CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 gennaio 2024
232.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 58

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 gennaio 2024. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI.

  La seduta comincia alle 13.50.

Riconoscimento dell'interesse storico, culturale e ambientale dell'area della Magna Grecia e disposizioni per la tutela e la promozione del suo territorio.
C. 882 Loizzo ed altri.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, presidente, dà conto delle sostituzioni. Dà quindi la parola al relatore affinché illustri i profili di competenza della Commissione contenuti nel provvedimento e presenti la proposta di parere.

  Salvatore CAIATA (FDI), relatore, in premessa, ricorda che la proposta in esame, sia nelle finalità sia per i contenuti sostanziali, si pone in linea di continuità con analoghi testi depositati nelle precedenti legislature presso entrambe le Camere, senza però che ne venisse avviato l'esame.
  Sottolinea che il provvedimento, che consta di sei articoli, ha l'obiettivo di riconoscere l'area della Magna Grecia – individuata in alcuni territori delle Regioni Calabria, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Marche e Veneto – quale patrimonio storico, culturale e ambientale di interesse nazionale: allo Stato viene dunque affidato il compito di qualificarne la vocazione culturale e turistica, promuovendone il recupero, la tutela e lo sviluppo, anche attraverso il potenziamento degli interventi pubblici già autorizzati nelle medesime aree, al fine di creare nuove opportunità di sviluppo sociale ed economico per le popolazioni interessate.
  Evidenzia, quindi, che l'unica norma di competenza della III Commissione è l'articoloPag. 59 5, il quale dispone che il Ministero della cultura promuova un'intesa tra le Regioni, le Città metropolitane, le Province, i Comuni, gli enti e le associazioni interessati per la promozione della candidatura dell'area della Magna Grecia all'iscrizione nell'elenco del patrimonio mondiale previsto dalla Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale, firmata a Parigi il 23 novembre 1972 e ratificata dall'Italia con la legge n. 184 del 1977.
  Al riguardo, ricorda che tale Convenzione, all'articolo 11, dispone che ogni Stato firmatario sottopone, nella misura del possibile, al Comitato del patrimonio mondiale un inventario dei beni del patrimonio culturale e naturale situati sul suo territorio e suscettibili di essere iscritti nel citato elenco. Precisa che tale inventario, considerato non esaustivo, dev'essere corredato di una documentazione sul luogo dei beni di cui si tratta e sull'interesse da essi offerto. In base agli inventari sottoposti dagli Stati, il Comitato allestisce, aggiorna – almeno ogni due anni – e diffonde, sotto il nome di «elenco del patrimonio mondiale», un elenco dei beni del patrimonio culturale e del patrimonio naturale che considera di valore universale eccezionale, in applicazione dei criteri da esso stabiliti.
  Alla luce delle considerazioni svolte, considerato che i profili di competenza della III Commissione sul provvedimento risultano assai circoscritti, propone di esprimere su di esso nulla osta.

  La Commissione approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

DL 215/2023: Disposizioni urgenti in materia di termini normativi.
C. 1633 Governo.
(Parere Commissioni I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Deborah BERGAMINI (FI-PPE), relatrice, in premessa, segnala che nella sua esposizione si limiterò ad illustrare le disposizioni di competenza della III Commissione, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici della Camera per ogni ulteriore approfondimento.
  Ricordando che il provvedimento consta di venti articoli, menziona, in primo luogo, l'articolo 9, commi 1 e 2, che proroga dal 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2024 l'operatività delle misure straordinarie a valere sul Fondo – istituito dalla legge n. 394 del 1981 e gestito da SIMEST – a favore di imprese che esportano o hanno filiali/partecipate in Ucraina, Russia o Bielorussia, e che sono dunque colpite dal conflitto russo-ucraino.
  In particolare, il comma 1, prevede le seguenti misure: l'applicazione, in relazione alle domande di finanziamento per operazioni di patrimonializzazione, di una percentuale di cofinanziamento a fondo perduto fino al 40 per cento (in deroga al limite ordinario al 10 per cento) dell'importo del finanziamento stesso; la possibilità di una sospensione – fino a dodici mesi – del pagamento delle rate di restituzione del finanziamento a valere sul Fondo, in scadenza nel corso dell'anno 2022 (quota capitale e interessi).
  Fa presente, inoltre, che il comma 2 proroga, sempre di sei mesi, dal 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2024, il termine sino al quale le disponibilità del citato Fondo possono essere utilizzate per concedere finanziamenti agevolati alle imprese esportatrici, considerate singolarmente o a livello di gruppo, per fare fronte agli impatti negativi sulle esportazioni derivanti dalle difficoltà o dai rincari degli approvvigionamenti, anche a livello di filiera, a seguito della crisi in atto in Ucraina.
  Anche in questo caso è ammesso, per un importo non superiore al 40 per cento dell'intervento complessivo di sostegno, il cofinanziamento a fondo perduto, concesso tenendo conto delle risorse disponibili e nei limiti e alle condizioni previsti dalla vigente normativa europea in materia di aiuti di Stato, ovvero previa notifica alla Commissione europea.
  Segnala, altresì, anche il successivo comma 3 del medesimo articolo 9, che Pag. 60proroga al 31 dicembre 2024 il termine sino al quale la Regione Emilia-Romagna opera, in qualità di stazione appaltante, con i poteri e con le modalità consentite ai Commissari straordinari per le opere pubbliche, al fine di realizzare gli interventi necessari a completare il Tecnopolo di Bologna e promuovere la partecipazione italiana a istituzioni e progetti di ricerca europei e internazionali.
  Al riguardo, ricorda che il Tecnopolo Bologna CNR ha lo scopo di dare impulso ai processi di innovazione nei seguenti settori: automazione, packaging, elettromedicale, cosmetica, agroalimentare, monitoraggio e bonifica ambientale.
  Al riguardo, rileva che, come precisato nella relazione illustrativa che accompagna provvedimento, le opere da ultimare, finanziate dal Ministero degli Affari esteri, sono finalizzate a sostenere la candidatura dell'Italia ad ospitare sedi di organizzazioni internazionali attive nell'ambito della ricerca scientifica e tecnologica, in particolare l'Università delle Nazioni Unite, per il cui stabilimento a Bologna il negoziato è oramai prossimo alla conclusione. L'ulteriore estensione del termine è necessaria in quanto i lavori non sono ancora conclusi e non è ragionevole consentire che un medesimo contratto sia regolato da diversi regimi giuridici durante il suo periodo di validità.
  Sottolinea che tra le norme di competenza della III Commissione rientra anche l'articolo 9, comma 4, che proroga al 31 dicembre 2024 la norma che dispone la riassegnazione al bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dei fondi destinati (fino al 2020) al sostegno delle forze armate e di sicurezza afghane, non più impiegati dopo il ritiro del contingente internazionale e in corso di restituzione.
  Al riguardo, ricorda che dal 2014 al 2020 i provvedimenti di autorizzazione delle missioni internazionali hanno stanziato annualmente, nell'ambito degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, un importo di 120 milioni di euro a favore delle forze armate e di sicurezza dell'Afghanistan. Il contributo è stato versato ai due fondi internazionali costituiti allo scopo, uno per il supporto delle forze armate (gestito dalla NATO) e uno per le forze di sicurezza (gestito dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo – UNDP).
  Precisa che, al momento del ritiro della coalizione internazionale e della presa del potere da parte dei talebani (nell'agosto 2021), i due fondi hanno ovviamente cessato le loro attività, senza aver interamente speso i fondi a disposizione. La restituzione dei fondi residui ai Paesi che li avevano versati non si è però ancora conclusa. Come si legge nella relazione illustrativa al provvedimento in esame, infatti, le procedure di rendicontazione si sono protratte più di quanto inizialmente previsto. Osserva, quindi, che ai sensi della disciplina vigente le somme sono destinate all'incremento delle dotazioni finanziarie delle rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari di prima categoria, nonché al finanziamento di interventi di aiuto e di assistenza, anche umanitaria, in aree di crisi. Al riguardo, precisa che, come evidenziato dalla relazione tecnica allegata al provvedimento, non è possibile prevedere l'entità della somma che sarà restituita al nostro Paese, poiché tale ammontare sarà determinato all'esito della sopra citata attività di rendicontazione.
  Proseguendo nell'illustrazione, menziona l'articolo 16, che dispone circa un riparto di risorse in favore delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale che, alla data del 31 dicembre 2023, risultassero titolari di un contratto stipulato con il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, a seguito dell'espletamento della procedura di gara per l'affidamento di servizi giornalistici e strumentali ad agenzie di stampa con rete di servizi esteri e loro diffusione all'estero, che si è svolta nel 2017. Si prevede, in particolare, che le medesime agenzie di stampa siano tenute ad erogare i servizi essenziali per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in aggiunta ai servizi già forniti.
  Da ultimo, segnala che l'articolo 19, comma 2, proroga dal 31 gennaio 2024 al Pag. 6131 dicembre 2024 il termine entro il quale il Presidente del Consiglio può delegare i direttori delle Agenzie d'informazione per la sicurezza interna ed esterna (AISI e AISE) o altro personale delegato a svolgere colloqui investigativi con i detenuti, al solo fine di acquisire informazioni per la prevenzione di delitti con finalità terroristica di matrice internazionale.
  Evidenzia che l'autorizzazione a tali colloqui investigativi è rilasciata dal Procuratore generale presso la Corte d'appello di Roma, in presenza di specifici e concreti elementi informativi che rendano assolutamente indispensabile l'attività di prevenzione. Devono essere informati dello svolgimento dei colloqui anche il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e, a conclusione delle operazioni, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
  Alla luce delle considerazioni svolte, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

COMITATO PERMANENTE SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 16 gennaio 2024. — Presidenza della vicepresidente Naike GRUPPIONI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulle dinamiche del commercio internazionale e interesse nazionale.
Audizione di Raffaele Langella, Direttore generale di Confindustria.
(Svolgimento e conclusione).

  Naike GRUPPIONI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Raffaele LANGELLA, Direttore generale di Confindustria, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Benedetto DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA) e Laura BOLDRINI (PD-IDP).

  Raffaele LANGELLA, Direttore generale di Confindustria, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Intervengono, quindi, per porre ulteriori quesiti e formulare osservazioni, Emanuele LOPERFIDO (FDI) e Simone BILLI (LEGA).

  Raffaele LANGELLA, Direttore generale di Confindustria, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

  Naike GRUPPIONI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.