CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 febbraio 2024
260.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Giovedì 29 febbraio 2024. — Presidenza del presidente della III Commissione, Giulio TREMONTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Matteo Perego Di Cremnago.

  La seduta comincia alle 13.50.

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2024, adottata il 26 febbraio 2024.
(Doc. XXV, n. 2).
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

  Giulio TREMONTI, presidente, in via preliminare, ricorda che la Conferenza dei presidenti di Gruppo, nella riunione svolta ieri 28 febbraio, ha deliberato l'iscrizione dell'atto in titolo all'ordine del giorno dell'Assemblea per martedì 5 marzo, dalle ore 9.
  Alla luce di tale decisione, gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei Gruppi, delle Commissioni riunite, nella riunione congiunta di ieri, hanno convenuto sulla seguente organizzazione dei lavori: nella seduta di oggi avranno luogo relazioni introduttive dei relatori Bicchielli (per la IV Commissione) e Loperfido (per la III Commissione), l'eventuale intervento del rappresentante del Governo, l'esame preliminare generale e il deposito da parte dei relatori della proposta di relazione per l'Assemblea; alle ore 12 di domani, venerdì 1° marzo, è stato fissato il termine per la presentazione di emendamenti alla proposta di relazione che sarà formulata dai relatori e per la presentazione di eventuali proposte di relazione alternative a quella dei relatori; lunedì 4 marzo, seguito dell'esame e conclusione, con la votazione della relazione per l'Assemblea.
  Ricorda che, secondo la prassi costante in materia, gli emendamenti alla proposta di relazione all'Assemblea che sarà presentata dai relatori potranno essere riferiti al solo dispositivo.Pag. 5
  Evidenzia che è facoltà dei Gruppi di presentare delle proposte di relazioni per l'Assemblea alternative a quella dei relatori. Le proposte alternative saranno poste in votazione, secondo l'ordine di presentazione, solo in caso di reiezione della proposta dei relatori.
  Dà quindi la parola al relatore per la III Commissione, Loperfido, per l'illustrazione del documento per i profili di competenza Commissione Affari esteri,

  Emanuele LOPERFIDO (FDI), relatore per la III Commissione, in premessa, precisa che, d'intesa con il collega Bicchielli, relatore della Commissione Difesa, si soffermerà sui profili militari e strategici richiamati dal documento in esame, sviluppando alcune brevi riflessioni sul quadro politico-internazionale che è alla base della deliberazione governativa.
  Per quanto riguarda il dispositivo militare a seguito del conflitto Israele-Hamas, ricorda che nella riunione del Consiglio Affari esteri del 19 febbraio scorso tutti gli Stati membri – ad eccezione dell'Ungheria – hanno espresso sostegno alla dichiarazione dell'Alto Rappresentante Borrell che, pur ribadendo il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, chiede al Governo israeliano di non intraprendere un'azione militare a Rafah, che peggiorerebbe una situazione umanitaria già catastrofica e ostacolerebbe la fornitura di servizi di base e di assistenza umanitaria.
  Sottolinea che l'UE, inoltre, ribadisce l'importanza di garantire la protezione di tutti i civili e di rispettare l'ordinanza del 26 gennaio della Corte internazionale di giustizia, che intima ad Israele di fare tutto il possibile per «prevenire possibili atti di genocidio» nella Striscia di Gaza e di consentire l'accesso della popolazione agli aiuti umanitari.
  Ricorda altresì che nel corso della riunione i 26 Stati membri hanno ribadito la necessità di «una immediata pausa umanitaria che possa condurre a un cessate-il-fuoco sostenibile, al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla fornitura dell'assistenza umanitaria».
  Rileva che l'Operazione Levante, prevista dalla deliberazione in esame, appare del tutto coerente con tale approccio, dal momento che prevede, tra le altre cose, il trasporto e aviolancio di beni di prima necessità a favore dei civili e lo schieramento di un ospedale da campo e di una unità navale con capacità sanitaria, in supporto alla popolazione civile.
  Riguardo alla Operazione EUNAVFOR ASPIDES, segnala che l'avvio è stato deliberato nel corso della citata riunione del Consiglio affari esteri del 19 febbraio, con l'obiettivo di ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo Persico. Nell'ambito del suo mandato difensivo, l'operazione ha il compito di fornire una conoscenza della situazione marittima, accompagnare le navi e proteggerle da eventuali attacchi multi-dominio in mare, in particolare ad opera delle milizie Houthi.
  Al riguardo, segnala che, in base ad un rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), a causa delle tensioni in Medio Oriente negli ultimi due mesi il volume degli scambi attraverso il Canale di Suez è diminuito del 42 per cento. Si tratta di un dato allarmante, dal momento che attraverso il Canale passa il 12 per cento del traffico merci globale e il 30 per cento del traffico di container globale, con un valore annuale di circa un trilione di dollari: ritardi nelle consegne, diminuzione dei container e cargo disponibili, aumento delle tariffe di spedizione e dei premi assicurativi, nonché trasferimento dei maggiori costi di trasporto ai consumatori finali, sono le conseguenze più dirette dell'escalation in corso.
  Evidenzia che l'Operazione decisa in ambito UE è coerente con gli obiettivi contenuti nella risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2722(2024), approvata il 10 gennaio 2024, in cui si chiede l'immediata cessazione degli attacchi Houthi e si ribadisce il diritto degli Stati membri, in conformità del diritto internazionale, di difendere le loro navi da attacchi, compresi quelli che compromettono i diritti e le libertà di navigazione.Pag. 6
  Da ultimo, con riferimento alla partecipazione di personale di magistratura alla missione civile dell'Unione europea denominata EUAM Ucraina, segnala che essa si inquadra nella cornice più generale dell'impegno – da ultimo ribadito nella riunione del Consiglio europeo del 14-15 dicembre 2023 – a «continuare a fornire a Kiev un forte sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario». A suo avviso, occorre tener conto che il percorso di adesione dell'Ucraina all'UE, deciso dal Consiglio europeo di giugno 2022, richiede l'adozione e l'attuazione delle riforme, in particolare nei settori della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, dell'economia di mercato e dell'attuazione dell'acquis dell'UE; in tal senso, le Istituzioni europee hanno più volte ribadito l'invito all'Ucraina a dare priorità al rafforzamento dello Stato di diritto, portando avanti la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione, poiché i progressi in questi ambiti determineranno non solo i suoi progressi nel percorso europeo, ma anche il successo della sua ricostruzione e della sua ripresa.
  Osserva, infine, che tra i maggiori risultati conseguiti dalla Missione EUAM Ucraina nel 2023 la Commissione europea elenca: l'adozione del nuovo Piano strategico generale per la riforma dell'intero settore delle forze dell'ordine; l'approvazione del Piano strategico per le indagini e il perseguimento dei crimini di violenza sessuale legati ai conflitti; l'attuazione del meccanismo di sostegno per le vittime e i testimoni di crimini di guerra; il rapporto analitico sul potenziamento della capacità istituzionale dell'Ufficio per la sicurezza economica dell'Ucraina, a cui è affidato il compito di contrastare i reati che incidono sul funzionamento dell'economia statale; l'adozione della strategia e del piano d'azione per la gestione integrata delle frontiere dell'Ucraina.

  Pino BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la IV Commissione, riferisce che la Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali, adottata il 26 febbraio 2024, (Doc. XXV, n. 2) reca tre nuove missioni che il Governo intende avviare nel 2024.
  La prima prevede l'attivazione di un Dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas, denominato Operazione Levante (scheda 13-bis/2024). In particolare, il contributo della Difesa in questo nuovo teatro operativo consiste nel trasporto e aviolancio di beni di prima necessità a favore dei civili, nello schieramento di un ospedale da campo e di una unità navale con capacità sanitaria in supporto alla popolazione civile, nella predisposizione alle operazioni di evacuazioni di connazionali o estrazione delle forze italiane dalla regione, nonché nel rafforzamento della presenza nel Mediterraneo Orientale. Al riguardo segnala che, al fine di massimizzare le sinergie con le altre missioni internazionali già attive, si prevede che sia possibile la collaborazione ed il coordinamento tra il dispositivo dell'Operazione stessa, il dispositivo aeronavale nazionale dell'operazione Mediterraneo Sicuro (scheda 26/2024), nonché l'impiego di assetti aerei e navali per il trasporto e la consegna di materiale di natura umanitaria. Nell'Operazione, la cui durata programmata si estende fino al 31 dicembre 2024, sarà impiegato un contingente massimo di 192 unità di personale oltre a 10 mezzi terrestri, 1 mezzo navale e 1 mezzo aereo, per un fabbisogno finanziario di 3 milioni 213 mila e 780 euro.
  Osserva, poi, che il secondo impegno operativo da avviare nel 2024 riguarda l'impiego di un dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda 26-bis/2024). Tale iniziativa è intesa a condurre attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area geografica di intervento, a supporto degli interessi nazionali nella regione, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e le decisioni dell'UE per la sicurezza marittima nell'area del Mar Rosso dell'Oceano Indiano occidentale. In particolare, l'impiego del dispositivo persegue gli obiettivi di supportare il naviglio mercantile in transitoPag. 7 nell'area, contribuire alla maritime situational awareness, rafforzare la cooperazione, il coordinamento e l'interoperabilità con gli Stati rivieraschi, garantire una presenza e sorveglianza navale non continuativa, con compiti di Naval Diplomacy.
  Gli assetti nazionali impiegati in tal senso opereranno in supporto all'Operazione EUNAVFOR ATALANTA, all'Operazione EUNAVFOR ASPIDES, alle attività nell'ambito dell'iniziativa multinazionale europea denominata European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASOH), alle attività di presenza e sorveglianza navale nelle acque internazionali del Canale del Mozambico di interesse strategico nazionale, nonché alle attività di presenza e sorveglianza nell'ambito dell'iniziativa a guida USA Combined Maritime Forces CMF
  Ricorda, quindi, che l'operazione dell'Unione Europea EUNAVFOR ATALANTA contribuisce alla protezione delle navi del Programma Alimentare Mondiale (PAM) per l'aiuto umanitario alle popolazioni somale, alla protezione delle navi che navigano al largo della Somalia e alla dissuasione, prevenzione e repressione degli atti di pirateria, all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi nei confronti della Somalia, alla lotta contro il traffico di stupefacenti, nonché al controllo del traffico di stupefacenti e di armi, della pesca illegale e dei commerci illeciti largo delle coste della Somalia. L'Operazione di sicurezza marittima dell'Unione Europea EUNAVFOR ASPIDES è invece volta a salvaguardare la libertà di navigazione in relazione alla crisi nel Mar Rosso, e intende contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un'area di operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso. Infine, l'iniziativa multinazionale europea EMASOH è intesa a salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi che transitano nell'area dello Stretto di Hormuz. I dispositivi aeronavali dei Paesi che aderiscono all'iniziativa svolgono attività di presenza, sorveglianza e sicurezza intese a proteggere il naviglio mercantile nazionale, supportare il naviglio mercantile non nazionale in transito, contribuire alla maritime situational awareness della regione, in coordinamento con altre iniziative di coalizione o di organizzazioni internazionali.
  La consistenza massima del contingente di personale nazionale impiegato nel nuovo dispositivo è di 642 unità, oltre all'impiego di 3 mezzi navali e 5 mezzi aerei, per una durata programmata fino al 31 dicembre 2024 e un fabbisogno finanziario di 42 milioni 650 mila e 121 euro, di cui 10 milioni e 650 mila euro per obbligazioni esigibili nel 2025. La consistenza massima complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nelle due citate missione è dunque pari a 834 unità, mentre il fabbisogno finanziario è pari a euro 45 milioni 863 mila e 901 euro così distribuito: 35.213.901 euro nel 2024 e 10.650.000 euro nel 2025.
  Infine, segnala l'avvio di una nuova missione (scheda 34-bis/2024) relativa alla partecipazione di un magistrato alla missione civile dell'Unione Europea denominata EUAM Ukraine (European Union Advisory Mission – Ukraine) finalizzata a sostenere l'Ucraina nel suo impegno a favore della riforma del settore della sicurezza civile sostenendo il ministero dell'Interno ucraino e la polizia nazionale nell'elaborazione di strategie di sicurezza e nella successiva attuazione di sforzi di riforma globali e coesi. Il termine di scadenza della missione è al momento fissato al 31 dicembre 2024 e il fabbisogno finanziario è di euro 66.543 per il 2024.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO rimarca come gli attacchi condotti dagli Houthi a danno dei mercantili che transitano nel Mar Rosso abbiano portato ad una diminuzione della quantità di merci che transitano nei porti del Mediterraneo, a un significativo aumenti dei loro costi, nonché ad un aumento del costo dei carburanti. Sottolinea, quindi, che l'impegno della Difesa per la protezione delle navi italiane e la tutela degli interessi nazionali prevede l'avvio di due nuove missioni. In particolare, sottolinea che l'impiegoPag. 8 del dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza dell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale – accanto agli assetti in supporto alle operazioni EUNAFORMED Atalanta, EMASOH e nell'attività di presenza e sorveglianza nell'ambito dell'iniziativa a guida USA Combined Maritime Forces (CMF) – prevede anche l'impiego del Cacciatorpediniere Caio Duilio nell'ambito della nuova missione denominata ASPIDES, della quale l'Italia assumerà il Comando e il cui quartier generale è stato fissato nella città greca di Larissa. Per completezza di informazione aggiunge che gli oneri della missione non si riferiscono soltanto, come erroneamente riportato in alcune notizie stampa, alla nuova Operazione ASPIDES, ma ricomprendono anche la proroga delle altre citate missioni attive nella medesima area.
  Conclude riferendo che Nave Vulcano, dotata di un'importante capacità ospedaliera e sanitaria e in grado di trasportare fino a 10 tonnellate di aiuti, sarà invece impiegata nella nuova Operazione Levante, finalizzata al supporto umanitario alla popolazione della Striscia di Gaza in esito al conflitto Israele – Hamas.

  Marco PELLEGRINI (M5S) osserva che l'Operazione ASPIDES prevede che il contributo italiano alla protezione del naviglio mercantile in transito nel Mar Rosso si espliciti attraverso lo svolgimento di compiti «eminentemente difensivi» e chiede al Governo se sia in grado di garantire che i compiti assegnati alla missione abbiano carattere esclusivamente difensivo e non prevedano in nessun caso azioni di tipo offensivo. Chiede, poi, se sia possibile garantire che i dati rilevati dai dispositivi radar utilizzati per segnalare prontamente l'allerta e consentire un'efficace azione di difesa dalle azioni cinetiche, non vengano ceduti a Forze non italiane che li utilizzino per coordinare azioni di risposta alle postazioni dalle quali provengono gli attacchi. Osserva poi che dal mese di aprile l'Italia assumerà il Comando della Combined Task Force CTF-153 e domanda se, nell'ambito della collaborazione con le operazioni di questa forza multinazionale, non sia ipotizzabile anche un coinvolgimento in operazioni offensive. Infine, domanda ragguagli sugli oneri dell'Operazione Levante.

  Luana ZANELLA (AVS), ringraziando i relatori per il lavoro svolto ed associandosi alle considerazioni del collega Pellegrini, chiede chiarimenti sull'ambito di intervento dell'operazione Levante, ed in particolare sulle possibili interazioni con l'operazione Mediterraneo sicuro: qualora tale interazione comportasse attività di supporto alla Guardia costiera libica, preannuncia il voto contrario del proprio Gruppo. Quanto all'operazione EUNAVFOR ASPIDES, come già sottolineato dal collega Pellegrini, rileva la necessità di chiarirne le regole di ingaggio, esplicitando in maniera inequivoca che svolgerà compiti di natura esclusivamente difensiva.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO, ribadendo che l'Italia non intende essere coinvolta in azioni offensive contro le postazioni degli Houthi in Yemen, precisa che le regole d'ingaggio prevedono di accompagnare le navi mercantili e proteggerle da eventuali attacchi multi-dominio in mare attraverso l'impiego di sistemi di difesa.
  Escludendo ogni ipotesi di sovrapposizione o interferenza tra le operazioni Levante e Mediterraneo sicuro, precisa altresì che le maggiori risorse finanziarie destinate al dispositivo multidominio nell'area del Mar Rosso, Golfo persico e Oceano Indiano nord-occidentale sono giustificate dall'ampiezza dell'ambito operativo, che riguarda, oltre alla nuova missione EUNAVFOR ASPIDES, anche le citate operazioni EUNAVFOR ATALANTA ed EMASOH.
  Per quanto concerne l'ipotesi che sia affidato all'Italia il comando della Task Force 153, segnala che, allo stato attuale, la partecipazione italiana si limita alla presenza di alcuni ufficiali di collegamento nella base dislocata in Bahrein, senza alcun coinvolgimento negli attacchi alle postazioni degli Houthi condotti dalla coalizione a guida USA.

  Marco PELLEGRINI (M5S) ritiene che sia necessario precisare letteralmente che Pag. 9l'utilizzo dei meccanismi a difesa del traffico marittimo possano essere utilizzati solo in caso di attacco e con compiti esclusivamente difensivi.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO chiarisce che il loro impiego è finalizzato a neutralizzare le minacce, ove identificate, e conferma la necessità di tutelare gli assetti navali che transitano nella zona ricordando che il compito della missione è quello della difesa della patria e degli interessi nazionali.

  Marco PELLEGRINI (M5S) ribadisce che, in coerenza con i princìpi sanciti dall'articolo 11 della Costituzione, sarebbe opportuno sancire in maniera inequivoca la natura di difensiva dell'operazione EUNAVFOR ASPIDES: invita, quindi, il Governo a valutare l'opportunità di rivedere la formulazione attuale dei compiti operativi, tenuto conto dei rischi di escalation militare che caratterizzano l'attuale scenario mediorientale. In particolare, a suo avviso, sarebbe opportuno specificare che non saranno trasmesse informazioni di intelligence agli alleati che conducono azioni offensive in territorio yemenita.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO ribadisce che la postura dell'operazione è di carattere difensivo, in conformità con gli standard internazionali previsti in caso di attacco; inoltre, le informazioni di intelligence verranno raccolte esclusivamente allo scopo di neutralizzare, in via preventiva, eventuali minacce incombenti. Peraltro, la protezione delle navi mercantili, nel quadro di una iniziativa concordata in ambito UE, appare del tutto coerente con il principio di difesa della patria sancito dall'articolo 52 della Costituzione, ed è comunque finalizzata a promuovere una de-escalation nella regione.

  Pino BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione, onorevole Loperfido, presenta ed illustra la proposta di relazione all'Assemblea (vedi allegato).

  Giulio TREMONTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.