CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 marzo 2024
263.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 110

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Disciplina dell'ippicoltura.
C. 329 Gadda.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 111

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, ricorda che il provvedimento è calendarizzato per la discussione in Assemblea da lunedì 11 marzo 2024 e che, pertanto, il parere sarà espresso nella seduta odierna.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Vietri, per lo svolgimento della relazione e per l'illustrazione della proposta di parere.

  Imma VIETRI (FDI), relatrice, fa presente che il provvedimento sul quale la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alla XIII Commissione (Agricoltura), recante la disciplina dell'ippicoltura, nel testo risultante dalle proposte emendative approvate in sede referente, si compone di tre articoli. In particolare, l'articolo 1, definendo l'ambito di applicazione, chiarisce che l'attività in esame si riferisce a tutti gli equidi, siano essi destinati o non alla produzione di alimenti per il consumo umano, prevedendo che siano considerate attività agricole, ai sensi del comma 1 dell'articolo 2135 del codice civile, le attività, svolte in forma imprenditoriale, di: gestione della riproduzione, gestazione, nascita e svezzamento degli equidi, nonché dell'allevamento.
  Il comma 4 dell'articolo 1 definisce, invece, quali attività debbano essere intese come connesse a quelle dell'ippicoltura. Esse sono: l'esercizio e la gestione di stazioni di fecondazione, l'assistenza alla produzione del seme e la relativa gestione; la doma, l'addestramento, l'allenamento, la custodia e il ricovero dei cavalli; la valorizzazione e promozione delle razze, anche con la partecipazione a manifestazioni ludiche e a raduni di turismo equestre; la gestione di scuole di equitazione e l'utilizzo del cavallo per scopi sociali o di ippoterapia, il mantenimento, anche per conto terzi, di cavalli di qualunque età, la promozione di attività di studio delle tecniche di ippicoltura, tirocini e attività formative, anche in collaborazione con istituti scolastici, con gli allevamenti presenti sul territorio e con le cliniche veterinarie universitarie nonché lo svolgimento di attività di mascalcia.
  Il successivo comma 7 prevede che gli operai assunti dalle imprese che esercitano attività di ippicoltura siano considerati lavoratori agricoli dipendenti ai fini previdenziali e assistenziali, inclusa la normativa sull'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, mentre al comma 8 si fa divieto di destinare alla filiera alimentare gli equidi impiegati a scopo sociale o terapeutico.
  L'articolo 2 reca la consueta clausola di salvaguardia, prevedendo che le disposizioni della legge si applichino alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano, compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, mentre il successivo articolo 3 reca le disposizioni finanziarie, prevedendo un onere pari a 5 milioni di euro.
  Formula, infine, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 13.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci.

  La seduta comincia alle 13.45.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Atto n. 121.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 febbraio 2024.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, avverte che nella giornata odierna è pervenuto l'atto di mancata intesa sancito in sede di Conferenza unificata. Pertanto, avendo il Governo provveduto a integrare la richiesta di parere, già assegnata con Pag. 112riserva dal Presidente della Camera, la Commissione è nelle condizioni di procedere all'espressione del prescritto parere.
  Al riguardo, ricorda di aver trasmesso in via informale a tutti i gruppi rappresentati in Commissione la sua proposta di parere favorevole, con diverse premesse e osservazioni, che tengono conto dei rilievi emersi dalle audizioni e dai contributi, forniti sia dai colleghi che dai soggetti auditi, che ha ritenuto di accogliere (vedi allegato 2).
  Avverte, altresì, che i deputati dei gruppi Movimento 5 Stelle (vedi allegato 3), Partito Democratico (vedi allegato 4) e Azione (vedi allegato 5) hanno presentato tre proposte alternative di parere, che saranno poste in votazione solo nel caso in cui non fosse approvata la proposta di parere formulata dal relatore.

  Carmen DI LAURO (M5S) dichiara che il proprio gruppo si è trovato costretto a formulare una proposta alternativa di parere in ragione della totale insoddisfazione rispetto al contenuto del provvedimento in esame. Al riguardo sottolinea che, con intenti propagandistici, i gruppi di maggioranza hanno lasciato intendere che le nuove disposizioni in favore degli anziani avrebbero comportato un incremento delle prestazioni per milioni di persone interessate mentre in realtà la misura più rilevante, peraltro di carattere transitorio, riguarda una platea che può essere stimata in circa 25.000 soggetti. Segnala, inoltre, che tutto il mondo associativo coinvolto a vario titolo nel settore dell'assistenza agli anziani ha rilevato numerosissime criticità nell'impianto del provvedimento.
  Rileva, quindi, che nell'articolato sono presenti anche disposizioni che possono essere considerate lodevoli nelle loro intenzioni ma il cui contenuto appare spesso «fumoso» e in ogni caso non attuabile a causa dell'assenza di adeguate risorse finanziarie. Osserva che anche sulla telemedicina si compiono dei passi indietro, ciò che appare incomprensibile, anche alla luce di quanto accaduto nel corso della recente pandemia. Reputa, inoltre, assai poco incisive anche le misure relative alle residenze sanitarie assistite.
  In conclusione, nel rilevare che lo schema di decreto fa ricorso in maniera eccessiva al rinvio a successivi provvedimenti attuativi per delineare nel concreto gli interventi che per ora sono solamente indicati, ribadisce la completa insoddisfazione del Movimento 5 Stelle rispetto al provvedimento in esame.

  Elena BONETTI (AZ-PER-RE), nel ringraziare il presidente e relatore, onorevole Cappellacci, per aver accolto nella sua proposta di parere di alcuni dei rilievi provenienti dai gruppi di opposizione, osserva che la presenza significativa di componenti dei gruppi di maggioranza, al di là delle legittime preoccupazioni nell'assicurare che le successive votazioni procedano nel senso da loro auspicato, potrebbe denotare una consapevolezza del carattere strategico del provvedimento in esame.
  Nonostante gli sforzi compiuti dal relatore, reputa insoddisfacente il contenuto della proposta di parere in quanto essa non appare adeguatamente incisiva rispetto a un testo del tutto inadeguato, che non rispetta numerosi princìpi e criteri direttivi della legge delega ed effettua un rinvio molto ampio a successivi interventi normativi. Sottolinea che lo schema di decreto presenta numerose lacune in relazione ad aspetti strategici, a partire dalla mancata integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali. Rileva altresì che il testo proposto dal Governo ha ricevuto commenti negativi di natura tecnica provenienti da vari fronti e che non è stato possibile raggiungere un'intesa in sede di Conferenza unificata, pur in una situazione in cui le regioni governate dal centrodestra sono la stragrande maggioranza.
  Auspica che la Commissione non proceda nella seduta odierna alla votazione del parere, anche in considerazione di quanto verificatosi in sede di Conferenza unificata, pur nella consapevolezza del fatto che la deliberazione del parere sia tecnicamente possibile. Giudica peraltro non corretto il fatto che il Governo possa ipotizzare di svolgere un successivo confronto con gli enti territoriali, escludendo di fatto un coinvolgimento del Parlamento in tale ambito. Nel ricordare che la legge di delega ha Pag. 113un'origine condivisa e di avere espresso lei stessa un voto favorevole al momento della sua approvazione, ricorda di averlo fatto con l'auspicio che l'intervento fosse accompagnato da adeguate risorse finanziarie.
  Esprime, in particolare, il proprio disappunto per l'impostazione data alla misura definita universale, che invece di ricalcare quanto previsto per l'assegno unico e universale per i minori, si risolve di fatto in una misura di carattere sperimentale, che si applica a una platea estremamente ridotta di persone.
  Sollecita l'apertura di un ulteriore momento di confronto tra Parlamento e Governo, ricordando che un percorso simile è stato avviato per quanto concerne l'esame dell'ultimo decreto attuativo della delega in materia di disabilità. Preannuncia che, in caso contrario, si troverà costretta a esprimere un voto contrario sulla proposta di parere del relatore, sulla base di dati oggettivi che difficilmente potranno essere smentiti.

  Marco FURFARO (PD-IDP) rileva che la legge delega ha costituito una risposta importante alla sfida rappresentata dalla necessità di intervenire sulle misure di sostegno per le persone anziane, con l'obiettivo di assicurare ad esse maggiore autonomia e una socialità più ricca. Ricorda che, al momento della votazione di tale provvedimento, il proprio gruppo ha deciso di astenersi, in ragione di una cautela sulla possibilità che venissero stanziate risorse sufficienti al conseguimento degli obiettivi. Ricorda, inoltre, che la normativa che si è voluto introdurre ha rappresentato l'esito di un lavoro trasversale, svolto con il coinvolgimento di numerose associazioni operanti nel settore.
  Rileva, tuttavia, come già sottolineato dalla collega Bonetti, che lo schema di decreto in esame ha suscitato giudizi fortemente critici dalla quasi totalità dei soggetti coinvolti.
  Nell'evidenziare l'importanza di costruire un parere maggiormente condiviso, riconosce che il relatore ha compiuto sforzi notevoli per accogliere alcune delle proposte provenienti dalle forze di opposizione ma che il contenuto del parere appare fortemente depotenziato dal fatto che si tratta di semplici osservazioni, peraltro precedute dalla formula con cui si invita il Governo a valutare l'opportunità di tenerne conto.
  Ribadisce che si è in presenza di una riforma incompleta, in gran parte priva di reale contenuto, che presenta gravi carenze per quanto riguarda, ad esempio, i servizi domiciliari, l'efficacia del Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente, i meccanismi di monitoraggio e le misure residenziali.
  Stigmatizza il carattere fortemente propagandistico della comunicazione del Governo rispetto alla prestazione definita universale, posto che l'obiettivo appare assai lontano, vista l'esiguità dei soggetti coinvolti.
  Sulla base di tali presupposti, il Partito Democratico ha deciso di elaborare una proposta alternativa di parere. Associandosi alla proposta avanzata dalla collega Bonetti per l'apertura di un ulteriore momento di confronto, rinviando quindi la deliberazione a un momento successivo, preannuncia che, se ciò non avverrà, il suo gruppo sarà costretto a esprime un voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Davide FARAONE (IV-C-RE) ritiene che la Commissione non debba procedere all'espressione del parere nella giornata odierna, anche per scongiurare il rischio che il Parlamento possa rivelarsi ininfluente rispetto alle modifiche e integrazioni del testo che appaiono necessarie. Reputa troppo debole il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore, posto che lo schema di decreto di fatto mortifica la visione ambiziosa alla base della elaborazione della legge di delega.
  Rileva, in proposito, che le disposizioni relative alla prestazione definita universale riguarda una platea infinitamente ridotta rispetto a quella dei potenziali interessati. Reputa necessario avviare un ragionamento anche sull'indennità di accompagnamento, con l'obiettivo di tenere conto del reddito familiare dei soggetti interessati.
  Concludendo, riafferma l'esigenza di apportare modifiche sostanziali allo schema di decreto legislativo, chiedendo pertanto Pag. 114un differimento dell'espressione del parere da parte della Commissione, al fine di individuare una posizione il più possibile unitaria, anche in considerazione di quanto emerso all'interno del confronto svoltosi in sede di Conferenza unificata. In caso contrario, dichiara che si troverà costretto a esprimere un voto convintamente contrario sulla proposta di parere del relatore, tenendo conto anche del fatto che il provvedimento non reca i necessari interventi strutturali dal punto di vista delle risorse finanziarie.

  Luana ZANELLA (AVS) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi intervenuti fino ad ora, sostenendo come sia assolutamente necessario e urgente sospendere l'esame del provvedimento in esame.
  Fa presente che, data l'importanza del provvedimento, molto atteso nel Paese, sarebbe auspicabile la massima convergenza delle forze politiche sulle possibili soluzioni da individuare, in grado di superare le maggiori criticità presenti nello schema di decreto delegato.

  Luciano CIOCCHETTI (FDI), pur comprendendo alcune istanze avanzate dai colleghi dell'opposizione, ricorda che il tema sul quale si interviene con il presente decreto delegato è stato affrontato, con risultati non esaltanti, da tutte le forze politiche che si sono alternate nel governo del Paese da oltre trent'anni. Sottolinea come sia indispensabile compiere una prima opera di «costruzione istituzionale» del sistema, coinvolgendo i diversi livelli istituzionali, dalle regioni ai comuni, nella consapevolezza che una riforma in materia di politiche in favore delle persone anziane non può essere compiuta in un solo giorno.
  Citando Monsignor Paglia, che è stato presidente della Commissione per la riforma dell'assistenza sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita due anni fa dal Ministro della salute pro tempore, Roberto Speranza, ricorda la necessità di passare attraverso una fase sperimentale, in grado di favorire una diversa impostazione culturale nel gestire le politiche in favore delle persone anziane.
  Sul tema delle risorse necessarie per l'attuazione delle misure previste nello schema di decreto delegato, sottolinea le difficoltà che potranno derivare a causa dell'utilizzo improprio di ingentissime risorse con il cosiddetto superbonus.
  Precisando che le uniche regioni che hanno negato il proprio assenso all'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni sono soltanto l'Emilia-Romagna, la Toscana, la Campania e la Puglia, ovvero le regioni governate da coalizioni di centrosinistra, preannuncia, a nome del gruppo Fratelli d'Italia, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

  Paolo CIANI (PD-IDP) ricorda di aver sempre sostenuto, in maniera convinta, l'assoluta necessità di approvare una legge di riforma in questa materia, al punto da aver votato favorevolmente in fase di approvazione parlamentare della legge delega n. 33 del 2023.
  Nonostante tali premesse, tuttavia, esprime forti perplessità sia sull'entità delle risorse che saranno disponibili per l'attuazione delle misure a favore degli anziani sia sul metodo della cosiddetta sperimentazione che, a suo avviso, riguarda una porzione troppo ristretta – venticinquemila persone – di popolazione.
  Sottolinea, inoltre, la gravità del fatto di aver diffuso un'informazione distorta sul tema, attraverso notizie trasmesse dal servizio pubblico radiotelevisivo circa la misura prevista in favore degli anziani, laddove si parlava di una prestazione universale, pari a 1.000 euro mensili aggiuntivi, destinati a una platea molto vasta.
  Rappresenta altresì come la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo non sia ostruzionistica, contenendo essa concrete proposte di modifiche e integrazioni.

  Davide FARAONE (IV-C-RE) interviene per precisare che le affermazioni dell'onorevole Ciocchetti non sarebbero corrette, in quanto dal documento concernente la posizione assunta in sede Conferenza delle regioni sul provvedimento in oggetto si evince come l'intera Conferenza abbia espresso la Pag. 115mancata intesa, mentre le quattro regioni richiamate dal collega hanno criticato l'impianto complessivo del provvedimento.

  Luciano CIOCCHETTI (FDI) invita il collega a interpretare correttamente il citato documento, in quanto è evidente che l'intesa non sia stata raggiunta a causa della mancata unanimità, determinata dalla posizione assunta dalle predette quattro regioni.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, si dichiara certo dal fatto che vi sia un'ampia condivisione sulla volontà di promuovere misure più efficaci a sostegno delle persone anziane, segnalando tuttavia come non sia possibile che ciò venga interamente realizzato in tempi così rapidi.
  Ritiene che la proposta di parere da lui formulata costituisca uno stimolo efficace per andare nella giusta direzione, ricordando che essa contiene ben sedici osservazioni contenenti correzioni significative e molto concrete da apportare al testo proposto dal Governo.
  Alla luce della discussione svolta, riformula la proposta di parere sopprimendo le parole: «a valutare l'opportunità di», che a suo avviso rappresentano una sorta di clausola di stile, al fine di superare alcune perplessità sulla determinazione del relatore rispetto alle modifiche da apportare al testo. Ribadisce, in ogni caso, che il parere contiene diversi rilievi significativi su punti essenziali, a partire da quelli relativi alle misure di sostegno, da assicurare anche agli anziani di età compresa tra i 65 e i 69 anni, ai LEPS e al ruolo dello SNAA.
  Nel ricordare che, nonostante l'assenza di un'intesa, la gran parte delle regioni, pur auspicando interventi correttivi, è apparsa disponibile al raggiungimento dell'intesa stessa, e segnalando che tale posizione è stata condivisa anche dalle associazioni rappresentative dei comuni e delle province, ritiene che la sua proposta di parere, come da ultimo riformulata, possa rappresentare un buon «punto di caduta» dell'esame svolto.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata (vedi allegato 6).

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, fa presente che risultano pertanto precluse le proposte alternative di parere presentate dai gruppi Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Azione.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci.

  La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore.
C. 1532-ter.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 febbraio 2024.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, ricorda che, all'esito delle votazioni svolte nelle sedute precedenti, risultano accantonate le proposte emendative Sportiello 10.2 e 11.26, Brambilla 11.19, Molinari 13.2, Lancellotta 13.3, Bonetti 13.6, Ciancitto 13.8, Vietri 13.16 e 13.20, Manes 13.21, Vietri 13.02, 13.03, 13.06 (limitatamente alla parte ammissibile) e 13.08.
  Ricorda, altresì, che alle ore 17 di mercoledì 28 febbraio è scaduto il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento 13.100 del Governo. Avverte che ne sono stati presentati quattro (vedi allegato 7).
  Avverte, inoltre, che sono stati presentati l'emendamento 13.101 del Governo e l'articolo aggiuntivo 13.012 del relatore (vedi allegato 8). Comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti a tali proposte emendative è fissato alle ore 17 della giornata odierna.
  Dà, quindi, la parola al relatore, deputato Ciocchetti, e al viceministro Bellucci Pag. 116per l'espressione dei rispettivi pareri sulle proposte emendative richiamate.

  Luciano CIOCCHETTI (FDI), relatore, invita al ritiro degli emendamenti Sportiello 10.2 e 11.26, esprimendo altrimenti parere contrario. Propone di mantenere l'accantonamento degli emendamenti Brambilla 11.19 e Molinari 13.2.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Lancellotta 13.3, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 9). Propone di mantenere l'accantonamento degli emendamenti Bonetti 13.6 e Ciancitto 13.8.
  Esprime parere favorevole sull'emendamento Vietri 13.16, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 9).
  Propone, quindi, di mantenere l'accantonamento degli emendamenti Vietri 13.20, Manes 13.21 e degli articoli aggiuntivi Vietri 13.02, 13.03 e 13.06 (limitatamente alla parte ammissibile). Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Vietri 13.08.
  Infine, invita al ritiro dei subemendamenti Quartini 0.13.100.1, 0.13.100.2, 0.13.100.3 e Di Lauro 0.13.100.4, esprimendo altrimenti parere contrario, ed esprime parere favorevole sull'emendamento 13.100 del Governo.

  Il viceministro Maria Teresa BELLUCCI esprime parere conforme a quello del relatore su tutte le proposte emendative, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 13.100 del Governo.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative per le quali è stata avanzata richiesta dal relatore. Comunica, quindi, che l'articolo aggiuntivo Vietri 13.03 è stato ritirato dai presentatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sportiello 10.2 e 11.26.

  Elisabetta Christiana LANCELLOTTA (FDI) accetta la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 13.3.

  La Commissione approva l'emendamento Lancellotta 13.3 (Nuova formulazione) (vedi allegato 9).

  Imma VIETRI (FDI) accetta la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 13.16.

  La Commissione approva l'emendamento Vietri 13.16 (Nuova formulazione) (vedi allegato 9).
  Con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Quartini 0.13.100.1, 0.13.100.2, 0.13.100.3 e Di Lauro 0.13.100.4.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi l'emendamento 13.100 del Governo e l'articolo aggiuntivo Vietri 13.08 (vedi allegato 9).

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, segnala che l'emendamento Molinari 13.2 risulta assorbito a seguito dell'approvazione dell'emendamento 13.100 del Governo.
  Essendo terminato l'esame delle proposte emendative sulle quali il relatore e il rappresentante del Governo hanno espresso i rispettivi pareri, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell'emergenza-urgenza e dei pronto soccorso in Italia.
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, ricorda che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 28 febbraio scorso, si è convenuto unanimemente sulla necessità di prorogare di un mese il termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell'emergenza-Pag. 117urgenza e dei pronto soccorso in Italia, già prevista per il 29 febbraio 2024, al fine di consentire la conclusione delle audizioni programmate.
  Avendo raggiunto la necessaria intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento della Camera, la Commissione può procedere alla deliberazione formale.
  Pone quindi in votazione la proposta di prorogare alla fine del mese di marzo 2024 il termine dell'indagine conoscitiva in oggetto.

  La Commissione delibera la proroga del termine dell'indagine proposta dal presidente.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.