CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 aprile 2024
295.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 107

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 24 aprile 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 9.55.

Indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano.
(Esame e approvazione del documento conclusivo).

  La Commissione inizia l'esame del documento conclusivo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la resocontazione stenografica.
  Ricorda che la bozza del documento conclusivo, come risultante dalle proposte di modifica e integrazione pervenute da parte di alcuni gruppi, è già stata anticipata Pag. 108in via informale ai rappresentanti dei gruppi della Commissione ed è posto in distribuzione (vedi allegato 1).

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) esprime soddisfazione per il lavoro fatto e per le esaustive audizioni svolte. Evidenzia che la Commissione ha svolto un buon lavoro prima di altri organismi, prendendo peraltro atto che il Governo nella giornata di ieri ha approvato l'adozione di un disegno di legge in materia di intelligenza artificiale, rammaricandosi che non abbia voluto attendere i risultati conclusivi dell'indagine conoscitiva della X Commissione, quasi che, osserva, si fosse trattato di una gara a chi arrivava prima. Intende sottolineare che non afferma quanto detto per spirito polemico ma solo per evidenziare quale stimolo abbia rappresentato l'iniziativa parlamentare per attivarsi in materia.
  Fa presente che nel frattempo bisogna registrare la novità dell'intervento del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, che sulla bozza di provvedimento ha messo in luce taluni limiti e criticità, evidenziando che affidare i controlli in materia ad agenzie governative non è la migliore delle scelte, mentre suggerisce di attribuire la competenza in materia di intelligenza artificiale ad Autorità caratterizzate da requisiti d'indipendenza stringenti, considerato che l'azione dello Stato coinvolgerà certamente aspetti e materie sensibili che meglio sarebbero tutelate da un'autorità indipendente.
  Associandosi a tale visione, osserva che il documento conclusivo, pur elencando le diverse ipotesi di istituzione delle autorità nazionali richieste dal regolamento europeo sull'intelligenza artificiale, sembra comunque offrire spunti adeguati per arrivare ad una scelta rispettosa dei diritti ed efficace.
  Anche per tale motivo annuncia il voto favorevole del suo gruppo alla proposta di documento conclusivo dell'indagine conoscitiva.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) osserva che la proposta di documento conclusivo rappresenta un indice ragionato delle numerose sedute di audizione tenute nelle quali sono stati affrontati esaustivamente molti aspetti della tematica. Considera quindi di grande utilità anche la relazione in titolo.
  Ricorda che altre Commissioni parlamentari hanno affrontato il tema dell'intelligenza artificiale, ciascuna secondo i propri ambiti di interesse per valutarne gli impatti sui diversi settori di competenza. Riterrebbe proficuo se i lavori svolti dai diversi organismi parlamentari potessero essere integrati tra di loro.
  Quanto al provvedimento deliberato dal Governo, osserva che esso sarà un primo terreno di confronto per verificare come si potranno integrare i lavori svolti nelle diverse sedi.
  Conclude annunciando il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di documento conclusivo presentata.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, osserva innanzitutto che l'istituzione dell'indagine conoscitiva in oggetto è stata fortemente voluta dalla presidenza. Ricorda che la tematica è molto sentita, come dimostrato da tutti coloro che hanno contribuito ai lavori, nonché dall'impegno che tutti i gruppi politici hanno dimostrato offrendo il loro particolare contributo per integrare la proposta di documento conclusivo, esprimendo loro i suoi personali ringraziamenti.
  Riallacciandosi a quanto espresso in precedenti interventi evidenzia che il documento mette in luce la questione relativa all'autorità di regolazione. In proposito sottolinea che la presenza di autorità indipendenti è molto importante come, per fare un esempio, palesatosi recentemente sulla tematica energetica, ove la presenza di un'autorità si è dimostrata necessaria. Fa anche presente che il documento conclusivo proposto affronta tante altre tematiche urgenti, come ad esempio quella relativa al cloud nazionale, che ritiene necessario per tutelare la sicurezza dei dati dei cittadini italiani e per non esporre il nostro Paese a rilevanti criticità.
  Ritiene peraltro che il lavoro svolto dalla Commissione sarà certamente utile quando inizierà l'iter parlamentare del disegno di Pag. 109legge sull'intelligenza artificiale deliberato dal Consiglio dei ministri. In particolare, ritiene che tale disegno di legge sia comunque influenzato dai lavori svolti dalla Commissione in sede di indagine conoscitiva, attraverso le audizioni ma anche attraverso i contenuti della bozza di documento conclusivo proposto che, ricorda, è comunque circolata tra le forze politiche già da tempo e i cui contenuti sono quindi di fatto già entrati nel testo governativo.
  Crede che dalla proposta di documento conclusivo emerga chiaramente che sulla tematica le riflessioni sono necessarie in quanto l'intelligenza artificiale non è una rivoluzione futura ma già in essere. A solo titolo di esempio ricorda quindi che nel documento sono riportate le riflessioni e le preoccupazioni in materia di occupazione, approfondite certamente nell'indagine conoscitiva della Commissione competente, tema quest'ultimo che spaventa gli italiani. Rammenta altresì che nella proposta di documento conclusivo emergono con chiarezza i dati preoccupanti relativi alle scarse competenze digitali degli italiani, soprattutto di determinate fasce di popolazione, che rischiano di marginalizzare una rilevante quota di cittadini; ritiene che questo argomento interessi tutte le forze politiche e che, al di là di ogni appartenenza, sia necessario colmare tale gap.
  Ringrazia nuovamente tutte le forze politiche che hanno proposto integrazioni e modifiche alla bozza di documento conclusivo, segnalando che talune di esse, ad esempio il Partito Democratico, hanno anche accettato di ridimensionare, anche se in modo lieve, le loro richieste.
  Conclude rallegrandosi che le risultanze dei lavori della Commissione siano così ampiamente condivise e ritiene che la loro influenza sul disegno di legge governativo dimostri senza ombra di dubbio la centralità del Parlamento.

  Emma PAVANELLI (M5S) ringrazia la presidenza e i commissari per l'importante lavoro svolto con l'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale che, fa presente, ha trovato spunto, a suo avviso, da una suggestione del MoVimento 5 Stelle colta, condivisa e sostenuta dalla presidenza medesima.
  Osserva che nei suoi lavori la Commissione ha toccato un tema importantissimo per le imprese, per i lavoratori e per i giovani che approcceranno questa tematica nei prossimi anni.
  Auspica infine che su questa materia possa continuare un lavoro comune da parte di tutte le forze politiche.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, all'unanimità, il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 10.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 24 aprile 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene in videoconferenza il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 14.35.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-02292 Pavanelli: Circa i rischi di sicurezza energetica nel medio termine.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Emma PAVANELLI (M5S), replicando, ringrazia il sottosegretario di Stato per i Pag. 110dettagliati elementi contenuti in una risposta dalla quale tuttavia non si evincono con chiarezza quali siano i rischi a cui ha fatto riferimento il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica nel corso della sua audizione presso questa Commissione il 6 marzo 2024. Osserva che invece si capisce con chiarezza che l'intenzione del Governo è continuare a rivolgersi al gas e non alle energie a fonte rinnovabile, nonostante il vento e il sole siano una ricchezza del nostro Paese. Fa notare, peraltro, che le attuali condizioni geopolitiche, anche nel medio termine, consiglierebbero di fare scelte diverse da quelle legate al gas e che l'intenzione di rendere il nostro Paese un hub di quest'ultima forma di energia non è certamente una buona idea, anche ai fini della sicurezza energetica. Conclude osservando che dalla risposta, che ritiene non soddisfacente, non emergono sufficienti informazioni per poter affermare che il Governo è effettivamente impegnato a contrastare i potenziali rischi di natura politica, tecnica, economica, ambientale e sociale cui faceva riferimento il Ministro in audizione.

5-02293 Cavo: Sull'accesso delle imprese ai bandi PNRR e agli incentivi di Transizione 5.0.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), replicando, segnala che non si attendeva una risposta molto diversa da quella data dal Governo della quale apprezza, comunque, i dettagli offerti e la precisione dei riferimenti circa la normativa europea in materia. Evidenzia che l'interrogazione intendeva portare al centro della discussione una tematica sentita dalle imprese, e ritiene che l'ultima parte della risposta del rappresentante del Governo consenta di venire a conoscenza che vi è l'intenzione dell'Esecutivo di interloquire su questa problematica in sede europea.
  Osserva, altresì, che il punto centrale non è relativo al finanziamento con le risorse del PNRR di attività legate alle fonti fossili quanto, piuttosto, aiutare le imprese a riconvertirsi e favorire le condizioni che non impediscano l'impegno di queste ultime verso la transizione verde. Quanto ai mezzi economico finanziari necessari o reperibili, ritiene che riguardino la competenza e lo studio dei tecnici e degli esperti dell'Esecutivo, mentre invece ritiene necessario un focus dedicato alla tematica. Conclude auspicando che le riferite interlocuzione con la Commissione europea possano avere un esito positivo.

5-02294 Peluffo: Sulla tutela dei consumatori relativamente ai prezzi delle forniture energetiche, in particolare nella fase di cessazione della maggior tutela.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), che interviene in videoconferenza, rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), che interviene in videoconferenza, replicando si dichiara non soddisfatto della risposta ricevuta. Osserva, peraltro, che la problematica concernente gli incrementi dei costi in bolletta, vere e proprie «bollette pazze», come anche evidenziato dalla giornalista Milena Gabanelli sulle pagine del Corriere della Sera, è stata segnalata più volte senza che sia stata seriamente contrastata. Osserva che rispetto alle rassicurazioni da parte del Ministro dell'ambiente della sicurezza energetica, che ha avuto modo di comunicare in Commissione l'intenzione di mantenere un'elevata attenzione per la tutela del consumatore che si rende necessaria nella attuale fase di passaggio di mercato, è stato fatto un passo indietro rispetto agli impegni presi Pag. 111considerato che le condizioni dei contratti di fornitura energetica continuano ad essere modificati unilateralmente, ciò che ritiene dipende dal fatto che il ministero non stia sufficientemente vigilando. Ricorda altresì quanto riferito da ARERA in occasione delle due ultime sue audizioni in Commissione. Infine, ritiene che la campagna informativa promessa a suo tempo sia ormai troppo tardiva, considerato che il termine per il passaggio ovvero il rientro nel sistema della maggior tutela scade a fine giugno, campagna che quindi a suo avviso è del tutto inidonea a consentire di consolidare un'efficace informazione per esercitare opportunamente il diritto di opzione.

5-02295 Squeri: Misure di competenza finalizzate allo sviluppo delle rinnovabili nelle more della definizione delle aree idonee volte anche a preservare i terreni in attualità di coltivazione.

  Luca SQUERI (FI-PPE) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario di Stato Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Luca SQUERI (FI-PPE), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per una risposta che sembra cogliere il timore evidenziato nell'interrogazione titolo, cioè che nelle more della definizione del decreto ministeriale sulle cosiddette aree idonee possano essere individuati spazi per la localizzazione di 80 GW di nuova potenza rinnovabile su terreni attualmente in corso di attività di coltivazione, comprese zone di produzione di prodotti di eccellenza e tutelati. Ricorda che la maggior parte di tali impianti a fonte rinnovabile sarebbe certamente fotovoltaica, con il rischio che verrebbero utilizzati oltre 123 mila ettari di terreno, di cui la gran parte agricoli. Segnala che già in questo momento molte associazioni agricole denunciano l'apertura di procedure di esproprio di terreni, anche vocati alla produzione di prodotti agricoli tutelati, per destinarli a installazioni fotovoltaiche. Richiama tutti a considerare che terra e agricoltura non sono solo un bene economico o un'attività ma anche valori intrinseci del Paese, parte rilevante delle sue tradizioni e della sua cultura. Accoglie quindi positivamente la conferma dell'intendimento del ministero, nel quadro della disciplina in essere in via di definizione, di assicurare lo sviluppo degli investimenti nel settore delle rinnovabili senza trascurare le esigenze del settore agricolo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.05.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 24 aprile 2024.

Audizione informale di rappresentanti dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) sulle procedure informative indirizzate ai consumatori in relazione al passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell'energia elettrica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 16.25.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 24 aprile 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 16.25.

Schema di decreto legislativo recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche.
Atto n. 150.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

Pag. 112

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'avvio dell'esame dello schema di decreto legislativo recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche (Atto n. 150) e ricorda che il termine per l'espressione del parere scade il prossimo 2 giugno.
  Invita quindi il relatore, on. Barabotti, a svolgere la relazione introduttiva.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), relatore, espone in sintesi lo schema di decreto legislativo in oggetto, recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche, adottato in attuazione della delega di cui all'articolo 27 della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, come da ultimo integrata dalla legge annuale sul mercato e la concorrenza 2022.
  Ricorda in particolare che il Governo è stato delegato ad adottare uno o più decreti legislativi, volti a semplificare, rendere più efficaci ed efficienti e coordinare i controlli sulle attività economiche, nel rispetto dei principi e criteri direttivi indicati dalla legge delega, oltre che nel rispetto dei criteri per l'esercizio delle deleghe di semplificazione di cui alla c.d. legge Bassanini. La delega deve essere esercitata entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, dunque, entro il 27 agosto 2024, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, del Ministro delle imprese e del made in Italy, del Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione al digitale (Dicastero senza portafoglio attualmente non più presente), del Ministro dell'economia e delle finanze e dei Ministri competenti per materia, sentite le associazioni imprenditoriali, gli enti rappresentativi del sistema camerale e le organizzazioni sindacali più rappresentative su base nazionale, previa acquisizione dell'intesa in sede di Conferenza Unificata, e del parere del Consiglio di Stato.
  Fa presente che lo schema di decreto legislativo è stato trasmesso alle Camere per l'espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano entro quarantacinque giorni dalla data trasmissione. In proposito ricorda che il testo dello schema di decreto legislativo trasmesso alle Camere è munito dei seguenti allegati: relazione illustrativa; relazione tecnica con relativa verifica (cosiddetta «bollinatura»); analisi tecnico-normativa (ATN); analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR); parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali; intesa sancita dalla Conferenza unificata; parere del Consiglio di Stato.
  Venendo al contenuto dello schema di decreto legislativo in esame, e iniziando dall'articolo 1, rileva che qui si definisce l'ambito di applicazione e le finalità del decreto legislativo in esame. Sono in primo luogo individuate, dal punto di vista soggettivo, le pubbliche amministrazioni a cui la legge attribuisce funzioni di controllo a presidio di un interesse pubblico tutelato.
  In secondo luogo, dal punto di vista oggettivo, viene definito il concetto di «controllo», inteso come attività di natura amministrativa svolta dalle p.a. per la verifica del rispetto di regole poste a tutela di un interesse pubblico da parte di operatori che svolgono un'attività economica; si precisa poi il significato delle nozioni di «attività economica» e «soggetto controllato».
  Vengono poi indicati gli ambiti che restano esclusi dall'applicazione del decreto in esame, ovvero i controlli in materia fiscale, i controlli e gli accessi ispettivi disposti dal Prefetto per la documentazione antimafia, i controlli di polizia economico finanziaria, nonché i controlli disposti per esigenze di sicurezza e difesa nazionale e di continuità delle relazioni internazionali.
  L'articolo 2 disciplina una procedura di censimento da parte delle amministrazioni di tutti i controlli previsti a legislazione vigente, cui conseguirà, ad opera del Dipartimento della funzione pubblica, l'elaborazione di un quadro di sintesi da trasmettere alla Presidenza del Consiglio, al Ministero delle imprese e del made in Italy e al Parlamento al fine di individuare i controlli che possono essere eliminati, sospesi per un certo periodo, programmati periodicamente o rafforzati.Pag. 113
  Con l'articolo 2 si intende delineare un meccanismo che consentirà di evitare alle attività economiche la riproposizione di controlli identici o non più necessari ed alle amministrazioni di razionalizzare e meglio coordinare la programmazione degli stessi l'ambito di applicazione e le finalità del decreto legislativo in esame.
  In particolare, si prevede che al fine di garantire una piena conoscenza degli obblighi ai quali le attività economiche sono tenute e per eliminare sovrapposizioni e duplicazioni di controlli, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo in esame, il Dipartimento per la funzione pubblica elabora uno schema standardizzato per l'effettuazione del censimento dei controlli. Entro i successivi centoventi giorni dalla data di adozione dello schema standardizzato, le amministrazioni incaricate di svolgere i controlli pubblicano nei propri siti istituzionali il censimento dei controlli che ad esse fanno capo previsti dalle disposizioni vigenti.
  Si prevede inoltre che le amministrazioni compiano una ricognizione straordinaria dei controlli operati nell'ultimo triennio e dei relativi esiti anche in relazione alla dimensione e tipologia dei soggetti controllati. Il rapporto sullo stato dei controlli, con evidenza percentuale dei casi in cui il controllo si è concluso con la constatazione di irregolarità, sarà poi trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica per la verifica della necessità di mantenimento o mutamento dei controlli. Questa procedura è ripetuta con cadenza triennale.
  Si dispone poi che all'esito delle predette attività di analisi, valutazione e verifica, il Dipartimento per la funzione pubblica trasmette un rapporto alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero delle imprese e del made in Italy e al Parlamento, con eventuale segnalazione dei procedimenti di controllo che possono essere eliminati, sospesi per un determinato intervallo temporale, programmati con cadenza periodica, ovvero rafforzati.
  Viene infine inserita una previsione ai sensi della quale le pubbliche amministrazioni pubblicheranno sul proprio sito istituzionale l'elenco (da aggiornare con cadenza almeno biennale) degli obblighi oggetto delle attività di controllo che gli operatori economici sono tenuti a rispettare, secondo uno schema standardizzato elaborato dal Dipartimento per la funzione pubblica indicando altresì quelli eliminati.
  Segnala quindi che lo schema di decreto legislativo ricorre poi alla valutazione del rischio ai fini della programmazione delle attività di controllo. La relazione illustrativa evidenzia, al riguardo, come la gestione del rischio costituisca, anche a livello internazionale, uno standard di riferimento imprescindibile per la valutazione dei livelli di «affidabilità» delle attività economiche. L'atto del Governo prevede, in particolare, un sistema di identificazione e gestione del rischio su base volontaristica, cui – previa verifica dei parametri elaborati dall'Ente italiano unificazione (UNI) – consegue il rilascio di un report certificativo di c.d. «basso rischio» (sottoposto a verifica periodica) da parte di organismi di certificazione accreditati presso l'Organismo nazionale di accreditamento (articolo 3). Il possesso del report di «basso rischio», fatte salve ipotesi particolari, genera un alleggerimento dei controlli nei confronti delle attività economiche (articolo 5). Il report viene inserito nel fascicolo informatico d'impresa, al cui potenziamento provvede pure lo stesso schema di decreto (articolo 4).
  Passando all'articolo 6 fa presente che esso disciplina le violazioni sanabili e casi di non punibilità per errore scusabile, prevedendo che l'organo di controllo incaricato diffidi l'interessato a porre termine alla violazione, ad adempiere alle prescrizioni violate e a rimuovere le conseguenze dell'illecito amministrativo entro il termine di quindici giorni dalla data di notificazione dell'atto di diffida, nel caso in cui accerti la violazione di obblighi o adempimenti, fatte salve alcune esclusione. In caso di mancata ottemperanza alla diffida entro il termine indicato, si prevede che l'organo di controllo effettui la contestazione. Come sanzione accessoria al mancato adempimento alle prescrizioni contenute nella diffida,Pag. 114 è inoltre prevista la revoca del report certificativo di cui all'articolo 3, ove rilasciato all'operatore economico. La norma precisa che in ogni caso il soggetto controllato non è responsabile quando le violazioni sono commesse per errore sul fatto non determinato da colpa.
  L'articolo 7 disciplina le modalità di dialogo e collaborazione fra organi di controllo e soggetti a esso sottoposti. In particolare, viene previsto che le associazioni nazionali di categoria possano interpellare l'amministrazione centrale competente, prospettando una soluzione motivata, nei casi in cui vi siano condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione delle fonti normative riguardanti fattispecie di carattere generale, di massima o di particolare importanza, ovvero vi siano gravi e ripetute difformità applicative nell'ambito del territorio nazionale, relative a obblighi e adempimenti che sono oggetto dei controlli.
  Si dispone poi che le risposte fornite dalle amministrazioni centrali siano pubblicate nella sottosezione «Controlli sulle imprese» della sezione «Amministrazione trasparente» del sito istituzionale, e si chiarisce che le stesse costituiscono criteri interpretativi di carattere generale.
  Quanto all'articolo 8 dello schema in esame, esso prevede la definizione di un piano di formazione specifica del personale da parte del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, d'intesa con il MIMIT, sentite le amministrazioni competenti, e acquisita l'intesa in sede di conferenza unificata. Il piano è erogato attraverso la Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA), con particolare riferimento alle competenze in materia di digitalizzazione degli strumenti di programmazione e svolgimento dei controlli, cooperazione con gli operatori economici, coordinamento tra le amministrazioni e criteri e metodi standardizzati per effettuare il censimento degli obblighi e degli adempimenti amministrativi non necessari o non proporzionati. Si consente alle pubbliche amministrazioni di contribuire alla formazione iniziale e periodica del personale preposto ai controlli, nell'ambito delle attività di formazione erogate attraverso le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, anche mediante forme di convenzione con le università, le camere di commercio e le associazioni di categoria.
  Riferisce che l'articolo 9 disciplina l'utilizzo di soluzioni tecnologiche nelle attività di controllo. In particolare, prevede che le amministrazioni cui sono attribuite funzioni di controllo adottino misure volte ad automatizzare progressivamente le proprie attività, ricorrendo a soluzioni tecnologiche, ivi incluse quelle di intelligenza artificiale in coerenza con il principio di proporzionalità al rischio, secondo le regole tecniche finalizzate alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana. Le soluzioni tecnologiche devono essere tali da garantire la sicurezza e l'interoperabilità dei sistemi informatici e dei flussi informativi per la circolazione e lo scambio dei dati e per l'accesso ai servizi erogati in rete dalle amministrazioni che effettuano i controlli. La norma precisa che, se le soluzioni tecnologiche contengono sistemi di intelligenza artificiale, avvalendosi di approcci di apprendimento automatico o basati sulla logica e sulla conoscenza, e sono utilizzate per l'accertamento e la valutazione della non conformità, deve essere garantita la tracciabilità del funzionamento del sistema e la sua piena conoscibilità ai soggetti controllati. Viene poi disciplinato il quadro entro il quale sono prese le decisioni sulla conformità agli obblighi e adempimenti imposti alle imprese controllate assunte mediante soluzioni tecnologiche.
  L'articolo 10 disciplina il trattamento dei dati personali stabilendo che i trattamenti dei dati di cui allo schema in esame sono effettuati in conformità e nel rispetto delle disposizioni e dei principi di cui al regolamento generale sulla protezione dei dati. Si specifica che i titolari del trattamento operano con le idonee misure tecniche per garantire la sicurezza informatica, al fine di assicurare un livello di sicurezza dei dati personali adeguato al rischio di distruzione, perdita, Pag. 115modifica o accesso non autorizzato ai dati trattati.
  Fa infine presente che l'articolo 11 reca la clausola di invarianza finanziaria, per cui dall'attuazione dello schema in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e le amministrazioni interessate sono tenute a provvedere ai relativi adempimenti con le risorse disponibili a legislazione vigente.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.30.