CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 gennaio 2024
238.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 77

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 gennaio 2024. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Intervengono i sottosegretari all'economia e alle finanze, Lucia Albano e Federico Freni.

  La seduta comincia alle 13.30.

DL 212/2023: Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
C. 1630 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 gennaio 2024.

  Marco OSNATO, presidente, comunica che nella seduta svoltasi nella mattina di ieri, 23 gennaio, è stato pronunciato il giudizio di inammissibilità sulle proposte emendative presentate, confermato poi nella successiva seduta pomeridiana. Comunica inoltre che al momento sono pervenuti i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni VIII (Ambiente) e XII (Affari sociali), nonché il parere, con una osservazione, del Comitato per la Legislazione.
  Avverte infine che i gruppi di Fratelli d'Italia, della Lega e di Forza Italia hanno comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti da loro presentati, e che l'onorevole Gebhard ha ritirato gli emendamenti a sua prima firma 1.34, 1.41 e 3.33.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO preannuncia l'orientamento contrario del Governo su tutte le proposte emendative in esame. Rammenta che la misura del superbonus ha effetti seri e gravi sui conti pubblici e che, come anche già evidenziato dal ministro Giorgetti in sede di audizione sul disegno di legge di bilancio per il 2024, il Governo ha posto in essere tutte le misure possibili nella consapevolezza di dover salvaguardare i saldi di finanza pubblica. Prima di adottare qualunque misura ulteriore, ritiene che sia necessario, tra alcuni mesi, verificare gli effetti del provvedimento in esame. Sottolinea che il Governo è consapevole delle istanze legittimamente avanzate dai cittadini e dagli operatori del settore, e conferma la volontà dell'Esecutivo di porre la massima attenzione alle questioni sollevate. Ricorda tuttavia la necessità del Governo di assumere un atteggiamento responsabile sulle misure in esame, nell'ambito del delicato compito di salvaguardia dei conti pubblici.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) evidenzia la necessità che il Governo dettagli con Pag. 78precisione come intende procedere per risolvere le numerose questioni aperte sul superbonus. Rammenta che l'ordinamento giuridico italiano, per lunga tradizione, è informato dal principio di affidamento, che si pone al centro dei rapporti tra cittadini e Stato, richiedendo a quest'ultimo di essere lineare e prevedibile nelle proprie decisioni e nei propri comportamenti. Ritiene infatti che una caratteristica essenziale della decisione pubblica debba essere la prevedibilità; non ravvisa tale fondamentale caratteristica nelle vicende legislative relative al superbonus.
  Rammenta che la misura in esame, così come l'ampliamento delle agevolazioni in ambito edilizio, è stata appoggiata da tutte le forze politiche, per lungo tempo; ricorda che tale tendenza si è interrotta allorché il ministro Giorgetti ha evidenziato che tali misure, alla luce del loro impatto sui conti dello Stato, mettevano a repentaglio i saldi di finanza pubblica.
  Sotto un diverso profilo, si chiede se esista un quadro esatto delle reali conseguenze subite dai cittadini che non hanno ancora concluso i lavori, ovvero che non riusciranno a concluderli secondo le scadenze previste dalla legge; evidenzia la necessità di avere dati aggiornati, tenuto conto dell'impatto dell'incertezza normativa, in particolare, sulle fasce deboli della popolazione.
  Chiede dunque al Governo, in virtù degli strumenti e delle risorse a disposizione dell'Esecutivo, e al di là dei pareri contrari agli emendamenti presentati, di assumersi qualche impegno concreto per affrontare le problematiche ancora irrisolte, e di predisporre un monitoraggio delle menzionate conseguenze, a tutela di tutti coloro che si sono legittimamente affidati alle decisioni pubbliche in materia di incentivi edilizi. Ritiene infatti necessario che lo Stato non leda i diritti fondamentali dei propri cittadini tra cui, in particolare, il legittimo affidamento nel decisore pubblico.

  Enrica ALIFANO (M5S), ricollegandosi a quanto detto dal collega D'Alfonso, evidenzia che dalle misure agevolative come originariamente predisposte, la cui efficacia era comunque prevista come limitata nel tempo, sarebbero discesi alcuni effetti prevedibili.
  Ritiene che le attuali criticità richiedano necessariamente una disciplina transitoria, volta a superare le principali problematiche presenti e dare risposte concrete ai cittadini.

  Bruno TABACCI (PD-IDP) concorda con i colleghi che lo hanno preceduto con riferimento alla necessità di tutelare i cittadini che, affidandosi in buona fede alle decisioni pubbliche, si trovano a non poter fruire delle agevolazioni disposte dal legislatore. Ritiene tuttavia opportuno che si mantenga una visione complessiva della vicenda. Rammenta che, all'atto dell'approvazione del superbonus, la Ragioneria generale dello Stato aveva fornito delle stime ottimistiche, con particolare riferimento alle previsioni relative all'impatto sul PIL. I fatti hanno palesemente smentito tale previsione. Ritiene dunque necessario che tutte le forze politiche che hanno approvato tale misura se ne assumano la responsabilità.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) evidenzia in primo luogo che i dati forniti sull'impatto della misura in esame sono ancora parziali e ritiene necessario, per il futuro, monitorarne gli effetti.
  Nel ringraziare la rappresentante Governo per i modi e per il tono del proprio intervento, ricorda tuttavia che su questa tematica il legislatore è intervenuto in più occasioni e che gli impegni assunti in passato dall'Esecutivo sono stati disattesi, con particolare riferimento alla capacità di assorbimento dei crediti ceduti da parte di banche, gruppi bancari o soggetti – pubblici e privati – costituiti ad hoc.
  Su un piano più generale, osserva che in democrazia non è possibile che siano fattori congiunturali esterni a determinare l'effettivo esercizio di un diritto garantito dallo Stato e che quest'ultimo deve tenere fede agli impegni assunti, a prescindere dall'esistenza di altre priorità e senza addebitare la propria responsabilità ad altri soggetti, quali il sistema bancario. Ritiene dunque che sia precisa responsabilità del Governo in carica quella di trovare soluzioniPag. 79 alle problematiche aperte sul superbonus; tali soluzioni al momento sembrano non esservi, o quantomeno non sembra esservi la concreta volontà di metterle in atto da parte della maggioranza.
  Sotto il profilo dello svolgimento dei lavori, ritiene necessario che la Commissione non si limiti a certificare la correttezza formale delle procedure democratiche. Preannuncia quindi la volontà del proprio gruppo parlamentare di rivestire pienamente il ruolo di opposizione.
  In presenza di un orientamento sfavorevole del Governo sul complesso delle proposte emendative e dal momento che la maggioranza ha ritirato tutti i propri emendamenti, esprime l'auspicio che, quantomeno, possa essere svolta una ulteriore riflessione su alcune specifiche questioni, a tal fine accantonando alcuni emendamenti. Conclude evidenziando che anche quelle forze di maggioranza che, in passato, si sono battute per il rafforzamento e l'implementazione del superbonus hanno ora ritirato le proprie proposte emendative.

  Marco OSNATO, presidente, sottolinea che non vi è alcuna volontà di limitare il corretto e regolare esercizio della democrazia, né vi è intento di ridurre il ruolo dei commissari a soggetti aventi il solo compito di ratificare le decisioni del Governo. Ribadendo l'assoluta legittimità dell'utilizzo, da parte dell'opposizione, di tutti gli strumenti procedurali e sostanziali consentiti dal Regolamento, evidenzia tuttavia che le forze di maggioranza, in quanto tali, sono altrettanto legittimate a seguire le indicazioni fornite dal Governo e, dunque, a ritirare le proprie proposte emendative.
  Rileva che il Governo si è mostrato disponibile a proseguire l'analisi delle misure in esame, per introdurre una disciplina degli incentivi che sia compatibile con la salvaguardia dei conti pubblici; rammenta che le forze politiche che hanno fatto parte delle precedenti maggioranze hanno fatto affidamento sulle stime iniziali dei costi del superbonus, pari a circa 35 miliardi. Rammenta altresì che il Ministero dell'economia e delle finanze monitora e quantifica con regolare periodicità le cessioni dei crediti derivanti dalle agevolazioni edilizie, al cui esito si verificano costantemente scostamenti rispetto alle previsioni, ogni volta di alcuni miliardi.
  In tale situazione, rileva come il Governo abbia emanato un provvedimento che cerca di venire incontro alle esigenze dei cittadini più deboli e che, allo stesso tempo, tiene ferme le esigenze di salvaguardia dei conti pubblici. Evidenzia inoltre che vi sono specifici impegni con l'Unione Europea per quanto riguarda la tenuta delle finanze pubbliche, cui il Governo tiene fede con coerenza. Ritiene dunque legittimo che la maggioranza, nel corso della propria attività parlamentare, sia coerente con le istanze dell'Esecutivo, volte alla tutela dei cittadini senza compromettere i conti dello Stato.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) dà atto del clima positivo nel quale si sta svolgendo la discussione in corso e riconosce che la Presidenza sta mettendo a disposizione un ampio spazio per il dibattito. Rileva tuttavia l'ambiguità dell'atteggiamento dell'attuale maggioranza nei confronti delle indicazioni che provengono dall'Unione europea, che dichiara di voler rispettare. Ricorda come, in altri ambiti – tra cui la materia delle concessioni demaniali – il Governo mostri invece di non voler affatto seguire le prescrizioni europee.
  Concorda con i colleghi che l'hanno preceduto e sottolinea che nelle sue pregresse esperienze da amministratore locale ha potuto apprezzare il valore del principio della continuità amministrativa.
  Riconosce che la maggioranza si sta comportando, sul tema del superbonus, con rigorosa coerenza con quanto promesso in campagna elettorale, ma sottolinea che questo non dovrebbe tradursi in misure a danno di quei cittadini che, indipendentemente dalle opinioni politiche, si sono affidati legittimamente a decisioni già assunte dallo Stato, specialmente con riferimento ad un tema delicato come quello degli incentivi edilizi. Ritiene che, in questo momento, la priorità per tutte le forze politiche dovrebbe essere quella di limitare i danni cagionati ai cittadini incolpevoli dall'incertezza relativa al superbonus.

Pag. 80

  Marco SIMIANI (PD-IDP) evidenzia che il proprio gruppo parlamentare, nel corso del tempo, ha qualificato il superbonus come uno strumento che, a seconda dell'utilizzo che se ne fa, può comportare effetti positivi o negativi. Ritiene essenziale che vi sia lo spazio per modificarne la disciplina, al fine di migliorare lo strumento e garantirne un utilizzo efficace.
  Rammenta che presso le Commissioni V Bilancio e VIII Ambiente della Camera si sono svolte due indagini conoscitive, concernenti il più generale tema dei bonus edilizi, allo scopo di fornire materiale conoscitivo a tutti i parlamentari e di giungere all'elaborazione di un nuovo assetto normativo, strutturale, che dispieghi i propri effetti su un orizzonte temporale di almeno quindici anni, coniugando le esigenze di sostenibilità ambientale con quelle di tenuta dei conti pubblici.
  Espone la tesi secondo cui il brusco aumento della domanda e, dunque, dei prezzi, che si sono verificati negli scorsi anni potrebbe essere stato causato dal fatto che l'operatività del superbonus è stata relativamente breve nel tempo.
  I documenti conclusivi delle due menzionate indagini non sono ancora stati approvati, ma i dati emersi dalle oltre 150 audizioni svolte hanno consentito al gruppo del Partito democratico di elaborare un proprio contributo di riflessione. Ad una più accurata e dettagliata analisi di tutte le maggiori entrate connesse, direttamente e indirettamente, alla misura del superbonus, anche derivanti dagli effetti positivi che essa avrebbe avuto sul PIL, il costo netto della misura, considerando tutti gli effetti, diretti ed indiretti, sarebbe effettivamente pari a circa 35 miliardi, ovvero il costo inizialmente stimato. A tali dati finanziari va aggiunto il dato sociale, consistente in un aumento dell'occupazione pari a 200.000 unità annue, per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023.
  Con riferimento al provvedimento in esame, evidenzia che esso costituisce a suo avviso una occasione perduta, giacché fallisce nel compito di fornire una soluzione ordinata per l'uscita dalla misura del superbonus, e non si occupa di delineare un quadro normativo strutturale che ambisca a coprire il prossimo quindicennio.

  Saverio CONGEDO (FDI), nel rilevare l'approccio costruttivo di tutte le forze politiche che partecipano al dibattito, condivide, in linea di principio, l'esigenza di garantire la continuità amministrativa sottolineata dagli interventi che l'hanno preceduto; evidenzia tuttavia l'obbligo dell'attuale maggioranza di dimostrare coerenza e responsabilità nei confronti della delicata tematica in esame, dal momento che la misura del superbonus ha cagionato costi inattesi, la cui quantificazione evolve, in peggio, di mese in mese. Sebbene l'agevolazione sia ampiamente condivisibile nel fine, sottolinea che essa si è dimostrata insostenibile per i conti pubblici. In un tale contesto, garantire la tanto auspicata continuità amministrativa risulta di fatto impossibile.
  Ricorda che nel corso dei lavori della Commissione è stato dato ampio spazio a rappresentanti della società civile e agli stakeholders coinvolti nell'incentivo, e che le relative esigenze sono state recepite anche nelle proposte emendative presentate dalla maggioranza. Evidenzia tuttavia che è stata aperta una riflessione con il Governo sulla sostenibilità finanziaria delle modifiche richieste, all'esito della quale si è preso atto che tali proposte non potevano essere accolte, perlomeno in questo momento. Costituiscono invece, certamente, un prezioso spunto di riflessione per il futuro.
  Concorda con i colleghi Simiani e Ricciardi circa la necessità di approfondire l'impatto del superbonus, evidenziando che al riguardo le risultanze delle indagini conoscitive appena svolte forniscono dati non aggiornati, poiché, come ha già sottolineato, gli oneri derivanti dalla misura cambiano ad un ritmo assai rapido. Ritiene inoltre necessario approfondire gli effetti dell'opzione per lo sconto in fattura e per la cessione dei crediti d'imposta, in quanto i relativi flussi finanziari affluiscono gradualmente alle casse dello Stato.
  Alla luce di quanto argomentato, ritiene quindi impossibile che il Governo acceda a proroghe ulteriori della misura in oggetto. Al contempo, preannuncia l'intenzione di Pag. 81richiedere, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, che sia disposta, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, un'indagine conoscitiva per entrare in possesso, nell'arco orientativo di tre mesi, dei dati relativi all'impatto del provvedimento in esame e, più in generale, degli incentivi edilizi, in modo da poter riflettere su come impostare l'assetto futuro di tale delicata disciplina fiscale.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per ricordare che il superbonus, come introdotto nel 2020, era una misura destinata per sua natura ad espletare effetti in un arco limitato di tempo, con l'obiettivo di rilanciare l'economia del Paese in un momento di profonda crisi. Evidenzia, inoltre, l'esigenza di ottenere dati certi sull'impatto della misura in termini di risparmio energetico, elemento che ritiene particolarmente rilevante per uno Stato come l'Italia, che dipende dai combustibili fossili e, dunque, che è un importatore di energia. Ritiene infatti che i dati sul risparmio energetico possano anche fornire elementi rilevanti per la conoscenza degli effetti dell'incentivo sulla bilancia commerciale.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), ricollegandosi all'intervento del collega Congedo, condivide la proposta da questi formulata di svolgere una apposita indagine conoscitiva, che consenta di redigere un atto normativo che riordini definitivamente la materia degli incentivi edilizi. Si dice disposto a sottoscrivere tale iniziativa, a condizione che la misura del superbonus sia prorogata di tre mesi. Ritiene che una simile soluzione si collochi nel solco della più volte richiamata continuità amministrativa e che costituisca un'assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini.

  Angela RAFFA (M5S) concorda con quanto proposto dal collega Ricciardi, evidenziando la necessità che tutte le forze politiche si assumano la responsabilità della attuale situazione e trovino un punto di incontro, prorogando nel frattempo di tre mesi la misura del superbonus. Ritiene che le misure in esame creino un problema di ordine più economico che politico e propone pertanto, conformemente alle proposte avanzate dal proprio gruppo, di trovare soluzioni, anche nella forma di una dilazione ripartita su dieci anni, per venire incontro alle imprese che al 31 dicembre 2023 non hanno concluso i lavori.

  Guerino TESTA (FDI), relatore, con riferimento all'intervento del collega Ricciardi, si dichiara favorevole al recupero della cosiddetta supremazia della politica; chiede al Governo di mettere a disposizione dati che consentano di comparare le stime originarie dei costi del superbonus con l'onere effettivamente scaturito dalla misura nel tempo.

  Saverio CONGEDO (FDI) evidenzia che perseguire la continuità amministrativa non equivale a insistere con la prosecuzione di misure finanziariamente insostenibili; ove un provvedimento non sia compatibile con le esigenze di finanza pubblica, ritiene che la maggioranza abbia il dovere di correggerlo. Non condivide dunque la proposta di proroga di tre mesi formulata dal collega Ricciardi, alla luce della sua insostenibilità finanziaria.
  Sotto un altro profilo, ricorda che il riordino degli incentivi in materia edilizia rientra nel più generale riassetto delle agevolazioni previsto dalla legge di delega fiscale. Ritiene dunque che la Commissione abbia spazi di intervento sulle agevolazioni edilizie proprio in seno all'attuazione della delega, i cui decreti legislativi sono in corso di predisposizione da parte del Governo.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) interviene per puntualizzare che la proposta di una proroga intende tutelare i cittadini che nutrono legittime aspettative nei confronti dello Stato, il quale si è assunto precisi impegni, non già per riaprire i termini dell'agevolazione o consentire nuovi interventi.

  Enrica ALIFANO (M5S) ritiene che, piuttosto che parlare di continuità amministrativa, occorrerebbe porre l'accento sull'affidamento incolpevole dei cittadini.

Pag. 82

  Angela RAFFA (M5S) rammenta che le maggiori problematiche si riscontrano per le imprese che hanno emesso fattura entro il 31 dicembre 2023, ancorché parziale, nell'intento di completare le pratiche per l'asseverazione e i relativi lavori entro il mese di marzo.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) ricorda come, nel corso della precedente legislatura, alcuni colleghi dell'attuale maggioranza evidenziavano che l'attività dei Governi allora in carica andava in senso sistematicamente contrario rispetto a quanto rappresentato dai soggetti chiamati in audizione. Osserva come la medesima situazione sembri verificarsi anche in questa occasione: nel corso del ciclo di audizioni svoltosi sul decreto-legge, sono emerse alcune proposte che giudica ragionevoli e che il Governo non ha inteso recepire. Tra di esse, cita l'estensione da cinque a dieci anni del periodo nel quale è possibile compensare i crediti derivanti dalle agevolazioni edilizie. Da un lato, questa soluzione consentirebbe alle imprese di utilizzare dette somme per un periodo più lungo, a compensazione di debiti fiscali e contributivi; dall'altro, la misura avrebbe nel tempo un impatto più diluito sulle finanze pubbliche, con alleggerimento dei costi a carico dello Stato.

  Marco OSNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ritiene che la Commissione possa ora passare alla votazione delle proposte emendative.
  Su richiesta del presentatore, dispone innanzitutto l'accantonamento dell'emendamento Casu 1.14, che prevede la proroga delle detrazioni spettanti per gli interventi effettuati su unità immobiliari colpite da eventi catastrofali o da incendi relativamente alle quali sono in corso eventuali indagini della magistratura che hanno comportato l'impossibilità di concludere i lavori nei termini previsti.
  Dispone altresì l'accantonamento degli emendamenti Casu 1.15, Santillo 1.29 e 1.30, vertenti su materia analoga o similare, al fine di consentirne un esame congiunto.

  Guerino TESTA (FDI), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1, ad eccezione degli emendamenti Casu 1.14 e 1.15, Santillo 1.29 e 1.30, dei quali il Presidente ha appena disposto l'accantonamento.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO, esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) illustra il contenuto dell'emendamento Bonelli 1.1, che sottoscrive, evidenziando come esso prospetti una soluzione di buon senso che sembra andare nella direzione auspicata nel dibattito sul complesso degli emendamenti appena conclusosi, ovvero quella di salvaguardare coloro che si trovano in una sorta «via di mezzo» nell'iter dello stato di avanzamento dei lavori. Chiede al relatore e al Governo un ripensamento sul parere contrario appena espresso.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonelli 1.1 e 1.3 e gli identici emendamenti Manes 1.5, Pastorino 1.6 e Simiani 1.7.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Ubaldo Pagano 1.13, che sottoscrive.
  Coglie l'occasione per soffermarsi sul tema degli incentivi sulle unità immobiliari colpite da eventi catastrofali o da incendi, oggetto degli emendamenti precedentemente accantonati, sottolineandone la rilevanza ed invitando il Governo ad una riflessione approfondita sul tema, alla luce del fatto che in passato sono state disposte proroghe ad hoc, in particolare per i territori alluvionati della regione Marche. Sottolinea che sarebbe inaccettabile operare discriminazioni tra cittadini a seconda della regione di residenza.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), soffermandosi su quanto da ultimo argomentato dal deputato Simiani, sottolinea che il fatto che i danni prodotti dalle catastrofi non siano semplicemente un castigo divino ma la diretta conseguenza della omessa prevenzionePag. 83 da parte delle istituzioni è un concetto ormai consolidatosi da secoli nel pensiero moderno, a partire dall'Illuminismo. Partendo da tale assunto, ritiene assolutamente incongruo che il Governo si rifiuti di intervenire a sostegno di chi ha subito danni alle proprie abitazioni, a maggior ragione in un contesto in cui, per cittadini nelle medesime situazioni ma residenti in regioni diverse rispetto a quelle colpite più recentemente, ha adottato un comportamento di segno opposto. Esprime preoccupazione, anche in relazione alla recente approvazione del disegno di legge sull'autonomia differenziata al Senato, per il fatto che la maggioranza non si adoperi per evitare palesi discriminazioni territoriali.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1.13.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) interviene in dichiarazione di voto sull'emendamento Stefanazzi 1.16, che sottoscrive. La proposta estende il superbonus per le persone fisiche alle spese sostenute entro il 31 marzo 2024. In proposito, rimarca quanto già sostenuto in un proprio precedente intervento, sul fatto che il suo gruppo parlamentare non sostiene la necessità di una proroga del superbonus, ma quella di predisporre una via d'uscita ordinata da esso, una transizione equa verso un assetto nuovo e sostenibile.
  Considera particolarmente grave che la maggioranza pensi di poter affrontare l'iter di conversione in legge di un decreto così importante, che riguarda moltissime imprese e famiglie, escludendo drasticamente ogni possibile modifica parlamentare. Invita i colleghi della maggioranza a tornare sui loro passi rispetto ad un comportamento che giudica svilente nei confronti del Parlamento.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) chiede che il Governo acconsenta ad un accantonamento dell'emendamento Stefanazzi 1.16, anche solo al fine di consentire agli uffici preposti di fornire una quantificazione esatta degli oneri che esso comporta, che chiede al Governo di rendere nota.

  Marco OSNATO, presidente, prende atto che non vi è l'intenzione del Governo di assentire all'accantonamento dell'emendamento Stefanazzi 1.16.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) chiede che venga posta ai voti la proposta di accantonare l'emendamento Stefanazzi 1.16.

  La Commissione respinge la proposta di accantonamento dell'emendamento Stefanazzi 1.16. Respinge, quindi, l'emendamento Stefanazzi 1.16.

  Marco OSNATO, presidente, in considerazione dell'approssimarsi dell'inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani mattina, aggiornandola alle ore 9.30.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) alla luce del fatto che, a quanto gli consta, il Governo porrà nel pomeriggio odierno la fiducia sul decreto-legge in materia di sicurezza energetica, manifesta il dissenso del proprio gruppo in ordine al fatto di proseguire l'esame del provvedimento in pendenza del voto di fiducia.

  Marco OSNATO, presidente, ricorda che l'esame in sede referente di un disegno di legge di conversione di un decreto-legge è consentito anche in pendenza di fiducia, e ricorda che la seduta, già prevista per la mattina di domani, è finalizzata a rispettare il vigente calendario dei lavori dell'Assemblea, che fissa l'avvio dell'esame del provvedimento per lunedì 29 gennaio.
  Conferma, pertanto, il rinvio del seguito dell'esame del provvedimento alla seduta che sarà convocata alle ore 9.30 di domani mattina, giovedì 25 gennaio.

  La seduta termina alle 14.50.