CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 febbraio 2024
254.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

  Martedì 20 febbraio 2024.

Istituzione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate.
Emendamenti C. 1306-527-644 approvato dal Senato.

  Il Comitato si è riunito dalle 13.40 alle 13.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 20 febbraio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.30.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 20 febbraio 2024. — Presidenza del vicepresidente Riccardo MAGI. – IntervienePag. 11 la sottosegretaria di Stato per l'interno, Wanda Ferro.

  La seduta comincia alle 14.35.

Legge quadro in materia di interporti.
Emendamenti C. 703-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Riccardo MAGI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Sbardella, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, segnala come il fascicolo n. 1 degli emendamenti riferiti al testo C. 703-A, recante «Legge quadro in materia di interporti» non presenti criticità per quanto concerne il riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, fatta eccezione per l'emendamento Iaria 2.1, che, nel sostituire il Piano generale per l'intermodalità con il Piano dei trasporti e della logistica, non ne prevede l'adozione previa intesa in sede di Conferenza unificata, come invece stabilito per il Piano generale per l'intermodalità. Pertanto, propone di esprimere parere contrario sull'emendamento Iaria 2.1 e nulla osta sulle altre proposte emendative.

  Il Comitato approva la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 1).

Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
Emendamenti testo unificato C. 799 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore, segnala come le proposte emendative contenute nel fascicolo n. 3 non presentino criticità per quanto concerne il riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: ritiene pertanto appare possibile esprimere su di essi nulla osta.

  Il Comitato approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

Delega al Governo in materia di florovivaismo.
Emendamenti C. 1560-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Riccardo MAGI, presidente e relatore, in assenza del relatore, onorevole Sbardella, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, fa presente come il fascicolo n. 1 degli emendamenti in Assemblea non presenti criticità per quanto concerne il riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. Propone dunque di esprimere su di essi nulla osta.

  Il Comitato approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Martedì 20 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'interno, Wanda Ferro.

  La seduta comincia alle 14.45.

Modifica all'articolo 5 della legge 3 marzo 1951, n. 178, in materia di revoca delle onorificenze dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.
C. 110 Panizzut, C. 883 Rizzetto e C. 886 Rampelli.
(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 febbraio 2024

  Nazario PAGANO, presidente, esprime anzitutto, a nome di tutta la Commissione, i più sentiti sentimenti di cordoglio all'onorevole Elisabetta Gardini, colpita da un gravissimo lutto.
  Poi, dopo aver dato conto delle sostituzioni, ricorda che nella seduta del 7 febbraio scorso il relatore ha depositato una proposta di testo unificato quale testo base da adottare per il prosieguo dell'esame, in relazione alla quale vi sono stati diversi interventi.

  Federico FORNARO (PD-IDP) interviene sull'ordine dei lavori per stigmatizzare il contenuto di un comunicato stampa – emesso lo scorso 14 febbraio dal relatore, onorevole Urzì – all'esito della seduta di Commissione. In tale comunicato il relatore ha infatti dichiarato che «una pretestuosa ondata di richieste di intervento da parte delle opposizioni» avrebbe impedito di approvare il testo base. Sottolineando che tale affermazione sia falsa, ricorda che in quella seduta, alle 14.15, il Presidente ha chiesto all'onorevole De Luca – che stava intervenendo sul disegno di legge in materia di autonomia differenziata – se fosse stato disposto a rimandare il seguito del suo intervento a una successiva seduta per poter procedere alla deliberazione del mandato al relatore sulla proposta di legge sulla Giornata delle Forze armate, necessaria in considerazione della calendarizzazione del provvedimento in Assemblea in questa settimana. Acquisito il consenso dell'onorevole De Luca e dunque concluso l'esame del disegno di legge sull'autonomia differenziata, si è dunque invertito l'ordine del giorno trattando subito il provvedimento sulla Giornata delle Forze armate, che avrebbe dovuto essere esaminato dopo le proposte di legge sulla revoca delle onorificenze. Ricorda come poi, correttamente, il relatore Urzì abbia chiesto di poter esaminare anche le proposte di legge sulla revoca delle onorificenze, procedendo alla deliberazione sull'adozione del testo unificato come testo base. A tale richiesta si faceva presente che restavano meno di cinque minuti, essendo ormai le 14.25, all'inizio dei lavori dell'Assemblea.
  Chiede dunque all'onorevole Urzì di chiarire quali siano state le richieste di intervento delle opposizioni che, stando al suo comunicato stampa, hanno impedito l'adozione del testo base. Evidenzia come sia palese un problema di rapporti tra i componenti della Commissione, ritenendo che non sia accettabile diffondere all'esterno notizie false sui lavori parlamentari. Nel rammentare come anche nella penultima seduta, a seguito di un acceso confronto tra lui e l'onorevole Rizzetto, sia stato il presidente pro tempore a decidere di sospendere i lavori, invita il Presidente Pagano ad attestare che le dichiarazioni rese alla stampa dal relatore Urzì sono false, in quanto nessun parlamentare del Partito democratico ha effettuato una ondata di pretestuose richieste di intervento.

  Nazario PAGANO, presidente, conferma che non c'è stata nessuna ondata di richieste di intervento da parte delle opposizioni e invita i parlamentari a chiudere, con questa sua dichiarazione, il dibattito in corso procedendo alla deliberazione sul testo base.

  Federico FORNARO (PD-IDP), chiarendo di non aver alcun intento ostruzionistico, interviene per chiedere al relatore di esplicitare meglio il senso del comma 1 dell'articolo 1 del testo unificato nella parte in cui prevede la revoca delle onorificenze al soggetto «anche se defunto, che si sia macchiato di crimini crudeli e contro l'umanità». A tale proposito domanda come venga accertato, ai fini della revoca, il fatto che il soggetto in causa si sia macchiato di crimini crudeli o contro l'umanità, se attraverso una sentenza giudiziaria oppure sulla base di ragioni oggettive, essendo egli a capo dell'organizzazione che si è resa responsabile dei misfatti.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) interviene per esprimere il voto favorevole del PartitoPag. 13 democratico sulla proposta di adottare il testo unificato del relatore come testo base per il prosieguo dell'esame. Fa presente che intende comunque illustrare le motivazioni di tale voto favorevole, facendole precedere da una premessa con riguardo alle considerazioni svolte tanto in Ufficio di presidenza da diversi colleghi quanto nella presente seduta da parte del collega Fornaro. Pur comprendendo l'appello del Presidente a considerare concluso l'incidente, resta a suo parere il dato rilevante di una vera e propria campagna di falsificazione di posizioni espresse da colleghi dell'altra parte politica nel legittimo e pieno svolgimento del proprio ruolo parlamentare. Ricorda quindi che prima dell'episodio richiamato dal collega Fornaro, è stato lo stesso Vicepresidente della Camera Rampelli ad accusarlo personalmente di continuare «la surreale celebrazione di un dittatore sanguinario, artefice della pulizia etnica attuata senza pietà umana sul confine orientale». Nel far presente che si è trattato di una dichiarazione pubblica del Vicepresidente della Camera, ricordando che sul comunicato stampa del relatore Urzì si sono già espressi i colleghi del Partito democratico Bonafè e Fornaro, anche con un riferimento al preciso minutaggio della seduta, si limita a rilevare che sarebbe il primo caso di ostruzionismo durato appena quattro minuti. Chiarisce al relatore e ai colleghi della maggioranza che ovviamente ognuno è libero di dire ciò che vuole ma che in questo caso si tratta invece di spezzare consapevolmente il rapporto fiduciario tra esponenti di forze politiche diverse, attribuendo ad altri posizioni denigranti e false. Ricorda che, intervenendo in Assemblea sulla proposta di legge volta ad incentivare il giorno del ricordo, ha espresso il proprio giudizio sulla gravità e sulla complessità degli eventi storici che sono all'origine del provvedimento in esame. Ribadisce che richiamare la complessità di tali vicende non equivale a negare i fatti che si sono verificati sul confine orientale dell'Italia ma significa inquadrarle nel loro contesto, senza rimuovere alcune delle pagine di quella storia. Ricorda pertanto che il preambolo della vicenda risiede nell'incendio del 1920 da parte degli squadristi fascisti dell'hotel Balkan di Trieste, sede della casa della cultura slovena, mentre la sua conclusione è rappresentata dagli accordi di Parigi del 1947. Rileva quindi che si è trattato di quasi un trentennio nel corso del quale sono maturati molti odi e molte tragedie, che hanno visto tra l'altro la persecuzione e l'esodo di sloveni e croati costretti all'assimilazione, l'invasione della Jugoslavia da parte delle truppe tedesche e la relativa controreazione, a volte corredate da azioni di vero e proprio sadismo, come ricorda l'uccisione di Norma Cossetto, e l'armistizio dell'8 settembre con tutto ciò che ne è conseguito anche in quella parte d'Italia. Ricorda quindi la risiera di San Saba, unico campo di concentramento nazista in territorio italiano, la tragedia delle foibe dopo il 1945, con vittime di ogni segno e colore e l'esodo degli istriani e dei dalmati, con la colpevole e prolungata rimozione dello Stato italiano e di alcune fra le principali forze di opposizione. Nel sottolineare che sul confine orientale troppa storia ha avuto a disposizione troppo poca geografia, rileva che la maggioranza guarda a tali vicende con lo sguardo bendato di chi sceglie di rimuovere tutte le pagine che stonano con la propria revisione della storia. Aggiunge che tale operazione viene fatta in modo «partigiano», sottolineando che al contrario di quanto avviene con l'aggettivo la maggioranza tende molto spesso a rimuovere il relativo sostantivo. Ritiene che il vero negazionismo consista proprio in questo, vale a dire nel fingere che esista non la storia ma piuttosto l'alba di ogni singolo giorno, sull'onda di una matrice anche nobile che ha le sue radici in una parte della cultura statunitense. Richiamate a tale proposito le affermazioni di Henry Ford sulla storia come zavorra e sull'esigenza di un'amnesia creativa, fa presente che la storia del nostro continente e di quei territori in particolare rifiuta un simile approccio e che per gli europei, per gli italiani e per i giuliani la memoria è corpo e sostanza. Nel rilevare Pag. 14come le vie e le piazze delle nostre città, intitolate a musicisti, generali e uomini di cultura, rappresentano dei memoranda a cielo aperto, espressione di una memoria da rispettare, fa presente che nei colleghi di maggioranza prevale l'impossibilità di riconoscere le radici antifasciste della Repubblica italiana. E aggiunge che le proposte in esame, rispetto alle quali emerge la distinzione tra testo di legge e relazione illustrativa, rivelano questa incapacità, che piega la memoria ad un interesse contingente e di parte, e vengono utilizzate come un'arma contundente verso la parte avversa. Richiama a tale proposito l'intervento verbalmente violento e culturalmente e politicamente irresponsabile tenuto il 10 febbraio scorso a Basovizza dal sindaco di Trieste il quale ha denunciato il negazionismo dell'altra parte, davanti ad autorità e studenti, aizzando gli animi invece di favorire la pacificazione. Ricorda a tale proposito le iniziative di tutt'altro segno di alcuni esponenti del centro destra, primo fra tutti l'allora presidente Fini che scelse di interloquire con Luciano Violante al teatro Verdi di Trieste sul bisogno di superare questo pregiudizio per evitare conseguenze patologiche sulla nostra vita civile. Nel ritenere che la revoca delle onorificenze rappresenti un sentiero complesso e scivoloso, come evidenziato da alcuni dei soggetti auditi, dichiara che il suo gruppo non si sottrarrà all'esame del provvedimento e lo farà con il rigore e l'onestà che il tema richiede. Nel rilevare quindi quanto sia lungo l'elenco delle onorificenze da revocare, a cominciare da quel criminale di Benito Mussolini che nel settembre del 1938 annunciò le leggi razziali, preannuncia l'intenzione del suo gruppo di presentare diversi ordini del giorno nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea e di misurare la coerenza della maggioranza, nell'espressione dei pareri e dei voti. Ribadendo la convinzione che la maggioranza affronti il tema della revoca delle onorificenze non con spirito di pacificazione ma con un desiderio di vendetta fuori sincrono rispetto agli eventi e alle colpe ereditate, conclude richiamando le parole di un illustre signore francese il quale dichiarò: «è peggio di un crimine, è un errore».

  Alfonso COLUCCI (M5S), prima della dichiarazione di voto, che preannuncia sarà svolta a nome del suo gruppo dall'onorevole Alifano, rivolge alcune domande al relatore sulla proposta di testo unificato. In relazione alla previsione di perdita dell'onorificenza per «l'insignito, anche se defunto, che si sia macchiato di crimini crudeli e contro l'umanità», chiede in particolare se si preveda una specifica sentenza che accerti tali crimini, ritenendo che l'espressione «macchiato» sia atecnica e in contrasto con i principi dell'habeas corpus, che richiedono che una qualsiasi condanna sia preceduta da un accertamento imparziale della colpevolezza e che dovrebbero trovare applicazione anche per condotte commesse da coloro che ormai sono defunti.

  Nazario PAGANO, presidente, scusandosi, interrompe l'intervento dell'onorevole Colucci per ricordare a tutti i parlamentari che oggetto della deliberazione è l'adozione del testo base per il prosieguo dell'esame e che tale testo potrà ovviamente essere oggetto di emendamenti; rammenta altresì che a breve i lavori della Commissione dovranno concludersi per consentire lo svolgimento della riunione degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite I e II.

  Alfonso COLUCCI (M5S), dichiarandosi consapevole della possibilità di presentare emendamenti al testo unificato, ritiene comunque importante ottenere chiarimenti dal relatore al fine di poter votare il testo base. In merito, in particolare chiede al relatore cosa intenda per crimini crudeli, trattandosi di fattispecie che non gli risultano tipizzate nell'ordinamento, essendo la crudeltà al più una aggravante per altri reati. Conclude il proprio intervento dicendosi sicuro del fatto che il relatore vorrà comunque fornire i chiarimenti richiesti.

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  Enrica ALIFANO (M5S), svolgendo la dichiarazione di voto a nome dei deputati del Movimento 5 Stelle, sottolinea come la legge dovrebbe essere generale e astratta mentre il testo unificato proposto dal relatore si riferisce, come esplicitato dai proponenti, a una sola determinata vicenda storica. Fa presente, inoltre, che la norma proposta presenta un ulteriore importante difetto di determinatezza, non definendo i presupposti per la revoca delle onorificenze e non chiarendo se il giudizio sui gravi crimini competa a un'autorità giudiziaria, alla storia ovvero a una parte politica. Pur convenendo sul fatto che attualmente il regolamento attuativo della legge n. 178 del 1951 non esplicita i presupposti della revoca, fa presente che la normativa vigente delinea comunque un procedimento all'interno del quale all'insignito è offerto un contraddittorio e la possibilità di contrapporre le proprie ragioni alla richiesta di revoca. Nel caso di specie, invece, trattandosi di revocare le onorificenze di insigniti defunti da tempo, chiede quale procedura potrà applicarsi e a chi potrà essere affidata la tutela delle loro ragioni.

  Nazario PAGANO, presidente, esorta l'onorevole Alifano a esprimere la dichiarazione di voto a nome del suo gruppo.

  Enrica ALIFANO (M5S) dichiara il voto favorevole del Movimento 5 Stelle sull'adozione del testo base, preannunciando comunque la successiva presentazione di emendamenti per meglio definire i passaggi evidenziati nel proprio intervento.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene per dichiarare il voto favorevole del suo gruppo all'adozione del testo base, manifestando tuttavia molte riserve sul testo proposto dal relatore. Si unisce quindi alle preoccupazioni manifestate dai colleghi del Movimento 5 Stelle in merito all'indeterminatezza della norma con riguardo ai presupposti per la revoca delle onorificenze, sottolineando inoltre l'inopportunità di delegare al Governo la disciplina del relativo procedimento. Tiene pertanto a ribadire che il voto favorevole del suo gruppo non significa condivisione piena dei contenuti del testo ma piuttosto rappresenta il contributo all'avvio di un percorso che dia vita, attraverso la fase emendativa, a norme più adeguate.

  Filiberto ZARATTI (AVS) preannuncia l'astensione del suo gruppo dalla votazione sull'adozione del testo base perché, come già dichiarato in precedenti occasioni, l'articolo 1 del testo unificato proposto dal relatore presenta elementi di indeterminatezza che in una materia così delicata possono essere molto dannosi. Si riserva di valutare i contenuti del provvedimento a conclusione del suo esame, augurandosi che intervengano emendamenti del relatore a circoscrivere meglio i presupposti per la revoca delle onorificenze. Augurandosi che le aule di Commissione non si trasformino in tribunali storici, considerando ciò inappropriato e dannoso, ritiene il tema della revoca delle onorificenze fondato e importante, tanto da meritare una regolamentazione anche per soggetti deceduti. In considerazione della ristrettezza dei tempi, si dichiara convinto che vi sarà modo nel seguito dell'esame di tornare sull'argomento.

  La Commissione approva la proposta di testo unificato delle proposte di legge C. 110 Panizzut, C. 883 Rizzetto e C. 886 Rampelli come testo base per il prosieguo dell'esame (vedi allegato 2).

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che il termine per la presentazione di proposte emendative al testo unificato adottato come testo base è fissato – secondo quanto convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza – a giovedì 22 febbraio alle ore 15. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, e alla legge 25 marzo 1993, n. 81, concernenti il computo dei votanti per la validità delle elezioni Pag. 16comunali e il numero delle sottoscrizioni per la presentazione dei candidati alle medesime elezioni.
C. 938, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 dicembre 2024

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che, come specificato anche nelle convocazioni, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza, non essendo previste votazioni.
  Comunica che non sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge e che pertanto il testo sarà trasmesso alla V Commissione per il prescritto parere.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.