CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 marzo 2024
263.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Disposizioni in materia di partecipazione popolare alla titolarità di azioni e quote delle società sportive.
C. 836 Molinari.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Nulla osta).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 febbraio 2024.

  Gianpiero ZINZI (LEGA), relatore, formula una proposta di nulla osta (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di nulla osta del relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 13.45.

Disposizioni per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità.
C. 589 Trancassini, C. 647 Braga e C. 1632 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2024.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) ritiene opportuno che, a seguito dell'abbinamento del disegno di legge del Governo, la Commissione svolga un nuovo ciclo di audizioni al fine di svolgere tutti gli approfondimenti necessari. Giudica assolutamente prioritario che venga definito un percorso omogeneo per la ricostruzione, superando le disomogeneità delle azioni del passato, che in ogni caso hanno dato i loro frutti e hanno assicurato un sostegno di qualità ai sindaci. Trova, infatti, inutile fare polemica in modo retrospettivo, anche eventualmente istituendo commissioni di inchiesta su singole questioni, dovendosi invece costruire un nuovo modello che non rimetta in discussione ogni singola questione una volta che si verifica l'evento calamitoso. Cita, ad esempio, la norma della legge di bilancio, che ha previsto l'obbligo per le imprese di stipulare un'assicurazione a copertura dei danni causati da eventi catastrofali con il coinvolgimento della SACE e auspica che si possa pervenire una volta per tutte a un codice sulla ricostruzione anche con spirito unitario ed evitando polemiche politiche. Nel ricordare che oggi ci sono ancora regioni, come la Toscana e l'Emilia Romagna, che hanno rilevanti esigenze economiche, ritiene necessario che in tale discussione che la Commissione svolgerà si possa prevedere l'istituzione di un fondo nazionale dedicato specificamente anche a fronteggiare le esigenze emerse in tali situazioni.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, non concorda sulla necessità di riavviare un nuovo ciclo di audizioni, essendosene svolte già molte e di soggetti altamente qualificati che hanno inquadrato la problematica della ricostruzione non solo in riferimento alle due proposte di legge già avviate, la sua e quella della deputata Braga, ma nel suo complesso. Ritiene pertanto che la richiesta di avviare un nuovo ciclo di audizioni azzerando il precedente sia anche irrispettosa del lavoro già svolto dalla Commissione e rileva che nulla osta, nel caso in cui emergesse una particolare esigenza da parte di alcuni soggetti già ascoltati dalla Commissione, allo svolgimento di specifiche audizioni per integrare quanto in precedenza esposto. Concorda con il deputato Simiani sull'esigenza di approfondimento e sul carattere prioritario della questione in esame e della definizione di un'unica governance, da lui giudicata urgente ben prima di oggi, avendo presentato, da esponente dell'unica forza di opposizione in quel momento, un'analoga proposta di legge nel febbraio 2019, il cui esame è stato più volte e immotivatamente rinviato. Trova infatti irragionevole la presenza del doppio cratere in alcune zone dell'Italia centrale che devono rispondere a due modelli di governance diversi in relazione ai due terremoti che si sono verificati. Condivide che si tratta di un tema non di parte, rispetto al quale è opportuno che ci sia la massima condivisione delle forze politiche, stante anche la complessità delle questioni e la drammatica possibilità del ripetersi di eventi catastrofali nel territorio nazionale.

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  Erica MAZZETTI (FI-PPE), concorda col relatore con riguardo alla scelta che la Commissione deve operare nella programmazione delle audizioni, anche per pervenire con rapidità all'approvazione di una legge che dia risposte ai territori, come quello di sua provenienza, la Toscana, che si trovano ancora in stato di emergenza per le continue calamità. Ritiene senz'altro opportuno che le proposte di legge vengano condivise con le categorie economiche e con i soggetti principali del settore e giudica fondamentale un tavolo di confronto tra Stato e regioni nel quale si chiariscano i rapporti intercorrenti e le rispettive responsabilità. Il sovrapporsi di disposizioni diverse ha, infatti, portato finora all'impossibilità di chiarire in capo a chi fossero le responsabilità degli interventi, motivo per il quale auspica che si operi anche una approfondita ricognizione normativa volta ad eliminare la confusione che regna in questo settore. Ritiene infine che nell'ambito della discussione debba essa affrontato il tema delle infrastrutture, che giudica fondamentale anche allo scopo di focalizzare gli aspetti concernenti la manutenzione di quelle esistenti che rivestono un ruolo cruciale.

  Ilaria FONTANA (M5S) auspica che da parte della maggioranza vi sia la massima apertura ad accogliere proposte che vengano dalle opposizioni su un tema che non ha colori politici. Si rende disponibile sin d'ora a nome del proprio gruppo alla massima collaborazione affinché si pervenga all'approvazione di un testo efficace e completo.

  Augusto CURTI (PD-IDP) ritiene che, stante l'importanza del tema trattato, non sia opportuno procedere di fretta, ma anzi sottolinea l'esigenza di ascoltare nuovamente i soggetti già intervenuti in audizione, dal momento che è stato abbinato un nuovo testo che amplia il perimetro di intervento e disegna nuove modalità per raggiungere l'obiettivo della ricostruzione. Non pensa che sia irrispettoso del lavoro svolto e anzi fa presente di aver ricevuto da parte di alcuni di loro la richiesta di essere nuovamente auditi. La Commissione deve a suo giudizio approfondire la questione senza spinte in avanti e approvare un testo che dimostri la propria efficacia su tutto il territorio nazionale. Osserva che le proposte di legge presentate nella scorsa legislatura, sia quella cui faceva riferimento il collega Trancassini sia quella su analogo argomento presentata dall'allora deputata Pezzopane, si collocavano in un momento in cui erano evidenti le esigenze specifiche di ricostruzione dei rispettivi territori di provenienza. Per quanto riguarda la regione Toscana, cui faceva riferimento la deputata Mazzetti, il provvedimento non sarà certo retroattivo e non potrà quindi intervenire sulle calamità già verificatesi.

  Erica MAZZETTI (FI-PPE) rassicura il collega Curti che nel suo intervento non alludeva alla possibilità di una retroattività della legge, ma si riferiva alle esigenze che purtroppo si manifestano in continuazione e si potrebbero manifestare nel futuro. Nel ribadire pertanto l'esigenza di una legge quadro anche sulla base di un confronto tra lo Stato e le regioni, fuga inoltre tutti i dubbi che si voglia operare di fretta, ma ribadisce l'inutilità di svolgere una discussione già svolta.

  Mauro ROTELLI, presidente, nel ricordare che la Commissione ha già svolto sul tema circa quaranta audizioni e nel manifestare la massima disponibilità della presidenza nello svolgere le audizioni che i gruppi riterranno, rinvia ogni determinazione al riguardo alla riunione dell'Ufficio di presidenza già convocata per oggi.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), relatore, non ricorda di aver sottolineato nel precedente intervento l'esigenza di pervenire frettolosamente all'approvazione del testo e ritiene anzi che non si possa fare riferimento alla fretta se non quando si comprimono i tempi per la presentazione degli emendamenti o per la discussione del provvedimento. Altra cosa è svolgere nuovamente tutte le audizioni già svolte, non potendo i soggetti già ascoltati in molti casi che ripetere quanto già esposto, a meno di alcune Pag. 86selezionate e mirate audizioni che potrebbero essere svolte per permettere di apportare qualche integrazione alla loro relazione. Quanto alle considerazioni svolte dal deputato Curti, non condivide la lettura secondo la quale non si è legiferato sulla ricostruzione nel 2019 perché la si stava facendo in quel momento, anzi ricorda di aver non solo presentato la proposta di legge, sollecitandone innumerevoli volte l'esame, ma anche presentato emendamenti a tutti i decreti-legge in esame, aventi ad oggetto i temi della ricostruzione, che sono stati puntualmente respinti. Ritiene che invece allora si sia deciso di non lasciare l'iniziativa parlamentare su un tema così rilevante all'unica forza di opposizione, che al tempo rappresentava il 3 per cento dei voti. Ricorda infine le innumerevoli richieste di svolgere le audizioni dell'allora commissario alla ricostruzione per le zone colpite dal sisma del 2016, richiesta a cui si è dato seguito dopo ripetute sollecitazioni anche in Assemblea.

  Aldo MATTIA (FDI) condivide le considerazioni del relatore e, come ribadirà nella riunione dell'Ufficio di presidenza, non ritiene opportuno che si ripetano tutte le audizioni già svolte.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) fa presente che la sua richiesta con riguardo alle audizioni non era certo mossa dall'intento di frenare la legge quanto dalla presa d'atto della presentazione di testi completamente diversi anche da parte delle stesse forze di maggioranza, su cui è necessario acquisire l'avviso dei principali attori del settore. Sottolinea che qui non discute di questioni riguardanti la paternità della legge sulla ricostruzione e anzi ricorda che si tratta di un tema su cui si discute da decenni, e certamente da quando Fratelli d'Italia faceva parte della compagine di governo. A dimostrazione che non vi è alcuna volontà di ritardare il provvedimento, dichiara sin d'ora la disponibilità del Partito democratico a svolgere le audizioni, qualora occorra, anche in orari serali e durante il fine settimana.

  Elisa MONTEMAGNI (LEGA) ritiene che la Commissione abbia svolto un lavoro importante e da protagonista, e certamente in uno spirito unitario, non essendo quello della ricostruzione un tema sul quale ci si può dividere. Si tratta, infatti, di disposizioni che coinvolgono tutte le regioni, di qualsiasi colore politico, e che sono volte principalmente a tutelare i cittadini in occasione del verificarsi di una calamità. Giudica altresì un importante segnale di apertura la disponibilità del relatore a svolgere nuovamente alcune delle audizioni già svolte.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 147 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni in materia di gestione autonoma del servizio idrico integrato.
C. 1056 Nazario Pagano e C. 1133 Montemagni.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Elisa MONTEMAGNI (LEGA), relatore, fa presente che la Commissione avvia oggi l'esame in sede referente della proposta di legge a sua prima firma C.1133 e della proposta di legge Nazario Pagano C. 1056, che intervengono sulla gestione autonoma del servizio idrico integrato, prevista dal comma 2-bis dell'articolo 147 del testo unico dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006).
  Ricorda che la normativa sul servizio idrico è basata sul principio della gestione unica dell'ambito territoriale ottimale e che in tale ambito sono state salvaguardate alcune situazioni, e, in particolare, quelle dei comuni montani con popolazione inferiore a 1000 abitanti e dei comuni con particolari caratteristiche di pregio naturalistico.
  Osserva che la proposta di legge a sua prima firma, la cui calendarizzazione è stata richiesta in sede di Ufficio di presidenza, ha quindi lo scopo di risolvere alcune questioni importanti, ancora pendenti. A questa è stata abbinata la proposta del deputato Pagano, che interviene sul medesimo ambito.Pag. 87
  Nel rinviare per una disamina più dettagliata del contenuto alla documentazione predisposta dagli uffici, fa presente che l'articolo 1 della proposta di legge C. 1133 al comma 1 reca disposizioni per la regolarizzazione delle gestioni del servizio idrico, stabilendo la data del 31 dicembre 2026 come termine ultimo entro il quale i gestori dei servizi idrici si conformano alle disposizioni regolatorie dettate dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Entro il 31 dicembre 2024 deve invece avvenire la regolarizzazione della propria posizione dichiarativa e contributiva nei confronti della Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) con riferimento alle annualità 2022 e a quelle precedenti, secondo le disposizioni di regolarizzazione graduale e dilazionata adottate dalla medesima Cassa entro il 30 novembre 2023.
  Al riguardo fa presente le difficoltà che incontrano i comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti nel mantenere la gestione autonoma del servizio idrico integrato, soprattutto per quanto riguarda la regolarizzazione della propria posizione nei confronti dell'ARERA e della CSEA, che prevedono l'utilizzazione dell'applicativo Data Entry Idrico della CSEA attraverso il quale provvedere alle operazioni necessarie al versamento di talune componenti tariffarie. Si tratta infatti di un adempimento che richiede un forte impegno in termini di tempo e di risorse, dovendosi caricare nel sistema numerose certificazioni relative ai diversi servizi idrici (servizi di acquedotto, depurazione e fognatura e per categorie domestiche, non domestiche, altro o agricolo).
  Ai sensi del comma 2, se i comuni entro il 31 dicembre 2024 rinunciano alla gestione diretta a favore della gestione unica, devono trasferire tale gestione al gestore unico affidatario del servizio idrico integrato, secondo le modalità operative stabilite dall'ente di governo dell'ambito territoriale ottimale (ATO) istituito con legge regionale.
  L'articolo 2 amplia la platea dei comuni montani che possono gestire il servizio idrico in forma autonoma, riconoscendo anche a quelli montani con popolazione superiore a 1.000 e inferiore a 3.000 abitanti la possibilità di gestire in forma autonoma il servizio idrico integrato, qualora la gestione autonoma sia già attuata e risulti in essere al 31 dicembre 2022 e vi sia il consenso dell'ente di governo dell'ambito territoriale ottimale (EGATO) competente. La disposizione riguarda per lo più i piccoli paesi montani che utilizzano acqua di alta qualità proveniente direttamente dalle proprie sorgenti e che, cedendo le proprie reti a un gestore unico, potrebbero rischiare l'effetto immediato di un innalzamento delle tariffe a carico dell'utenza, a fronte di futuri investimenti e potenziamenti del servizio previsti dal gestore unico dell'ambito territoriale ottimale.
  La proposta di legge C. 1056 del deputato Pagano persegue la medesima finalità di tutela delle gestioni autonome del servizio idrico, anche se con modalità parzialmente diverse. Vengono infatti fatte salve le gestioni autonome dei comuni montani con popolazione inferiore a 1000 abitanti, a condizione che siano istituite alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 152 del 2006 e siano ancora in atto al 1° luglio 2022 e indipendentemente da eventuali dinieghi opposti dagli enti di governo dell'ambito. La norma prevede che si considerino autonome anche le gestioni in relazione alle quali il comune si avvalga di altri enti locali o gestori per lo svolgimento di specifici segmenti del servizio idrico. È fatta salva l'opzione di aderire alla gestione unica.
  Quanto ai comuni esenti dalla gestione unica in relazione alle loro caratteristiche naturalistiche, la proposta di legge: sopprime il requisito relativo alla loro preesistenza, che sembra ampliare l'applicazione delle disposizioni a tutte le gestioni, quindi anche alle nuove, e creando quindi così la possibilità di continuare a istituire nuove gestioni autonome; prevede che l'approvvigionamento da fonti qualitativamente pregiate debba essere prevalente; dispone che tali comuni conseguano entro il 31 dicembre 2025 dei prerequisiti di qualità tecnica stabiliti agli articoli 20 e Pag. 8822 dell'allegato A annesso alla delibera della medesima Autorità n. 917/2017/R/IDR (la disposizione vigente, in luogo di quest'ultimo requisito, prevede un «utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico»); introduce un termine entro il quale l'EGATO provvede all'accertamento dei requisiti, ivi compresa la dichiarazione di impegno per il raggiungimento dei prerequisiti di qualità tecnica, decorso il quale la gestione si intende automaticamente assentita ove non espressamente negata (al contrario la normativa vigente prevede che in caso di mancata espressione dell'EGATO le gestioni autonome confluiscono nella gestione unica).
  La proposta di legge prevede inoltre che l'EGATO affianchi i comuni nel percorso di progressivo conseguimento dei prerequisiti di qualità tecnica, fornendo l'attività di supporto eventualmente necessaria. Rimane ferma la disposizione che prevede che l'EGATO affidi al gestore unico le gestioni non fatte salve ai sensi delle precedenti disposizioni.
  Rispetto alla normativa vigente viene introdotta una disposizione che prevede che le gestioni autonome costituiscono parte integrante del servizio idrico regionale e nazionale e della relativa pianificazione e sono ammesse a beneficiare delle opportunità e dei finanziamenti ad esso destinati. L'EGATO competente deve assicurare che anche le gestioni autonome siano ammesse a beneficiare delle risorse nazionali ed europee volte al miglioramento della qualità del servizio, anche al fine di assistere tali gestioni nel progressivo conseguimento dei prerequisiti richiesti dall'ARERA e comunque per il costante miglioramento della qualità del servizio.
  In conclusione, ribadisce l'importanza dei temi oggetto delle proposte di legge di cui la Commissione avvia oggi l'esame e propone che la Commissione svolga su di esse un ciclo di audizioni.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che la discussione sulla gestione dell'acqua e sulla governance del servizio idrico ha portato, negli anni, a preferire una gestione sulla base della normativa europea e un certo modello industriale, sia per la connessa difficoltà dei piccoli comuni di provvedere con le proprie risorse agli investimenti sulla rete, sia per le criticità che si generano nel rapporto con i cittadini nel caso di carenza della risorsa idrica. Nel segnalare che è emerso inoltre che sono le grandi città a sostenere i piccoli comuni, ritiene che il tema debba essere approfondito e concorda con l'esigenza di svolgere un ciclo di audizioni; occorre infatti porre la dovuta attenzione e dare ai piccoli territori un'opportunità e non un peso. Con riguardo agli investimenti, non potendosi continuare ad alzare le tariffe del 10 per cento ogni anno, invita tutti a riflettere su come si possano effettuare gli investimenti a carico della fiscalità generale e cita in particolare le situazioni di quelle province molto estese, ma poco antropizzate, per le quali l'aumento della tariffa sarebbe insostenibile per i cittadini. Ringrazia in conclusione la relatrice per aver introdotto un tema fondamentale cui auspica venga data una soluzione di carattere generale.

  Daniela RUFFINO (AZ-PER-RE) osserva che la lettura del testo della proposta di legge e le parole della relatrice l'hanno portata indietro agli anni in cui era sindaco e, dovendosi occupare della gestione dell'acqua, aveva optato per l'adesione ad un sistema più grande. Anche alla luce di quell'esperienza ritiene che sia utile affrontare la questione in esame oggi ponendosi prima delle domande, ossia cercando di capire se i piccoli comuni gestiscono autonomamente la propria rete ovvero siano già inseriti negli ATO, ovvero cosa accadrebbe se i comuni si staccassero dagli ATO e si consorziassero tra di loro. Nel manifestare la propria vicinanza ai sindaci dei territori e la volontà quindi di approvare disposizioni a loro favore, giudica necessario non dar loro false illusioni e non scardinare il sistema che oggi, sebbene con costi molto alti, tuttavia funziona. Auspica soprattutto che non si generino rivalità tra comuni e che si chiarisca anche se la tariffa sarà diversa qualora fissata dai consorzi di comuni o dagli ATO. Per tale ragione concorda con la proposta della relatrice di svolgere un Pag. 89ciclo di audizioni che permettano di approfondire alcune rilevanti questioni.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

INTERROGAZIONI

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene, in videoconferenza, il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la sicurezza energetica Claudio Barbaro.

  La seduta comincia alle 14.25.

  Mauro ROTELLI, presidente, ricorda che, a norma dell'articolo 132 del Regolamento, dopo la risposta del Governo l'interrogante ha facoltà di replicare, per non più di cinque minuti, per dichiarare se sia stato o no soddisfatto.

5-00734 Sergio Costa: Modalità per garantire la decarbonizzazione del settore stradale.

  Il sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Patty L'ABBATE (M5S), in qualità di cofirmataria, replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo, i cui contenuti divergono dalle informazioni in suo possesso. Nel segnalare l'opportunità di basarsi sulla neutralità scientifica, cita al riguardo il Position paper pubblicato da Trasport & Environment nel marzo 2023, dal quale emerge chiaramente che biofuel ed e-fuel mostrano evidenti criticità nell'intero ciclo di vita, mostrando un chiaro svantaggio rispetto all'elettrico puro e un maggiore impatto. Anche dal punto di vista della qualità dell'aria, rispetto alla quale l'Italia è in stato di infrazione con l'Europa, i biocarburanti non rappresentano una soluzione, trattandosi di combustibili non fossili che comunque emettono particolato, a differenza dell'elettrico puro. In ultimo fa presente come gli altri Paesi stiano già volgendo la loro attenzione all'elettrico e paventa il rischio che una stasi a livello nazionale danneggi le imprese italiane, la cui resistenza al cambiamento oggi è dovuta solo alla mancanza di un adeguato sostegno da parte dello Stato nel passaggio all'elettrico.

5-01673 Bonelli: Compatibilità ambientale del progetto per la realizzazione del banchinamento del fronte esterno del molo Clementino del porto di Ancona.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS), in accordo con il presentatore, sottoscrive l'atto di sindacato ispettivo in titolo.

  Il sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS), in qualità di cofirmatario, replicando, si riserva di leggere con attenzione la risposta e sottolinea in ogni caso come questi interventi debbano essere realizzati con una enorme attenzione sotto il profilo ambientale che troppo spesso passa in secondo piano.

5-01329 Simiani: Stato dell'iter di emanazione del nuovo decreto ministeriale e tempi previsti per la nomina del nuovo comitato Ecolabel-Ecoaudit.
5-01957 Simiani: Stato dell'iter di emanazione del nuovo decreto ministeriale e tempi previsti per la nomina del nuovo comitato Ecolabel-Ecoaudit.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Claudio BARBARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

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  Marco SIMIANI (PD-IDP) replicando, si dichiara soddisfatto della costituzione del comitato, rispetto al quale ha presentato atti di sindacato ispettivo sin dal settembre scorso, considerato che è scaduto il mandato del precedente comitato nel mese di giugno scorso e che si è registrata la preoccupazione delle imprese che necessitano della certificazione EMAS. Nel segnalare di avere ricevuto una comunicazione informale da parte degli uffici del Ministero che preannunciava quanto oggi esposto dal rappresentante del Governo, sottolinea l'utilità degli atti parlamentari di sindacato ispettivo e della loro funzione di sollecitare anche l'adozione di iniziative da parte del Governo.

  Mauro ROTELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.45.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 5 marzo 2024. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla partecipazione di una delegazione della Commissione alla Conferenza interparlamentare sulle politiche urbane nell'Unione europea, svoltasi a Bruxelles il 21 e 22 gennaio 2024.

  Mauro ROTELLI, presidente, ricorda che lo scorso 21 e 22 gennaio, una delegazione della VIII Commissione ha svolto una missione a Bruxelles per partecipare alla Conferenza interparlamentare sulle politiche urbane nell'Unione europea e che, con riferimento agli esiti della missione, è stata predisposta una relazione (vedi allegato n. 5).

  La Commissione prende atto.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 5 marzo 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.05.