dei cambiamenti demografici; i flussi migratori; la distribuzione dei servizi sociali e sanitari; le competenze e la formazione delle diverse fasce generazionali e nelle diverse aree del Paese. Il comma 3 prevede quindi che la Commissione, almeno una volta all'anno e, in ogni caso, alla fine dei propri lavori, riferisca alla Camera circa i risultati della propria attività e possa formulare osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull'eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente. In particolare, la Commissione è chiamata a: redigere un documento di sintesi sulla situazione demografica del Paese e i processi di cambiamento che lo interessano; proporre criteri e metodi per la valutazione dell'impatto sullo sviluppo demografico dell'azione legislativa e politica dei diversi livelli istituzionali e delle amministrazioni pubbliche; redigere un documento di indirizzo strategico per affrontare le sfide demografiche, anche individuando azioni positive per affrontare le criticità e le sfide individuate nel corso della fase di analisi, tenuto conto delle risoluzioni e delle strategie dell'Unione europea che hanno inerenza e impatto sui processi di cambiamento demografico.
  Quanto alla composizione della Commissione, l'articolo 2 della proposta prevede venti deputati, nominati dal Presidente della Camera dei deputati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo (comma 1). La stessa disposizione precisa che entro dieci giorni dalla nomina dei componenti, il Presidente della Camera convochi la Commissione per la sua costituzione (comma 2). Nella sua prima seduta la Commissione provvederà ad eleggere il presidente, due vicepresidenti e due segretari, secondo quanto disposto all'articolo 20, commi 2, 3 e 4, del Regolamento della Camera dei deputati.
  L'articolo 3 della proposta richiama quanto già previsto dall'articolo 82, secondo comma, della Costituzione in merito alla possibilità per la Commissione di procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Come di consueto, la proposta stabilisce ulteriori limitazioni, prevedendo che la Commissione non possa adottare provvedimenti che restringano la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché la libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale (commi 1 e 2). Per le finalità dell'inchiesta, la Commissione ha facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti – derogando, pertanto, all'articolo 329 c.p.p., che copre con il segreto gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non Pag. 16oltre la chiusura delle indagini preliminari –, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto (comma 3). Il testo prevede la clausola che vincola la Commissione a mantenere l'eventuale regime di segretezza degli atti così trasmessi fino a quando siano coperti dal segreto (comma 4) e dispone inoltre che per il segreto di Stato e per i segreti d'ufficio, professionale e bancario si applicano le norme vigenti e che è sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato (comma 5). Come di consueto è, inoltre, riconosciuto alla Commissione il potere di stabilire quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso; in ogni caso devono rimanere riservati gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari (comma 6).
  L'articolo 4 della proposta di inchiesta prevede che i componenti della Commissione, il personale addetto alla stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta oppure ne viene a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio, sono tenuti all'obbligo del segreto per tutto quanto riguarda gli atti compiuti e i documenti acquisiti.
  In base all'articolo 5, l'organizzazione dei lavori della Commissione sarà disciplinata da un regolamento interno approvato dalla Commissione stessa prima dell'inizio dei suoi lavori, rispetto alle cui disposizioni ciascun componente può proporre modifiche (comma 1). Le sedute della Commissione saranno pubbliche, salvo che la medesima deliberi di riunirsi in seduta segreta (comma 2). La Commissione potrà organizzare i propri lavori attraverso uno o più comitati (comma 3) e potrà avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di Polizia giudiziaria, oltre che di tutte le collaborazioni che riterrà necessarie (comma 4). Potrà inoltre richiedere e avvalersi di dati, analisi e documenti prodotti da esperti della materia, da università, da enti di ricerca, dall'Istituto nazionale di statistica e da organismi nazionali e internazionali che si occupano di questioni attinenti alle sfide demografiche (comma 5). Infine, per l'adempimento delle sue funzioni, la Commissione potrà fruire di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dal Presidente della Camera dei deputati (comma 6), così come di risorse pari a un massimo di 50.000 euro annui, sempre a carico del bilancio interno della Camera (comma 7).

  Alfonso COLUCCI (M5S), nel premettere che ogni argomento è importante e che ogni occasione di approfondimento è preziosa, sottolineando comunque la rilevanza del tema oggetto di esame, si chiede tuttavia se si possa sostenere un così ampio numero di Commissioni di inchiesta, considerato quante sono le questioni che gravano sul lavoro dei parlamentari. Nel rilevare che ne va della qualità dei risultati, che rischiano di non essere all'altezza dell'importanza dei temi affrontati, auspica una riforma del Regolamento della Camera che consenta ai deputati di lavorare in maniera proficua, anche al fine di evitare che iniziative pur lodevoli e condivisibili come quella in oggetto non raggiungano un esito soddisfacente.

  Andrea QUARTINI (M5S), pur condividendo i dubbi espressi dal collega Colucci rispetto al proliferare di Commissioni parlamentari d'inchiesta, osserva tuttavia che l'oggetto della Commissione di cui si propone l'istituzione appare tra i più interessanti e utili per il lavoro del decisore politico. Evidenzia la centralità della sfida demografica, tema che dovrebbe essere alla base di una parte consistente delle politiche di governo. Segnala che nel corso di un secolo i profondi mutamenti che si sono verificati hanno portato a trasformazioni profonde per cui quella che in passato era la «piramide demografica» appare oramai rovesciata. Si tratta di una problematica di dimensioni rilevantissime, con forti impatti sul sistema di sicurezza sociale e sulle condizioni di salute della popolazione.
  Nel ritenere inappropriato l'utilizzo del termine «inferno demografico», richiamato recentemente da alcuni rappresentanti del Governo, rileva tuttavia che non è possibile Pag. 17sottostimare l'importanza di un fenomeno che deve essere affrontato con misure di lungo periodo, quindi con una prospettiva decisamente superiore a quella tipica dell'attività politica, che quasi mai supera un orizzonte temporale pari a un decennio. In tale ambito, ritiene che una valutazione accurata del fenomeno possa offrire un contributo essenziale se condotta con la massima oggettività e sulla base di dati statistici validati, considerando anche l'impatto del tema sulla dimensione produttiva e sul piano sociale.

  Nazario PAGANO, presidente, nel rilevare che la questione posta dal deputato Colucci è anche conseguenza dell'avvenuta riduzione dei parlamentari, alla quale si è sempre detto contrario, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.