CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 marzo 2024
274.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 31

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 21 marzo 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 21 marzo 2024. — Presidenza del presidente Marco OSNATO.

  La seduta comincia alle 15.

Disposizioni in materia di conflitti di interessi e delega al Governo per l'adeguamento della disciplina relativa ai titolari delle cariche di governo locali e ai componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione, nonché disposizioni concernenti il divieto di percezione di erogazioni provenienti da Stati esteri da parte dei titolari di cariche pubbliche.
C. 304 Conte.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marco OSNATO, presidente, invita il relatore, onorevole Centemero, a illustrare il provvedimento in esame.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), relatore, preliminarmente ricorda che il relatore del provvedimento presso la I Commissione Affari Costituzionali ha depositato un emendamento integralmente sostitutivo del contenuto del provvedimento e che la proposta emendativa, con alcuni subemendamenti, è stata approvata. A seguito dell'approvazione degli emendamenti in Commissione il testo si compone di un solo articolo, che introduce una delega al Governo per la riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi.
  Il comma 1 dell'articolo unico reca le definizioni rilevanti; il comma 2 introduce i princìpi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega.
  Il comma 3 individua le procedure per l'esercizio della delega, segnatamente disponendo che sugli schemi di decreto legislativoPag. 32 sia espresso il parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari. Il comma 4 dispone la conseguente abrogazione della vigente disciplina del conflitto di interessi, contenuta nella legge n. 215 del 2004, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di riforma.
  Per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione Finanze, segnala che l'articolo 1, comma 2, lettera f) delega l'Esecutivo a disciplinare specifiche situazioni di incompatibilità, prevedendo un termine temporale per l'opzione tra il mantenimento delle cariche e il conferimento della partecipazione ad una società fiduciaria autorizzata ad operare ai sensi della legge n. 1966 del 1939. Inoltre, l'articolo 1, comma 3, come integrato durante l'esame in sede referente, chiarisce che il decreto legislativo di riforma deve tenere conto di quanto previsto dalla legge sul risparmio – articolo 29-bis della legge 28 dicembre 2005, n. 262 – in tema di incompatibilità per i componenti e i dirigenti della CONSOB e della Banca d'Italia cessati dall'incarico.
  Rammenta che il richiamato articolo 29-bis prevede che i componenti degli organi di vertice e i dirigenti della Commissione nazionale per le società e la borsa, nei due anni successivi alla cessazione dell'incarico, non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con i soggetti regolati né con società controllate da questi ultimi; dispone la nullità dei contratti conclusi in violazione di tale prescrizione. Le disposizioni predette non si applicano ai dirigenti che negli ultimi due anni di servizio sono stati responsabili esclusivamente di uffici di supporto. Esse si applicano anche ai componenti degli organi di vertice e ai dirigenti della Banca d'Italia e dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni per un periodo, non superiore a due anni, stabilito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare previo parere della Banca centrale europea, che viene richiesto entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. In attuazione di tale prescrizione è stato emanato il D.P.C.M. 20 gennaio 2015, che definisce il regime delle incompatibilità per i componenti degli organi di vertice e per i dirigenti della Banca d'Italia e dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) cessati dall'incarico.
  Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Emiliano FENU (M5S) stigmatizza l'atteggiamento del Governo sul provvedimento in esame. Evidenzia infatti che l'Esecutivo, come già avvenuto nel recente passato, a fronte di una proposta di legge dell'opposizione che presenta profili di interesse per tutte le forze politiche toglie spazio al Parlamento, sostituendo il testo originario con una norma di delega.
  Auspica un reale interesse dell'Esecutivo nell'approvazione e nell'implementazione del provvedimento, trattandosi di una tematica di rilevanza generale. Si rischia altrimenti, a suo parere, di generare situazioni pericolose per la collettività intera, rammentando, al di là del merito della proposta, che essa investe ogni livello di governo del Paese, ivi comprese le più alte cariche di Governo.
  In una condizione di vuoto normativo i principali attori politici, quotidianamente posti in condizione di prendere delicate e fondamentali decisioni per l'economia del Paese – tra cui, a titolo di esempio, quelle relative alla gestione del debito pubblico – una volta cessati dall'incarico ben potrebbero essere assunti, a vario titolo, dai medesimi soggetti che sono stati beneficiati da tali decisioni. Ritiene che una siffatta condotta potrebbe qualificarsi, non giuridicamente ma perlomeno politicamente, quale alto tradimento nei confronti dello Stato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.10.