CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 febbraio 2024
259.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 28 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto CALDEROLI.

  La seduta comincia alle 14.35.

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Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, e alla legge 25 marzo 1993, n. 81, concernenti il computo dei votanti per la validità delle elezioni comunali e il numero delle sottoscrizioni per la presentazione dei candidati alle medesime elezioni.
C. 938, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 febbraio 2024.

  Nazario PAGANO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, avverte che è pervenuto il nulla osta della V Commissione.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Iezzi, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia.
C. 976 Cost. Consiglio regionale Friuli-Venezia Giulia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 febbraio 2024.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che la Commissione, nella precedente seduta, ha concluso l'esame delle proposte emendative. Dopo aver dato conto delle sostituzioni, avverte che è pervenuto il nulla osta della V Commissione mentre la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha comunicato che non intende esprimere il parere.

  Alfonso COLUCCI (M5S), nel dichiararsi lieto per la presenza del Ministro Calderoli, ricordando che ci si appresta a conferire il mandato al relatore su un testo modificato rispetto alla versione originale predisposta dalla regione Friuli, rileva un problema di compatibilità con la legge costituzionale n. 2 del 2001 e con l'articolo 138 della Costituzione. Ritiene che si tratti di un tema che merita un approfondimento, richiamando a tale proposito la discussione sviluppatasi in Senato, durante l'esame e la successiva approvazione della legge costituzionale n. 1 del 2016 di modifica dello statuto speciale della medesima regione Friuli-Venezia Giulia. Si è trattato della prima volta, dopo l'approvazione della richiamata legge n. 2 del 2001, in cui si è proceduto a licenziare un testo difforme rispetto a quello presentato dalla regione. Ricorda che all'epoca nella Commissione Affari costituzionali dell'altro ramo del Parlamento si valutò se acquisire sul testo modificato il parere del Consiglio regionale interessato, sottolineando che fu proprio l'allora senatore Calderoli a porre per primo la questione, e si decise di rimettersi alle decisioni dell'Assemblea del Senato. Raccomanda quindi prudenza nel conferire oggi il mandato al relatore in presenza di questioni di rilievo costituzionale, aggiungendo che quando la richiamata proposta di legge passò all'esame della Camera la Commissione Affari costituzionali dell'epoca ritenne, dopo le modifiche apportate dal Senato, di non poter procedere senza sottoporre il testo ai presidenti del Consiglio e dell'Assemblea regionali del Friuli. Fa inoltre presente che la dottrina, sulla base del combinato disposto tra l'articolo 138 della Costituzione e la legge costituzionale n. 2 del 2001, è orientata a richiedere un iter aggravato su proposte di modifica degli statuti delle regioni a statuto speciale. Considera ancor più significativo il caso in cui, durante l'esame al Senato nella XVI legislatura dei provvedimenti S. 1517 e S. 1643 di iniziativa parlamentare, relativi alla modifica dello statuto della Regione Siciliana, la Commissione Affari costituzionali decise Pag. 26di non procedere, in conseguenza dell'impasse determinato dalla mancata concertazione con la regione a statuto speciale interessata. Nel ricordare che in quel caso non si registrò l'adesione della Regione Siciliana, fa inoltre presente che in più occasioni è venuta dalle regioni la richiesta che il loro mancato accordo sulle modifiche allo statuto costituisse un impedimento alla loro approvazione da parte del Parlamento. Ritiene che, alla luce di quanto esposto, non ci siano oggi i presupposti costituzionali per conferire il mandato al relatore, evidenziando come in caso contrario, adottando una procedura semplificata, senza la deliberazione in materia del Consiglio e dell'Assemblea regionali, si produrrebbe una mortificazione dell'autonomia regionale. Rileva oltretutto il paradosso per cui a mortificare la regione Friuli sarebbe proprio la maggioranza e in particolare il gruppo della Lega, che si è fatto promotore dell'emendamento che ha modificato il testo originario.

  Nazario PAGANO, presidente, rilevando l'opportunità di un approfondimento delle questioni poste dal collega Alfonso Colucci, dà la parola all'onorevole Cuperlo che ha chiesto di intervenire.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) propone una breve sospensione della seduta, rinviando il proprio intervento all'esito delle opportune verifiche.

  Alessandro URZÌ (FDI), richiamando le considerazioni del collega Alfonso Colucci, fa presente che nei casi da lui richiamati le Commissioni parlamentari decisero di non procedere sulle proposte di modifica degli statuti delle regioni a statuto speciale per una scelta politica e non certamente per un impedimento imposto dalla legge costituzionale n. 2 del 2001. Aggiunge che la questione legata alla possibile introduzione del principio dell'intesa da parte della regione a statuto speciale quale pre-condizione per avviare l'iter parlamentare di una proposta di legge di modifica dello statuto è già sul tavolo del Governo ed è oggetto di attento approfondimento. Nel sottolineare quindi che si tratta di una procedura non attualmente in essere, benché invocata ed evocata in più occasioni, ritiene che nulla osti, in assenza di qualsiasi presupposto giuridico di senso contrario, al conferimento del mandato al relatore sulla proposta di legge in esame. Sottolineando che si tratta di una questione con la quale ha, alla luce della propria provenienza, una frequentazione pressoché quotidiana, fa presente che ciò ovviamente non esclude una seria discussione nelle sedi più adeguate sull'introduzione del cosiddetto principio dell'intesa/veto da parte della regione interessata.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), pur non volendo mettere in dubbio le precisazioni del collega Urzì, sollecita tuttavia una sospensione della seduta per i necessari approfondimenti, al fine di sgombrare il campo da eventuali dubbi. Rilevato come la ricostruzione dell'onorevole Alfonso Colucci sia stata corredata da una dovizia di elementi, fa presente che la Commissione Affari costituzionali non può procedere senza che sia chiarito quale è la procedura che deve essere seguita.

  Il Ministro Roberto CALDEROLI, rimettendosi alle valutazioni degli uffici sul tema posto dall'onorevole Colucci, fa presente alla Commissione che le regioni a statuto speciale – con la sola eccezione della Sicilia – e le province autonome hanno sottoposto al Governo una iniziativa comune di riforma del meccanismo di revisione degli statuti, incentrata sull'esigenza di acquisire preventivamente una intesa con le regioni stesse, ovvero di prevedere, quando la modifica sia proposta da parlamentari, un potere di veto da parte di una maggioranza qualificata in consiglio regionale. Ritiene che dal fatto che le stesse regioni richiedano questa procedura, e la vogliano attivare dopo la prima lettura parlamentare cioè dopo la prima approvazione da parte delle due Camere di un identico testo, si possa desumere che attualmente tale possibilità non è prevista. Sottolinea inoltre come la proposta di legge costituzionale all'esame della Commissione sia di iniziativaPag. 27 del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, e non del Governo o di un parlamentare, ritenendo che a maggior ragione ciò dovrebbe scongiurare i problemi posti dall'onorevole Colucci.

  Nazario PAGANO, presidente, in ragione della richiamata esigenza di svolgere approfondimenti sulla questione posta dall'onorevole Alfonso Colucci, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 28 febbraio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 28 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Emanuele Prisco.

  La seduta comincia alle 15.20.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 135-ter del Regolamento, aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero dell'interno e che è consentita la partecipazione in videoconferenza dei deputati, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento. Avverte altresì che la pubblicità dei lavori della seduta odierna delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche mediante la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricorda quindi che, a norma dell'articolo 135-ter, comma 4, il presentatore di ciascuna interrogazione ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto e che a ciascuna delle interrogazioni presentate, risponde il rappresentante del Governo per non più di tre minuti. Successivamente, l'interrogante ha il diritto di replicare, per non più di due minuti.

5-02078 Bonafè (PD-IDP): Sul ricollocamento del centro di permanenza per i rimpatri previsto nell'area dell'ex aeroporto militare di Ferrara.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, provvede alla sua illustrazione.

  Il Sottosegretario Emanuele PRISCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), replicando, si dichiara completamente insoddisfatto della risposta fornita dal Governo. In particolare, ritiene incomprensibile quanto affermato dal Sottosegretario circa il fatto che l'Emilia-Romagna non prevede centri di prossima programmazione e chiede chiarimenti sull'espressione «prossima programmazione». Sottolinea come la domanda posta dall'interrogazione fosse diretta e chiara, esclusivamente volta a capire cosa intende fare il Governo del previsto CPR di Ferrara, visto che un autorevole esponente della maggioranza ha dichiarato che quel CPR non si farà più. Dalla risposta del Sottosegretario ritiene che si possa desumere la volontà dell'Esecutivo per il momento di mettere il CPR di Ferrara in stand by, in attesa delle prossime scadenze elettorali, per poi tornare sull'argomento. Ribadendo che il quesito posto non prevedeva valutazioni sulle politiche immigratorie o sulla collocazione dei CPR, ma solo di acquisire notizie su uno specifico centro, ritiene la risposta fornita non seria dal punto di vista politico, né dal punto di vista istituzionale né, tantomeno, dal punto di vista della necessaria trasparenza nei confronti delle comunità locali interessate.

5-02077 Carfagna (AZ-PER-RE): Sul ritardo nell'emanazione del decreto ministeriale in materia di rilascio del permesso di soggiorno ai nomadi digitali.

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.

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  Il Sottosegretario Emanuele PRISCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giulia PASTORELLA (AZ-PER-RE), nel prendere atto che l'iter del decreto ministeriale è quasi compiuto, pur considerando doverose le verifiche preliminari alla sua emanazione manifesta tuttavia il proprio stupore per tempo da esse richiesto, Ritiene infatti che si sarebbe potuto agire più rapidamente, sulla scia della positiva esperienza acquisita nel corso della pandemia in ordine al ricorso ai cosiddetti nomadi digitali. Auspica quindi che non sia troppo tardi per attrarre stabilmente in Italia tali risorse, che possono dare un notevole contributo alle imprese e al nostro Paese. Preannuncia che manterrà alta l'attenzione sull'argomento, dichiarandosi dispiaciuta per il fatto che il Sottosegretario non le abbia fornito una tempistica più concreta.

5-02080 Boschi (IV-C-RE): Sul fenomeno dell'antisemitismo dopo i fatti del 7 ottobre e sulle conseguenti iniziative del Ministero.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Emanuele PRISCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), replicando, ringrazia anzitutto il sottosegretario per i dati aggiornati che ha fornito, che confermano la sensazione di un aumento esponenziale degli episodi di intimidazione e minaccia motivati da antisemitismo. Dicendosi convinta del fatto che il Governo stia facendo di tutto per tutelare la sicurezza di persone e luoghi, auspica che altrettanti sforzi siano compiuti a livello culturale ed educativo per diffondere una cultura di integrazione, nella consapevolezza di quanto la cultura e la religione ebraica siano centrali e fondamentali nell'ambito delle comuni radici europee. Ritiene infatti impensabile che un cittadino possa non sentirsi al sicuro in casa propria, solo per la fede che professa.

5-02081 Alessandro Colucci (NM(N-C-U-I)-M): Sulle misure per garantire la sicurezza a Roma durante il Giubileo, con particolare riguardo allo scorrimento delle graduatorie per l'assunzione di vigili urbani.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Emanuele PRISCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), replicando, ringrazia il Sottosegretario per le informazioni fornite nella risposta in merito alla realizzazione di operazioni interforze per il controllo del territorio, nonché alle azioni volte a contrastare le occupazioni abusive e a smantellare le piazze di spaccio. Nel sottolineare la necessità di dare dignità a una città in cui i cittadini devono sentirsi sicuri dovunque, considera particolarmente soddisfacenti gli ulteriori dati forniti dal Sottosegretario, richiamando il previsto incremento dei militari, che raggiungeranno le 1.606 unità totali e le 205 unità presso le stazioni. Nel rammentare le risorse appostate in bilancio dal centro destra, apprezza la concretezza del Governo, che ha dato attuazione a quanto previsto, sottolineando comunque l'importanza del ruolo dell'amministrazione comunale. Rilevato che il Governo può esercitare un ruolo nei confronti del comune dal quale si aspetta la medesima concretezza in materia di sicurezza, auspica che l'aria nuova introdotta possa costituire nei diversi tavoli annunciati un elemento di coinvolgimento per un'amministrazione che vede troppo statica.

5-02082 Bordonali (Lega): Sull'aumento della criminalità a Brescia e sulla necessità di applicare il Daspo urbano e di dotare la polizia locale del taser.

  Simona BORDONALI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il Sottosegretario Emanuele PRISCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Simona BORDONALI (LEGA), replicando, si dichiara soddisfatta dalla risposta fornita dal rappresentante del Governo, che ha confermato la presenza dello Stato a Brescia, grazie alle attività del prefetto, del questore e del comandante dei Carabinieri che, ciascuno per la sua parte, negli ultimi mesi hanno controllato il territorio, fatto prevenzione e contrastato la criminalità. Ciò nonostante, evidenzia la necessità che quando le situazioni sono così emergenziali, tutti gli attori coinvolti facciano la propria parte utilizzando tutti gli strumenti che il Governo ha messo a disposizione. In merito, auspica dunque che il sindaco di Brescia che, sino ad oggi ha negato l'esistenza di un problema di sicurezza dichiarando di non voler militarizzare la città, provveda ad applicare il Daspo urbano. Ricorda, infatti, da una parte che i consiglieri comunali di opposizione hanno sul punto presentato una richiesta di modifica del regolamento di polizia locale e, dall'altra, che lo stesso questore di Brescia ha illustrato alle amministrazioni locali l'efficacia dello strumento. Infine, per quanto riguarda il taser, critica il fatto che la polizia locale di Brescia non possa utilizzare questo strumento che sarebbe invece molto utile per gestire i tanti episodi di criminalità che colpiscono la città.

  Nazario PAGANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.55.