CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 febbraio 2024
247.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO ALL'8 FEBBRAIO 2024

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 7 febbraio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.10 alle 9.30 e dalle 17.35 alle 17.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 febbraio 2024. — Presidenza del presidente della V Commissione, Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Sandra Savino.

  La seduta comincia alle 16.

DL 215/2023: Disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
C. 1633 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 gennaio 2024.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte preliminarmente che le proposte emendative Zinzi 1.4, Tenerini 1.25, Buonguerrieri 1.44, Varchi 1.84, Pisano 1.88, Romano 1.117, Pella 1.132, Cannizzaro 1.146, Morrone 2.2, Cannata 2.10, Pella 2.23, Cattoi 2.25, D'Attis 2.55 e Pella 8.20 sono state ritirate.
  Segnala, inoltre, che il deputato Loizzo ha sottoscritto l'emendamento Cannizzaro 4.57, che i deputati Andreuzza, Di Mattina, Gusmeroli e Toccalini hanno sottoscritto l'emendamento Molinari 13.100 e che i deputati Milani, Buonguerrieri e Coppo hanno sottoscritto l'emendamento Mascaretti 2.14.
  Fa presente, quindi, che, al fine di procedere ad aggiunte di firma e a seguito di intervenute desegnalazioni, alle quali hanno fatto seguito nuove segnalazioni, è stato predisposto un nuovo fascicolo degli emendamenti segnalati (vedi allegato).
  Nel ricordare, infine, che nella precedente seduta si è proceduto alla discussione sul complesso delle proposte emendative, chiede ai relatori di esprimere i pareri sulle proposte emendative segnalate.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), interviene sull'ordine dei lavori con specifico riferimentoPag. 12 a quanto accaduto nell'odierna seduta della Commissione Bilancio, di cui è componente, segnalando che, nonostante la presidenza avesse già disposto un differimento della seduta, a fronte di un prolungato ritardo nell'inizio dei lavori, a causa dell'assenza del rappresentante del Governo, i gruppi di opposizione hanno ritenuto opportuno abbandonare l'aula per testimoniare la propria ferma disapprovazione rispetto ad un comportamento che ritiene fortemente lesivo della dignità degli organi parlamentari.
  Invita, pertanto, il presidente della Commissione Bilancio a volersi fare parte attiva nei confronti del Governo stesso affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi per il futuro.
  In tale quadro, esprime infine apprezzamento per la scelta dei gruppi di maggioranza di limitarsi nella predetta seduta a deliberare il parere di competenza della Commissione Bilancio solo sul primo punto all'ordine del giorno, sia pure assai rilevante, trattandosi dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 200 del 2023, relativo alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell'Ucraina, del decreto-legge sull'Ucraina, e delle proposte emendative ad esso riferite, decidendo quindi di non procedere a votazioni sui restanti punti all'ordine del giorno.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, in risposta all'intervento dell'onorevole Ubaldo Pagano, si assume personalmente la piena responsabilità per l'accaduto, imputabile esclusivamente a una sua erronea valutazione in ordine all'orario cui rinviare l'avvio della seduta e porge pubblicamente le proprie scuse a tutti i componenti della Commissione Bilancio per quanto avvenuto, sottolineando la totale estraneità del Governo rispetto a tale episodio.
  Anche a nome del presidente della I Commissione, invita quindi i relatori ad esprimere i pareri sulle proposte emendative da porre in votazione riferite all'articolo 1 del provvedimento in esame.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori, propone di accantonare gli emendamenti Comba 1.11, Cannizzaro 1.13, Schifone 1.15 e Lucaselli 1.16, mentre invita al ritiro dell'emendamento Boschi 1.20 nonché degli identici emendamenti Scotto 1.24 e Torto 1.26. Propone, altresì, di accantonare gli identici emendamenti Barbagallo 1.27, Pisano 1.28, Calderone 1.29 e Messina 1.63, nonché gli emendamenti Casu 1.33 e Varchi 1.56, mentre invita al ritiro degli emendamenti Cappelletti 1.64 e Ubaldo Pagano 1.65. Propone, quindi, di accantonare gli identici emendamenti Boschi 1.69, Sottanelli 1.70, Messina 1.71, Bicchielli 1.72, Cesa 1.74, Ottaviani 1.75 e Carmina 1.76, nonché gli emendamenti Ciancitto 1.77, Ottaviani 1.79 e Aiello 1.81, mentre invita al ritiro dell'emendamento Barbagallo 1.87. Propone, inoltre, di accantonare gli emendamenti Benvenuto 1.92, Bonafè 1.93, Cannizzaro 1.105 e Filini 1.114, nonché gli identici emendamenti Pella 1.118, Zaratti 1.119, Sottanelli 1.120, Ubaldo Pagano 1.121, Bordonali 1.122, Sportiello 1.123 e Steger 1.124. Invita, quindi, al ritiro degli emendamenti Scotto 1.125 e Ubaldo Pagano 1.127, mentre propone di accantonare l'emendamento Carfagna 1.128. Invita, altresì, al ritiro degli identici emendamenti Steger 1.130, Zaratti 1.133, Roggiani 1.134 e Alfonso Colucci 1.137, mentre propone di accantonare gli emendamenti Alfonso Colucci 1.140 e Ottaviani 1.144, nonché gli identici articoli aggiuntivi Steger 1.01, Pella 1.02, Zaratti 1.03, Stefani 1.04, Romano 1.05, Torto 1.06 e Ubaldo Pagano 1.08, gli identici articoli aggiuntivi Pella 1.09, Iezzi 1.011, Roggiani 1.012, Steger 1.013, Faraone 1.014 e Cattaneo 1.015 e gli identici articoli aggiuntivi Roggiani 1.025, Furgiuele 1.026 e Bicchielli 1.028. Propone, infine, di accantonare l'articolo aggiuntivo Sportiello 1.038, nonché gli identici articoli aggiuntivi Mari 1.034 e Scotto 1.035, mentre invita al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Marattin 1.036 e Sottanelli 1.037.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con i pareri espressi dal relatore.

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  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che le proposte emendative per le quali i relatori hanno proposto l'accantonamento devono intendersi accantonate.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.20, finalizzato a prevedere che per il 2024 i bandi per la selezione dei volontari da impiegare in progetti del Servizio civile universale prevedano un contingente minimo di operatori non inferiore a quello del 2023. Nel rilevare come l'esperienza nell'ambito del Servizio civile costituisca per i giovani del nostro Paese un'occasione di crescita formativa estremamente utile, anche nell'ottica del futuro inserimento nel mondo del lavoro, oltre che di maturazione di un senso civico e di appartenenza alla collettività, richiama l'attenzione sulla necessità che il Governo stanzi a tale fine adeguate risorse finanziarie, in una misura perlomeno pari a quella già prevista per l'esercizio 2023, onde soddisfare le numerose richieste di partecipazione ai progetti del Servizio civile universale che provengono dalle nuove generazioni.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Boschi 1.20, di cui condivide appieno le finalità, evidenziando come la riduzione delle risorse destinate al Servizio civile universale non potrà che mettere a serio repentaglio anche lo svolgimento delle attività di volontariato prestate, soprattutto nelle aree interne e meno sviluppate del nostro Paese, da enti certamente meritevoli, quali ad esempio le Confraternite della misericordia, attive in particolare nel fornire una prima assistenza sanitaria in favore dei soggetti più vulnerabili della nostra popolazione. Ricorda, peraltro, come in recenti occasioni lo stesso Governo abbia reso rassicurazioni in ordine alla possibilità di reperire congrue risorse finanziarie, tali da garantire se non altro, come già ricordato dalla deputata Boschi, il mantenimento delle dotazioni già destinate al Servizio civile universale, in particolare per lo svolgimento di attività a sostegno della terza e quarta età, da cui traggono al contempo notevole beneficio anche i tanti enti locali del nostro Paese che spesso soffrono una grave carenza del personale medico di base. Per le suddette ragioni, chiede l'accantonamento dell'emendamento Boschi 1.20.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, specifica che, essendo le Commissioni riunite già in fase di votazioni non è consentito, se non in via eccezionale, concedere la parola ai deputati che non siano componenti delle Commissioni, salvi, ovviamente, i casi di sostituzione.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) osserva che, per prassi costante, è invalsa la consuetudine di concedere comunque la parola in dichiarazione di voto a quei deputati che, anche se non componenti delle Commissioni di merito, abbiano sottoscritto le proposte emendative in votazione.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel ribadire quanto in precedenza precisato dal punto di vista della corretta interpretazione del dettato regolamentare, prende comunque atto che il gruppo del Partito Democratico ha ora comunicato che il deputato Toni Ricciardi partecipa ai lavori odierni delle Commissioni riunite I e V in sostituzione della deputata Schlein.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (AZ-PER-RE) sottoscrive l'emendamento Boschi 1.20 e si associa alla richiesta di un suo accantonamento.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo non intendono accedere alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Boschi 1.20, su cui confermano l'invito al ritiro.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Boschi 1.20.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Scotto 1.24, Pag. 14che differisce ulteriormente al 31 dicembre 2024 la proroga, già prevista sino al 30 giugno 2024 dal comma 6 dell'articolo 1 del provvedimento in esame, del termine per la stipulazione delle convenzioni relative ai lavoratori socialmente utili, nonché del termine entro il quale i soggetti a tal fine già impegnati possono essere assunti da parte della pubblica amministrazione utilizzatrice, in deroga ai limiti stabiliti per le facoltà assunzionali, ritenendo irragionevole la posizione di contrarietà al riguardo manifestata dal Governo e dai relatori.

  Daniela TORTO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.26, di contenuto identico all'emendamento Scotto 1.24, associandosi alle considerazioni dianzi svolte dalla deputata Guerra. Nel chiedere pertanto l'accantonamento delle citate proposte emendative, invita il Governo e i relatori a svolgere una più approfondita riflessione al fine di compiere uno sforzo ulteriore e prevedere una proroga di altri sei mesi, rispetto alla quale stenta a comprendere la contrarietà manifestata in sede di espressione dei pareri.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Scotto 1.24 e Torto 1.26, richiama l'attenzione sul fatto che proposte emendative di analogo contenuto sono state presentate anche da taluni esponenti della maggioranza, che, a fronte della preventivata contrarietà del Governo, hanno poi provveduto a ritirarle. Ritiene infatti che aver previsto, all'articolo 1, comma 6, del decreto in esame, una proroga di soli sei mesi probabilmente è giustificata da motivazioni di cui sarebbe opportuno che il Parlamento venisse reso edotto. In particolare, sarebbe necessario comprendere se vi sia la concreta intenzione di procedere effettivamente all'assunzione dei lavoratori socialmente utili interessati dalla disposizione in esame, ovvero se gli stessi continueranno a versare in una situazione di estrema precarietà, a dispetto delle ripetute affermazioni del Governo che ha più volte richiamato la necessità di favorire processi di fidelizzazione del personale impiegato e di valorizzare le capacità professionali nel frattempo acquisite.
  Evidenzia, altresì, un ulteriore aspetto riguardante la palese disparità di trattamento riservato alle diverse categorie di lavoratori socialmente utili, dal momento che la limitata proroga al 30 giugno 2024 concerne solo quelli impiegati nella Regione Siciliana mentre, ad esempio, per quelli che prestano servizio nella regione Calabria il termine previsto per la prosecuzione dei rapporti in atto è decisamente più ampio.

  Paolo TRANCASSINI (FDI), nel ripercorrere lo sviluppo della disciplina dei lavoratori socialmente utili, ricorda che all'origine era stata prevista la stipulazione di contratti a tempo determinato di durata annuale per avviare al lavoro nelle pubbliche amministrazioni coloro che erano privi di occupazione.
  A seguito alle numerose proroghe che si sono succedute nel tempo, tuttavia, il numero di lavoratori pubblici precari è divenuto enorme e, poiché per tali contratti non era previsto il versamento dei contributi previdenziali, è ben possibile parlare di una sorta di «lavoro in nero di Stato». Avendo ricoperto l'incarico di sindaco, ricorda che tali lavoratori avevano la necessità di essere riconfermati di anno in anno nonostante ricoprissero spesso importanti funzioni all'interno delle pubbliche amministrazioni, che da lungo tempo non assumevano personale di ruolo.
  Nell'evidenziare lo sforzo che è stato fatto per mantenere in servizio i lavoratori socialmente utili della regione Lazio, sottolinea che per lo più si tratta di lavoratori in età avanzata, che rischiano di rimanere senza occupazione a pochi anni dall'età prevista per il pensionamento. Per le ragioni esposte, ritiene che non sia opportuno intervenire sulla questione con ulteriori proroghe, ma piuttosto sia necessario affrontarla in modo sistematico e definitivo.

  Ida CARMINA (M5S), nel far presente che, avendo ricoperto l'incarico di sindaco, conosce bene la situazione dei lavoratori socialmente utili della Regione Siciliana, concorda con il deputato Trancassini sul fatto che nella grande maggioranza dei casi Pag. 15si tratta di lavoratori prossimi al pensionamento.
  Nel ritenere che la proroga di sei mesi contenuta nel provvedimento in esame sia del tutto insufficiente, richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di un intervento che preveda una soluzione definitiva, ricordando, tra l'altro, che la normativa dell'Unione europea consente ai datori di lavoro di stipulare contratti a tempo determinato per un massimo di 36 mesi.
  Aggiunge, inoltre, che gli enti locali che si trovano in una condizione di dissesto finanziario non hanno potuto stabilizzare i lavoratori socialmente utili, generando una disparità di trattamento rispetto a coloro che invece sono stati assunti stabilmente. Chiede, infine, che, mediante l'approvazione delle proposte emendative in esame, la proroga prevista al comma 6 dell'articolo 1 sia estesa a tutto l'anno 2024, facendo presente che le risorse utilizzate a copertura sono regionali e, pertanto, la spesa non grava sul bilancio dello Stato.

  Luigi MARATTIN (IV-C-RE), con riferimento alle considerazioni della collega Carmina circa l'assenza di oneri per il bilancio dello Stato del prolungamento dei contratti dei lavoratori socialmente utili, fa presente che i bilanci regionali rientrano nel più ampio aggregato della spesa delle pubbliche amministrazioni, rilevante anche ai fini del rispetto delle regole di finanza pubblica vigenti nell'ambito dell'Unione europea.
  Nel condividere le osservazioni esposte dal deputato Trancassini sulla necessità di una soluzione definitiva della questione, fa notare che, nel corso degli anni, gli stessi partiti, quando erano all'opposizione, hanno chiesto la proroga dei rapporti di lavoro dei lavoratori socialmente utili e, invece, hanno cercato di non concederla quando facevano parte della maggioranza.
  Invita, pertanto, ad affrontare il tema con serietà evitando speculazioni politiche.

  Marco GRIMALDI (AVS) domanda se il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sulle proposte emendative in esame sia dovuto a motivi che attengono alla copertura finanziaria oppure se, invece, maggioranza e Governo intendono opporsi alla possibilità di assicurare sino alla fine dell'anno in corso i servizi di pubblica utilità che vengono assicurati dai lavori socialmente utili.
  Ricorda che la situazione odierna è stata causata dai numerosi provvedimenti che, nel corso del tempo, hanno favorito la precarizzazione del lavoro, determinando la dequalificazione del lavoro e delle condizioni di occupazione.
  Si chiede, inoltre, se, non accedendo alla richiesta di ulteriore proroga, il Governo intenda interrompere anche l'erogazione delle forme di sostegno al reddito che dovrebbero sostituire il reddito di cittadinanza e se all'interno della maggioranza è presente una posizione univoca sul tema.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO, nel ricordare che la proroga di provvedimenti in scadenza contribuisce alla creazione di un regime di incertezza giuridica, concorda con il deputato Trancassini sulla necessità di affrontare la questione dei lavoratori socialmente utili con un intervento definitivo, sottolineando la ferma volontà del Governo di non trascurare la posizione di nessuno dei soggetti coinvolti.
  Riguardo all'affermazione dell'onorevole Carmina concernente le risorse con cui si provvede agli oneri derivanti dai contratti dei lavoratori socialmente utili della Regione Siciliana, conferma che i bilanci delle regioni a statuto speciale, benché rientrino nell'aggregato della spesa delle pubbliche amministrazioni, sono comunque soggetti a una particolare disciplina contabile.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), nel ringraziare la sottosegretaria Savino per aver assicurato l'intendimento del Governo di trovare una definizione alla questione dei lavoratori socialmente utili, evidenzia che il tema, che è stato affrontato in passato da diversi Governi, non potrà presumibilmente essere risolto nei prossimi sei mesi. Per tale ragione chiede che, mediante l'approvazione delle proposte emendative in esame, sia prevista una proroga fino alla fine dell'anno in corso, in modo da garantirePag. 16 l'erogazione di servizi a beneficio della collettività grazie all'impiego di soggetti privi di occupazione.

  Luigi MARATTIN (IV-C-RE), intervenendo sulla questione delle risorse finanziarie utilizzate per provvedere alle spese derivanti dai contratti socialmente utili stipulati dalle regioni, precisa che la particolarità delle regioni a statuto speciale consiste nel fatto che circa nove decimi dei tributi erariali riscossi rimangono sul territorio e, quindi, obietta che un incremento di spesa in tali regioni influirebbe comunque sul risultato consolidato delle pubbliche amministrazioni. Aggiunge, infatti, che l'accordo stipulato nel 2016 tra lo Stato e la Regione Siciliana in materia di finanza pubblica, con la sostituzione del principio del riscosso con quello del maturato nella determinazione delle quote di tributi spettanti alla regione, avrebbe comportato un notevole aggravio per il bilancio dello Stato.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 1.24 e Torto 1.26.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori, rivedendo il parere in precedenza espresso sull'emendamento Cappelletti 1.64, ne propone l'accantonamento.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con la proposta di accantonamento formulata del relatore.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che l'emendamento Cappelletti 1.64 deve intendersi accantonato.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) dichiara il proprio stupore per il parere contrario formulato con riferimento all'emendamento 1.65 da lui presentato, che proroga dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025 la data entro la quale può essere acquistato un immobile residenziale di classe energetica A o B da organismi di investimento collettivo del risparmio immobiliari o dalle imprese costruttrici al fine di beneficiare della detrazione d'imposta del 50 per cento dell'importo per il pagamento dell'IVA.
  Nel ricordare che l'attuale Governo ha posto notevoli limitazioni al superbonus rendendolo di fatto fruibile soltanto da parte dei soggetti che hanno capienza fiscale, si chiede se il Governo non intenda con questo ennesimo parere negativo opporsi alla transizione energetica. Sottolinea che sinora il superbonus è stato utilizzato per migliorare circa 500.000 edifici su 12 milioni di edifici esistenti nel Paese, di cui almeno 8 milioni necessiterebbero di un efficientamento energetico.
  Rileva che la posizione del Governo sulla proposta emendativa in esame non favorisce il processo di transizione energetica e, come sta accadendo per gli agricoltori che stanno protestando in questi giorni, dimentica i soggetti che versano in situazioni di difficoltà.

  Le Commissione respingono l'emendamento Ubaldo Pagano 1.65.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) chiede per quale ragione l'emendamento Barbagallo 1.87 non sia stato accantonato al pari dell'emendamento Aiello 1.81 di contenuto analogo.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori, modificando il parere espresso in precedenza sull'emendamento Barbagallo 1.87, ne propone l'accantonamento.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con la proposta di accantonamento del relatore.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che l'emendamento Barbagallo 1.87 deve intendersi accantonato.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), nel dichiarare di sottoscrivere l'emendamento Scotto 1.125, chiede che tale emendativo sia accantonato al pari di altre proposte di Pag. 17analogo contenuto riguardanti la proroga del personale precario della pubblica amministrazione. Evidenzia che si tratta di una questione drammatica perché i lavoratori precari, che pure hanno svolto un periodo di formazione e di crescita professionale all'interno delle pubbliche amministrazioni, ottengono la stabilizzazione solo in modo sporadico, in relazione al possesso dei requisiti richiesti nel momento in cui viene disposta la medesima stabilizzazione e alla disponibilità delle necessarie risorse da parte dell'amministrazione interessata. In attesa di una soluzione definitiva al problema del precariato nelle pubbliche amministrazioni, chiede di approvare la proroga prevista nella proposta emendativa in esame.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Scotto 1.125.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.127, che, analogamente all'emendamento Scotto 1.125, appena respinto, prevede la proroga delle disposizioni per la stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione, incidendo su un tema già affrontato nel precedente decreto-legge in materia di proroga di termini. Dichiara, quindi, di non comprendere le ragioni del parere espresso nella giornata odierna dai relatori e dal Governo e si chiede se il Governo abbia realmente assunto la decisione di prevedere l'indizione di nuovi concorsi pubblici come unica modalità di accesso alla pubblica amministrazione. Al riguardo, segnala come vi siano state dichiarazioni contraddittorie da parte di esponenti della maggioranza e si chiede se l'invito al ritiro sia stato formulato solo perché l'emendamento in esame è stato presentato da un deputato dell'opposizione.

  Silvio LAI (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Ubaldo Pagano 1.127, ritenendo che si tratti di un argomento di evidente rilevanza, come dimostra il fatto che vi siano altri emendamenti, presentati da parlamentari di tutti i gruppi, che si pongono un'analoga finalità. Si chiede pertanto se l'emendamento in esame non possa essere accantonato al fine di essere esaminato unitamente alle altre proposte emendative che riguardano la medesima materia. Invita quindi i relatori e il Governo a riconsiderare il parere precedentemente espresso.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO ritiene che l'emendamento Ubaldo Pagano 1.127 possa essere accantonato al fine di una sua più approfondita valutazione.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori sul provvedimento, concorda con la proposta di accantonamento dell'emendamento Ubaldo Pagano 1.127.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che l'emendamento Ubaldo Pagano 1.127 deve intendersi accantonato.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), intervenendo sull'emendamento Alfonso Colucci 1.137, di cui è cofirmatario, osserva come esso sia rivolto a porre rimedio alle criticità poste dalla disciplina relativa alla verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte degli enti locali in materia di riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni previsti dal cosiddetto piano della performance. In particolare segnala che la circolare attuativa è stata emanata dalla Ragioneria generale dello Stato solo lo scorso 3 gennaio, rendendo di fatto impossibile per gli enti locali rispettare il raggiungimento dei citati obiettivi. Trattandosi di una questione che ha un impatto certamente rilevante per gli enti locali interessati, invita, quindi, i relatori e il Governo a valutare l'opportunità di accantonarlo al fine di poter svolgere un supplemento di riflessione.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.134, condivide le considerazioni svolte dal collega Dell'Olio ed evidenzia come sia indiscussa la volontà dei comuni di collaborarePag. 18 per il raggiungimento degli obiettivi previsti. Al riguardo ribadisce il fatto che la circolare attuativa è stata emanata tardivamente e, pertanto, non sarà possibile per i comuni raggiungere i predetti obiettivi. Rileva, inoltre, che si tratta di una criticità evidenziata anche dall'ANCI che, a suo giudizio, andrebbe presa nella dovuta considerazione.

  Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), nel richiamare le finalità dell'emendamento a sua firma 1.130, identico alle altre proposte emendative già illustrate dai colleghi intervenuti, invita il Governo a valutare l'opportunità di individuare una soluzione alla questione sollevata, al fine di non mettere in difficoltà i comuni. Chiede, quindi, che gli identici emendamenti possano essere accantonati ai fini di una loro più compiuta valutazione.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO osserva come la contrarietà formulata con riguardo agli emendamenti in esame sia motivata dal fatto che gli interventi proposti non risultano in linea con la prospettata riforma del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, attualmente all'esame del Governo. Conferma quindi l'invito al ritiro precedentemente formulato.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione anche a nome degli altri relatori, conferma l'invito al ritiro degli identici emendamenti Steger 1.130, Zaratti 1.133, Roggiani 1.134 e Alfonso Colucci 1.137.

  Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), preso atto di quanto rappresentato dalla sottosegretaria Savino in ordine all'intenzione del Governo di intervenire sulla materia nell'ambito della riforma del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, ritira l'emendamento a sua firma 1.130.

  Silvia ROGGIANI (PD-IDP) stigmatizza il fatto che il Governo ancora una volta, in presenza di emendamenti presentati dai gruppi di opposizione che sollevano una rilevante questione da risolvere, preannuncia la presentazione di un successivo provvedimento che affronterà la materia. Chiarisce, al riguardo, che gli emendamenti in esame sono volti a prevedere una mera proroga delle disposizioni relative al raggiungimento degli obiettivi di performance per l'anno 2023 da parte degli enti locali, che ben può conciliarsi con un successivo intervento di carattere sistematico.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), con riferimento a quanto dichiarato dalla sottosegretaria Savino, dichiara di comprendere le buone intenzioni del Governo, ma teme che l'intervento prospettato potrebbe non essere sufficientemente tempestivo.
  Ad ogni modo, ritiene che la mancata proroga relativa al raggiungimento degli obiettivi da parte degli enti locali possa generare futuri contenziosi, sottolineando l'opportunità di intervenire al riguardo già nell'ambito di questo provvedimento, ferma restando la possibilità per il Governo di intervenire successivamente con la prevista riforma del testo unico sull'ordinamento degli enti locali.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi, evidenziando come gli emendamenti in esame sono volti a rinviare l'applicazione della nuova disciplina relativa al raggiungimento degli obiettivi in materia di tempi di pagamento al piano della performance per l'anno 2024. Ritiene, pertanto, non coerente che, in luogo della proroga, si assicuri che il Governo intende intervenire con un successivo provvedimento che ponga mano alla riforma del testo unico sull'ordinamento degli enti locali, che è cosa ben diversa dal prevedere una disciplina transitoria limitata all'anno 2023. Su tale delicata questione ritiene che il Governo e i relatori dovrebbero provvedere ad un supplemento di riflessione.

  Marco GRIMALDI (AVS) insiste affinché i relatori ed il Governo accolgano la richiesta di accantonare gli identici emendamentiPag. 19 in esame al fine di consentire agli enti locali di poter rispettare le norme relative al raggiungimento degli obiettivi in materia di tempi di pagamento. Ritiene quindi assai sensato prevedere una proroga per l'anno 2023 della disciplina vigente e poi, eventualmente, intervenire con la riforma della disciplina contenuta nel testo unico sugli enti locali. Chiede, quindi, che gli emendamenti in esame possano essere accantonati ed eventualmente riformulati, evidenziando come essi siano stati presentati pressoché da tutti i gruppi parlamentari.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zaratti 1.133, Roggiani 1.134 e Alfonso Colucci 1.137.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), intervenendo in qualità di cofirmataria sull'articolo aggiuntivo Marattin 1.036, evidenzia come esso sia volto a prevedere la proroga di alcune misure in materia di smart working per i lavoratori fragili.
  Nel rilevare che le Commissioni hanno ancora molto lavoro da svolgere, dovendo ancora esaminare molti emendamenti accantonati, ritiene che sia una scelta di buon senso quella di accantonare anche tale emendamento, dal momento che riguarda una questione che ha ricevuto in passato l'appoggio di tutti i gruppi parlamentari, compreso quello di Fratelli d'Italia.
  Dichiara, quindi, di non comprendere la rigidità della posizione assunta in questa sede da parte della maggioranza. In particolare, evidenzia come si tratti semplicemente di individuare risorse finanziarie adeguate al fine di prevedere la proroga delle citate misure a favore dei lavoratori fragili. Al riguardo, fa presente che il Governo ha dimostrato di poter individuare risorse finanziarie per i più disparati interventi normativi anche di dubbia rilevanza, a cominciare da quelli per incrementare le collaborazioni per gli staff dei Ministeri, mentre adesso dichiara di non poter far fronte agli oneri connessi alla proroga oggetto della proposta emendativa in esame.
  Ribadisce come in questo caso si tratti di interventi a favore dei lavoratori fragili sui quali non ritiene davvero comprensibile che il Governo conduca una battaglia che giudica ideologica. Ritiene, al contrario, che su tale delicata questione occorra dare voce alle molte istanze provenienti dalla società civile e che il Governo, formulando un parere contrario, compia un grave errore, pertanto chiede che la proposta emendativa possa essere accantonata.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (AZ-PER-RE), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.037, si associa alla richiesta di accantonamento avanzata dalla collega Boschi, ritenendo che su questi temi il Governo dovrebbe mostrare maggiore sensibilità anche in considerazione dell'esiguità degli oneri finanziari previsti.

  Silvio LAI (PD-IDP), nel chiedere di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Marattin 1.036, fa presente che sarebbe opportuno prevedere lo stesso trattamento per i lavoratori fragili del settore pubblico e per quelli del settore privato, stigmatizzando il fatto che nella seduta odierna la maggioranza ha già respinto importanti emendamenti in materia di efficienza energetica degli edifici.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) insiste per l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Marattin 1.036 e Sottanelli 1.037 che sono, peraltro, analoghi agli articoli aggiuntivi Mari 1.034 e Scotto 1.035 che sono stati accantonati e che differiscono solo dal punto di vista della copertura finanziaria. Ritiene, pertanto, che tutte le citate proposte emendative possano essere accantonate anche ai fini di una loro eventuale riformulazione.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori, accogliendo gli inviti formulati in tal senso, propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Marattin 1.036 e Sottanelli 1.037.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con la proposta di accantonamento formulata dal relatore.

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  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che gli identici articoli aggiuntivi Marattin 1.036 e Sottanelli 1.037 devono intendersi accantonati.
  Con riferimento ai lavori delle Commissioni riunite, alla luce della conclusione della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo che ha approvato il calendario dei lavori della prossima settimana, propone di convocare una riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni al termine della seduta odierna al fine di concordare le tempistiche relative prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Marco GRIMALDI (AVS) propone alla presidenza di convocare immediatamente la riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni, sospendendo per il momento l'esame del provvedimento.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, concordi le Commissioni, sospende la seduta per consentire lo svolgimento di una riunione degli uffici di presidenza delle medesime Commissioni.

  La seduta, sospesa alle 17.30, riprende alle 17.40.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, comunica che, secondo quanto convenuto nella riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e V, appena svolta, i relatori e il Governo procederanno in questa sede alla sola espressione dei pareri sulle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 2 del decreto-legge.

  Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri relatori, invita al ritiro dell'emendamento Roggiani 2.4, mentre propone di accantonare gli emendamenti Roggiani 2.7, Mascaretti 2.14, Iezzi 2.16 e Trancassini 2.20. Invita, inoltre, i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Steger 2.22, Ubaldo Pagano 2.26, Alfonso Colucci 2.27 e Zaratti 2.28, mentre propone di accantonare gli emendamenti Cannata 2.29, Trancassini 2.30, Testa 2.31 e 2.35, Benvenuti Gostoli 2.34, Trancassini 2.36, Cannata 2.37, Alfonso Colucci 2.41, Comaroli 2.46 e 2.45, nonché gli identici emendamenti Iezzi 2.53 e Trancassini 2.54. Invita, inoltre, al ritiro dell'emendamento Ruffino 2.56, mentre propone di accantonare l'emendamento Caramanna 2.58, nonché gli identici articoli aggiuntivi Pella 2.08 e Steger 2.019, gli identici articoli aggiuntivi Iezzi 2.09 e Trancassini 2.011 e gli identici articoli aggiuntivi Roggiani 2.013 e Palombi 2.014.

  La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con i pareri espressi dal relatore.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che le proposte emendative per le quali i relatori hanno proposto l'accantonamento devono intendersi accantonate.

  Luigi MARATTIN (IV-C-RE), intervenendo sull'ordine dei lavori, e considerato in particolare l'assai elevato numero di proposte emendative riferite agli articoli 1 e 2 del provvedimento in esame di cui è stato proposto l'accantonamento, si interroga sull'effettiva utilità che le Commissioni siano convocate nella giornata di domani per proseguire i propri lavori in sede referente, laddove forse potrebbe ritenersi maggiormente conveniente e produttivo aggiornare i lavori stessi direttamente all'inizio della prossima settimana, procedendo in quella sede, una volta acquisiti i pareri definitivi del Governo, all'esame delle sole proposte emendative segnalate in via prioritaria dai diversi gruppi parlamentari.

  Marco GRIMALDI (AVS), pur comprendendo la ratio dell'intervento svolto dall'onorevole Marattin, ritiene opportuno confermare la seduta in sede referente programmata per la giornata di domani sulla base delle determinazioni assunte nell'ultima riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, a condizione ovviamente che la prosecuzione dei lavori possa avvenire in un clima maggiormentePag. 21 fattivo. Al riguardo, evidenzia infatti che il Governo ha già avuto a disposizione sufficiente tempo per giungere alla definizione dei pareri sulle proposte emendative segnalate dai gruppi.

  Paolo TRANCASSINI (FDI) concorda circa l'opportunità che le Commissioni I e V proseguano i propri lavori in sede referente anche nella giornata di domani, come del resto convenuto nella riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle medesime Commissioni, appena conclusa. Osserva che, in tal modo, sarà possibile destinare un adeguato spazio di tempo alla discussione delle diverse tematiche oggetto delle proposte emendative segnalate dai gruppi, sottolineando come tale discussione sia senz'altro un'importante occasione di dibattito tra le diverse forze politiche, come si è dimostrato in occasione dell'esame delle proposte emendative relative alla proroga dei contratti dei lavoratori socialmente utili. Evidenzia, infatti, che il dispiegarsi della dialettica parlamentare giova alla discussione sul merito delle singole tematiche, consentendo l'emersione delle diverse posizioni politiche.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, anche tenendo conto del dibattito appena svoltosi, conferma che, in linea con le decisioni già assunte nella precedente riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentati dei gruppi, le Commissioni riunite restano convocate per le ore 14.30 di domani ai fini della prosecuzione dell'esame in sede referente del provvedimento.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 17.55.