CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 gennaio 2024
234.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 gennaio 2024. — Presidenza del presidente della X Commissione, Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il viceministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 8.30.

DL 181/2023: Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.
C. 1606 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 gennaio scorso.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, comunica che sono state ritirate prima della seduta le proposte emendative 3.7 Mazzetti, 3.32 Fabrizio Rossi e 3.010 Dondi.
  Avverte che le Commissioni proseguiranno oggi l'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2, riprendendo dall'emendamento 2.53 Carmina.

  Ida CARMINA (M5S) illustra l'emendamento 2.53 a propria firma, che vieta il rilascio di nuove concessioni e di autorizzazioni per l'esercizio di nuovi terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto on-shore in siti riconosciuti dall'UNESCO. Sottolinea, in particolare, che la presenza di un rigassificatore vicino a Porto Empedocle minerebbe il valore culturale ed archeologico di siti di interesse mondiale come la Valle dei Templi, che ha ottenuto nel 2015 l'attestazione di sito di eccezionale valore universale, o edifici storici, culturalmente importanti e turisticamente assai rilevanti. In particolare, rileva che la vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle, il cui progetto è scaduto nel 2020, è caratterizzata anche da vicende giudiziarie legate al reato di corruzione. In ultimo, sottolinea il rischio legato alla vicinanza dell'impianto ai centri abitati, che, in caso di un eventuale attacco terroristico, determinerebbe una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Per tali ragioni invita i relatori e la rappresentante del Governo ad accantonare l'emendamento al fine di procedere ad un ulteriore approfondimento.

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  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che il tema dei rigassificatori è stato più volte oggetto di strumentalizzazione da parte di esponenti politici, da ultimo il sindaco di Piombino, delineando una forte incoerenza tra le forze dell'attuale maggioranza. Sottolinea, al contrario, la coerenza del Partito democratico che, pur contrastato vivacemente dai territori, ha garantito una parte del Paese promuovendo i rigassificatori nelle regioni Emilia Romagna e Toscana. Certamente è necessario un rigassificatore anche nel Sud del Paese, dal momento che l'infrastruttura gasiera verso l'Africa potrebbe essere messa a rischio da un eventuale attentato o da un incidente, ma l'impianto non deve certo essere realizzato in territori di particolare pregio archeologico e culturale o a vocazione turistica. A suo giudizio il Parlamento deve fare l'interesse dello Stato, tenendo conto di tutti gli elementi in campo, a partire dal caro energia, passando per la tutela ambientale dei luoghi e non ultimo della prospettiva energetica che è quella delle fonti rinnovabili. Preannuncia quindi il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Carmina 2.53.

  Angelo BONELLI (AVS), nel preannunciare il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Carmina 2.53, rileva che il livello di infrastrutturazione pianificato dal Governo è eccessivo se riferito ai dati sul fabbisogno energetico, che mostrano chiaramente una forte decrescita della domanda di gas nel Paese nell'ultimo triennio. Risulta chiaro che la politica del Governo sta portando il Paese ad una dipendenza dalle fonti fossili, contraria agli obiettivi climatici, ma che va contro anche ai criteri di economicità che dovrebbero informare primariamente l'azione di Governo in periodi di crisi. Ritiene in ogni caso necessario che, qualora si insistesse in questa direzione, gli impianti non deturpino siti UNESCO che costituiscono un patrimonio nazionale e universale e che il Governo dovrebbe tutelare.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.53, che cerca di contrastare l'ipotesi sulla quale si fonda la pianificazione di nuovi rigassificatori, ossia che vada garantita la sicurezza energetica nazionale in quanto l'attuale condotta di gas con l'Africa potrebbe essere danneggiata per attentati terroristici o incidenti. Osserva in primo luogo che la presenza di un rigassificatore non garantisce l'approvvigionamento energetico in quanto le navi gasiere possono scegliere, nel libero mercato, di vendere il gas ad altri Stati e in secondo luogo che l'investimento sulle fonti fossili, oltre a togliere risorse per le rinnovabili, legherà il Paese per decenni a questa risorsa. Richiama infine un dato positivo, di cui si è discusso ieri nell'ambito dell'interrogazione a risposta immediata a sua prima firma svolta in Assemblea con il Ministro Pichetto Fratin, che riguarda la consistente riduzione della bolletta energetica dei cittadini nel 2022 a motivo degli interventi di efficienza energetica delle unità immobiliari, come risulta dai dati dell'Enea.

  Emma PAVANELLI (M5S) giudica contraddittorio che un Governo che dice di voler incentivare il turismo e promuovere la cultura preveda la realizzazione di opere che deturpano territori di pregio. A suo avviso, il Governo incentiva gli interventi sul gas a detrimento degli investimenti sulle fonti rinnovabili, che darebbero una risposta immediata ai territori. Ribadisce la necessità che l'Italia ottemperi agli accordi presi in sede europea e internazionale, che prevedono l'abbandono della fonte fossile. Si chiede infine cosa succederà alle regioni che non affacciano sulla costa e che devono approvvigionarsi di gas, nel caso venisse approvato il provvedimento attualmente all'esame del Senato sull'autonomia differenziata.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Carmina 2.53.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che è pervenuta una richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso.Pag. 14
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Patty L'ABBATE (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, sottolinea preliminarmente che sarebbe stato preferibile sopprimere l'articolo 2 del provvedimento, che farà diventare l'Italia un hub del gas. L'investimento sulle fonti fossili denuncia una chiara incapacità del Governo nazionale – a differenza di quello di altri Stati europei – di pianificare uno sviluppo delle fonti rinnovabili. Passando all'illustrazione della proposta emendativa, sottolinea che essa prevede quattro specifiche azioni: aumento delle royalties per le concessioni; eliminazione di qualsiasi tipo di esenzione per i produttori di gas; istituzione di un fondo, in cui confluiscano le risorse rivenienti dall'applicazione della disposizione, volto a finanziare interventi di riconversione industriale per favorire la transizione ecologica del Paese; cessazione dei titoli abilitativi rilasciati per le concessioni di coltivazione di idrocarburi in mare che non sono produttivi o non sono utilizzati da almeno cinque anni. Osserva che si tratta di quattro azioni che vanno nella direzione della tutela del Paese e che dovrebbero a suo giudizio essere condivisi dal Governo.

  Angelo BONELLI (AVS) intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02 annuncia il voto favorevole del suo gruppo. Evidenzia che questo introduce l'importante principio secondo cui chi inquina deve pagare nonché che il Governo si contraddistingue per l'assenza di una effettiva pianificazione energetica. Critica che nella sua azione l'Esecutivo non tenga conto di ciò che sta avvenendo in materia di consumi di energia e fa presente, in tal senso, che nella giornata di ieri la domanda elettrica è stata complessivamente pari a 996,2 GWh e che le fonti rinnovabili hanno contribuito per oltre il 32 per cento della domanda mentre il prezzo del gas sul mercato TTF di Amsterdam era pari a circa 27 euro a MWh contro i 230 euro dell'estate del 2022. Segnala che ciò induce a considerare che gli strumenti proposti dal Governo non siano idonei a risolvere la questione della speculazione sul prezzo del gas perché questa è nella natura stessa della struttura del mercato, ciò che rafforza la bontà delle politiche di sostituzione delle quote di energia proveniente da fossile con energia da fonti rinnovabili. Apprezza quindi l'emendamento in esame che oltre a introdurre il già citato principio che responsabilizza chi inquina introduce altresì strumenti per favorire la produzione di energia rinnovabile intendendola come motore di trasformazione e sviluppo.

  Agostino SANTILLO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, di cui è cofirmatario, si associa alle considerazioni espresse degli interventi precedenti e stigmatizza che il Governo continui a perseguire una politica energetica basata sull'elemento fossile. Ricorda che recenti dati Eurostat evidenziano che su 241 TWh di energia prodotta circa la metà proviene da fonte rinnovabile, ciò che testimonia che mentre gli altri Paesi aumentano la quota dell'energia da fonte rinnovabile l'Italia sta facendo il contrario. Esprime altresì stupore, criticandolo aspramente, per le parole pronunciate dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica nel corso del question time, svoltosi ieri alla Camera dei deputati, secondo cui non sarebbero quantificabili i benefici apportati in materia dal cosiddetto superbonus, quando dal rapporto annuale sull'efficienza energetica di Enea si evince che, nel 2022, il nostro Paese ha raggiunto un risparmio di 3 miliardi di euro nella fattura energetica nazionale, a seguito degli interventi di efficientamento energetico in buona parte attribuibili al superbonus 110 per cento e ritiene che a tale dato dovrebbero essere aggiunti i risparmi generati dagli impianti fotovoltaici che sono stati installati proprio grazie al superbonus. Chiede quindi che l'articolo aggiuntivo all'esame venga accantonato per un supplemento d'istruttoria.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, di cui è cofirmatario, ritiene necessario introdurre l'aumento dei diritti di concessionePag. 15 come previsto nella predetta proposta emendativa perché non è possibile tollerare che le aziende che lucrano sui guadagni dalla trivellazione sul territorio non partecipino alle conseguenze negative connesse. Ricorda che, ad esempio, nel Veneto i territori coinvolti hanno pagato un prezzo salato, in termini di subsidenza – con aree che sono sprofondate anche di 4 metri –, i cui costi sono rimasti a carico pubblico e dei cittadini coinvolti. Osserva che le trivellazioni interne non contribuiscono alla crescita dell'economia nazionale e che, inoltre, il loro apporto energetico, pari a circa 50 milioni di metri cubi di gas, è irrisorio e che i medesimi risultati si potrebbero raggiungere attraverso il solo efficientamento energetico. Sottolinea, altresì, che risultati assai maggiori è possibile raggiungere attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili e ricorda che l'installazione di nuovi impianti per la produzione di 60 GW di energia rinnovabile farebbero risparmiare 14 miliardi di metri cubi di gas ogni anno.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, di cui è cofirmataria, si associa a quanto già espresso negli interventi precedenti. Osserva tuttavia che non può dirsi stupita dal comportamento di un Governo che come suo primo provvedimento adottò il decreto-legge cosiddetto «Aiuti-quater» che consentiva di incrementare la produzione nazionale di gas naturale. Richiama altresì il valore del voto referendario del 17 aprile 2016 avente ad oggetto l'abrogazione della disposizione con cui la durata delle concessioni per l'estrazione di idrocarburi in zone di mare era stata estesa sino all'esaurimento della vita utile dei giacimenti. Ricorda che in quell'occasione l'attuale presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, allora all'opposizione, aveva dichiarato che le disposizioni sulle concessioni non erano altro che un aiuto ai poteri forti, mentre ora sembra aver cambiato completamente idea determinando il Governo a fare esattamente il contrario. Osserva infine che l'Esecutivo non offre al Paese una politica energetica chiara, come si incarica di suggerire, invece, la proposta emendativa in esame.

  Chiara APPENDINO (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, di cui è cofirmataria, sottolinea la sua rilevanza politica che va anche al di là di quanto vi è in esso contenuto. Ribadisce che in occasione del citato referendum dell'aprile 2016 molti esponenti dell'attuale maggioranza avevano posizioni ben diverse da quelle attuali e ricorda che non solo Giorgia Meloni si scagliava contro i poteri forti che lucravano sulle concessioni ma anche che l'attuale ministro Salvini invocava un netto «stop» alle trivelle. Rileva quindi l'evidente incoerenza politica del Governo mentre il suo movimento politico sulla questione è stato continua ad essere coerente.

  Ida CARMINA (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02, richiamando quanto già espesso sul referendum del 2016, ricorda che nel corso della relativa campagna in Sicilia si invocava il principio che il mare non si «buca» e non si sporca. Riafferma quindi la sua contrarietà alle trivellazioni, anche come esponente di un territorio particolarmente tribolato. Si riferisce in particolare al territorio della Sicilia del sud il cui il prospiciente specchio di mare è attualmente interessato da lavori per infrastrutture che stanno provocando il blocco di tutta la marineria. Si chiede quindi cosa potrebbe accadere, in termini di conseguenza per tutte le attività economiche, se si dovessero svolgere lavori per nuove piattaforme marine. Crede quindi che per ottenere il poco gas estraibile si rischia di mettere a repentaglio tutte le altre economie del territorio, ciò che ritiene inaccettabile.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Sergio Costa 2.02.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 3.Pag. 16
  Invita quindi i relatori, onorevole Francesco Battistoni, relatore per l'VIII Commissione, e onorevole Andrea Barabotti, relatore per la X Commissione, nonché la rappresentante del Governo a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, deputato Battistoni, esprime parere contrario sugli emendamenti Simiani 3.8 e L'Abbate 3.10, propone l'accantonamento dell'emendamento Squeri 3.24 e degli identici emendamenti Cortelazzo 3.26 e Pizzimenti 3.27 mentre esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Manes 3.02 e Del Barba 3.06 e sull'articolo aggiuntivo Peluffo 3.07.

  Il viceministro Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Squeri 3.24 e degli identici emendamenti Cortelazzo 3.26 e Pizzimenti 3.27.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), illustra l'emendamento a sua prima firma 3.8, che vieta il rilascio di permessi in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche con riferimento alle aree individuate dalle regioni come inidonee all'installazione di impianti di produzione di energia geotermica, e che quindi riconosce ai territori che hanno fatto una scelta diversa dalla geotermia il diritto di vedere tutelati i propri interessi alle linee di sviluppo che si sono dati. Si riferisce, ad esempio, a quelle aree e territori della Toscana che hanno puntato su altri aspetti di pregio quali possono essere la specializzazione vitivinicola o altro, per esempio la zona di Montalcino, che sarebbero compromessi anche dal punto di vista paesaggistico qualora si procedesse ad effettuare buchi di prospezione ovunque. Chiede quindi che la proposta emendativa possa essere quanto meno accantonata per un suo supplemento istruttorio.

  Emma PAVANELLI (M5S) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Simiani 3.8 e si dice stupita che la maggioranza non difenda le tesi in esso contenute dal momento che la medesima maggioranza al Senato, in questo momento, sta cercando di licenziare il provvedimento sull'autonomia differenziata, che esalta il ruolo delle regioni e dei territori. Rileva peraltro che il predetto provvedimento sull'autonomia differenziata, che decentra moltissime funzioni, provocherà senza dubbio non solo il dimezzamento delle competenze del Governo e del Parlamento ma anche molti danni alle imprese italiane e invita quindi le forze di maggioranza a valutarne bene i contenuti prima di prendere una decisione definitiva.

  Angelo BONELLI (AVS), intervenendo sull'emendamento Simiani 3.8, coglie l'occasione per chiedere se quanto contenuto nel testo sull'autonomia differenziata, attualmente in discussione al Senato, sia effettivamente compatibile, dal punto di vista legislativo, con quanto recato nell'articolo 3 del provvedimento in titolo che, al contrario di quello va nel senso opposto di trasferire funzioni alle regioni e invita le forze politiche a riflettere su questo punto. Osserva peraltro che bisognerebbe scongiurare che sull'ambiente si possa intervenire con azioni legislative aventi perimetro regionale. Chiede quindi che la proposta emendativa possa essere quanto meno accantonata per un suo supplemento istruttorio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simiani 3.8.

  Patty L'ABBATE (M5S), illustra l'emendamento a sua prima firma 3.10, che reca norme su un Piano pluriennale per la promozione degli investimenti e lo sviluppo sostenibile. Evidenzia che territori e comuni hanno caratteristiche specifiche e che quindi è assolutamente necessario ascoltare il territorio per raggiungere gli obiettivi che ci si pone. Dovrebbe quindi essere avviato un dialogo per un piano pluriennale con i comuni tenendo conto non solo della sostenibilità economica e sociale ma Pag. 17anche della sostenibilità ambientale e valutando l'impatto paesaggistico sui territori in considerazione del fatto che nel nostro Paese ci sono bellezze ovunque e che molti luoghi sono a prevalente vocazione turistica. Osserva che la proposta va nel senso di prevedere che ciò che è costruito per quelle specifiche finalità debba essere sostenibile anche in termini di tutela della salute e di qualità di vita dei cittadini dei territori interessati all'iniziativa. Evidenzia, infine, che la proposta emendativa prevede una misura di compensazione nel senso che una quota pari almeno al 35 per cento della produzione energetica ottenuta deve essere destinata a favore dei territori dove insistono le concessioni al fine di assicurare la riduzione dei costi in bolletta.

  Le Commissioni respingono l'emendamento L'Abbate 3.10.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.50.