CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 gennaio 2024
239.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 9

SEDE REFERENTE

  Giovedì 25 gennaio 2024. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze, Lucia Albano.

  La seduta comincia alle 9.35.

DL 212/2023: Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
C. 1630 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 gennaio 2024.

  Marco OSNATO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni I, VIII, XII e XIV, nonché il parere, con una osservazione, del Comitato per la Legislazione; ricorda che la V Commissione esprimerà il parere direttamente per l'Assemblea, mentre la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha comunicato che non esprimerà il parere.
  Dopo aver dato conto delle sostituzioni, ricorda che nella seduta del 24 gennaio la Commissione ha iniziato la votazione degli emendamenti e che ne riprenderà oggi l'esame a partire dall'emendamento Stefanazzi 1.17.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Stefanazzi 1.17 e l'emendamento Ubaldo Pagano 1.18, entrambi sottoscritti dal deputato Merola.

  Marco OSNATO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Bonelli 1.19: si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Stefanazzi 1.20 e Ubaldo Pagano 1.21, entrambi sottoscritti dal deputato Merola.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per illustrare l'emendamento L'Abbate 1.22, Pag. 10rammentando che la proposta intende tutelare l'affidamento incolpevole dei soggetti che non hanno terminato tempestivamente i lavori, prorogando di sei mesi le medesime percentuali di detrazione spettanti al 31 dicembre 2023, a specifiche condizioni legate alla percentuale di lavori svolti.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), ricollegandosi a quanto detto dalla collega Alifano, evidenzia che la proposta emendativa intende consentire alle imprese di completare i lavori in un tempo congruo, anche al fine di tutelare le esigenze di sicurezza sul lavoro.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento L'Abbate 1.22, evidenzia che una proroga è necessaria a maggior ragione in considerazione del fatto che i titolari delle agevolazioni, in regola con lo scadenziario previsto dalla legge, subiscono conseguenze di ritardi nei lavori dovuti a fattori esterni, tra cui la scarsità delle forniture e l'aumento conseguente dei prezzi e, soprattutto, le difficoltà del mercato di smaltire i crediti derivanti dalle agevolazioni edilizie. Conclude sottolineando che una proroga appare opportuna anche solo per consentire una via d'uscita ordinata dal periodo di vigenza della misura agevolativa.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti L'Abbate 1.22 e 1.23, quest'ultimo sottoscritto dalla deputata Alifano.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra la proposta emendativa 1.24 a propria firma, evidenziando la necessità di venire incontro alle esigenze degli Istituti autonomi per le case popolari, in quanto i relativi edifici sono quelli che presentano un maggiore bisogno di interventi per il risparmio energetico; evidenzia che la proposta emendativa è posta a sostegno delle fasce deboli della popolazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Merola 1.24.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) illustra l'emendamento 1.25 a propria firma, evidenziando che esso recepisce alcune esigenze rilevate nel corso delle audizioni in ordine alle incertezze normative sui crediti ceduti e alle difficoltà di smaltimento degli stessi sul mercato. Ritiene dunque necessario che si intervenga con uno strumento statale per assorbire tali crediti, al fine di evitare speculazioni – come già avvenuto in passato – che costringano i cittadini ad accettare condizioni di cessione insostenibili. Ritiene che il Governo debba intervenire tempestivamente, anche allo scopo di evitare le problematiche già affrontate in passato con lo smaltimento dei non performing loans del sistema bancario.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Stefanazzi 1.25, Del Barba 1.26, sottoscritto dal deputato Merola, e l'emendamento Borrelli 1.27, sottoscritto anch'esso dal collega Merola.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) illustra l'emendamento 1.31 a propria firma, rammentando che esso intende tutelare le fasce più deboli della popolazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefanazzi 1.31.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) illustra l'emendamento 1.32, del quale è cofirmatario, rammentando che la proposta intende recepire le indicazioni dei soggetti intervenuti in audizione allo scopo di consentire la proroga del superbonus al 110 per cento in favore dei condomini. Osserva che in tal modo si offrirebbe tutela a coloro che hanno intrapreso i lavori tempestivamente, in un momento storico in cui ancora non era del tutto chiaro l'intento dell'Esecutivo nei confronti del superbonus. Evidenzia infine che il proprio gruppo parlamentare ha ritenuto necessario raccogliere le richieste provenienti dai soggetti auditi, in questo caso rappresentative di istanze realmente diffuse e provenienti dalla società civile.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) sottolinea che la proposta emendativa, della quale è cofirmatario,Pag. 11 serve a consentire che si completi il risanamento di un patrimonio edilizio di natura condominiale, che ben difficilmente potrebbe essere riqualificato in assenza di incentivi. Si riferisce in particolare ai complessi abitativi dei piccoli borghi, che costituiscono il cuore pulsante di interi territori, ed in cui le singole abitazioni sono il frutto dei risparmi familiari di una vita.

  La Commissione respinge l'emendamento Stefanazzi 1.32.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra la proposta emendativa 1.35 a sua prima firma, rammentando le difficoltà economiche in cui versano le zone colpite dall'alluvione del mese di maggio 2023, e che ancora stanno attendendo i promessi ristori.

  La Commissione respinge l'emendamento Merola 1.35.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) illustra l'emendamento Fenu 1.36, del quale è cofirmatario, rammentando che esso intende estendere l'agevolazione prevista dall'articolo 1 ai soggetti con ISEE non superiore a 40 mila euro annui in luogo di ancorarla a un reddito di riferimento non superiore a 15 mila euro. Chiede al Governo di accantonare la proposta, poiché ritiene che meriti ulteriori approfondimenti.

  Mariangela MATERA (FDI) interviene per ricordare che l'attuale formulazione della norma lega l'agevolazione al cosiddetto reddito di riferimento, che si ricava dividendo l'ISEE per un quoziente legato, tra l'altro, al nucleo familiare. Evidenzia che un ISEE di circa 40 mila euro corrisponde, a grandi linee e per un nucleo familiare medio, ai 15 mila euro previsti dalla norma vigente.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) chiede alla collega Matera di fornire ulteriori chiarimenti su quanto testé affermato.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) osserva che, in base a quanto a lui risulta, a 15 mila euro di reddito di riferimento corrisponderebbe un ISEE nettamente inferiore a 40 mila euro.

  Marco OSNATO, presidente, rileva che la collega Matera, al di là dei calcoli riferiti a specifiche situazioni, intendeva evidenziare il fatto che vi è uno scarto oggettivo tra ammontare dell'ISEE e ammontare del reddito di riferimento, così come delineato dalla normativa vigente.

  Enrica ALIFANO (M5S) sottolinea che, se è vero quanto sostenuto dalla deputata Matera non comprende per quale motivo non possa essere accolto l'emendamento proposto, visto che esso si limita a sostituire, come requisito necessario per godere dell'agevolazione, il reddito di riferimento di 15 mila euro con l'ISEE di 40 mila euro.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Fenu 1.36, nonché gli emendamenti Borrelli 1.37 e Bonelli 1.38, entrambi sottoscritti dal deputato Merola.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP), illustrando l'emendamento D'Alfonso 1.39, di cui è cofirmatario, sottolinea che anche la previsione di un reddito familiare di 40 mila euro non è sufficiente per tutelare l'ampia fascia di popolazione fragile che ha fatto ricorso al superbonus. Pertanto, sollecita il Governo a valutare l'opportunità di alzare il reddito di riferimento, per venire incontro a quei cittadini che si trovano in una condizione di oggettiva difficoltà.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), associandosi alle considerazioni del collega Stefanazzi, ricorda che nel corso delle audizioni i rappresentanti di tutte le sigle sindacali hanno lanciato l'allarme sull'impatto economico della misura introdotta dal Governo, concordando tra loro nel definire troppo bassa l'asticella di reddito di riferimento proposta. Chiede, quindi, che il Governo valuti l'opportunità di accantonare la proposta emendativa in esame, come segno di attenzione verso i tanti concittadini che soffrono un profondo disagio sociale.

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  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP), associandosi alla richiesta di accantonare l'emendamento D'Alfonso 1.39, invita il Governo a fornire una quantificazione dell'impatto sulla finanza pubblica di un eventuale innalzamento del reddito di riferimento.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) si associa alla richiesta alla sottosegretaria Albano di riconsiderare il parere contrario sulla proposta emendativa in esame: a suo avviso, occorre infatti assicurare un'adeguata tutela delle famiglie del ceto medio, che già soffrono gli effetti della dinamica inflattiva e del caro-energia. Auspica, dunque, di addivenire ad una soluzione condivisa, anche eventualmente attraverso l'approvazione di un emendamento ad hoc presentato dal relatore.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) segnala che l'emendamento D'Alfonso 1.39 è identico all'emendamento Congedo 1.40, presentato dai colleghi di maggioranza.

  Marco OSNATO, presidente, ricorda che l'emendamento Congedo 1.40 è stato ritirato dai presentatori.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) ribadisce che la presentazione di un emendamento di contenuto identico a quello del collega D'Alfonso dimostra che anche le forze di maggioranza condividono l'esigenza di ampliare la platea dei beneficiari del superbonus.

  Mariangela MATERA (FDI) evidenzia che la decisione di ritirare l'emendamento Congedo 1.40 è stata presa dopo un'attenta verifica sugli effetti di una sua eventuale approvazione.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) ritiene che i colleghi di maggioranza, ritirando i propri emendamenti, più che svolgere verifiche e approfondimenti si sono limitati ad assecondare una richiesta del Governo, prendendo atto della decisione di quest'ultimo di non stanziare risorse aggiuntive e rinunciando, di fatto, alle proprie prerogative parlamentari.

  Marco OSNATO, presidente, invita il deputato Toni Ricciardi a non speculare sulle motivazioni addotte dai colleghi di maggioranza, che hanno espresso in maniera chiara ed inequivoca il proprio punto di vista.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) chiede alla collega Matera di illustrare più nel dettaglio gli esiti degli approfondimenti effettuati sulle proposte emendative in esame, al fine di specificare i motivi per cui non si intende procedere ad un incremento del reddito di riferimento.

  Mariangela MATERA (FDI) precisa di aver già fornito i chiarimenti richiesti, illustrando la differenza che sussiste tra ISEE e reddito di riferimento, e rivolge un sentito ringraziamento al collega, deputato Ricciardi, per aver svelato a tutti, anche agli stessi deputati di maggioranza, i motivi alla base del ritiro dei loro emendamenti.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) sottolinea che i gruppi politici di opposizione stanno partecipando ad un dibattito dall'esito già scritto, contribuendo a fornire legittimità democratica alle decisioni prese. Si tratta di un comportamento che giudica non scontato. Si associa alla richiesta già formulata alla collega Matera di illustrare le ragioni che hanno indotto le forze di maggioranza a ritirare la proposta emendativa Congedo 1.40, perché forse esse si basano su elementi conoscitivi che sono stati forniti solo alla maggioranza, e non all'opposizione.

  Saverio CONGEDO (FDI), intervenendo più in generale su tutti gli emendamenti ritirati dal proprio gruppo, sottolinea che i parlamentari di Fratelli d'Italia hanno svolto a pieno la propria funzione parlamentare, raccogliendo le istanze pervenute da cittadini, imprese e associazioni coinvolte e trasformandole quindi in emendamenti. Il Governo, nella seduta di ieri, ha chiarito con serietà e trasparenza le ragioni per cui le proposte emendative non potevano essere accolte, incluse quelle presentate dalla Pag. 13maggioranza – che con senso di responsabilità le ha quindi ritirate – e segnala che lo stesso Governo si è impegnato a monitorare l'attuazione del provvedimento in esame nel prossimo trimestre, al fine di valutare la possibilità di introdurre le opportune modifiche ad una disciplina che, fin dall'origine, ha evidenziato notevoli criticità. Sottolinea che anche l'assunzione di tale impegno è alla base della decisione del suo gruppo di ritirare i propri emendamenti.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP), rilevando che il Governo si è limitato a segnalare l'assenza di adeguate coperture finanziarie, ribadisce l'esigenza di tutelare le fasce sociali più deboli; in tal senso, ritiene indispensabile che l'Esecutivo fornisca un quadro di riferimento più dettagliato sulle risorse che sarebbero necessarie per incrementare la soglia del reddito di riferimento. Evidenzia che, in un contesto in cui tutte le forze politiche concordano sul fatto che un problema esiste, la quantificazione sarebbe utile proprio in vista dei possibili futuri interventi correttivi cui faceva riferimento il collega Congedo.

  Enrica ALIFANO (M5S), associandosi alla richiesta di chiarimenti, osserva che anche il fatto di fare riferimento all'indisponibilità di risorse adeguate è una decisione di natura politica, poiché la scelta di indirizzare i fondi in un senso piuttosto che in un altro è connessa alle priorità individuate dal Governo: a tal proposito, cita il Protocollo Italia-Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, ratificato dalla Camera nella giornata di ieri, che prevede uno stanziamento complessivo di circa 700 milioni di euro, a cui si provvede mediante tagli agli stanziamenti di diversi Ministeri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento D'Alfonso 1.39 e gli emendamenti Lomuti 1.42 e 1.43.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) interviene in dichiarazione di voto sull'emendamento Grimaldi 1.44, che sottoscrive. Evidenzia l'assenza di una strategia complessiva del Governo sui bonus edilizi che, ricorda, sono tutti destinati ad estinguersi entro il 2025. Al riguardo, rileva l'opportunità di valutare soluzioni alternative che prevedano, ad esempio, il coinvolgimento delle società ESCo, ovvero aziende che effettuano l'analisi energetica di impianti ed edifici, verificando la rispondenza di questi alla normativa vigente e studiando la fattibilità delle soluzioni adottabili per migliorare l'efficienza energetica; attira l'attenzione dei colleghi sul fatto che le risorse future derivanti dal risparmio energetico potrebbero essere utilizzate per coprire gli oneri finanziari attuali, limitando al minimo l'impatto sulla finanza pubblica. Invita, quindi, la maggioranza ed il Governo ad avere un approccio più costruttivo sulla materia, superando l'atteggiamento iconoclasta nei riguardi delle misure introdotte dai precedenti Esecutivi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Grimaldi 1.44 e Lomuti 1.45.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) illustra l'emendamento 1.46, a sua prima firma, volto a prevedere che il contributo a favore dei soggetti che eseguono gli interventi agevolati, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, previsto dal comma 2 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame, sia raddoppiato per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
  Sottolinea come l'approvazione di tale proposta emendativa appaia ancora più necessaria alla luce della riforma dell'autonomia differenziata, da lui definita «spacca Italia», recentemente approvata dal Senato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Toni Ricciardi 1.46 e 1.47.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra l'emendamento Fenu 1.48, di cui è cofirmataria, precisando che lo stesso è volto a prevedere che il contributo previsto dal comma 2 Pag. 14dell'articolo 1 del decreto-legge in esame possa essere erogato anche in forma di credito d'imposta cedibile su opzione del beneficiario.
  Ritiene che la misura della cessione del credito d'imposta possa recare beneficio a tutto il settore produttivo e pertanto chiede al relatore e alla rappresentante del Governo di accantonare l'esame della proposta in discussione, per effettuare sulla stessa una ulteriore riflessione.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fenu 1.48 e Toni Ricciardi 1.53.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra l'emendamento 1.54, a sua prima firma, nel quale si prevede che la maggiorazione del superbonus si applichi, per gli immobili delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, a prescindere dalle categorie catastali di appartenenza e dal titolo di possesso. Sottolinea come sia necessario prestare una particolare attenzione a tale segmento.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Alifano 1.54, Fenu 1.55, Iaria 1.56, Ubaldo Pagano 1.57, Morfino 1.58, Donno 1.59, Torto 1.60, nonché l'articolo aggiuntivo Raffa 1.02.

  Guerino TESTA (FDI), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 2.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO, esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Curti 2.1.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Manes 2.2, Pastorino 2.3, sottoscritto dal deputato Simiani, Simiani 2.4 e Santillo 2.5. Respinge altresì, con distinte votazioni, l'emendamento Borrelli 2.7, sottoscritto dal deputato Stefanazzi, l'emendamento Curti 2.8, sottoscritto dai deputati Simiani e Merola, nonché l'emendamento Toni Ricciardi 2.9.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Curti 2.10, volto a prevedere che il divieto generale di fruizione indiretta, attraverso la cessione del credito o dello sconto in fattura dell'agevolazione, non si applichi agli interventi effettuati in relazione a immobili danneggiati da determinati eventi sismici e meteorologici. Sottolinea come tale emendamento – con il quale si chiede all'Esecutivo di continuare almeno su questo punto l'azione di ricostruzione già avviata nei citati territori – appaia assolutamente opportuno.
  Invita, quindi, i colleghi della maggioranza, e in particolare quelli provenienti da tali zone, a riflettere ulteriormente su questa proposta, senza seguire incondizionatamente l'indirizzo del Governo, e a rammentarsi delle promesse da loro fatte nel corso della campagna elettorale proprio ai cittadini che vivono in quelle aree.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) sottolinea come i territori che hanno vissuto calamità naturali hanno sempre beneficiato di un'attenzione particolare.
  Rammenta, inoltre, come i tempi nei quali il legislatore è in grado di offrire delle risposte a questi territori spesso non combaciano con l'esigenza avvertita dalla popolazione di avere prontamente tali risposte. Ritiene quindi utile approfittare dell'occasione che il provvedimento offre per intervenire sulla materia.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Curti 2.10 e Lovecchio 2.12.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che gli onorevoli Simiani e Stefanazzi hanno chiesto di sottoscrivere l'emendamento Bonelli 2.13 e l'articolo aggiuntivo Curti 2.01.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Bonelli 2.13 e l'articolo aggiuntivo Curti 2.01.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Fenu 2.02, del quale è cofirmataria, con il quale si prevedono misurePag. 15 per le banche e per la Società Poste italiane Spa volte a favorire la circolazione dei crediti d'imposta edilizi incagliati. Ritiene che quella in esame sia una proposta di buon senso con la quale si individua una soluzione ad una annosa questione.
  Chiede pertanto al relatore e alla rappresentante del Governo di accantonare l'articolo aggiuntivo in discussione, al fine di effettuare una ulteriore riflessione sullo stesso.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fenu 2.02.

  Virginio MEROLA (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che è prevista una riunione del suo gruppo per le ore 11 della giornata odierna. Chiede pertanto che i lavori della Commissione siano sospesi per un'ora, al fine di consentire ai colleghi del Partito Democratico di partecipare a tale riunione.

  Marco OSNATO, presidente, acconsentendo alla richiesta del collega Merola, e non essendovi obiezioni, avverte che, subito dopo la votazione sugli identici emendamenti Furfaro 3.1, Fenu 3.2 e Del Barba 3.3, la Commissione sospenderà i propri lavori, per riprenderli alle ore 12.15.

  Guerino TESTA (FDI), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 3.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO, esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) illustra l'emendamento Furfaro 3.1, di cui è cofirmatario, sottolineando come l'articolo 3 del provvedimento, che la proposta emendativa in esame intende sopprimere, intervenga su una materia particolarmente delicata in maniera assolutamente slegata dalla realtà sociale.
  Osserva, infatti, come circoscrivere la disciplina delle detrazioni Irpef per l'abbattimento delle barriere architettoniche sia antistorico e ingiusto e ritiene che il Governo sembri voler approfittare di un provvedimento sul superbonus per tagliare anche gli altri bonus già esistenti, senza tenere in alcuna considerazione le esigenze di famiglie al cui interno vi sono persone con disabilità.
  Considera pertanto particolarmente odiose e incomprensibili tali disposizioni, che a suo avviso non possono certo essere giustificate dalla scarsità di risorse economiche.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) condivide le osservazioni del collega Stefanazzi e sottolinea come fino ad oggi nessun Esecutivo, sia esso stato sostenuto da forze di centro destra o di centro sinistra, abbia mai messo in discussione la necessità di fornire aiuti alle famiglie con difficoltà oggettive. Ritiene, quindi, che su tale materia sarebbe necessario effettuare una riflessione aggiuntiva.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Furfaro 3.1, Fenu 3.2 e Del Barba 3.3, sottoscritto dal deputato Simiani.

  Marco OSNATO, presidente, come convenuto, sospende la seduta, che riprenderà alle ore 12.15.

  La seduta, sospesa alle 10.55, riprende alle 12.25.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che i lavori riprendono dall'esame dell'emendamento Malavasi 3.4.

  La Commissione respinge l'emendamento Malavasi 3.4.

  Enrica ALIFANO (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.5, sottolinea che esso mira a ripristinare la detrazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche prevista dalla disciplina previgente. Si tratta di un segno di attenzione per le fasce più deboli della popolazione, peraltro pienamente coerente con i contenuti della delega fiscale recentemente approvata.

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  La Commissione respinge l'emendamento Alifano 3.5.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Malavasi 3.6, condividendo l'obiettivo di assicurare la tutela delle persone disabili anche attraverso la piena operatività del bonus per abbattere le barriere architettoniche.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Malavasi 3.6, l'emendamento Zanella 3.16, sottoscritto dal deputato Merola, gli emendamenti Lovecchio 3.20, Furfaro 3.22 e Alfonso Colucci 3.23, l'emendamento Grippo 3.24, sottoscritto dal deputato Toni Ricciardi, gli emendamenti Alfonso Colucci 3.25 e Fenu 3.27, nonché gli emendamenti Borrelli 3.28 e Bonelli 3.30, entrambi sottoscritti dal deputato Merola. La Commissione respinge, altresì, con distinte votazioni, l'emendamento Merola 3.31 e gli emendamenti Grippo 3.34 e 3.36, entrambi sottoscritti dal deputato Stefanazzi.

  Enrica ALIFANO (M5S), illustrando l'emendamento Fenu 3.40, di cui è cofirmataria, evidenzia che esso mira a sostenere i nuclei familiari al cui interno sia presente almeno un soggetto in condizioni di disabilità. Rinnova, dunque, l'invito al Governo a riconsiderare il parere contrario sulla proposta emendativa in esame, in coerenza con gli indirizzi contenuti nella già richiamata delega fiscale.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) sottoscrivendo a nome di tutti i componenti del gruppo PD l'emendamento in esame, sollecita l'Esecutivo e la maggioranza ad una maggiore attenzione e sensibilità nei riguardi della categoria dei disabili.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 3.40.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che i lavori proseguono ora con l'esame delle proposte emendative precedentemente accantonate.

  Andrea CASU (PD-IDP), illustrando l'emendamento a sua prima firma 1.14, sottolinea che esso mira a risolvere i casi di condomìni che hanno dovuto interrompere i lavori di ristrutturazione per cause di forza maggiore, quali, ad esempio, un incendio o un altro disastro imprevedibile. Rilevando che il Governo ha già previsto delle deroghe in caso di terremoti, ricorda che nella seduta dell'Assemblea del 30 novembre scorso è stato approvato, all'unanimità, un ordine del giorno che impegnava l'Esecutivo ad affrontare, nel primo provvedimento utile, il caso di un condominio di Roma, sito nel quartiere Colli Aniene, i cui lavori di ristrutturazione si erano interrotti a seguito di un devastante incendio. Proprio per affrontare questa drammatica vicenda, che coinvolge 24 famiglie, ed altre fattispecie analoghe, il Partito Democratico aveva presentato appositi emendamenti alla legge di bilancio che, a causa della eccessiva compressione dei tempi di esame, non è stato possibile approvare. Pertanto, invita la maggioranza ed il Governo ad approfittare dell'occasione costituita dal provvedimento in esame e ad accogliere la proposta emendativa a sua prima firma o, in alternativa, a presentarne una di contenuto analogo, al fine di recepire le legittime istanze di giustizia dei cittadini colpiti da tali calamità.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) fa presente che in assenza di una previsione normativa, se i soggetti vittime dell'incendio agiranno giudizialmente per sbloccare i crediti, il magistrato non avrà appigli per dar loro ragione. Per questo, invita ad approvare l'emendamento Casu 1.14, dando risposta alla disperazione delle famiglie coinvolte. Evidenzia l'esiguità degli oneri derivanti dalla misura, considerato che le vicende analoghe a quella di Colli Aniene saranno al più sette o otto in tutto il territorio nazionale. Sottolinea infine come questo sia il primo provvedimento utile per intervenire e dare seguito all'impegno assunto con l'ordine del giorno ed esorta conseguentemente maggioranza e Governo a rivedere il proprio parere contrario.

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  La sottosegretaria Lucia ALBANO, pur ringraziando l'onorevole Casu e gli altri parlamentari per aver posto la questione all'attenzione del Parlamento e del Governo, dichiara di non poter rivedere il proprio parere contrario sull'emendamento Casu 1.14 e sugli altri emendamenti analoghi. Afferma comunque che il Governo in generale, e il MEF in particolare, sono consapevoli della gravità della situazione e sono disposti ad un incontro con le famiglie coinvolte e con i parlamentari interessati, per trovare insieme una soluzione che tenga conto della natura emergenziale di tale caso. Sul punto ribadisce la piena attenzione del Governo.

  Francesco FILINI (FDI) ringrazia l'onorevole Casu per aver portato all'attenzione della Commissione la vicenda e la rappresentante del Governo per la disponibilità e la sensibilità dimostrata. Evidenzia, in quanto parlamentare romano, di conoscere le vicende di Colli Aniene, e anche di condividere il merito dell'emendamento. Prendendo atto che – come affermato dalla sottosegretaria – non è il decreto-legge in conversione il provvedimento idoneo per risolvere la questione, evidenzia la forte attenzione anche da parte di Fratelli d'Italia, e si mette a disposizione di quanti si impegneranno per trovare a breve una soluzione.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), ricordando che sulla questione risultano accantonati anche gli emendamenti Santillo 1.29 e 1.30, ringrazia la sottosegretaria per l'impegno assunto e invita comunque il Governo a trovare al più presto una risposta all'angoscia delle persone coinvolte.

  Enrica ALIFANO (M5S) sottolinea che le famiglie coinvolte nell'incendio hanno fatto incolpevolmente affidamento sulla conclusione dei lavori e si trovano ora nell'impossibilità sopravvenuta di concluderli. Invita il Governo a tener conto della specificità della situazione ed a provvedere tempestivamente.

  Andrea CASU (PD-IDP) ringrazia tutti i parlamentari e la rappresentante del Governo per aver manifestato la volontà di risolvere la questione e l'impegno a farlo in modo condiviso. Pur dichiarandosi disponibile a organizzare l'incontro delle famiglie con il Governo, preannuncia che finché non sarà data risposta alle persone coinvolte il Partito Democratico continuerà a porre la questione in tutte le sedi possibili, rivendicando in merito il ruolo delle opposizioni. Per quanto attiene all'emendamento, chiede che si proceda alla sua votazione: sottolinea infatti di non poterlo ritirare in quanto, nonostante il Governo abbia assunto l'impegno a risolvere la vicenda di Colli Aniene, potrebbero esservi altri casi, non giunti all'attenzione dei parlamentari, che necessitano di questo intervento normativo. Evidenziando che l'emendamento a sua prima firma 1.14 si rivolge a una platea potenzialmente più ampia rispetto a quella del condominio di Colli Aniene, auspica che il Governo possa farsi carico di tutte le vicende analoghe.

  Marco OSNATO, presidente, suggerisce, proprio in considerazione di quanto detto dall'onorevole Casu, che – ai fini di una più celere soluzione di questo e di altri analoghi casi – si coinvolgano gli enti locali, certamente in grado di meglio conoscere le specifiche vicende e di segnalare quante altre famiglie si trovino in una situazione analoga a quella di Colli Aniene.

  Andrea CASU (PD-IDP) fa presente sul punto che il Consiglio di Roma Capitale è intervenuto approvando mozioni all'unanimità per chiedere l'intervento del Governo.

  Marco OSNATO, presidente, rileva che, al di là del caso di Colli Aniene, ormai noto, la Ragioneria dello Stato non può avallare proposte emendative come quella in esame, non disponendo delle informazioni necessarie a quantificarne l'onere. Per questo, ribadisce l'esigenza che siano i comuni ad aprire un'interlocuzione con il Ministero al fine di segnalare casi quali quello in discussione, anche segnalando, per ogni evento, se vi siano responsabilità accertate oppure coperture assicurative attivate.

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  Giorgio LOVECCHIO (M5S) fa presente che la Ragioneria generale è perfettamente a conoscenza dell'eventuale impegno economico che lo Stato dovrebbe sostenere.

  Marco OSNATO, presidente, contesta l'affermazione dell'onorevole Lovecchio, evidenziando l'impossibilità di conoscere l'esatto numero di casi analoghi a quello verificatosi a Roma.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), fa presente che la somma da accantonare sarebbe comunque minima, presupponendo che l'evento «incendio» abbia una incidenza limitata. Suggerisce, in merito, di valutare una riformulazione dell'emendamento al fine di circoscriverlo ai soli casi di incendio, espungendo il richiamo all'evento catastrofale, che – riconosce – può ampliare il campo d'applicazione della norma e conseguentemente l'onere economico per lo Stato.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), in un'ottica di collaborazione, ritiene che, invece di utilizzare il veicolo normativo, il problema si possa risolvere più facilmente ricorrendo ad una FAQ o ad un'interpretazione puntuale dell'Agenzia delle entrate sul caso specifico, tanto più considerata la lieve entità della cifra.

  Francesco FILINI (FDI), considerato ciò che è stato detto dai colleghi, in virtù tra l'altro delle mozioni votate all'unanimità nell'Assemblea capitolina, ritiene opportuno organizzare un tavolo con il Governo, esteso anche alla Regione Lazio e agli altri soggetti coinvolti, al fine di favorire la più ampia partecipazione e addivenire ad una soluzione del problema. Ribadisce di apprezzare l'iniziativa assunta dal collega Casu con l'emendamento 1.14, che ha consentito di affrontare una discussione comune, sottolineando come in questa occasione nessuno stia facendo dell'argomento una battaglia politica, trattandosi piuttosto di fare giustizia.

  Giulio CENTEMERO (LEGA) propone di interloquire a livello istituzionale con l'Agenzia delle entrate, attraverso lo svolgimento di un'audizione dedicata al tema specifico, da svolgersi presso la VI Commissione, eventualmente coinvolgendo anche gli enti locali.

  Andrea CASU (PD-IDP), al fine di fornire un ulteriore contributo al dibattito e raccogliendo alcune delle considerazioni dei colleghi, sottolinea come assai preferibile sarebbe stato non dover fare la discussione in atto: le leggi dovrebbero essere fatte nell'interesse generale, e dovrebbero essere capaci di prevedere anche questi casi. Ricorda tuttavia che, pur a fronte di iniziative trasversalmente condivise nel municipio interessato, nell'Assemblea capitolina e in Regione Lazio, non vi è stata la possibilità di individuare un intervento risolutivo. Nel ricordare che il Partito Democratico ha presentato due interrogazioni sull'argomento, ipotizza che si possa ottenere una soluzione anche in sede di risposta agli strumenti di sindacato ispettivo, attraverso un'interpretazione autentica che garantisca la deroga nel caso di immobili colpiti da eventi catastrofali o da incendi, per i quali non sia stato possibile ultimare i lavori a causa di indagini della magistratura. Sottolineato che si tratta di dilazionare i tempi e non di richiedere maggiori risorse, ed accogliendo il suggerimento di ricorrere ad una FAQ o ad una circolare dell'Agenzia delle entrate, fa presente che la soluzione ottimale a suo parere sarebbe comunque quella di approvare l'emendamento a sua prima firma. Constatato che ciò non è possibile, si dichiara personalmente favorevole ad un incontro presso una sede istituzionale, in cui si svolga un confronto tra tutti i soggetti interessati, ritenendo che l'occasione potrebbe essere utile a risolvere il caso specifico ed anche ad individuare elementi che consentano di evitare in futuro situazioni analoghe. Considerando ciò una scelta giusta, in grado di dare senso al lavoro parlamentare, ribadisce che si sta discutendo del caso di Colli Aniene in questa sede perché le altre interlocuzioni non hanno avuto esito positivo.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) ritiene che il ricorso all'interpretazione autentica non Pag. 19vada nella direzione corretta, dal momento che l'Agenzia delle entrate sarebbe comunque costretta a muoversi nell'ambito della normativa e pertanto, in assenza di un riferimento all'interno del decreto-legge in esame ai casi di incendio, non potrebbe fornire una soluzione al caso dei Colli Aniene. Reputa pertanto necessario modificare preventivamente il testo in esame.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ritiene che la questione possa essere risolta attraverso una FAQ o una circolare dell'Agenzia delle entrate, senza la necessità di ricorrere al veicolo normativo. Precisa che tale interpretazione estensiva dovrebbe naturalmente basarsi sui contenuti dello statuto del contribuente, facendo inoltre riferimento ai casi di forza maggiore e all'intervenuta indagine della magistratura. Richiama a tale proposito una circolare molto calibrata dell'allora direttore dell'Agenzia delle entrate, colonnello Maggiore, in merito alla regolarizzazione di errori che avevano generato il mancato pagamento delle imposte dovute, circolare nella quale si era fornita un'interpretazione estensiva rispetto alla norma in vigore. Anche considerata la comunità di intenti a livello politico, ritiene che si possa arrivare ad una soluzione attraverso uno strumento più semplice del veicolo normativo, che oltretutto presenta le criticità evidenziate dal presidente Osnato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazione, respinge gli emendamenti Casu 1.14 e 1.15 e Santillo 1.29 e 1.30.

  Marco OSNATO, presidente, essendosi conclusa la fase di esame delle proposte emendative, la Commissione procederà alla votazione del conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.
  Al fine di consentire al gruppo che ne ha fatto richiesta di effettuare la sostituzione di alcuni deputati, in vista delle dichiarazioni di voto sul conferimento del mandato, e constatato che non vi sono obiezioni, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad una nuova seduta, che sarà immediatamente convocata.

  La seduta termina alle 13.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 25 gennaio 2024. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze, Lucia Albano.

  La seduta comincia alle 13.15.

DL 212/2023: Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
C. 1630 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta conclusasi alle ore 13.10.

  Marco OSNATO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, chiede se vi siano interventi in dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento in oggetto.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP), nel ringraziare il presidente per avergli consentito, grazie alla convocazione di una nuova seduta, di svolgere la propria dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore, ventila il rischio che una quota del PIL futuro deriverà dagli incassi degli avvocati impegnati nel contenzioso scaturito dalle misure sul superbonus. Nel richiamare, a titolo esemplificativo, il problema posto dall'emendamento del collega Casu, ritiene che la soluzione proposta dal deputato Gusmeroli, cioè di risolvere la questione in via amministrativa, potrebbe avere esito positivo soltanto se ci fosse una contemporanea presa di posizione esplicita da parte dell'Agenzia delle entrate e del Ministero dell'economia e delle finanze. Ritenendo che gli emendamenti ispirati da problemiPag. 20 reali, anche ove non approvati, dovrebbero contribuire alla riflessione comune, suggerisce che alla questione sollevata dal collega faccia seguito un'attività istruttoria del Governo tesa a verificare la sussistenza in Italia di casi analoghi, per poi introdurre nella legge anche le eventualità di forza maggiore.
  Nel ritenere che uno dei compiti della legislazione dovrebbe essere quello di rispondere, anche tramite lo stanziamento di adeguate risorse, ai problemi reali che emergono dall'amministrazione quotidiana, fa presente che ciò che non si riesce a risolvere né per via amministrativa né per via legislativa, rischia di essere poi risolto sul piano della giurisdizione.
  Si domanda se non rappresenti in questo caso un errore piegarsi ai pareri contrari del Ministro, che vengono giustificati con l'assenza di coperture, e considera incomprensibile che su un caso come quello appena posto – che tratta di un bene fondamentale come la casa – non si senta la necessità di aprire un dossier. Sollecita pertanto la sottosegretaria a incaricare gli uffici ministeriali di verificare i casi oggettivi analoghi a quello in questione.
  Nel preannunciare, in conclusione, il proprio voto contrario, giudica del tutto insufficiente l'istruttoria svolta dal Governo sulle criticità poste dalla disciplina del superbonus, e richiama l'attenzione dei colleghi sulla necessità di evitare che i problemi oggettivamente posti dall'accavallarsi delle norme in tale ambito finiscano sui tavoli dei magistrati.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al relatore, onorevole Testa, il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 25 gennaio 2024.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.25 alle 13.35.