CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 22 aprile 2024
293.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 404

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 22 aprile 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il viceministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 14.

Documento di economia e finanza 2024.
Doc. LVII, n. 2, Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Stefano Maria BENVENUTI GOSTOLI (FDI), relatore, segnala anzitutto che, ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 196 del 2009, risultano presenti nel DEF 2024 trasmesso alle Camere la Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra e l'Allegato «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica» (c.d. Allegato Infrastrutture).
  Ricorda, in via preliminare, che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio che si colloca al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, il cosiddetto Semestre europeo.
  In via generale nel documento si evidenzia che la conduzione della politica economica appare nel complesso coerente con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea e che, nel periodo di riferimento, tenuto conto del contesto geopolitico e demografico assai complesso, nonché delle conseguenze del cambiamento climatico, è proseguito il processo di graduale rimozione (phasing-out) di misure di sostegno all'energia ed è stato rimodulato e integrato – con l'inserimento del nuovo capitolo relativo a REPowerEU – il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la cui attuazione è nel frattempo proseguita.
  Passando alla illustrazione dei contenuti del Documento al nostro esame, e rinviando per ogni approfondimento alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala che, in relazione alle tematiche della transizione ecologica e della sicurezza energetica, nel Programma nazionale di riforma (PNR) viene sottolineato che, nell'ultimo anno, sono state adottate misure volte a rinforzare una strategia che poggia su quattro assi principali: 1) la transizione energetica; 2) il potenziamento delle infrastrutture di energia; 3) la trasformazione del sistema di produzione, trasporto e consumo; 4) l'acquisizione di nuove competenze per i lavoratori che dovranno contribuire a realizzare tale transizione. Sul fronte della transizione energetica, rivestirà grande importanza la revisione in corso dei documenti programmatici in materia di energia e clima, quali il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) e la Strategia di lungo termine sulla riduzione dei gas ad effetto serra. Il Documento evidenzia, inoltre, che il Governo continua a lavorare alla definizione di un Testo Unico in materia di energie rinnovabili, che possa permettere la semplificazione normativa dei procedimenti. Nel corso del 2024 proseguiranno, inoltre, gli sforzi per un rapido recepimento delle nuove norme europee in materia di Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (la delega per il recepimento delle nuove direttive EU ETS è recata dalla legge di delegazione europea 2022-2023). Al fine di promuovere ulteriormente l'efficienza energetica, il documento precisa poi che il Governo sta lavorando alla definizione di una serie di misure anche sulla riqualificazione energetica degli edifici e che, in tale ambito, è in corso l'istruttoria per la definizione del Piano Sociale per il Clima, che permetterà di finanziare azioni che mitighino l'impatto sociale del sistema ETS per gli edifici e il trasporto su strada.
  Un altro tassello importante è costituito dalle misure volte all'innovazione dei sistemi di consumo, trasporto e riciclo, nel cui ambito si evidenzia il ruolo importante svolto dal Programma nazionale di gestione dei Rifiuti (PNGR), approvato nel giugno 2022, e si ricorda che nel 2024 diverrà operativo il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (RENTRI).
  Passando ai contenuti del PNR relativi al percorso dell'Italia verso l'attuazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), il documento segnala, per la «dimensione Sostenibilità ambientale», che la Relazione Paese 2023 indica miglioramenti riguardo alla maggior parte degli indicatori. In particolare, rispetto all'energia pulita e accessibile, i sistemi di consumo e produzione responsabili e alla vita sott'acqua (OSS 7, 12 e 14), l'Italia, già al disopra della media europea, continua a registrare progressi. Diversamente, per quanto riguarda città e comunità sostenibili, azione per il clima e vita sulla terra (OSS 11, 13 e 15), l'Italia lamenta ancora un ritardo rispetto alla Pag. 406media europea. In relazione a tale ultimo obiettivo, la Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, adottata nel 2023, cruciale per la definizione degli interventi di particolare interesse per la tutela del suolo e la tutela degli ecosistemi prevede, tra le altre cose, l'approvazione di una legge nazionale sul consumo del suolo che segue alle misure della legge di bilancio del 2023 che ha istituito un fondo per il contrasto del consumo di suolo.
  Prima di passare all'illustrazione dei contenuti dei due Allegati richiamati all'inizio della sua relazione, segnala che il Governo conferma tra i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica indicati in allegato al DEF 2024 i medesimi indicati nel precedente documento programmatico tra i quali rientrano disegni di legge di competenza della VIII Commissione (ad esempio, il disegno di legge in materia di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici).
  La Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra, per la situazione emissiva rispetto agli obiettivi per il periodo 2021-2030, ricorda le disposizioni che ridisegnano l'ambito di applicazione del sistema ETS che andrà da subito ad integrare le emissioni provenienti dalla navigazione e, dal 2027, quelle provenienti dal riscaldamento degli edifici e dal traffico stradale che, sebbene regolate con lo strumento ETS, rimarranno comunque incluse nell'Effort Sharing – ESR (regolamento sulla condivisione degli sforzi). Viene altresì evidenziato che mentre per le emissioni soggette ad ETS l'obiettivo è a livello europeo, essendo il sistema applicato a tutti gli Stati membri in maniera armonizzata e centralizzata, per le emissioni ESR l'obiettivo di riduzione entro il 2030 viene suddiviso tra i vari Stati membri e per l'Italia è fissato un obiettivo di riduzione del 43,7 per cento rispetto ai livelli del 2005: si tratta di un obiettivo molto impegnativo e sfidante a fronte del quale sarà necessario avviare da subito una significativa riduzione delle emissioni pari a oltre il 30 per cento rispetto ai livelli del 2021, da conseguirsi prevalentemente nei settori trasporti e civile (in particolare residenziale e terziario). Conclusivamente, la relazione sullo stato di attuazione degli impegni di riduzione delle emissioni evidenzia che: le misure attualmente vigenti appaiono efficaci soprattutto in termini di incremento di rinnovabili nel mix di generazione elettrica, che determina, certamente, una riduzione delle emissioni ETS; tuttavia, la modifica solo della generazione se non accompagnata dalla necessaria evoluzione dei consumi determinerebbe vantaggi contenuti in termini di riduzioni che devono avvenire nei settori ricadenti in ambito effort sharing; anche considerando le politiche aggiuntive, per le emissioni ESR permane «una certa distanza dagli obiettivi di riduzione che indica la particolare difficoltà ad incidere efficientemente su alcuni settori, in particolare Trasporti e Civile, per i quali non risultano riduzioni significative delle emissioni a partire dal 2013 e, sebbene le nuove politiche ipotizzate nella bozza di aggiornamento del PNIEC vadano a incidere anche su di essi, l'efficacia delle stesse non appare ancora sufficiente al raggiungimento degli obiettivi. Pertanto, al fine di conseguire gli obiettivi fissati dalle norme europee sarà necessario incrementare gli sforzi in tali due settori; per il settore LULUCF (emissioni da uso del suolo e silvicoltura) gli assorbimenti al 2030 sono pari a –34,9 MtCO2eq. (milioni di tonnellate di CO2 equivalente) e quindi vicini al nuovo obiettivo pari a –35,8 MtCO2eq. previsto dall'UE».
  Infine, un particolare rilievo per la nostra Commissione riveste l'Allegato «Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica», che rappresenta il documento programmatico sulla base del quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aggiorna il quadro generale degli investimenti infrastrutturali di propria competenza.
  Ricorda che il 2023 è stato un anno di transizione normativa, tenuto conto dell'approvazione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici che ha previsto anche i criteri per l'individuazione delle infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale. Pag. 407Alla luce di questi presupposti, nella pianificazione di medio-lungo periodo delle infrastrutture di propria competenza, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) si concentrerà: sul completamento degli investimenti programmati; sulla messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti; sul continuo monitoraggio, nel prossimo triennio, delle modifiche al Codice dei contratti pubblici; sullo sviluppo delle ulteriori opere individuate come strategiche; sulla necessità di realizzare opere di qualità.
  Per quanto riguarda le modalità di individuazione delle infrastrutture strategiche, ricorda che l'articolo 39, commi 2 e 3, del nuovo Codice dei contratti pubblici prevede la relativa disciplina, sulla base, tra l'altro, del rendimento atteso dell'opera declinato, in termini di sviluppo infrastrutturale del Paese, riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale, sostenibilità ambientale, garanzia della sicurezza strategica, contenimento dei costi di approvvigionamento energetico del Paese e adeguamento della strategia nazionale a quella della rete europea delle infrastrutture. Al fine di meglio definire i criteri per la valutazione del «rendimento atteso» è stato definito uno schema di metodologia che, per ciascuno dei suddetti 6 macro-criteri, suggerisce i criteri e sotto-criteri (quantitativi o qualitativi) per fornire un supporto decisionale alla individuazione delle priorità di investimento, criteri che sono dettagliati nell'allegato.
  Nel capitolo «Il contesto di riferimento» dell'Allegato infrastrutture si passano in rassegna i singoli programmi di intervento infrastrutturale.
  Quanto ai programmi di competenza della VIII Commissione, viene ricordato che nel contesto riguardante il tema dell'edilizia statale e della rigenerazione urbana si collocano il Programma Nazionale Innovativo per la Qualità dell'Abitare (PINQuA) e il Programma ERP – Sicuro Verde Sociale, che utilizzano i finanziamenti del PNRR e del PNC (Piano nazionale per gli investimenti complementari). Tali programmi mirano ad intervenire sul patrimonio immobiliare, con interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, coinvolgendo i servizi e le attrezzature, la qualità dell'ambiente urbano, l'accessibilità materiale e immateriale, l'attenzione alla dimensione dell'urbanità.
  L'Allegato segnala, poi, che il Piano Casa, previsto dalla legge di bilancio per il 2024 (articolo 1, commi 282-284 della legge n. 213 del 2023), le cui linee guida saranno emanate attraverso un decreto ministeriale, si svilupperà secondo i seguenti indirizzi: riordino e semplificazione delle procedure relative alla disciplina edilizia/urbanistica; riordino delle attività degli enti strumentali regionali (IACP comunque denominati); quantificazione del fabbisogno abitativo di edilizia residenziale pubblica (ERP) ed edilizia residenziale sociale (ERS); e nuova edilizia residenziale (ERP-ERS).
  L'Allegato segnala inoltre che la disciplina in materia urbanistica, incardinata nella legge n. 1150 del 1942 e nel decreto ministeriale n. 2 aprile 1968, n. 1444, risulta inadeguata ai più recenti (e futuri) modelli di sviluppo; si specifica, quindi, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con l'obiettivo di avviare una nuova riforma urbanistica, sta attivando una serie di azioni per regolare la materia e le politiche di sviluppo urbano.
  Per le infrastrutture idriche l'Allegato infrastrutture mette in luce come il settore idrico italiano sia caratterizzato da un ingente fabbisogno di investimenti, anche al fine di colmare il gap infrastrutturale fra il Nord e il Sud del Paese, che dovrebbe consentire, prioritariamente, di rendere le infrastrutture idriche primarie (grandi adduttori, invasi, grandi derivazioni) efficienti e resilienti, in un'ottica di adattamento ai cambiamenti climatici; programmare e attuare gli interventi indispensabili di manutenzione necessari soprattutto per l'adeguamento e il mantenimento in sicurezza delle grandi e piccole dighe; completare (eventualmente riprogettandoli) i grandi schemi idrici ancora incompiuti soprattutto nel Mezzogiorno. A tal fine viene ricordata l'istituzione di un'apposita Cabina di regia e che è in corso di predisposizione il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (PNISSI).Pag. 408
  Per quanto concerne gli aspetti finanziari il documento ricorda che, ad oggi, per il PNISSI, a fronte di una dotazione finanziaria complessiva pari a pari a 3.367,21 milioni di euro sono stati impegnati circa 2,2 miliardi di euro e che, in relazione allo stato di attuazione del PNIISSI, sono pervenute 562 proposte, per un fabbisogno complessivo stimato di oltre 13,5 miliardi di euro, sulle quali il MIT sta effettuando una valutazione secondo un'analisi multicriteriale.
  Quanto alle strade e autostrade, l'Allegato ricorda che nel Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT) sono presenti la rete stradale e autostradale di rilevanza nazionale e internazionale che si estende per circa 30.600 km. Di tale rete si è definita la sottorete di primo livello, la cui estensione è di circa 15.300 km, che è stata integrata dalle direttrici di connotazione europea TEN-T «Core» e «Comprehensive».
  Segnala che il Contratto di Programma MIT ANAS 2021 – 2025, che regola i rapporti tra lo Stato e ANAS S.p.A., contiene il Piano degli investimenti, con l'importo a vita intera degli interventi la cui appaltabilità è contemplata nel periodo regolatorio 2021-2025 e la cui realizzazione è prevista in un arco temporale che si protrae sino al 2032.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finanzia gli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di ponti e viadotti della rete stradale secondaria, in gestione di Regioni, Province e Città metropolitane, ripartendo, fino all'anno 2029, oltre 4,6 miliardi di euro. Il fabbisogno stimato, aggiuntivo rispetto alle somme sopra indicate, è di circa 2,4 miliardi di euro.
  Per quanto concerne invece le autostrade, secondo i dati attualmente disponibili, per i relativi investimenti già assentiti al complesso delle concessionarie autostradali è prevista una spesa pari a circa euro 38,338 miliardi, di cui euro 15,402 miliardi trovano copertura nei piani finanziari vigenti, mentre euro 22,935 miliardi devono essere reperiti nei successivi aggiornamenti convenzionali.
  L'Allegato infrastrutture contiene poi diversi Focus.
  Limitando l'illustrazione a quelli di competenza della VIII Commissione, il primo focus descrive, in merito alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, l'iter, i costi e le prestazioni attese. Il costo risulta complessivamente pari a 13,5 miliardi di euro. La «Relazione del Progettista» di completamento del progetto definitivo predisposta da Stretto di Messina Spa ha prodotto, con le stime di dettaglio ad oggi disponibili, un costo di investimento per i lavori di realizzazione dell'opera pari a circa 12 miliardi di euro, finanziati con la legge di bilancio per il 2024 e con il fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC 21-27), compresa una quota di pertinenza delle Regioni Calabria e Sicilia. Per quanto riguarda le opere di connessione al Ponte, la cui realizzazione è a carico di RFI e di ANAS, i finanziamenti vengono regolati tramite i rispettivi Contratti di Programma. Al momento, sono previsti 1,1 miliardo di euro per le connessioni ferroviarie.
  Gli altri focus su temi di competenza della VIII Commissione riguardano le concessioni autostradali e i Giochi olimpici Milano-Cortina 2026.
  Quanto al primo, si preannuncia la predisposizione di una proposta di revisione organica del sistema delle concessioni autostradali, volta a superare le criticità dell'attuale regolamentazione, al fine di permettere una equa perequazione economica all'interno dell'intera rete autostradale e consentire i necessari investimenti, per riportare alla piena efficienza funzionale le infrastrutture in tempi certi, con una definizione inderogabile dei rischi e dei soggetti che devono accollarseli, nel pieno rispetto dell'apertura del mercato e della concorrenza. La revisione del sistema concessorio autostradale porterebbe a un riordino a livello normativo della materia del rilascio delle concessioni autostradali, ma soprattutto è finalizzata a rafforzare il ruolo di concedente e gli strumenti di governance in capo alla parte pubblica.
  Nel focus sui Giochi olimpici e paralimpici Milano-Cortina 2026 si sottolinea che il Piano complessivo delle opere da realizzare Pag. 409è stato approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2023 e che nei due allegati al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono previsti 111 interventi, di cui al 31 dicembre 2023 ne risultano avviati 13. Il valore complessivo dei 111 investimenti ammonta a 3,6 miliardi (413,8 milioni ancora da finanziare).
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere che tenga conto anche degli elementi che emergeranno nel corso del dibattito in Commissione.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
C. 1665 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianangelo BOF (LEGA), relatore, segnala che la Commissione è chiamata ad esprimersi sul disegno di legge n. 1665, recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Il provvedimento – che consta di 11 articoli – è stato approvato dal Senato, che ha apportato al disegno di legge consistenti modifiche.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per l'illustrazione complessiva del testo in esame, se ne descrivono sinteticamente i contenuti per i profili di interesse della VIII Commissione.
  L'articolo 1 indica le finalità del provvedimento, precisando come lo stesso sia volto a definire i principi generali per l'attribuzione, su iniziativa delle Regioni a statuto ordinario interessate, di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Il medesimo articolo 1 subordina l'attribuzione di funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con riguardo a materie o ambiti di materie riferibili ai diritti civili e sociali che devono essere garantiti equamente su tutto il territorio nazionale, alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, nel rispetto dei principi sanciti dall'articolo 119 della Costituzione.
  L'articolo 3 delinea quindi la procedura per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni nelle materie di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, la quale ruota intorno al potere del Governo di adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del disegno di legge in esame, uno o più decreti legislativi, i cui schemi sono trasmessi alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia, nonché di quelle competenti per i profili finanziari. Ai suddetti decreti viene inoltre demandata la determinazione delle procedure e delle modalità operative per il monitoraggio dell'effettiva garanzia, in ciascuna Regione, dell'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
  La disposizione in esame specifica inoltre quali sono, tra le materie di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, quelle in riferimento alle quali si debba provvedere alla previa determinazione dei LEP.
  Tra esse, segnala le seguenti materie di interesse della Commissione: tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali; governo del territorio; grandi reti di trasporto e di navigazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; valorizzazione dei beni culturali e ambientali.
  La disposizione fa salva la determinazione dei LEP operata ai sensi della procedura prevista dalla legge di bilancio 2023 – che prevede che la determinazione dei LEP sia effettuata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – alla data di entrata in vigore dei decreti legislativi previsti dall'articolo in esame.Pag. 410
  L'articolo 4 stabilisce i princìpi per il trasferimento delle funzioni, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, attinenti a materie o ambiti di materie riferibili ai LEP, prevedendo che esso possa avvenire soltanto dopo la determinazione dei LEP medesimi e dei relativi costi e fabbisogni standard, e nei limiti delle risorse rese disponibili nella legge di bilancio.
  L'articolo 5 disciplina l'istituzione di una Commissione paritetica Stato–Regione-Autonomie locali, con il compito di formulare proposte per l'individuazione dei beni e delle risorse necessarie per l'esercizio da parte della Regione delle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, mentre l'articolo 8 definisce procedure di monitoraggio da parte della Commissione paritetica degli aspetti finanziari connessi all'attuazione dell'intesa (commi 1 e 2).
  L'articolo 9 reca la clausola di invarianza finanziaria con riferimento all'applicazione del provvedimento e di ciascuna intesa che ne derivi.
  L'articolo 10, al comma 1, stabilisce che, per le finalità indicate nella norma, anche nei territori delle Regioni che non concludono le intese, lo Stato promuove l'esercizio effettivo dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti dallo Stato e dalle amministrazioni regionali e locali nell'esercizio delle funzioni riconducibili ai livelli essenziali delle prestazioni o alle funzioni fondamentali di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere m) e p), della Costituzione, previa ricognizione delle risorse allo scopo destinabili, tra le quali, segnala, per i profili di interesse della Commissione: l'unificazione delle diverse fonti aggiuntive o straordinarie di finanziamento statale di conto capitale, destinate – tra l'altro – all'eliminazione del deficit infrastrutturale tra le diverse aree del territorio nazionale; l'unificazione delle risorse di parte corrente e la semplificazione delle relative procedure amministrative; l'effettuazione di interventi speciali di conto capitale, ivi compresi quelli finalizzati ad eliminare il deficit infrastrutturale tra le diverse aree del territorio nazionale e a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità, da individuare mediante gli strumenti di programmazione finanziaria e di bilancio; l'individuazione di misure che concorrano a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità, promuovendo il diritto alla mobilità e alla continuità per tutte le isole, la perequazione infrastrutturale e la tutela degli ecosistemi nell'ambito delle risorse compatibili con i saldi di finanza pubblica.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere favorevole sul disegno di legge in esame.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.
C. 1691 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mauro ROTELLI, presidente, in sostituzione della relatrice impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, rinviando per una disamina più approfondita dei contenuti del provvedimento alla documentazione predisposta dagli uffici, ricorda che il disegno di legge originario era stato inserito nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2023 tra i provvedimenti «collegati alla decisione di bilancio».
  Il disegno di legge, approvato dal Senato, si compone di quattro articoli e reca l'istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, con l'obiettivo di incrementare l'efficacia della riforma degli istituti tecnici e professionali, prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e attuata dagli articoli 26, 27 e 28 del decreto-legge n. 144 del 2022, in tal modo contribuendo a quello che è il potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione.
  Tale filiera è costituita da percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, percorsi formativi degli Istituti tecnologici Pag. 411superiori (ITS Academy), percorsi di istruzione e formazione professionale e percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS). Al fine di promuovere la filiera formativa tecnologico-professionale, è prevista una struttura tecnica appositamente istituita, al cui interno opera un Comitato di monitoraggio nazionale.
  Nell'ambito di detta filiera, le regioni e gli uffici scolastici regionali possono stipulare accordi, anche con la partecipazione degli ITS Academy, delle università, delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e di altri soggetti pubblici e privati, per integrare e ampliare l'offerta formativa dei percorsi sperimentali e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, in funzione delle esigenze specifiche dei territori. I predetti accordi possono prevedere altresì l'istituzione di reti, denominate «campus», eventualmente afferenti ai poli tecnico-professionali, laddove presenti sul territorio, di cui possono far parte i soggetti che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale e percorsi di IFTS, gli ITS Academy, gli istituti che erogano i percorsi sperimentali, le altre istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e i predetti altri soggetti pubblici e privati.
  Per quanto di competenza della Commissione viene in rilievo a tal riguardo l'articolo 4, che istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito, un «Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale» per la progettazione di fattibilità tecnico-economica volta alla realizzazione degli interventi infrastrutturali, con una dotazione di 10 milioni di euro per l'anno 2024 e 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026.
  Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previo parere della Conferenza unificata, sono stabiliti i criteri di valutazione delle proposte progettuali, ai fini del successivo riparto. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale relativo al Ministero dell'istruzione e del merito.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

AUDIZIONI INFORMALI

  Lunedì 22 aprile 2024.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti di Coldiretti nell'ambito dell'esame, in sede referente, dei progetti di legge C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo, recanti disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.50 alle 15.

Audizione informale, in videoconferenza, del Capo del Dipartimento della Protezione civile nell'ambito dell'esame, in sede referente, dei progetti di legge C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo, recanti disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15 alle 15.10.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po nell'ambito dell'esame, in sede referente, dei progetti di legge C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo, recanti disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 15.20.

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Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell'ambito dell'esame, in sede referente, dei progetti di legge C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo, recanti disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.20 alle 15.30.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti della Croce Rossa Italiana (CRI) nell'ambito dell'esame, in sede referente, dei progetti di legge C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo, recanti disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.30 alle 15.40.