CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 gennaio 2024
243.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 31 gennaio 2024. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.

  La seduta comincia alle 14.20.

Variazione della composizione della Commissione.

  Nazario PAGANO presidente, comunica che, per il Movimento 5 Stelle, il deputato Riccardo Ricciardi cessa di far parte della Commissione e che, per il medesimo gruppo, entra a farne parte la deputata Enrica Alifano.

Modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia.
C. 976 cost. Consiglio regionale Friuli-Venezia Giulia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2023.

  Nazario PAGANO presidente, ricorda che era stato fissato a mercoledì 24 gennaio, alle ore 15, il termine per la presentazione di proposte emendative. Avverte che ne sono state presentate 28 (vedi allegato 1). Avverte altresì che l'onorevole Serracchiani ha sottoscritto le proposte emendative De Monte 1.9 e 1.01, Alfonso Colucci 4.1, 5.1, 5.2, 5.6, 5.7 e 5.8 e Zaratti 6.1 e 6.2.

  Alfonso COLUCCI (M5S) illustra il complesso delle proposte emendative presentate dal gruppo del Movimento 5 Stelle, volte a introdurre modifiche migliorative di un provvedimento che, al momento, si caratterizza per vaghezza di contenuti; critica in particolare il fatto che il testo da una parte sancisce la reintroduzione delle provincie e dall'altra prevede enti di area vasta, utilizzando dunque un concetto che attiene a una partizione di natura organizzativa – province – e uno che attiene a una dimensione più progettuale che amministrativa. Sottolinea come questa vaghezza Pag. 101definitoria sia causa della mancata individuazione di ruoli e funzioni e come dunque l'esigenza di avvicinare l'esercizio delle funzioni amministrative alle popolazioni non sia sorretta da un contenuto specifico del decentramento. A questa incertezza si aggiunge l'incertezza sull'impatto finanziario della riforma, che crea autonomi centri di spesa, con indubbio aumento dei costi per la regione, senza che ciò comporti un miglioramento dei servizi.
  Stigmatizza inoltre la decisione di prevedere l'elezione diretta per gli organi dell'istituendo ente intermedio, ritenendo che questa modalità di costituzione dell'ente ne accentui una natura politica che non si concilia con la dimensione politica comunale e regionale.
  Nel ribadire come il progetto di legge costituzionale risenta di incertezze terminologiche, perché confusamente si riferisce a enti intermedi, a enti di area vasta e a province, senza definire correttamente la natura dell'ente, in contrasto con la dottrina costituzionale che invece ciò impone, evidenzia che gli emendamenti presentati dal suo gruppo sono volti a correggere queste incertezze del testo, chiarendo natura e funzioni degli enti intermedi che la Regione Friuli Venezia Giulia intende istituire.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, per quanto riguarda le proposte emendative riferite all'articolo 1 della proposta di legge costituzionale, formula un invito al ritiro degli emendamenti De Monte 1.1 e 1.2 ed esprime parere favorevole all'emendamento De Monte 1.3; esprime poi un parere contrario sugli emendamenti Zaratti 1.4, Alfonso Colucci 1.5, Zaratti 1.6 e 1.7, Alfonso Colucci 1.8 e De Monte 1.9; esprime poi un parere favorevole sull'articolo aggiuntivo De Monte 1.01, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), esprimendo altrimenti un parere contrario. Esprime altresì un parere contrario sull'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 1.02.
  Passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2, esprime un parere contrario sugli emendamenti Alfonso Colucci 2.1, 2.2 e 2.3 mentre propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01.
  Per quanto riguarda gli articoli 3 e 4 del provvedimento, formula un parere contrario sull'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 3.01 e sull'emendamento Alfonso Colucci 4.1.
  Formula infine un parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 5 e all'articolo 6.

  Il Ministro Roberto CALDEROLI dichiara di esprimere pareri conformi a quelli della relatrice.

  Nazario PAGANO, presidente, dà conto delle sostituzioni.

  Carmela AURIEMMA (M5S), appreso che una delle sostituzioni ad diem delle quali la presidenza ha dato conto riguarda un deputato già designato sostituto ad rem su questo provvedimento, chiede se ciò sia consentito dal Regolamento.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente il deputato sostituto ad rem, cioè per l'esame di un determinato progetto di legge, subentra a ogni effetto nelle funzioni di commissario per quello specifico provvedimento e, conseguentemente, può essere a sua volta sostituito ad diem, per una specifica seduta nella quale quel provvedimento sia trattato.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento De Monte 1.1 e annuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Alfonso COLUCCI (M5S) richiama i contenuti dell'emendamento De Monte 1.1, volto a sostituire nella legge costituzionale n. 1 del 1963 l'espressione «scuola dell'obbligo» all'attuale espressione «scuola obbligatoria» ed a sostituire l'espressione «edilizia residenziale pubblica» all'attuale espressione «edilizia popolare», esprimendo stupore per il parere contrario formulato dalla relatrice e dal Governo.

  Filiberto ZARATTI (AVS) si associa allo stupore del collega Colucci per il parere Pag. 102contrario sull'emendamento in esame. Evidenzia in particolare il buon senso dell'utilizzo dell'espressione «scuola dell'obbligo» in luogo della vecchia dizione «scuola obbligatoria».

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, nel sottolineare come anche lei, a prima vista, avesse reputato la modifica proposta dall'emendamento De Monte 1.1 di buon senso, fa presente di aver successivamente appurato che l'espressione più corretta è proprio quella di «scuola obbligatoria»: evidenzia infatti che oggi l'obbligo scolastico non è più collegato a specifici cicli di studio, cui allude l'espressione «scuola dell'obbligo», bensì alla frequenza scolastica per 10 anni, a prescindere dalla conclusione di uno specifico ciclo. Per quanto riguarda la seconda parte dell'emendamento, relativa all'edilizia residenziale pubblica, fa presente di aver formulato un parere favorevole sull'emendamento De Monte 1.3 che tale aspetto tratta specificamente. Ciò chiarito, ribadisce il proprio invito al ritiro dell'emendamento De Monte 1.1.

  Nazario PAGANO, presidente, rileva che l'onorevole De Monte non intende ritirare l'emendamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti De Monte 1.1 e 1.2.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento De Monte 1.3.

  La Commissione approva all'unanimità l'emendamento De Monte 1.3 (vedi allegato 2).

  Filiberto ZARATTI (AVS) chiede l'accantonamento dell'emendamento 1.4, a sua firma, evidenziando come la modifica proposta presenti un contenuto analogo a quello dell'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01, per il quale la relatrice ha proposto un accantonamento. Stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza, che esprime sempre parere contrario sugli emendamenti dell'opposizione, anche quando coincidono con emendamenti di maggioranza che si decide invece di accogliere. Ritiene statisticamente impossibile e molto preoccupante che tutte le proposte emendative dell'opposizione siano da rigettare e invita la maggioranza a esprimere apertamente tale metodo, al fine di risparmiare all'opposizione l'incombenza di provare a migliorare i provvedimenti in esame.

  Nazario PAGANO presidente, chiede alla relatrice se intenda rivedere il proprio parere contrario sull'emendamento Zaratti 1.4. accogliendo la richiesta di accantonamento.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, conferma il proprio parere contrario.

  Alfonso COLUCCI (M5S) sottolinea come effettivamente l'emendamento Zaratti 1.4 e l'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01 presentino lo stesso oggetto, sottoponendo a una richiesta di referendum l'istituzione di nuovi enti. Ritiene pertanto che il parere contrario sull'emendamento Zaratti abbia natura esclusivamente ideologica.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 1.4.

  Alfonso COLUCCI (M5S) illustra l'emendamento 1.5, a sua prima firma, volto a risolvere alcune delle predette incertezze definitorie presenti nel provvedimento. L'emendamento è infatti volto a spostare il richiamo alle città metropolitane dall'articolo 7, numero 3) della legge costituzionale n. 1 del 1963 al nuovo numero 3-bis), riconducendo correttamente le città metropolitane alla categoria degli enti di area vasta. Evidenzia come la modifica non rappresenti un bizantinismo, ma sia motivata dalla convinzione che la collocazione dei concetti aiuti a chiarire la natura giuridica degli enti di cui si parla.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 1.5.

  Filiberto ZARATTI (AVS), con riferimento all'emendamento a sua firma 1.6, Pag. 103desidera porre un quesito al Ministro relativamente all'ammissibilità della sostituzione delle province con gli enti di area vasta operata dal provvedimento in esame. Dichiara infatti di non comprendere la scelta di tale definizione nominalistica, che considera ridicola, dal momento che gli enti di area vasta, nella migliore delle ipotesi, sono destinati ad avere funzioni tipiche delle province, peraltro previste dalla Costituzione. Chiede quindi se il livello di autonomia concessa alla Regione Friuli Venezia Giulia consenta di derogare al contenuto della Costituzione. Rammenta quindi la larga intesa sull'esigenza di rilanciare il ruolo delle province, segnalando a tale proposito le diverse proposte sull'elezione diretta dei relativi presidenti in corso di esame al Senato. Sperando in un ripensamento da parte della relatrice, ritiene che sia il caso di reintrodurre le vecchie e care province.

  Alfonso COLUCCI (M5S) ritiene che con le incertezze definitorie introdotte dal provvedimento in esame si pongono in contrasto due diversi modelli, il primo dei quali, basato sul decentramento, è rappresentato dalle province, che svolgono funzioni sostanzialmente delegate loro dalle regioni. Segnalando che al contrario le città metropolitane e più ancora gli enti di area vasta rispondono ad un modello caratterizzato dall'autonomia, rileva come il provvedimento in esame applichi una terminologia non appropriata ad enti per i quali si disegnano invece funzioni tipiche delle province e introduca di conseguenza oltre all'incertezza definitoria anche un'incertezza concettuale.

  Filiberto ZARATTI (AVS) ribadisce la richiesta di ottenere un chiarimento in merito alla possibilità della regione Friuli Venezia Giulia di derogare ai principi della Costituzione.

  Il Ministro Roberto CALDEROLI, premesso che si tratta di un'iniziativa regionale, fa presente che si sta procedendo a modificare lo statuto del Friuli Venezia Giulia per introdurvi gli enti di area vasta attraverso una proposta di legge costituzionale, analogamente a quanto avvenne nel 2016 per l'abrogazione delle province. Ritiene quindi che, se fu lecito all'epoca sopprimere le province, analogamente sarà lecito adesso istituire gli enti di area vasta, benché a livello personale non apprezzi la terminologia prescelta.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 1.6 e 1.7 ,Alfonso Colucci 1.8 e De Monte 1.9.

  Nazario PAGANO, presidente, chiede all'onorevole De Monte se intenda accogliere la riformulazione dell'articolo aggiuntivo a sua firma 1.01.

  Isabella DE MONTE (IV-C-RE), nell'evidenziare che il suo articolo aggiuntivo va nel senso dell'autonomia voluta dal Governo, fa presente che avrebbe preferito una ulteriore proposta di riformulazione che mantenesse il riferimento al principio di sussidiarietà contenuta nella versione originale. Dichiara quindi in via subordinata di accogliere la proposta di riformulazione avanzata dalla relatrice.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo De Monte 1.01 (nuova formulazione) (vedi allegato 2); con distinte votazioni, respinge l'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 1.02 e gli emendamenti Alfonso Colucci 2.1, 2.2 e 2.3.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la proposta della relatrice, in assenza di obiezioni, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 3.01.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Alfonso Colucci 4.1 e dichiara il proprio voto favorevole.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 4.1.

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  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Alfonso Colucci 5.1 e dichiara il proprio voto favorevole.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 5.1.

  Alfonso COLUCCI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.2 che affronta un punto nodale del testo, ritenendo che la prevista elezione diretta degli enti di area vasta sia in conflitto con la Costituzione. Come sottolineato dai soggetti auditi e come noto a chi conosce il diritto costituzionale, la regione Friuli Venezia Giulia è tenuta a rispettare i principi della cosiddetta legge Del Rio, in ragione del portato di riforma economica e sociale dell'intervento e dei limiti alla potestà legislativa di tutte le regioni quanto a forma di Governo ed elezione indiretta degli organi territoriali. Richiama quindi la sentenza n. 168 del 2018 nella quale, nel dichiarare l'illegittimità costituzionale delle disposizioni della legge della Regione Siciliana in materia di elezione diretta del presidente del libero consorzio comunale nonché del sindaco metropolitano e del consiglio metropolitano, si evidenzia che i previsti meccanismi di elezione indiretta degli organi di vertice dei nuovi «enti di area vasta» sono funzionali al perseguito obiettivo di semplificazione dell'ordinamento degli enti territoriali, nel quadro della ridisegnata geografia istituzionale, e contestualmente rispondono ad un fisiologico fine di risparmio dei costi connessi all'elezione diretta. Nel far presente che la Corte costituzionale è tornata ripetutamente sulla questione dell'illegittimità costituzionale dell'elezione diretta degli enti di area vasta, invita la relatrice ad un supplemento di riflessione dal momento che la disposizione recata dalla lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 rappresenta un grave vizio del testo in esame.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP), nell'associarsi alle considerazioni del collega, chiede di sottoscrivere l'emendamento Alfonso Colucci 5.2 e preannuncia il proprio voto favorevole.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alfonso Colucci 5.2, 5.3, 5.4, 5.5, 5.6, 5.7 e 5.8 nonché l'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 5.01.

  Filiberto ZARATTI (AVS) interviene sugli emendamenti a sua firma 6.1 e 6.2 che sono volti a sopprimere le due abrogazioni introdotte dall'articolo 6 del provvedimento. Precisa a tale proposito che la lettera a) del comma 1 dell'articolo 6 intende espungere dallo statuto del Friuli Venezia Giulia la disposizione che prevede l'attribuzione alla Regione autonoma della potestà legislativa, tra l'altro, in materia di disciplina dei controlli sugli atti degli enti locali. Quanto alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 6, evidenzia che essa espunge dallo statuto tra l'altro il controllo sugli atti degli enti locali da parte degli organi della Regione nei modi e nei limiti stabiliti con legge regionale in armonia con i principi delle leggi dello Stato. Considera grave, preoccupante e sbagliato eliminare i previsti controlli sugli atti degli enti locali, ritenendo che si tratti di un elemento di garanzia anche per gli stessi amministratori. Dichiara quindi la propria contrarietà ad un regime di deregulation generale, sottolineando che in questo caso vengono compromesse la legittimità e la costituzionalità dell'operato degli enti.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere gli emendamenti Zaratti 6.1 e 6.2 e preannuncia il proprio voto favorevole.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 6.1 e 6.2.

  Nazario PAGANO, presidente, chiede alla relatrice se sia in grado di esprimere il parere sull'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, fa presente di non aver concluso il supplemento di istruttoria sull'articolo aggiuntivo Iezzi 2.01. Chiede quindi al presidente che Pag. 105l'esame del provvedimento possa essere rinviato ad altra seduta.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta della relatrice, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 31 gennaio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.