CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 marzo 2024
264.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

  Mercoledì 6 marzo 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 13.30.

Audizione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sulla situazione energetica del Paese alla luce dei recenti sviluppi della situazione geopolitica internazionale.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il Ministro Gilberto PICHETTO FRATIN svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Enrico CAPPELLETTI (M5S), Luca SQUERI (FI-PPE), Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), Riccardo ZUCCONI (FDI), Novo Umberto MAERNA (FDI), Emma PAVANELLI (M5S), Patty L'ABBATE (M5S) e il presidente Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA).

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ringrazia il Ministro per l'esauriente relazione svolta e rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 6 marzo 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05 e dalle 21.35 alle 21.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 marzo 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 15.20.

DL 4/2024: Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico.
C. 1759 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ricorda che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che l'esame del provvedimento, che verrà a scadenza il 18 marzo 2024, abbia inizio il prossimo lunedì 11 marzo.
  Avverte altresì che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato stabilito che nella seduta odierna si svolgerà l'esame preliminare ed è stato fissato il termine per la presentazione delle proposte emendative alle ore 16.30 di oggi.
  Invita, quindi, il relatore a svolgere la sua relazione.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in titolo, ricordando che il Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 4/2024, recante Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico, è stato presentato al Senato in prima lettura (AS 986). Nel corso dell'esame, sono state apportate modifiche e integrazioni. Il testo è stato approvato dall'Assemblea del Senato il 5 marzo 2023 e quindi trasmesso alla Camera (C. 1759), ove è stato assegnato alla nostra Commissione in sede referente.
  Segnala innanzitutto che l'articolo 1 del disegno di legge di conversione, modificato al Senato, nel disporre, al comma 1, la conversione in legge del decreto-legge, dispone, al comma 2, l'abrogazione del decreto-legge 2 febbraio 2024, n. 9, con salvezza dei relativi effetti. Il contenuto del decreto-legge oggetto di abrogazione è stato contestualmente trasposto, con talune modifiche, nel corpo del decreto-legge n. 4, qui in esame, attraverso puntuali disposizioni aggiuntive.
  In particolare, a seguito delle modifiche apportate dal Senato, il decreto-legge risulta ora composto di 12 articoli.
  Quanto al suo contenuto, evidenzio che l'articolo 1, comma 1 interviene sulla disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi di cui al decreto-legge n. 347 del 2003 e consente, nei casi di società partecipate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche statali, ai soci che detengano almeno il 30 per cento delle quote societarie di ottenere l'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria di imprese che gestiscono uno o più stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, in caso di inerzia dell'organo amministrativo (in precedenza, tale facoltà era attribuita, nel caso di società partecipate dallo Stato, al solo socio pubblico detentore di una partecipazione di almeno il 30 per cento).
  Dalla data di presentazione dell'istanza, fino alla chiusura della procedura di amministrazione straordinaria o al passaggio in giudicato del provvedimento con cui il tribunale respinge la richiesta di dichiarazione dello stato di insolvenza ovvero accerti l'insussistenza dei requisiti, non può essere chiesto l'avvio della composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa, né possono essere presentate o proseguite domande di accesso ad uno degli strumenti di regolazione della crisi o dell'insolvenza disciplinati dal decreto legislativo n. 14 del 2019. Se alla data di presentazionePag. 23 dell'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria risulta depositata la domanda per l'avvio della composizione negoziata, si prevede l'archiviazione della relativa domanda.
  Fa presente che nel corso dell'esame al Senato, sono stati inseriti due nuovi commi nell'articolo 1. Il nuovo comma 1-bis interviene sul programma dell'amministrazione straordinaria, prevedendo che esso possa riguardare, in via alternativa alla cessione dei complessi aziendali, la cessione dei contratti o dei diritti, anche di natura obbligatoria, aventi a oggetto, in tutto o in parte, gli stessi complessi aziendali. Il comma 1-ter dispone che, a seguito dell'ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria di imprese che gestiscono uno o più stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, il commissario straordinario, entro sei mesi dal provvedimento di ammissione, comunica il piano industriale al Ministero delle imprese e del made in Italy.
  L'articolo 2 consente al Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) di concedere, previa richiesta motivata del commissario straordinario, uno o più finanziamenti a titolo oneroso della durata massima di cinque anni, nel limite massimo di 320 milioni di euro per l'anno 2024, in favore delle società che gestiscono gli impianti siderurgici della società Ilva s.p.a., qualora le stesse siano ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, al fine di supportare le indifferibili e urgenti esigenze di continuità produttiva e aziendale e assicurare la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
  L'articolo 2-bis – inserito al Senato – traspone nel decreto-legge, con talune modifiche, quanto già disposto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 9 del 2024, e, in particolare, riconosce condizioni agevolate di accesso al Fondo di garanzia PMI a favore delle micro, piccole e medie imprese che incontrano difficoltà di accesso al credito a causa dell'aggravamento della posizione debitoria di imprese committenti che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 207 del 2012 (legge n. 231 del 2012), ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria in data successiva al 3 febbraio 2024.
  L'articolo 2-ter, introdotto durante l'esame al Senato, traspone nell'atto in esame, con talune modifiche, quanto già disposto dall'articolo 2 del decreto-legge n. 9 del 2024. La norma stabilisce che, per l'anno 2024, sulle operazioni finanziarie di cui al precedente articolo 2-bis può essere altresì richiesta la concessione di un contributo a fondo perduto finalizzato ad abbattere il tasso di interesse applicato sulle medesime operazioni.
  L'articolo 2-quater, commi 1-3, introdotto al Senato, traspone nell'atto in esame quanto già disposto dall'articolo 2 del D.L. n. 9 del 2024 e prevede la prededucibilità dei crediti vantati da determinate imprese, nonché dai cessionari e dai garanti di tali crediti, nei confronti dei committenti che gestiscano almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, e che siano stati ammessi all'amministrazione straordinaria successivamente al 3 febbraio 2024.
  L'articolo 2-quater, comma 4, inserito al Senato, consente alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano di svincolare, in sede di approvazione del rendiconto 2023, le quote di avanzo vincolato di amministrazione, derivanti da trasferimenti statali, riferite ad interventi conclusi o già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie, non gravate da obbligazioni sottostanti già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali e ai LEP. Le risorse svincolate possono essere utilizzate per il finanziamento di misure di sostegno alle imprese.
  L'articolo 2-quinquies – inserito nel corso dell'esame al Senato – traspone nell'atto in esame quanto già disposto dall'articolo 4 del D.L. n. 9 del 2024. La norma, in particolare, stanzia 16,7 milioni di euro per il 2024, prevedendo, per lo stesso anno, una integrazione al reddito, con relativa contribuzione figurativa, per un periodo non superiore a sei settimane, prorogabile fino a un massimo di dieci settimane, a favore dei lavoratori subordinati, impiegati alle Pag. 24dipendenze di datori di lavoro del settore privato che sospendono o riducono l'attività lavorativa in conseguenza della sospensione o riduzione dell'attività lavorativa.
  L'articolo 3, comma 1, concerne l'ambito di applicabilità di una normativa transitoria già vigente, relativa al riconoscimento, fino al 31 dicembre 2024, in deroga ai limiti generali di durata, del trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese di interesse strategico nazionale con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille. In particolare, si prevede che, anche qualora sia disposta l'amministrazione straordinaria (con conseguente prosecuzione dell'esercizio di impresa), resta fermo il beneficio summenzionato – nell'ambito del limite di spesa stabilito dalla norma già vigente – qualora il trattamento (o la prosecuzione dello stesso) sia già autorizzato o in corso di autorizzazione.
  L'articolo 3, comma 2 prevede – al fine di assicurare i più elevati livelli di sicurezza sul lavoro e, come aggiunto al Senato, di tutela ambientale – che gli addetti alla manutenzione degli impianti e alla sorveglianza delle attività connesse alla sicurezza nonché gli addetti all'implementazione, alla gestione e alla manutenzione dei presìdi ambientali, possano essere interessati dai processi di riduzione o di sospensione dell'attività lavorativa soltanto qualora i medesimi lavoratori non siano direttamente impegnati negli specifici programmi individuati dal medesimo comma 2.
  L'articolo 3, comma 2-bis, inserito nel corso dell'esame al Senato, proroga anche per il 2024 la concessione dell'indennità, riconosciuta dalla normativa vigente fino al 31 dicembre 2023, in favore dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa della Sicilia, qualora tali lavoratori abbiano presentato la relativa richiesta nel corso del 2020. Tale indennità – si ricorda – è pari al trattamento di mobilità in deroga. Il comma 2-ter provvede alla copertura finanziaria dell'onere recato dal comma precedente.
  L'articolo 4, modificato al Senato, integra la disciplina delle grandi imprese in stato di insolvenza di cui al decreto legislativo n. 270 del 1999, al fine di accelerare – con l'inserimento di un nuovo articolo 74-bis, rubricato «Prosecuzione di giudizi e procedimenti esecutivi dopo la chiusura» – la chiusura della fase liquidatoria delle procedure di amministrazione straordinaria.
  L'articolo 4-bis, introdotto al Senato, modifica anch'esso il succitato decreto legislativo n. 270 del 1999, consentendo – con una integrazione dell'articolo 2 del decreto legislativo – l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, anche in deroga, delle imprese che svolgono le attività di rilevanza strategica nonché le imprese che detengono le reti e gli impianti di rilevanza strategica, quando impiegano un numero di lavoratori subordinati, compresi quelli ammessi al trattamento di integrazione dei guadagni, non inferiore a 40 da almeno un anno.
  Si interviene poi sulla disciplina (di cui all'articolo 62 del decreto legislativo), relativa alla alienazione dei beni dell'impresa insolvente, prevedendosi che il commissario straordinario, previa autorizzazione del Comitato di sorveglianza, possa rinunciare a liquidare uno o più beni, se l'attività di liquidazione appaia manifestamente non conveniente.
  Si modifica inoltre la norma (articolo 73 del decreto legislativo n. 270 del 1999) che prevede che il Tribunale – nei casi di programma di cessione dei complessi aziendali interamente portato a termine nei tempi (integrale cessione) – su richiesta del commissario straordinario o d'ufficio, dichiari con decreto la cessazione dell'esercizio dell'impresa. La norma in esame prevede che, con la medesima istanza, il commissario straordinario, previa autorizzazione ministeriale, possa chiedere al tribunale la conversione dell'amministrazione straordinaria in liquidazione giudiziale o, per le start-up innovative, in liquidazione controllata.
  Infine, si interviene sulla disciplina (di cui all'articolo 74 del decreto legislativo n. 270 del 1999) della chiusura della procedura di amministrazione straordinaria, prevedendo che la procedura si chiude anche quando – nel corso della procedura – Pag. 25si accerti che la sua prosecuzione non consente di soddisfare, neppure in parte, i creditori concorsuali, né i crediti prededucibili e le spese di procedura, circostanza che può essere accertata dal commissario con le relazioni periodiche sulla situazione patrimoniale dell'impresa e sull'andamento della gestione di cui è data comunicazione anche al Tribunale.
  Tutte le sopra indicate modifiche si applicano alle procedure aperte dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione, e a quelle che si trovano, a tale data, ancora nella fase di esecuzione del programma.
  L'articolo 4-ter – inserito nel corso dell'esame al Senato – introduce una disciplina sperimentale, per gli anni 2024 e 2025, volta a consentire alle nuove imprese, costituite attraverso processi di aggregazioni e aventi un organico pari o superiore a 1.000 lavoratori, la possibilità di stipulare in sede governativa un accordo con le associazioni sindacali contenente un progetto industriale e di politica attiva, che illustri le azioni volte a superare le difficoltà del settore in cui opera e le azioni per la formazione o la riqualificazione dei lavoratori.
  L'articola 4-quater, introdotto al Senato, nel modificare l'ambito di competenza dell'Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, aggiunge le rade di Santa Panagia e del Porto Grande di Siracusa nell'ambito delle strutture serventi del Polo petrolchimico.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) osserva che una prima difficoltà riguarda il ritardo con il quale il testo del provvedimento è stato reso disponibile alla Commissione. Rimarca che la complicata situazione del sito ex Ilva di Taranto non è certo nata da poco tempo e che anzi è frutto di scelte sbagliate assai risalenti nel tempo. In tal senso un grave errore fu certamente la privatizzazione del Governo Berlusconi nel 2005 quando in pratica si fece un regalo ai Riva. Altro gigantesco errore fu fatto dal Ministro allo sviluppo economico pro tempore Carlo Calenda che ha preferito Ancelor Mittal alla cordata alternativa, Acciaitalia, nonostante i pareri negativi dei tecnici incaricati dai commissari straordinari in merito alla proposta: nella loro relazione, gli investimenti venivano definiti «incoerenti» rispetto ai volumi di produzione dichiarati. Ricorda che Carlo Calenda decise che non c'era neppure spazio per accettare i rilanci avanzati da Acciaitalia, sottolineando che lo Stato è così riuscito nell'impresa di perdere una gara indetta dallo Stato medesimo, giacché, tramite Cassa depositi e prestiti, partecipava alla cordata «Acciaitalia» assieme agli indiani di Jindal, a Delfin (la cassaforte di Leonardo Del Vecchio) e alle acciaierie Arvedi. Evidenzia che solo due anni dopo l'Autorità anticorruzione avrebbe smentito clamorosamente l'allora Ministro Calenda, accertando che la gestione di quella procedura era stata irregolare e che i rilanci erano non solo possibili ma auspicabili.
  Osserva che quella vendita ha rappresentato, soprattutto, un disastro strategico in quanto Ilva è stata di fatto consegnata a un suo concorrente diretto, in un momento di sovraccapacità produttiva, che ne ha approfittato opportunisticamente.
  Rileva che infatti ora sappiamo che Ancelor Mittal disinveste in Italia, per andare ad investire in Francia, peraltro su un modello di produzione orientato alla sostenibilità. Anche il Ministro Urso, peraltro, non ha potuto fare a meno di notare che Mittal aveva fatto quell'investimento non per rilanciare l'impianto, ma per evitare che potesse rappresentare una concorrenza dall'Italia in Europa.
  Ritiene che tutto questo è ancor più aggravato dal fatto che questo Governo non ha una politica industriale proprio in un momento in cui il quadro macroeconomico manifesta una evidente criticità. In tal senso evidenzia i seguenti dati: i poco lusinghieri tendenziali del PIL, previsto in crescita poco oltre lo zero nonostante 209 miliardi di risorse disponibili del PNNR e nonostante il calo del 17 per cento del debito pubblico; gli undici mesi consecutivi di flessione della produzione industriale; il più 33 per cento di chiusure delle PMI lo scorso anno; il numero di aperture di attività commerciali nel 2023, il più basso degli ultimi dieci anni; il crollo degli investimenti Pag. 26passati da un più 20 per cento del 2021 e più 10 per cento del 2022 a un più 0,6 per cento del 2023 e a un più 0,6 per cento, atteso, nel 2024.
  Tornando a Ilva, ricorda che è arrivata la dichiarazione di insolvenza dal tribunale di Milano e che quindi potrebbe aprirsi anche un'inchiesta per verificare le possibili evidenze di bancarotta. Proprio a tal proposito, auspica fortemente che si faccia piena luce sulla gestione economica e sui conti dell'ex Ilva. Tuttavia osserva che il problema principale, a suo avviso, è che il decreto-legge ex Ilva varato da questo Governo affronta il problema senza risolvere nulla. Rileva, infatti, che si persevera in logiche industriali incentrate ancora sul carbone, senza considerare che l'impianto è in parte sotto sequestro per disastro ambientale e nella totale assenza di tutele ambientali e sanitarie, oltre che in penuria di una politica mirata a favore della riconversione.
  Sottolinea, peraltro, che nel corso del Governo Conte II era stata avviata una riconversione economica, sociale e culturale della città di Taranto, un piano strategico che offriva ristoro alla comunità e rilanciava il territorio utilizzando tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l'occupazione e avviare la riconversione. Si trattava di una sfida complessa che coinvolgeva valori come il lavoro, la salute e l'ambiente, tutti meritevoli di tutela senza che la tutela dell'uno potesse sacrificare gli altri, perché anche sacrificare uno di questi significa una sconfitta.
  Evidenzia poi che sussistono grandi nodi irrisolti. Il primo riguarda il futuro dei lavoratori portuali. Dal 31 marzo oltre 300 lavoratori del porto si troveranno senza tutele salariali, lavoratori che attendono ancora lo stipendio da novembre, essendo stata quella di ottobre l'ultima mensilità percepita. Il secondo riguarda il fatto che le difficoltà per l'ex Ilva in amministrazione straordinaria si ripercuotono evidentemente nelle aziende dell'indotto e sono previsti quindi nuovi licenziamenti. Un terzo aspetto è costituito dal fatto che continua a spaventare che quella di Taranto, sia l'unica acciaieria a ciclo integrale attiva sul territorio nazionale, con un processo inquinante, che provoca contaminazione profonda mentre serve una bonifica per rimuovere decenni di scarto accumulati nei terreni e nelle falde.
  Ritiene quindi che il Governo su Taranto sta agendo in modo inadeguato, andando evidentemente per tentativi. Osserva che la colpa di tutto questo non è certamente solo del Governo: ma la responsabilità per diciotto mesi di inerzia sì. È dell'avviso che con questo provvedimento il Governo ripropone l'amministrazione straordinaria, che significa il fallimento dell'azienda.
  Osserva inoltre che il Governo Meloni si sta assumendo la responsabilità della continuità produttiva. Si chiede tuttavia cosa ha fatto in questi 18 mesi se non reintrodurre lo scudo penale, annullare il progetto di nazionalizzazione, quello che stava cercando di fare il Governo Conte II, a salvaguardia degli investimenti e della chiusura delle fonti inquinanti, a tutela delle imprese e dell'indotto, dei lavoratori e dell'ambiente. Ricorda poi che il Governo ha annunciato un memorandum con ArcelorMittal, che nessuno ha visto, ha cancellato il finanziamento di 1,2 miliardi di euro dal PNRR proprio sulla diversificazione industriale, bloccato i fondi della transizione equa, di 900 milioni e, infine, regalato 680 milioni di soldi pubblici, ad ArcelorMittal, prima di dichiarare lo stato di insolvenza.
  Quanto agli annunci del Ministro Urso di realizzare acciaio pulito, confermando la produzione a carbone, sottolinea che tale eventualità è impossibile.
  Conclude ricordando che le proposte del Movimento 5 Stelle per questo provvedimento andavano in ben altra direzione: chiusura delle fonti inquinanti, bonifiche, diversificazione industriale con l'abbandono del fossile, introduzione della valutazione di impatto ambientale speciale (VIAS), riduzione delle soglie degli inquinanti e soprattutto riconversione economico-sociale e culturale della città di Taranto ove, oggi la principale economia è la cassa integrazione, con cui vivono ormai oltre 6 mila persone. Crede che sia venuto il tempo di dire basta di liberare Taranto, perché Pag. 27Taranto ha la necessità di un futuro diverso.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 marzo 2024. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta Bergamotto.

  La seduta comincia alle 20.

DL 4/2024: Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico.
C. 1759 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella odierna seduta pomeridiana.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni I e VIII, competenti in sede consultiva, nonché il parere del Comitato per la Legislazione.
  Comunica inoltre che le Commissioni II, VI, IX, XI e XIV non esprimeranno il proprio parere e che la V Commissione lo esprimerà all'Assemblea.
  Avverte altresì che alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte emendative ne sono pervenute 93 (vedi allegato).
  Per quanto riguarda le ammissibilità delle proposte emendative presentate, ricorda che, trattandosi di un decreto-legge, il regime di ammissibilità è stabilito dall'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, ai sensi del quale non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto del decreto-legge. A tal fine, la materia delle proposte emendative deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo» (lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997).
  Il criterio adottato per i decreti-legge risulta più restrittivo di quello previsto per gli ordinari progetti di legge, per i quali, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, l'inammissibilità è limitata all'estraneità di emendamenti e articoli aggiuntivi all'oggetto del provvedimento.
  La necessità di rispettare rigorosamente i criteri illustrati si impone anche a seguito delle sentenze della Corte costituzionale n. 32 del 2014, 22 del 2012 e ordinanza n. 34/2013 e di alcuni richiami del Presidente della Repubblica nel corso della precedente Legislatura.
  Avverte quindi che alla luce dei predetti criteri deve ritenersi inammissibile l'articolo aggiuntivo D'Orso 4-bis.01, in quanto introduce una disciplina di carattere ordinamentale volta ad istituire nell'ambito dell'ordinamento giudiziario la direzione distrettuale del lavoro.
  Dà quindi conto delle sostituzioni e chiede se vi siano richieste di intervenire sul complesso delle proposte emendative presentate.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) intervenendo sul complesso delle proposte emendative presentate dal suo gruppo osserva che il provvedimento all'esame viene all'esito della lunga vicenda dell'Ilva con l'auspicio che si chiuda il capitolo disastroso della gestione ArcelorMittal mentre si apre il nuovo capitolo dell'amministrazione straordinaria. Ritiene che se ne debba aprire anche un altro, quello relativo alla consapevolezza che la situazione è drammatica, con una produzione di acciaio ridotta ai minimi termini, con migliaia di lavoratori in cassa integrazione e con la recente dichiarazione dello stato di insolvenza. Ricorda come le ingenti risorse pubbliche impiegate non abbiano posto riparo alla situazione e che c'è il concreto rischio che gli impianti si debbano fermare. RitienePag. 28 quindi, e si augura, che nella nuova fase si eviti la ripetizione degli errori del passato, specialmente quelli commessi nell'ultimo anno e mezzo, ove all'assenza di scelte industriali di ArcelorMittal si è andato sommando l'andamento ondivago del Governo al cui interno sono emersi due indirizzi politici tra di loro in contrasto quello del Ministro Urso e quello del Ministro Fitto, del quale ultimo ricorda la vicenda del memorandum d'intesa, non altrimenti reso noto. Si tratta quindi, a suo avviso, di evitare nuove incertezze e provvedimenti di corto respiro come quelli presi nel recente passato e osserva che anche le risorse appena stanziate forse saranno insufficienti ricordando altresì la difficile situazione riguardante gli ammortizzatori sociali.
  Fa presente che il partito democratico al Senato ha presentato una serie di emendamenti per far fronte alle insufficienze del provvedimento. Ricorda che alcuni sono stati accolti e in particolare segnala quello che consente di utilizzare le risorse residuali della regione Puglia a favore delle imprese dell'indotto e quello che prevede che l'amministrazione straordinaria presenti entro sei mesi un piano. Evidenzia tuttavia che sotto altri aspetti al Senato non è stato possibile correggere il provvedimento attraverso l'accoglimento delle proposte emendative del suo gruppo, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell'ambiente. Segnala quindi che è per completare questo quadro che il suo gruppo ha ritenuto di presentare un numero significativo di proposte emendative anche alla Camera, evidenziando che una parte di queste riguarda l'indotto e le imprese fornitrici di Acciaierie d'Italia nonché l'accesso al credito delle predette imprese. Conclude ricordando che il voto di astensione del suo gruppo al Senato non è quindi in contraddizione con la volontà di completare il lavoro qui alla Camera dei deputati.

  Patty L'ABBATE (M5S) intervenendo sul complesso delle proposte emendative presentate dal suo gruppo auspica che il provvedimento possa affrontare le questioni irrisolte attraverso l'accoglimento delle predette proposte emendative. In particolare assumono rilevanza quelle proposte riguardanti la questione delle emissioni, specialmente delle polveri sottili del benzene che hanno assunto valori molto elevati rispetto al biennio precedente. Sottolinea che le proposte emendative presentate sono volte a difendere i valori costituzionali del lavoro, della salute e dell'ambiente in quanto le opportune misure per tutelarli nel provvedimento sembrano assenti. Ritiene inoltre che vadano rafforzate le misure necessarie per una giusta transizione ecologica, che vadano effettuati interventi per la bonifica e per lo sviluppo sostenibile del territorio e che vada fornito un effettivo sostegno alle imprese anche attraverso in pioggia o l'accesso al credito per quelle dell'indotto del settore. Osserva, infine, che sarebbe opportuno prevedere che i finanziamenti previsti dal provvedimento siano subordinati al miglioramento ambientale e alla rimozione dell'amianto.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire sul complesso delle proposte emendative, invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 1, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Peluffo 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7 e 1.8.

  Emma PAVANELLI (M5S) sottoscrive e illustra l'emendamento Evi 1.9 che chiede che il commissario straordinario nella predisposizione del piano industriale garantisca il rispetto degli obiettivi di transizione energetica e decarbonizzazione definiti nel PNIEC. Ritiene peraltro evidente che sia Pag. 29una richiesta che non si può ignorare se si vogliono raggiungere gli obiettivi del 2030 e del 2050 concordati anche in sede internazionale sulla decarbonizzazione, anche al fine non di perdere occasioni che altrimenti danneggerebbe il sistema paese e per rispetto alle giovani generazioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Evi 1.9.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.10 volto a tutelare le PMI fornitrici degli stabilimenti Ilva allargando la definizione di stabilimenti di interesse strategico nazionale alle piccole e medie imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività degli impianti siderurgici in questione. Ritiene che ciò possa garantire la continuità produttiva nonché la sostenibilità finanziaria delle imprese fornitrici.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 1.10.

  Emma PAVANELLI (M5S) interviene sull'emendamento a sua prima firma 1.11 segnalando che anch'esso è volto a tutelare, effettivamente, le PMI e sottolinea che tutte le imprese hanno bisogno di altre imprese che forniscano loro servizi per le attività. Ritiene quindi che l'indotto vada tutelato perché anche dal suo stato dipende il benessere dei territori in questione e delle famiglie che vi abitano, evidenziando altresì che qualora le cose vadano male sarà comunque necessario intervenire con aiuti successivi che rappresenterebbero soltanto un costo per la collettività senza prospettive di sviluppo.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 1.11.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Appendino 1.01, di cui è cofirmatario, facendo presente che anch'esso va nella direzione di un'effettiva tutela delle PMI fornitrici dell'Ilva istituendo un fondo di garanzia presso il Ministero delle imprese e del made in Italy per sopperire alla carenza di liquidità, facendo altresì presente che in esso sono recate disposizioni volte a garantire la tutela ambientale e la continuazione dell'attività degli impianti anche attraverso l'intervento di SACE.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Appendino 1.01.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 2, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Patty L'ABBATE (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.1 che realizza due azioni volte a tutelare la salute dei cittadini che abitano nei pressi e nei territori interessati. Ritiene infatti necessario che i siti siano bonificati dall'amianto per evitare le ormai note complicazioni sulla popolazione nonché che si proceda ad una valutazione dell'impatto sanitario.

  La Commissione respinge l'emendamento L'Abbate 2.1.

  Emma PAVANELLI (M5S) sottoscrive e illustra l'emendamento Evi 2.2 volto ad affermare che si proceda con le improrogabili azioni di bonifica ambientale e a garantire la tutela della salute dei lavoratori dei cittadini di Taranto.

  La Commissione respinge l'emendamento Evi 2.2.

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  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) evidenzia che l'emendamento 2.3 a sua prima firma è volto a destinare il finanziamento di 320 milioni di euro per l'anno 2024 anche ad assicurare la tutela della salute e la transizione ecologica degli impianti oltre che alle altre finalità previste dall'articolo 2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Peluffo 2.3, 2.4, 2.5, 2.6 e 2.7.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustrando l'emendamento 2.8 a sua prima firma, sostiene che il finanziamento di 320 milioni di euro per l'anno 2024 è insufficiente anche per la sola manutenzione ordinaria che assicuri la tutela dell'ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel ricordare che la situazione emergenziale dovuta all'ILVA SpA si protrae da decenni, afferma che la città deve essere aiutata con un investimento adeguato che consenta di proseguire quanto realizzato nella passata legislatura.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pavanelli 2.8 nonché Peluffo 2.9, 2.10 e 2.11.

  Emma PAVANELLI (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Evi 2.12.

  La Commissione respinge l'emendamento Evi 2.12.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), illustrando l'emendamento 2.13 a sua prima firma, afferma che si tratta della proposta emendativa più significativa che è volta a istituire, mediante un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, un tavolo tecnico per la definizione di un progetto operativo di riconversione dell'area interessata dagli stabilimenti siderurgici della Società ILVA SpA e di reimpiego del personale qualificato idoneo alla transizione ecologica ed energetica. Aggiunge che all'istituendo tavolo tecnico sarebbero chiamati a partecipare il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro della salute e il Ministro dell'economia e delle finanze.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 2.13.

  Patty L'ABBATE (M5S), illustrando l'emendamento 2.14 a sua prima firma, sottolinea la necessità di monitorare che la concentrazione del benzene al di fuori del perimetro dello stabilimento non superi la soglia di 27 microgrammi a metro cubo quale media oraria, comportando danni per la salute. Nel ricordare che tale valore è raddoppiato dal 2017 al 2022 nella zona dell'ILVA SpA di Taranto, chiede che sia previsto un controllo capillare da parte dell'Agenzia regionale per l'ambiente (ARPA) Puglia con il coinvolgimento dell'ISPRA a livello statale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti L'Abbate 2.14 e Peluffo 2.15.

  Emma PAVANELLI (M5S) evidenzia che l'emendamento 2.16 a sua prima firma subordina la concessione dei finanziamenti previsti dall'articolo 2 al soddisfacimento delle pretese economiche delle micro, piccole e medie imprese che risultino creditrici nei confronti della gestione dell'ILVA SpA. Nell'affermare che non è possibile trascurare la situazione di imprese che possono apparire non direttamente coinvolte, fa presente che dove è presente un grande polo produttivo in crisi, anche tutte le altre realtà produttive seguono la sorte di quello. In proposito ricorda l'acciaieria situata nella provincia di Terni, da cui proviene, che sostiene la città e l'intera regione.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 2.16.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) evidenzia che l'emendamento 2.17 a sua prima firma è volto a individuare gli stabilimenti della società Sanac SpA quali stabilimenti di interesse strategico nazionale poiché la suddetta società ha fatto parte del gruppo Riva Pag. 31e ha avuto come principale cliente l'ILVA SpA, seguendone le vicende.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 2.17.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) fa presente che l'emendamento Appendino 2.18 è volto a destinare quota parte del finanziamento previsto dall'articolo 2 al soddisfacimento delle pretese economiche delle micro, piccole e medie imprese che risultino creditrici della gestione dell'ILVA SpA con il pagamento di almeno l'80 per cento dei relativi crediti.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 2.18.

  Patty L'ABBATE (M5S), illustrando l'emendamento 2.19 a sua prima firma, evidenzia l'importanza di subordinare la concessione del finanziamento previsto dall'articolo 2 al rispetto delle normative riguardanti la qualità dell'aria. Sostiene che non è possibile finanziare impianti che creano inquinamento non solo nella zona in cui sono situati ma in tutto l'ambiente circostante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti L'Abbate 2.19 e 2.20.

  Emma PAVANELLI (M5S) evidenzia che l'emendamento Appendino 2.21 è volto alla stipulazione di un accordo di programma tra Governo ed enti territoriali che dia alla città di Taranto una prospettiva di sviluppo futuro, dissuadendo i cittadini dall'idea di abbandonarla.
  Nel rivendicare l'azione responsabile del MoVimento 5 Stelle per aiutare la Puglia e Taranto a risollevarsi anche mediante proposte emendative che non comportano oneri per la finanza pubblica, critica il comportamento del Governo che evita di intervenire per discutere le questioni sollevate dall'opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 2.21.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), illustrando l'emendamento 2.22 a sua prima firma, rileva la necessità che il Governo e il Parlamento abbiano informazioni più precise da parte dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A.-Invitalia sulla situazione economica e finanziaria dell'ILVA SpA attraverso una relazione annuale da presentare al Ministero delle imprese e del made in Italy.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 2.22.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) evidenzia che l'emendamento Quartini 2.23 è volto a prevedere che il Ministro della salute informi il Parlamento sui danni sanitari verificatisi nelle aree interessate degli impianti dagli impianti siderurgici dell'ILVA S.p.A. mediante una relazione annuale. Al riguardo ricorda i dati forniti dall'Organizzazione mondiale della sanità alla regione Puglia sui decessi e le morti premature che si sarebbero potuti evitare con l'applicazione delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) più recenti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Quartini 2.23, gli articoli aggiuntivi Peluffo 2.01 e 2.02.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame dell'unica proposta emendativa relativa all'articolo 2-bis. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e la rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alla proposta emendativa riferita al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro della proposta emendativa Appendino 2-bis.1, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

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  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 2-bis.1.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2-quater. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e la rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 2-quater, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 2-quater.1.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) evidenzia che l'emendamento 2-quater.3 a sua prima firma è volto a tutelare le società dell'indotto che vantano crediti che devono essere soddisfatti in via prioritaria per evitarne la chiusura con i conseguenti effetti sull'occupazione, sulle produzioni locali e sulla possibilità di reperire determinati beni. Sottolinea che i tempi necessari all'espletamento delle procedure di insolvenza non sono compatibili con la sopravvivenza di tali imprese.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Peluffo 2-quater.2 e Cappelletti 2-quater.3, nonché l'emendamento Peluffo 2-quater.4.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2-quinquies. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 2-quinquies, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Evi 2-quinquies.1: si intende vi abbiano rinunciato.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento Barzotti 2-quinquies.2, di cui è cofirmatario, evidenziando come la proposta sia volta ad estendere il periodo in cui i lavoratori subordinati possono beneficiare dell'integrazione al reddito prevista dal provvedimento, al fine di salvaguardare la stabilità dei livelli occupazionali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Barzotti 2-quinquies.2 e Barzotti 2-quinquies.3.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua prima firma 2-quinquies.4, sottolineando come esso sia finalizzato, analogamente ad altre proposte emendative presentate dal suo gruppo, a potenziare la tutela dei lavoratori delle imprese dell'indotto della Società ILVA.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Peluffo 2-quinquies.4 e Peluffo 2-quinquies.5

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Evi 2-quinquies.6: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 2-quinquies.7.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nel passare alla votazione degli identici emendamenti Peluffo 2-quinquies.8 e Evi 2-quinquies.9, constata l'assenza dei presentatoriPag. 33 dell'emendamento Evi 2-quinquies.9: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Peluffo 2-quinquies.8, Santillo 2-quinquies.10, Peluffo 2-quinquies.11 e Peluffo 2-quinquies.12.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nel passare alla votazione degli identici emendamenti Peluffo 2-quinquies.13, Evi 2-quinquies.14 e Barzotti 2-quinquies.15, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Evi 2-quinquies.14: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Peluffo 2-quinquies.13, Barzotti 2-quinquies.15, nonché degli emendamenti Peluffo 2-quinquies.16, Peluffo 2-quinquies.17, Peluffo 2-quinquies.18.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-quinquies.01, che introduce il beneficio della sospensione dei termini dei versamenti tributari in favore delle piccole e medie imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività degli impianti siderurgici della Società ILVA. Si tratta, a suo avviso, di una misura fondamentale per dare sostegno a tali imprese e consentire la prosecuzione delle relative attività.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Pavanelli 2-quinquies.01.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra la proposta emendativa Appendino 2-quinquies.02 – di cui è cofirmatario – che introduce un Fondo con dotazione di 50 milioni di euro per il 2024, evidenziando come tali risorse siano finalizzate all'attuazione di necessari interventi di risanamento ambientale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Appendino 2-quinquies.02.

  Emma PAVANELLI (M5S) interviene sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-quinquies.03, che istituisce un Fondo a sostegno delle imprese dell'indotto ILVA. In particolare, fa presente che l'accesso al Fondo è destinato alle imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività degli impianti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Pavanelli 2-quinquies.03.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) interviene sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-quinquies.04. Afferma di essere consapevole che la proposta richiede una dotazione finanziaria consistente; reputa, tuttavia, necessario reperire e stanziare risorse adeguate per affrontare in modo serio le criticità ambientali e favorire la riqualificazione produttiva.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Cappelletti 2-quinquies.04.

  Patty L'ABBATE (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-quinquies.05 che introduce una zona franca urbana nei territori del sito di interesse nazionale di Taranto. Reputa i relativi benefici fiscali indispensabili al fine di supportare il territorio di Taranto.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo L'Abbate 2-quinquies.05

  Patty L'ABBATE (M5S) interviene sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 2-quinquies.06, che istituisce un fondo per la riqualificazione e la bonifica del sito di Taranto, sottolineando come in passato era stato già istituito un fondo analogo e come lo stesso sia stato successivamente depotenziato. Rileva quindi la necessità di ripristinare tale misura.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo L'Abbate 2-quinquies.06.

  Patty L'ABBATE (M5S) illustra la proposta emendativa a sua prima firma 2-quinquiesPag. 34.07, che è volta a promuovere iniziative per la messa in sicurezza e bonifica della falda nell'area ex Yard Belleli. Al riguardo, reputa prioritario – anche in considerazione dell'aumento di gravi fenomeni di siccità – intervenire per salvaguardare le risorse idriche.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo L'Abbate 2-quinquies.07.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) interviene sull'articolo aggiuntivo D'Orso 2-quinquies.08 – di cui è cofirmatario – che è volto ad abrogare gli articoli 7 e 8 del decreto-legge 2 del 2023. Al riguardo, ritiene che tali disposizioni abbiano introdotto un'inaccettabile scudo penale in favore dei soggetti preposti alla gestione degli stabilimenti di interesse strategico nazionale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo D'Orso 2-quinquies.08.

  Emma PAVANELLI (M5S) interviene sull'articolo aggiuntivo Quartini 2-quinquies.09, evidenziando come esso risponda all'esigenza indifferibile di potenziare l'assistenza e la prevenzione delle patologie oncologiche pediatriche. Ritiene che tale finalità rappresenti un interesse comune a tutta la popolazione. Non comprende, pertanto, la posizione contraria manifestata dalle forze di maggioranza.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Quartini 2-quinquies.09.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra la proposta emendativa Quartini 2-quinquies.010 che stanzia risorse in favore della regione Puglia per la promozione di attività di prevenzione e di screening relativi a patologie connesse a fattori di rischio ambientali. Al riguardo, rammenta che il Governo, all'inizio della legislatura, ha accolto un ordine del giorno a sua firma, che recava un impegno del tutto analogo in favore della regione Calabria. Reputa quindi contraddittorio che l'orientamento dell'Esecutivo possa mutare a seconda della regione interessata.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Quartini 2-quinquies.010.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra la proposta emendativa Quartini 2-quinquies.011, evidenziando come essa sia volto a consentire una più efficiente pianificazione delle strategie per il contenimento degli impatti ambientali.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Quartini 2-quinquies.011.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 3. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 3, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Evi 3.8: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Peluffo 3.1, Barzotti 3.2, Peluffo 3.3, Barzotti 3.4, Peluffo 3.5, gli identici emendamenti Peluffo 3.7 e Barzotti 3.9 nonché l'emendamento Peluffo 3.10.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento Barzotti 3.11 che reca una specifica forma di tutela per i lavoratori dell'indotto dell'Ilva attraverso l'istituzione di un apposito fondo, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, destinato ad assicurare un trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti delle piccole e medie imprese fornitrici di beni o servizi connessi Pag. 35al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività degli impianti dell'Ilva che non rientrino nell'ambito di applicazione della disciplina in materia di ammortizzatori sociali, lavoratori che altrimenti sarebbero esclusi dalle tutele ora previste.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Barzotti 3.11 nonché l'articolo aggiuntivo Peluffo 3.01.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che l'onorevole Pavanelli ha sottoscritto gli articoli aggiuntivi Evi 3.02, 3.03, 3.04 e 3.05.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli l'articoli aggiuntivi Evi 3.02, 3.03, 3.04 e 3.05.

  Patty L'ABBATE (M5S) sottoscrive e illustra l'articolo aggiuntivo Evi 3.06 volto a chiedere l'istituzione di un gruppo di lavoro presso il Ministero delle imprese e del made in Italy per la definizione di un progetto operativo di riconversione dell'area dello stabilimento in oggetto nonché per il reimpiego delle maestranze in attività per la transizione ecologica mediante la graduale riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi. Evidenzia che tutto ciò sarebbe utile anche per evitare le infrazioni in materia che potrebbe definire l'Unione europea e nel contempo consentirebbe di acquisire risorse da destinare alla transizione nell'area di Taranto. Chiede quindi ai relatori e alla rappresentante del Governo di poter quanto meno accantonare la predetta proposta emendativa.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli l'articoli aggiuntivi Evi 3.06 e Barzotti 3.07.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 4. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 4, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento D'Orso 4.1 che modifica i criteri per la corresponsione dei compensi degli amministratori straordinari delle aziende in crisi vincolandoli al raggiungimento di determinati obiettivi e fissando talune priorità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti D'Orso 4.1 e 4.2.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte, quindi, che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 4-bis. Invita il relatore, Novo Umberto Maerna, e il rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite al predetto articolo.

  Novo Umberto MAERNA (FDI), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative relative all'articolo 4-bis, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che l'onorevole Pavanelli ha sottoscritto l'emendamento Evi 4-bis.1.

  La Commissione respinge l'emendamento Evi 4-bis.1.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, essendo concluso l'esame delle proposte emendative presentate, avverte che verrà posta in votazione la proposta di conferire il mandato al relatore, onorevole Maerna, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

Pag. 36

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) annuncia il voto di astensione del suo Gruppo sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Emma PAVANELLI (M5S) annuncia il voto contrario del suo Gruppo sulla proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire pone in votazione la proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Maerna, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 21.35.