CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 gennaio 2024
233.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 187

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 gennaio 2024. — Presidenza del vicepresidente Luciano CIOCCHETTI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, fatto a Roma il 6 novembre 2023, nonché norme di coordinamento con l'ordinamento interno.
C. 1620 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e III).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, fa presente che il parere sarà espresso nella seduta odierna, essendo il provvedimento calendarizzato per la discussione in Assemblea da lunedì 22 gennaio 2024.
  Dà, quindi, la parola al relatore, deputato Panizzut, per lo svolgimento della relazione e per l'illustrazione della proposta di parere, su cui potranno poi svolgersi gli interventi.

  Massimiliano PANIZZUT (LEGA), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali)Pag. 188 e III (Affari esteri) sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, fatto a Roma il 6 novembre 2023.
  Il Protocollo di cui si autorizza la ratifica, come ricordato dal Governo nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge in esame, si fonda sul Trattato di amicizia e collaborazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania, fatto a Roma il 13 ottobre 1995 e ratificato con la legge n. 170 del 1998, che all'articolo 19 afferma che i due Paesi concordano nell'attribuire un'importanza prioritaria ad una «stretta ed incisiva collaborazione per regolare, nel rispetto della legislazione vigente, i flussi migratori» nonché a sviluppare in tale ambito «la cooperazione fra i competenti organi» dei due Paesi.
  Il Protocollo è composto da 14 articoli, mentre il disegno di legge che ne autorizza la ratifica contiene 7 articoli. Venendo alle disposizioni che riguardano materie afferenti alle competenze della Commissione Affari sociali, osserva che esse concernono in particolare il tema dell'assistenza sanitaria, sia ai migranti sia al personale italiano distaccato in Albania.
  Partendo dalle disposizioni di interesse contenute nel testo del Protocollo, segnala in primo luogo l'articolo 4, volto a consentire alla Parte italiana di realizzare, nelle due Aree che le sono concesse a titolo gratuito ai sensi dell'articolo 3, una serie di strutture, sotto la propria gestione e giurisdizione, destinate ad ospitare un numero massimo di tremila migranti. Per quanto di interesse della Commissione Affari sociali, nell'ambito di tali strutture la Parte italiana potrà istituire delle strutture sanitarie, al fine di garantire i servizi sanitari necessari. Si prevede che, qualora si constati che i migranti sono portatori di malattie infettive, le autorità competenti della Parte italiana osservino le norme della quarantena e del trattamento secondo i rispettivi protocolli sanitari. In caso di esigenze sanitarie alle quali le autorità italiane non possono fare fronte nell'ambito delle predette strutture, le autorità albanesi collaboreranno con le autorità italiane responsabili delle medesime strutture per assicurare le cure mediche indispensabili e indifferibili ai migranti ivi trattenuti. I costi dei servizi sanitari offerti dalla Parte albanese sono a carico della Parte italiana.
  In secondo luogo, segnala il comma 7 dell'articolo 7 del Protocollo, ai sensi del quale, per cure urgenti, il personale italiano può accedere alle strutture sanitarie albanesi, con costi a carico della persona interessata o della Parte italiana.
  Venendo alle disposizioni di interesse contenute nel disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, segnala l'articolo 3, comma 1, che individua le autorità competenti per l'esecuzione del Protocollo. In particolare, si prevede, alla lettera i), uno speciale ufficio di sanità marittima, aerea e di confine istituito per lo svolgimento dei compiti previsti dalle leggi e dai trattati internazionali vigenti in materia di profilassi internazionale e di sanità pubblica. L'articolo 5, comma 8, del disegno di legge di ratifica, stabilisce che per lo svolgimento dei compiti dell'ufficio appena citato il Ministero della salute è autorizzato ad assumere cinque dirigenti sanitari con il profilo di medico e sei unità di personale non dirigenziale, da inquadrare nell'area dei funzionari, di cui quattro con il profilo di funzionario sanitario e due con il profilo di funzionario amministrativo. Nelle more delle previste procedure di reclutamento, è consentito il ricorso ad un corrispondente contingente di personale dirigenziale e non dirigenziale costituito da dipendenti di altre pubbliche amministrazioni, da collocare in posizione di comando.
  Altre misure di interesse per la Commissione Affari sociali sono presenti ai commi 9 e 10 del medesimo articolo 5 del disegno di legge di ratifica. Il comma 9 dispone che nelle specifiche aree demaniali individuate nel Protocollo, l'INMP – Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà svolga le proprie funzioni di assistenza e di coordinamento tra i soggetti coinvolti nella gestionePag. 189 sanitaria e sociosanitaria dei migranti. A tal fine, il medesimo Istituto è autorizzato ad assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato 28 unità di personale utili al completamento della propria dotazione organica.
  Il comma 10 disciplina il regime del trattamento di missione del personale inviato in Albania per l'attuazione del Protocollo, rinviando, per quanto di interesse, al trattamento accordato al personale dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 che, all'articolo 211, autorizza il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per i casi in cui non sia erogata l'assistenza sanitaria in forma diretta, a stipulare varie tipologie di polizze assicurative.
  Alla luce delle considerazioni svolte, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Paolo CIANI (PD-IDP) precisa che intende soffermarsi solo in maniera sommaria sull'impianto generale del provvedimento, limitandosi a ricordare che l'attuazione del protocollo da parte dell'Albania è attualmente sospesa in attesa della decisione della Corte costituzionale di quel Paese. Rileva, inoltre, che, rispetto a quanto dichiarato dal Governo, appare chiaro che l'accordo non può essere in alcun modo paragonato a quelli relativi alla gestione di flussi migratori, poiché esso è in realtà volto ad istituire una sorta di «selezione» di persone soccorse in mare, da inviare in un Paese terzo.
  Sottolinea in proposito che questa modalità di procedere può avere impatti negativi sulla possibilità di fornire una tutela adeguata nei confronti di persone in una condizione di potenziale fragilità, come i malati o le donne. Si interroga inoltre su quale sarà lo stato giuridico in cui si troveranno i migranti trasferiti in Albania ed esprime forti perplessità in merito alla possibilità di una gestione corretta delle strutture che si vogliono realizzare in quel paese, in particolare per quanto concerne l'ambito sanitario.
  In conclusione, dichiara che il provvedimento appare inaccettabile per quanto concerne la tutela dei diritti umani e che con ogni probabilità si rileverà poco utile per la gestione di flussi migratori, rappresentando esclusivamente un atto propagandistico. Sulla base di tali considerazioni, sia di carattere generale che relative all'ambito più strettamente di competenza della commissione, preannuncia un voto contrario del Partito Democratico sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Luana ZANELLA (AVS) sottolinea come l'esame parlamentare del Protocollo con l'Albania sia frutto di una forte pressione, sia in sede di Conferenza dei capigruppo sia in Assemblea da parte dei gruppi di opposizione, in quanto in un primo momento l'esecutivo aveva ipotizzato che non fosse necessaria una legge di autorizzazione alla ratifica per l'entrata in vigore di tale accordo. Reputa pertanto fondamentale una discussione e un voto su una tematica così rilevante.
  Nel condividere quanto affermato nel suo intervento dal collega Ciani, ribadisce che si tratta di un'iniziativa molto costosa e di carattere propagandistico che non affronta i veri problemi legati al fenomeno migratorio in corso. Rileva che occorrerebbe un approccio di carattere strutturale, considerato anche il fatto che gli arrivi nel Paese sono destinati ad aumentare a causa del crescente numero di conflitti armati e dei problemi sempre più evidenti causati dai cambiamenti climatici.
  Per quanto riguarda il contenuto specifico dell'accordo, sottolinea che esso porrà persone che già si trovano in una condizione di fragilità in una situazione in cui sarà più difficile e costoso tutelare i propri diritti e che vi sarà il rischio che le famiglie vengano separate o che adolescenti si trovino in una condizione inidonea.
  In conclusione, ricordando che occorrerà attendere la pronuncia della Corte costituzionale albanese per capire l'impatto del Protocollo sulla sovranità territoriale di quel Paese, ritiene doveroso un voto contrario sulla proposta di parere da parte del gruppo di Alleanza verdi e sinistra.

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  Andrea QUARTINI (M5S), nel condividere gli interventi svolti dai colleghi Ciani e Zanella, osserva che il provvedimento in discussione, di fatto, simboleggia il fallimento delle politiche migratorie portato avanti dal Governo Meloni e rappresenta esclusivamente uno strumento di propaganda. Rileva che non vi è alcuna intenzione di affrontare i problemi alla radice del fenomeno migratorio, promuovendo lo sviluppo dei Paesi di origine die migranti, territori che in passato sono stati «depredati» e che vivono ora una condizione ancora più difficile a causa dei cambiamenti climatici e delle numerose guerre in corso. Osserva che l'Europa è stata finora incapace di promuovere progetti di cooperazione efficaci e che rispettassero la dignità delle popolazioni coinvolte.
  Dichiara che l'approccio alla base del Protocollo siglato con il Governo albanese può essere paragonato a quelle che in passato erano le «classi differenziali», osservando che evidentemente non si tiene in alcun conto il disagio esistenziale che caratterizza molti migranti.
  In conclusione, ribadisce che le politiche migratorie non possono essere affrontate con un approccio come quello immaginato dal Governo e preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) reputa fortemente inusuale il modo di procedere adottato dall'Esecutivo, che ha stretto accordi con un Paese che non si trova sulla rotta delle principali migrazioni. Rileva che persone che hanno vissuto quasi sicuramente situazioni molto dure sono considerate come una sorta di «merce» e ritiene del tutto inaccettabile un approccio di questo tipo.
  Evidenzia, inoltre, che una maggioranza che richiede costantemente un deciso intervento europeo in ambito migratorio, di fatto, adotta politiche che si collocano fuori del perimetro di azione dell'Unione e in assenza di un confronto con gli altri Paesi europei. Si tratta a suo avviso di una strategia politica del tutto inopportuna che conferma la mancanza di coraggio nell'affrontare in maniera efficace i flussi migratori, che non possono essere più considerati un'emergenza in quanto i rappresentano un dato ormai permanente.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 215/2023: Disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
C. 1633 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 gennaio 2024.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata svolta la relazione. Non essendoci richieste di intervento, dà la parola al relatore per l'illustrazione della proposta di parere, sulla quale potranno poi svolgersi gli interventi.

  Stefano BENIGNI (FI-PPE), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 2).

  Ilenia MALAVASI (PD-IDP) osserva in generale che il provvedimento denominato «mille proroghe» rappresenta ormai una consuetudine ed è utilizzato per rinviare la soluzione di problematiche che, in particolare per quanto concerne l'ambito sanitario e sociosanitario, meriterebbero interventi strutturali di lungo periodo. Nel rilevare che con il provvedimento in esame si dispone la proroga di misure eccezionali adottate durante la fase dell'emergenza pandemica, confermando in questo modo implicitamente la validità delle disposizioni allora introdotte, ribadisce che il sistema sanitario necessità di una programmazione con un orizzonte ampio e che, ad esempio, non è possibile tamponare la situazione di carenza di personale esclusivamente attraverso l'assunzione temporanea di giovani studenti o di pensionati.
  Sottolinea che la professione medica, e quelle sanitarie più in generale, vivono attualmentePag. 191 una fase di crisi molto rilevante, considerando che quasi la metà del personale potrebbe avere l'intenzione di uscire dal sistema sanitario anche a causa dei prospettati tagli pensionistici e dei carichi di lavoro eccessivi. Ricorda inoltre che molti soggetti rappresentativi dei professionisti del settore hanno segnalato che il loro associati in misura crescente manifestano l'intenzione anche di cambiare professione, rilevando che ciò costituirebbe una grave perdita di esperienza. Nel richiamare i dati relativi alla carenza del personale, soprattutto nell'ambito dei medici di famiglia, degli specialisti, del personale di emergenza-urgenza e degli infermieri, ricorda che un livello di operatori adeguato rappresenta una condizione essenziale per utilizzare con efficacia le risorse stanziate con il PNRR e per costruire la medicina sul territorio.
  Osserva che la fase dell'emergenza sanitaria ha costituito un notevole stress per il sistema e ha imposto una riflessione sulla scarsa appetibilità del lavoro in ambito sanitario, osservando che il fenomeno dei gettonisti, creato dall'antistorico tetto di spesa adottato ormai quasi un ventennio fa, ha creato ulteriori squilibri.
  Nel ribadire la necessità di superare un approccio alla crisi del personale sanitario caratterizzato da interventi tampone, auspica che possano essere trovate soluzioni strutturali adeguate per assicurare la tutela della salute di tutta la popolazione, ciò che rappresenta un importante principio democratico.
  Preso atto, tuttavia, che l'osservazione sullo scudo penale contenuta nella proposta di parere avanzata dal relatore rappresenta sicuramente un segnale di attenzione, e manifestando il senso di responsabilità del proprio gruppo nei confronti del personale sanitario, preannuncia un voto di astensione sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Luana ZANELLA (AVS), nell'osservare che come ogni anno il provvedimento cosiddetto «mille proroghe» costituisce un'occasione per tentare di individuare rimedi provvisori a situazioni di criticità, dichiara di condividere l'impostazione dell'intervento svolto dalla collega Malavasi. Quanto all'osservazione inserita nel parere relativa allo scudo penale per il personale sanitario, segnala che la tematica dovrebbe trovare una soluzione definitiva attraverso anche una piena attuazione della normativa vigente.
  In conclusione dichiara che in ragione del contenuto del provvedimento non è possibile per il proprio gruppo esprimere un voto positivo sulla proposta di parere.

  Andrea QUARTINI (M5S) dichiara la contrarietà del proprio gruppo sull'impostazione del decreto-legge in materia di proroga dei termini, esprimendo l'auspicio che tale atteggiamento possa cambiare al seguito dell'accoglimento di alcune proposte emendative presentate dal Movimento 5 Stelle. Pone in rilievo la forte criticità di alcune disposizioni di interesse della commissione, a partire da quella relativa alle modalità di selezione dei direttori generali, attualmente fortemente condizionata da considerazioni di carattere politico, o dalla proroga di interventi relativi al personale sanitario, che costituisce un alibi per non affrontare temi strutturali di una sanità ormai vicina al collasso. Ricorda peraltro, in proposito, che tale criticità non potrà che aumentare nel caso dell'introduzione delle norme sull'autonomia differenziata.
  Manifesta il proprio compiacimento sia in quanto politico che come esercente la professione medica, sull'inserimento nel parere di una osservazione relative allo scudo penale per il personale sanitario, precisando che una disposizione di tale genere deve avere assolutamente un carattere transitorio ed escludere i casi di colpa grave, come peraltro afferma la suddetta osservazione. Rileva, inoltre, che la tutela del personale sanitario deve essere accompagnata da disposizioni organizzative che assicurino la massima protezione dei cittadini che usufruiscono dei servizi sanitari.
  In conclusione preannuncia che, al di là del contenuto dell'osservazione inserita nella proposta del parere, in ragione della impostazione complessiva del provvedimento all'esame della commissione il suo gruppo esprimerà un voto contrario sulla proposta di parere.

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  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 17 gennaio 2024. — Presidenza del vicepresidente Luciano CIOCCHETTI. – Interviene il sottosegretario per la salute Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 15.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
C. 384-446-459-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 dicembre 2023.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ricorda che il testo della proposta di legge in esame, non modificato nel corso dell'esame in sede referente, è stato inviato alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione del parere. Al riguardo, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II, XIV e il nulla osta della V Commissione.
  Chiede, quindi, se vi siano interventi in dichiarazione di voto sulla proposta di conferire alla relatrice, deputata Buonguerrieri, il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) esprime il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di conferire il mandato alla relatrice, per due ragioni fondamentali. Ricorda, in primo luogo, come sia stato lo stesso Presidente della Repubblica a dichiarare recentemente quanto non sia opportuno l'abuso del ricorso all'istituzione di Commissioni di inchiesta. Rileva, in secondo luogo, che vi sono evidenti lacune nella definizione dell'oggetto dell'inchiesta: in particolare, a suo avviso, non considerare quanto avvenuto a livello regionale durante la pandemia, significa non conoscere come funziona la sanità nel nostro Paese oppure, diversamente, agire con un intento persecutorio nei confronti della maggioranza di allora.

  Andrea QUARTINI (M5S), nell'associarsi alle considerazioni formulate dal deputato Girelli, esprime il voto contrario del suo gruppo sul conferimento del mandato alla relatrice.
  Evidenzia come, a suo avviso, non sia condivisibile istituire una Commissione d'inchiesta con il compito di indagare come la pandemia sia stata affrontata da un sistema sanitario che si è trovato inevitabilmente in gravi difficoltà a fronteggiare l'emergenza, dopo dieci anni ininterrotti di tagli alla sanità.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.
  Nel procedere al conteggio dei voti, rileva come l'esito della votazione, anche alla luce della concitazione in cui si è svolta, non sia chiaro e invita, pertanto, i due deputati segretari della Commissione, Ciani e Maccari, a prendere posto al banco della presidenza, al fine di effettuare una controprova del voto.

  (Proteste vivaci da parte dei deputati dell'opposizione)

  Francesco Maria RUBANO (FI-PPE) informa i colleghi di aver commesso un errore nell'espressione del voto: in particolare, segnala di aver votato favorevolmente, ma di aver erroneamente mantenuto la mano alzata anche quando il presidente ha chiesto chi intendesse votare in senso contrario. Ritiene, in tal modo, di aver involontariamente indotto il presidente in errore nell'effettuare il conteggio.

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  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) esorta il presidente a soprassedere sulla verifica del voto, che a suo avviso ha dato un esito chiarissimo. Fa presente che i parlamentari sono persone serie e che sarebbe assurdo che un esito palese venisse contraddetto solo perché non favorevole ai desiderata della maggioranza.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ribadisce di essere intenzionato ad effettuare la controprova, poiché la presenza di molti deputati in piedi, anche nelle vicinanze della porta d'ingresso della Commissione, e la concitazione della seduta, gli ha reso oggettivamente difficoltoso effettuare il conteggio dei voti favorevoli e dei voti contrari.

  Marco FURFARO (PD-IDP) esprime il proprio rammarico per il tentativo del presidente di far ripetere una votazione che ha dato un esito palesemente contrario alla maggioranza. Segnala che il fatto che la maggioranza venga battuta in una votazione è un fatto che può succedere in democrazia.
  Non prendere atto di quanto accaduto minerebbe, a suo avviso, la credibilità della Commissione e della presidenza.

  Imma VIETRI (FDI) attira l'attenzione dei colleghi su quanto affermato poco prima dal collega di Forza Italia, deputato Rubano, da cui si evince come, al contrario di quanto sostenuto dai colleghi di opposizione, vi sia un elemento di incertezza sul risultato del voto. Non vede per quale motivo tale incertezza non possa chiarita tramite una verifica della votazione.

  Paolo CIANI (PD-IDP), con riferimento alla questione concernente il voto del deputato Rubano, fa notare che, se i fatti si fossero svolti come rappresentati da quest'ultimo, i voti contrari sarebbero dovuti essere dodici e non undici, come invece è emerso dal primo conteggio effettuato dal presidente.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) invita il presidente a riconoscere l'esito della votazione, assolutamente inequivoco, come è apparso dallo stupore manifestato dal presidente stesso al termine del conteggio.

  Francesco Maria Salvatore CIANCITTO (FDI) ritiene che la concitazione con la quale si è svolta la votazione non abbia evidentemente consentito al presidente di individuare chiaramente come hanno votato i singoli deputati.

  Andrea QUARTINI (M5S) segnala che nella giornata odierna, fin dall'avvio dell'esame dei provvedimenti in sede consultiva vi era la chiara sensazione che le forze di maggioranza fossero in difficoltà nelle votazioni. Nell'esprimere il proprio apprezzamento per il fatto che il presidente Ciocchetti abbia deciso di non partecipare alla votazione, confermando in tal modo il proprio ruolo di garanzia, reputa tuttavia inaccettabile il tentativo, ora in atto, di «rimescolare le carte» e sovvertire così il risultato della votazione svolta in Commissione.

  Stefano BENIGNI (FI-PPE), precisando di non voler entrare in polemica con i deputati dell'opposizione, propone di svolgere una controprova del voto, che riprodurrebbe esattamente la situazione verificatasi al momento della votazione.

  Valentina BARZOTTI (M5S) evidenza che tutti hanno potuto vedere con evidenza quanto accaduto e che pertanto una controprova dopo ormai circa venti minuti rappresenterebbe una «buffonata».
  Nel confermare la propria stima nei confronti del presidente Ciocchetti, ritiene pertanto inaccettabile procedere in questa fase a una controprova della votazione svolta.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ribadisce di aver segnalato immediatamente dopo lo svolgimento della votazione la necessità di effettuare una controprova, in ragione, in particolare, del cospicuo numero di componenti della Commissione che si trovavano in quel momento in piedi e di avere per questo motivo chiamato presso il banco della presidenza i deputati segretari. Il fatto che sia trascorso del tempo Pag. 194dipende dalle numerose e insistenti richieste di intervento sulla questione relativa alla votazione avanzate anche dai deputati dell'opposizione, cui intende dare seguito.

  Paolo CIANI (PD-IDP), nel ritenere evidente che l'attuale maggioranza sia perfettamente in grado di prevalere, in particolare dopo che sono stati chiamati in aula altri componenti della Commissione, trova ridicolo che non si riconosca l'errore di valutazione appena verificatosi, essendo evidente che la votazione si è conclusa con un esito di undici deputati a favore e undici contrari e che, pertanto, non è stato conferito il mandato al relatore.

  Francesco SILVESTRI (M5S), in relazione a quanto affermato dal presidente Ciocchetti, osserva che egli non avrebbe dovuto aprire la votazione se non era in grado di assicurarne un corretto svolgimento in ragione del numero eccessivo di deputati non seduti al loro posto.
  Ritiene quindi inaccettabile che si possa procedere ora, a quasi mezz'ora dalla votazione e dopo averne proclamato l'esito, ad una sorta di correzione ex post di quanto accaduto, osservando che la presidenza dovrà assumersi tutte le responsabilità di un'eventuale scelta in tal senso.

  Maddalena MORGANTE (FDI) osserva che lo svolgimento dell'eventuale controprova dopo un po' di tempo dalla votazione è stato determinato dal fatto che numerosi deputati hanno chiesto nel frattempo di intervenire, anche con una certa veemenza. Segnala, inoltre, lo stato di oggettiva confusione in cui si è svolta la votazione, evidenziando che un collega di maggioranza, con ogni probabilità, è stato contato due volte, sia come favorevole che come contrario.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, chiarisce di non avere affatto proclamato il risultato della votazione in quanto questo non risultava chiaro e di aver quindi chiesto espressamente ai segretari di recarsi al banco della presidenza immediatamente dopo lo svolgimento della votazione stessa. Precisa che la controprova ora riprodurrebbe esattamente le condizioni nelle quali si è tenuta la votazione, senza alcuna alterazione dei numeri dei deputati abilitati a votare. Ribadisce, inoltre, di aver voluto dare la parola a tutti coloro che hanno richiesto di intervenire, per evitare fraintendimenti e per dare comunque modo a tutti di esprimere la propria posizione in modo trasparente sulla questione che è stata posta.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) ribadisce, a sua volta, che l'esito della votazione è incontestabile: undici voti favorevoli e undici contrari. Non rileva, pertanto, l'esigenza di effettuare alcuna verifica.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ribadisce la necessità di effettuare una controprova per fugare ogni dubbio sull'esito della votazione.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) ritiene inaccettabile quanto prospettato dal presidente.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, ricorda che, in fase di avvio della legislatura in questa Commissione, è già stata effettuata la verifica di una votazione, su richiesta dei gruppi di opposizione.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), nel ribadire che la ripetizione della votazione già svolta appare una gravissima forzatura, preannuncia che i deputati di opposizione abbandoneranno l'aula della Commissione.

  (I deputati appartenenti ai gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle, Azione e Alleanza Verdi e Sinistra abbandonano l'aula continuando a contestare)

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, dispone quindi che si proceda alla verifica della votazione sul mandato, per alzata di mano e alla presenza dei deputati segretari.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in Pag. 195esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI