CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 febbraio 2024
247.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 123

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 7 febbraio 2024. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Matteo Perego Di Cremnago.

  La seduta comincia alle 8.35.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2023, denominato «Basi Blu», relativo all'adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare.
Atto n. 111.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 25 febbraio e che lo schema è stato assegnato anche alla V Commissione che, nella seduta del 31 gennaio 2024, ha espresso una valutazione favorevole con due rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Roberto BAGNASCO (FI-PPE), relatore, osserva che il programma d'arma denominato «Basi Blu» nasce dall'esigenza di adeguarePag. 124 le capacità di supporto logistico delle principali Basi navali italiane, nonché di quelle delle Basi secondarie e di supporto logistico presenti nel Paese, sia in termini di spazio disponibile per l'ormeggio in banchina che di impianti preposti alla fornitura dei servizi principali. Evidenzia, quindi, che oltre alla realizzazione delle opere marittime, funzionali ad ampliare le banchine disponibili per l'ormeggio, il programma prevede anche il potenziamento dei servizi essenziali di base, come lo scarico e il trattamento di acque nere e grigie, il miglioramento delle capacità di distribuzione dei combustibili e la realizzazione di adeguate reti elettriche sulla base delle maggiori esigenze di carico, consentendo così alle basi italiane di avere una minore impronta ambientale e di adeguarsi ai nuovi standard della NATO.
  Entrando nello specifico del programma pluriennale, fa presente che l'intervento sulla Base di Taranto – già parzialmente finanziato con il Fondo di sviluppo e coesione nell'ambito del Contratto istituzionale di sviluppo dell'area di Taranto – prevede il dragaggio dei fondali e il consolidamento strutturale delle banchine della Stazione Navale Mar Grande di Taranto, nonché l'ampliamento della stessa, con la realizzazione di due nuovi moli, di cui uno destinato a sostituire un molo già esistente ma non più rispondente al requisito. Inoltre, verranno adeguati i principali impianti presso tutti i posti d'ormeggio presenti nella Base.
  Per quanto riguarda la Base di La Spezia, si prevede di incrementare la capacità ricettiva della base navale e di ottimizzare gli spazi esistenti. Le attività infrastrutturali includono il dragaggio dei fondali, la ristrutturazione degli approdi esistenti e l'ampliamento del numero di ormeggi disponibili, attraverso la costruzione di nuovi moli e il banchinamento di spazi attualmente non necessari; contemporaneamente verranno adeguati anche gli impianti elettrico, idrico, dati e imbarco combustibile presso tutti i posti d'ormeggio.
  Infine, l'intervento sulla Base di Augusta è volto all'ammodernamento delle opere marittime e dei servizi in banchina presso le aree tecnico-operativa (banchina Tullio Marcon) e tecnico-logistica (l'Arsenale) e prevede anche la realizzazione di una struttura operativa per l'Ufficio operazioni portuali, presso il compendio logistico-alloggiativo di Campo Palma.
  Con riferimento alle Basi secondarie e di supporto logistico, il programma prevede l'ammodernamento delle infrastrutture, delle opere marittime e dei servizi in banchina della base di Brindisi, finalizzato all'ormeggio e al supporto logistico principalmente delle unità navali maggiori di nuova generazione impiegate per operazioni anfibie, nonché l'adeguamento delle opere marittime, dei servizi e delle infrastrutture di supporto logistico e abitative presso le basi di supporto logistico destinate a ospitare il naviglio minore di nuova costruzione (Cagliari, Messina, Ancona, Venezia, Napoli e Livorno).
  L'onere complessivo è stimato in 1.760 milioni di euro, di cui 559,36 milioni, relativi alla prima fase dell'impresa oggetto dello schema di decreto in esame, finanziati per un importo pari a 452,26 milioni tramite gli stanziamenti derivanti dalla ripartizione del Fondo istituito dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, per un importo pari a 103,10 milioni tramite gli stanziamenti del Fondo istituito dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, e per un importo pari a 4,0 milioni a valere sui capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di circa 997,64 milioni, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti di finanziamento. Nella scheda tecnica che accompagna lo schema di decreto si precisa inoltre che il programma è sostenuto anche con risorse provenienti dai Fondi di Sviluppo e Coesione per un volume finanziario pari a 203 milioni. Sempre nella scheda tecnica viene riportato il cronoprogramma previsionale dei pagamenti, specificando tuttavia che tale cronoprogramma è da considerarsi meramente indicativo, da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale,Pag. 125 a valle del perfezionamento dell'iter negoziale, secondo l'effettiva esigenza di pagamento.
  Conclude sottolineando che il programma avrà un forte impatto sulle piccole e medie imprese dei settori dell'edilizia, dell'impiantistica e dell'alta tecnologia distribuite in diverse zone del territorio nazionale con importanti ritorni industriali in termini di acquisizione e consolidamento del know-how per la progettazione di infrastrutture moderne, modulari, funzionali ed efficienti nonché per la produzione in Italia di materiali innovativi per l'edilizia, impianti e sistemi tecnologici per il risparmio ed efficientamento energetico.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO si sofferma sull'estrema importanza del programma «Basi Blu» e sulla necessità di adeguare le banchine e le infrastrutture dei principali porti, del Nord e del Sud Italia, al fine di accompagnare l'ammodernamento della flotta della Marina militare avviato con il programma navale.

  Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 10/2023, denominato «Volo a vela», relativo al rinnovamento della componente volo a vela dell'Aeronautica militare mediante l'acquisto di 8 nuovi alianti e del relativo materiale e prestazioni di supporto e addestramento.
Atto n. 112.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 25 febbraio e che lo schema è stato assegnato anche alla V Commissione che, nella seduta del 31 gennaio 2024, ha espresso una valutazione favorevole sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Pino BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M), relatore, introduce l'esame dello schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale n. SMD 10/2023, evidenziando che il programma d'arma denominato «Volo a vela» si riferisce all'acquisizione, per l'Aeronautica militare, di otto nuovi alianti nell'ambito di un progetto di ammodernamento e rinnovamento dei mezzi ad oggi disponibili, finalizzato a garantire ed ottimizzare l'efficacia addestrativa. Osserva, quindi, che i nuovi velivoli dovranno essere dotati di una maggiore capacità acrobatica, maggiore versatilità e flessibilità di impiego, e consentiranno di continuare a perseguire lo scopo della formazione al volo di giovani studenti, degli allievi ufficiali e del personale militare dell'Aeronautica.
  In particolare, sottolinea che i nuovi velivoli sono destinati a sostituire gradualmente quelli in uso (G103-A), che hanno un'anzianità di circa 40 anni, permettendo una diminuzione dell'attuale attività di monitoraggio e verifica dei difetti e che il programma comprende anche l'acquisto di carrelli omologati per la movimentazione degli alianti, attrezzature di supporto, parti di ricambio, addestramento del personale pilota e tecnico manutentore, e supporto tecnico-logistico e manutentivo.
  Segnala, poi, che il programma, concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2023 e conclusione nel 2029, presenta un onere complessivo stimato di 2 milioni di euro, totalmente finanziato a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
  Evidenzia inoltre che la scheda tecnica che accompagna lo schema di decreto riporta anche il cronoprogramma previsionale, da ritenersi meramente indicativo, e da attualizzarsi, sia in termini di volume che di estensione temporale, a valle del perfezionamento dell'iter negoziale, secondo l'effettiva esigenza di pagamento. Sempre nella scheda tecnica viene specificato,Pag. 126 poi, che il programma non ha ricadute sull'industria nazionale non esistendo un'impresa italiana che sia in grado di produrre il tipo di aliante con le caratteristiche peculiari necessarie per assolvere la missione istituzionale e, al momento, non sono nemmeno prevedibili ritorni industriali o incremento di know-how. È tuttavia possibile che, una volta raggiunta l'autonomia per la manutenzione dei velivoli e della struttura addestrativa, le parti di ricambio e azioni manutentive possano ricadere su ditte italiane.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO rimarca come il programma «Volo a vela» consentirà all'Aeronautica militare di assolvere al compito della formazione al volo dei giovani studenti e degli allievi ufficiali dell'Arma, rispettando l'esigenza di contenere i costi tramite l'impiego di velivoli in grado di garantire le medesime prestazioni di altri più onerosi.

  Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 23/2023, denominato «Rinnovamento della capacità Very Short Range Air Defence (VSHORAD) dell'Esercito italiano», relativo all'acquisizione di sistemi di difesa aerea a cortissima portata per l'Esercito.
Atto n. 113.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 25 febbraio e che lo schema è stato assegnato anche alla V Commissione che, nella seduta del 31 gennaio 2024, ha espresso una valutazione favorevole con un rilievo sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, riferisce che lo schema di decreto ministeriale in esame reca l'approvazione del programma pluriennale n. SMD 23/2023, denominato «Rinnovamento della capacità Very Short Range Air Defence (VSHORAD) dell'Esercito italiano», e riguarda l'acquisizione di sistemi di difesa aerea a cortissimo raggio a favore delle unità dell'artiglieria controaerei.
  Più nel dettaglio, il programma d'arma è finalizzato a incrementare la capacità di difesa a cortissimo raggio dell'Esercito mediante l'avvio dello sviluppo e l'acquisizione di un sistema di nuova generazione, di produzione nazionale, da declinare in configurazione spalleggiabile (MANPADS – Man Portable Air Defense System) e veicolare, accomunate dalla possibilità di impiego della medesima munizione.
  Evidenzia, quindi, che la scheda tecnica che correda l'Atto del Governo precisa che, attualmente, l'Esercito dispone di una capacità residuale basata su sistemi spalleggiabili STINGER, di produzione americana, che non consente di equipaggiare tutte le batterie VSHORAD inquadrate nei reggimenti di artiglieria controaerei. Il rinnovamento della capacità VSHORAD consentirà, dunque, di dotare 12 batterie a cortissima portata dell'Esercito di un'adeguata dotazione missilistica attraverso sistemi d'arma sia in configurazione spalleggiabile (MANPADS) che veicolare. In particolare, il nuovo sistema dovrà garantire: l'ingaggio e l'intercetto a cortissimo raggio delle principali minacce aeree e missilistiche di tipo ABT (Air Breathing Threats), cioè relative a sistemi dotati di motori che utilizzano l'ossigeno quale comburente come, ad esempio, vettori ad ala fissa e ad ala rotante, nonché missili da crociera e droni; un'elevata mobilità tattica in aderenza alle forze di manovra; la flessibilità e modularità d'impiego, anche attraverso il coordinamento con altri sistemi appartenenti a differenti strati di difesa aerea; infine l'interoperabilità con i sistemi di comando e controllo nazionali, NATO e di coalizione. Aggiunge che nel programma è compreso anche un servizio di supporto logistico integrato decennale.
  Rileva, poi, che il programma, di previsto avvio nel 2024, prevede un onere complessivoPag. 127 di 808 milioni di euro e una durata di tredici anni (2024-2036). La prima fase, oggetto del decreto in esame, relativa al periodo 2024-2028, sarà finanziata per un importo pari a 175 milioni attraverso gli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e consentirà: lo sviluppo e la qualifica di un nuovo missile VSHORAD di produzione nazionale in configurazione MANPADS e veicolare; la fornitura della prima sezione operativa MANPADS; l'integrazione sul veicolo VTLM2 o su sistema analogo idoneo alla realizzazione della configurazione veicolare; lo studio e lo sviluppo di un posto comando modulo di ingaggio VSHORAD su piattaforma VBM 8x8; infine, l'integrazione del nuovo sistema VSHORAD nel poligono addestrativo tattico-operativo.
  La scheda tecnica precisa altresì che il completamento del programma, per il restante valore previsionale di 633 milioni, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati all'acquisizione di sistemi in configurazione spalleggiabile (MANPADS), di sistemi in configurazione veicolare e di munizionamento necessario a garantire l'assolvimento dei compiti assegnati, oltre ad interventi infrastrutturali, alle strutture addestrative e al supporto logistico decennale.
  Il programma sarà orientato, in tutto o in parte, verso soluzioni tecnologiche sviluppate e prodotte dall'industria nazionale italiana e il settore industriale nazionale principalmente interessato è quello di sviluppo hardware/software della munizione VSHORAD. Al riguardo si stimano ricadute positive per le nostre principali imprese del settore, sia in termini di capacità operativa, che di work share industriale, equivalenti a 800.000 ore/uomo nell'arco dei 5 anni di sviluppo e di circa 1.500.000 ore/uomo per i successivi anni di produzione. Notevoli sono anche le prospettive di esportazione dalle quali è attesa una ricaduta in termini occupazionali di circa 600 lavoratori/anno nel periodo legato alla fase di produzione, successiva a quella di sviluppo e di omologazione.
  Le principali località geografiche interessate al programma sono situate prevalentemente sul territorio nazionale, con particolare concentrazione nelle aree delle regioni Toscana, Liguria, Lazio, Marche, Campania, Lombardia, Piemonte e Abruzzo.
  Conclude segnalando che il programma in esame riportato nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2023-2025 tra le schede dei programmi di previsto avvio (pag. 16), con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nella scheda tecnica.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO, nel sottolineare l'importanza del programma d'arma per l'artiglieria contraerei dell'Esercito italiano, rimarca le notevoli ricadute industriali che interesseranno le piccole e medie imprese concentrate prevalentemente nelle regioni Toscana, Liguria, Lazio, Marche, Campania, Lombardia, Piemonte e Abruzzo.

  Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 24/2023, denominato «Mezzi tattici aviolanciabili Ground Mobility Vehicle (GMV) Flyer».
Atto n. 114.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 25 febbraio e che lo schema è stato assegnato anche alla V Commissione che, nella seduta del 31 gennaio 2024, ha espresso una valutazione favorevole con un rilievo sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, osserva che la Brigata paracadutisti Folgore e il Comparto Forze Speciali, nel rispetto delle rispettive attribuzioni, sono caratterizzatePag. 128 dalla capacità di operare, con brevissimo preavviso, in tutto lo spettro delle operazioni militari, proiettando e schierando, a mezzo aviotrasporto e aviolancio, le proprie unità anche a distanze strategiche dalla Madrepatria.
  Sottolinea, quindi, che il programma pluriennale denominato «Mezzi tattici aviolanciabili Ground Mobility Vehicle (GMV) Flyer», consentirà di potenziare la capacità di risposta e intervento a distanze strategiche della Brigata paracadutisti Folgore garantendo, a seguito di aviolancio, la mobilità tattica delle unità all'atto della presa di terra e nelle fasi successive di conquista degli obiettivi iniziali, nonché la mobilità terrestre delle Forze Speciali in tutti gli scenari operativi a seguito di aviolancio da alta quota o per infiltrazione a piccoli nuclei con mezzi speciali.
  Entrando nel dettaglio, evidenzia che il programma prevede l'acquisizione di 199 piattaforme Ground Mobility Vehicle (GMV) 1.1 Flyer 72 per la dotazione di un gruppo tattico pluriarma della Brigata paracadutisti Folgore e di 70 piattaforme per le dotazioni del Comparto Forze Speciali, oltre al relativo supporto logistico e ai corsi di formazione. Tali piattaforme sono caratterizzate: da tecnologia in grado di massimizzare le prestazioni in termini di mobilità e sostenibilità logistica; dalla capacità di essere facilmente configurate su piattaforma per aviolancio e, una volta a terra, garantire la piena operatività per un rapido e tempestivo impiego; dalla capacità di essere aviolanciato e aviotrasportato sui principali vettori aerei ad ala fissa dell'Aeronautica militare e su altri aeromobili NATO; dall'elevata mobilità e capacità di mantenere un alto livello operativo attraverso una struttura robusta, una meccanica semplice e con componenti modulari facilmente rimpiazzabili sul campo; da elevate prestazioni in termini di ingaggio con possibilità di montare sulla struttura del veicolo armi di reparto e armi individuali; infine da elevata versatilità, assicurando diverse funzioni. La piattaforma in acquisizione dovrà inoltre rispondere, in termini di Comando, Controllo e Comunicazione, a requisiti di interoperabilità con i mezzi già in dotazione/acquisizione anche in ambito interforze, NATO, UE e di coalizione.
  Fa presente, inoltre, che la scheda tecnica allegata allo schema di decreto precisa che l'introduzione in servizio delle nuove piattaforme sarà accompagnata dall'istituzione di specifici corsi di formazione e dalla contestuale revisione dei programmi addestrativi in essere per adattarli alle nuove capacità e profili d'impiego e che il programma prevede anche un servizio di supporto logistico integrato decennale.
  Per quanto riguarda i rapporti con l'industria, i settori industriali interessati sono quelli della meccanica e dell'elettronica, atti alla realizzazione delle piattaforme veicolari con i relativi allestimenti. I siti produttivi interessati sono situati principalmente nell'area dell'Italia centrale, in particolare nelle regioni Abruzzo e Lazio e il Responsabile di Sistema del «Ground Mobility Vehicle (GMV) 1.1 Flyer 72» è la società Tekne S.r.l. La realizzazione di tale programma, pertanto, oltre a permettere di consolidare la posizione industriale della società Tekne con attesi impatti positivi sull'occupazione in un settore altamente specializzato, avrebbe anche un positivo impatto sulle PMI, distribuite nell'area dell'Italia centrale, che si rifanno alla filiera meccanica ed elettronica.
  Per quanto attiene alla durata, il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2024 e durata complessiva di dodici anni (2024-2035), mentre l'onere complessivo è stimato in 229,62 milioni di euro a condizioni economiche 2023. La prima fase dell'impresa, oggetto del decreto in esame, sarà finanziata per un importo pari a 182,02 milioni, attraverso gli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, distribuiti in 12 anni e così ripartiti: 155,22 milioni per il potenziamento della capacità di risposta e intervento a distanze strategiche della Brigata paracadutisti Folgore e 26,80 milioni per la mobilità terrestre delle Forze Speciali. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale di 47,6 milioni Pag. 129(afferente alla mobilità terrestre delle Forze Speciali) sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti
  Conclude segnalando che il programma è riportato nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2023-2025 tra le schede dei programmi di previsto avvio (pag. 10), con il medesimo profilo programmatico degli stanziamenti descritto nella scheda tecnica.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO ricorda l'importanza che, per le Forze armate, rivestono gli assetti della Brigata paracadutisti Folgore e del Comparto Forze Speciali, assicurando una rapida proiettabilità in tutte le operazioni ove sono impiegati, anche nei teatri operativi all'estero. Sottolinea, quindi, le rilevanti ricadute sui settori industriali interessati e, in particolare, sulle piccole e medie imprese nazionali delle regioni dell'Italia centrale.

  Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 27/2023, denominato «Poligoni di tiro chiusi in galleria per l'addestramento con armi da fuoco portatili», relativo all'acquisizione e messa in opera di sistemi finalizzati alla mitigazione degli impatti ambientali delle attività addestrative dell'Esercito italiano.
Atto n. 115.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale.

  Antonino MINARDO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 25 febbraio e che lo schema è stato assegnato anche alla V Commissione che, nella seduta dello scorso 31 gennaio 2024, ha espresso una valutazione favorevole sulle conseguenze di carattere finanziario.

  Anastasio CARRÀ (LEGA), relatore, osserva che il programma d'arma denominato «Poligoni di tiro chiusi in galleria per l'addestramento con armi da fuoco portatili» è volto all'acquisizione e messa in opera di sistemi finalizzati alla mitigazione degli impatti ambientali delle attività addestrative dell'Esercito italiano. In particolare, con tale programma l'Esercito intende incrementare il numero di poligoni a cielo chiuso ove effettuare i tiri statici con armi portatili, attualmente svolti nei poligoni all'aperto, consentendo sia una riduzione di incidenza in termini ambientali, sia di poter condurre l'attività addestrativa senza limiti temporali di esercizio.
  Evidenzia, quindi, che con il programma di acquisizione proposto verrebbe garantita la fornitura alle Forze armate di strumenti addestrativi tecnologicamente più avanzati degli attuali poligoni chiusi in galleria, in termini di modularità ed efficienza sia dal punto di vista ambientale che balistico. Inoltre, si eviterebbe la dispersione nel suolo e nei fondali marini di residuati da esercitazione connessi con l'impiego di armi portatili; verrebbe contenuto il rumore connesso con l'attività addestrativa; si potrebbe, infine, aumentare il numero di giornate a fuoco per anno dei poligoni. La realizzazione di un adeguato numero di poligoni chiusi in galleria presso la sede stanziale di un'unità, consentirebbe peraltro di ridurre i movimenti attualmente effettuati per raggiungere i poligoni all'aperto, spesso collocati a centinaia di chilometri di distanza dalle sedi delle unità stesse.
  Precisa, poi, che i poligoni chiusi in galleria dovranno essere di tipo semi-permanente, permettendo lo smontaggio e il rimontaggio in altro sito, e più avanzati tecnologicamente rispetto a quelli già in uso, in modo da rispondere pienamente alla normativa tecnica di riferimento vigente. Inoltre dovranno rispondere ai requisiti di interoperabilità con il munizionamento sia in dotazione che in acquisizione. Per ogni sistema dovrà essere fornito il supporto logistico decennale, compresa la manutenzione ordinaria, attraverso interventi di manutenzione periodica effettuati Pag. 130in situ che consentano comunque un utilizzo continuativo del sistema stesso. Infine, l'introduzione in servizio dei sistemi sarà accompagnata dall'istituzione di specifici corsi di formazione per il personale interessato alla gestione dei sistemi da acquisire.
  I settori industriali principalmente interessati sono quelli dell'industria meccanica, con particolari ricadute su quella orientata alla produzione di strutture balistiche e i ritorni industriali attesi sono notevoli, soprattutto in termini di acquisizione e consolidamento del know-how per la progettazione e produzione in Italia di tali sistemi e dei servizi per il relativo supporto logistico.
  Il programma ha una connotazione di carattere nazionale, tuttavia il suo orientamento verso l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie può portare ad un incremento delle competenze tecnologiche ed industriali strategiche lungo tutta la filiera produttiva dell'industria nazionale.
  Per quanto riguarda la durata, segnala che il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2023 e durata complessiva di cinque anni (2023-2027), mentre l'onere complessivo stimato ammonta a circa 63,53 milioni di euro, a condizioni economiche 2023, interamente finanziati a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitolo del settore investimento del Ministero della difesa nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
  Conclude ricordando che il programma in esame è riportato nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2023-2025 tra le schede dei programmi di previsto avvio (pag.13), con un profilo programmatico degli stanziamenti leggermente differente da quello qui descritto, in quanto si sviluppa nel sessennio 2023-2028.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO sottolinea i numerosi vantaggi che derivano dall'utilizzo dei poligoni di tiro chiusi sia con riferimento alla tutela dell'ambiente, e all'impatto connesso con l'attività addestrativa, sia in termini di ridurre dei movimenti effettuati per raggiungere i poligoni all'aperto.

  Antonino MINARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 8.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.55 alle 9.05.